Archivio Mensile: Aprile 2008

Erba alta in Q4!

Pubblichiamo volentieri questa segnalazione di degrado nei nostri quartieri, che si va ad aggiungere alle numerose altre segnalazioni (come ad esempio quelle nel forum "Oasi verde").

 

Sicurezza, questa sconosciuta

Sbaglio o esistono precise normative sulla sicurezza e l'antinfortunistica? Se queste norme esistono allora qui a Latina esse vengono ignorate, mentre chi dovrebbe vigilare… dorme.

Su Viale Le Corbusier ci sono due piccoli cantieri dell'Enel, uno su ciascun lato della SS 148 Pontina, ed entrambi non sono a norma.

Ecco quello a sud della Pontina: gli scavi sono a malapena segnalati con del semplice nasto di plastica, completamente inadeguato ad evitare che qualcuno si avvicini troppo e magari finisca dentro il fosso.

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Ma quello che è peggio è che il nastro è fissato a dei tondini di ferro su cui nessuno ha messo l'apposita protezione. Come è facile immaginare qualcuno potrebbe rimanere infilzato su uno di questi tondini.

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Ecco il cantire a nord della Pontina.

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Anche questo è vicinissimo al marciapiedi e non è adeguatamente protetto. Inoltre c'è una "selva" di tondini pronti ad infilzare qualche malcapitato.

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Un'azienda come l'ENEL dovrebbe fare più attenzione alla sicurezza.

In un Paese dove ogni giorno decine di persone rimangono vittime della scarsa cultura di sicurezza, gli organismi istituzionali preposti al controllo dovrebbero svegliarsi dal dolce letargo e dedidersi, finalmente, a fare il loro dovere.

Salvatore

Salvare una vita e sbattere in galera il colpevole

Allorquando rilevate dei fattori di pericolo in una strada scrivete una lettera al gestore della strada 

In tal modo costringete il gestore della strada ad intervenire per sistemare la strada e/o la segnaletica stradale perchè, qualora non intervenga, in caso di incidente con morti e/o feriti a causa di detta insidia, sarà inviata istanza/denuncia alla Autorità Giudiziaria chiedendo di accertare l'esistenza obiettiva di pericolo o di insidie della strada, dovuti a condotta colposa omissiva o commissiva dell'ente proprietario e l'eventuale nesso di causalità tra tale condotta e danni subiti dagli utenti (CASSAZIONE CIVILE, Sezione III, n° 2131 del 6 aprile 1982,  n° 10654 del 4 Giugno 2004, n° 5445 del 14 marzo 2006, n° 14456 del 22 giugno 2006).

clicca sul link qui sotto per leggere l'intero comunicato e stampare il modulo per le denunce:

10 Guerra sulle strade LA SCHEDA SALVAVITE.doc

La politica CREativa del Comune

Latina, 24 aprile 2008

   

“IMBRIGLIA L'ARTE E METTILA DA PARTE”

                                    La teoria politica che mira a superare i conflitti tramite l'azione autoritaria delle Istituzioni si chiama corporativismo ed è stata superata da tempo, pensavamo definitivamente, con la Costituzione della Repubblica ed è singolare che il tentativo di irreggimentare lo spirito artistico avvenga proprio alla vigilia del 25 aprile!L'arte in ogni sua espressione è manifestazione libera del pensiero umano, è libera per definizione, non condizionata da decisioni dall'alto, deve avere rispetto e trovare luoghi in cui esprimersi, non può essere ridotta a commissioni o albi, che ne offendono nel profondo la dignità.La trovata “creativa” di un assessore è un passo indietro, la testimonianza (o la conferma) che i nostri amministratori sono rivolti al passato, sono in realtà dei gamberi.Gli artisti pontini chiedono solo trasparenza, possibilità di accesso alle informazioni, disponibilità di spazi, chiarezza nell'utilizzo delle strutture e nell'erogazione dei fondi. Rivendicano semplicemente libertà.Da noi, invece, se un artista espone per strada le proprie opere, dando un po' di colore alla città, viene multato.Sono indignato delle scelte dell'amministrazione e lo sarò ancor di più se chi deve garantire le regole non prenderà posizione, magari pensando ad un posticino nella fondazione teatro.

Bisogna riprendere le buone idee, quelle che sono state proposte proprio da tanti artisti locali e nazionali come la Casa della Musica e delle Arti. Perché chi fa finta di fare il mecenate, in realtà vuole realizzare accanto al teatro un altro bel centro commerciale!

                                                                                                                                Giuseppe Pannone

Il Benessere Generativo!

Il benessere generativo!

Ieri sera ho fatto il grande errore di ascoltare la trasmissione “L’Infedele” su La 7.

Dico grande errore perché ora mi friggono le mani e se pure avrei da fare tante altre cose apparentemente più importanti, non posso non dedicare qualche minuto per trasformare in tanti bit le catecolamine che attraversano le mie sinapsi (scusate lo sfoggio di cultura pseudo-scientifica).

 Più ascoltavo il programma più mi solleticava la voglia di poter dire la mia, aggiungere alle tante cose sentite (grandi verità e grandi cavolate) il mio modestissimo parere, su un tema però che ho la presunzione di conoscere ormai abbastanza bene, la comunicazione attraverso il web.

In studio c’erano i sostenitori di Grillo, i rappresentanti dei meetup di molte città italiane, l’ex ministro delle telecomunicazione Franco Gasparri, altri personaggi a me sconosciuti e il noto giornalista televisivo, Gad Lerner.

In poche parole, in occasione del prossimo Vaffa Day del 25 Aprile, si è cercato di trattare il tema del giornalismo e della politica in relazione al fenomeno Grillo e della cosiddetta antipolitica. Non vorrei tediare nessuno quindi cercherò di esprimere concetti francamente molto complessi con parole semplici nella speranza di riuscire ad essere sintetico ma chiaro.

Ieri sera ho forse capito che il nostro esperimento, quello del sito www.q4q5.it è molto più importante di quanto noi stessi, che lo frequentiamo tanto, possiamo oggi comprendere.  In pratica stiamo facendo da qualche anno quello che solo da poco tempo sta diventando di dominio pubblico, grazie all’eclettico Beppe Grillo.

Ho notato, in quella trasmissione, facce enigmatiche, incuriosite ma anche in qualche modo spaventate da un fenomeno per certi versi sconosciuto ed incontrollabile. Un po’ come quando sai di avere una malattia ma non ne capisci i contorni, non sai quanto possa essere degenerativa e pericolosa per la tua incolumità. Di fronte a questo sentimento diffuso, ho visto reazioni apparentemente diverse, paura, sfacciataggine, arroganza, menefreghismo, ironia…tutte figlie però dello stesso concetto, l’incomprensione del fenomeno.

Ecco che allora ho iniziato a fare due più due e tutto in un lampo mi è sembrato più chiaro. Nessuno, dico nessuno degli attori di questo nuovo scenario della vita politica italiana è a mio parere in grado di percepire dove stiamo andando e cosa accadrà fra qualche anno.

Ovviamente neanche io mi azzardo a fare previsioni certe, tuttavia una personale considerazione dal basso della mia ignoranza in politica, provo a farla lo stesso. Ho l’impressione che il fenomeno Grillo non sia ancora stato capito bene, o per niente, semplicemente perché non lo si è inquadrato nella giusta maniera. Non si tratta di antipolitica (e questo già molti lo hanno capito) ma non si tratta neppure di un altro partito, movimento politico, o altro. Si tratta semplicemente di ciò che da tempo, sto cercando forzatamente di spiegare, prima a me stesso poi a chi mi chiede perché ho voluto realizzare questo sito.

Si tratta di quello che ho voluto chiamare: “benessere generativo”, che in antitesi al malessere degenerativo, o meglio alle malattie degenerative, può rappresentare l’unica salvezza possibile per un popolo, quello italiano (ma forse non solo), che diversamente potrebbe essere destinato a periodi molto bui.Insomma ciò che manca a noi cittadini e del quale siamo stati espropriati dai tradizionali mezzi di comunicazione (senza neanche rendercene conto), è la possibilità di “fare il popolo”, i cittadini, coloro i quali insorgono e mettono in seria discussione le scelte che arrivano dall’alto.

Troppo bassi rispetto ad una politica che ci sovrasta e che vola sulle nostre teste proprio attraverso le vie della comunicazione mediatica. E’ proprio qui l’errore, l’essere rimasti schiacciati dallo strapotere dei mass media senza avere più alcuna voce in capitolo, se non attraverso piccole forme associative (come la nostra) o attraverso associazioni più grandi spesso però si infilano in vicoli ciechi o vengono assorbite totalmente dal sistema.

Il benessere generativo, in sintesi la possibilità di riequilibrare le forze in campo tra chi prende le decisioni e chi le subisce (e quindi le giudica) e l’allargamento a macchia d’olio della presa di coscienza delle proprie potenzialità che possono derivare dall’uso  dell’unico vero mezzo d’informazione libero rimasto, (internet) è il vero effetto, ancora a mio parere non pienamente compreso, del cosiddetto movimento di Grillo.

 In pratica il cittadino, può assumere contemporaneamente il ruolo di cittadino, di giornalista e di politico.Beppe, invece in tutto questo, pur avendo un ruolo importante, dimostra anch’egli di non aver capito cosa stia veramente accadendo, la gente sta riacquisendo la consapevolezza delle proprie forze, non ha più bisogno di entrare nelle stanze del Palazzo, ne di fare la fila dietro la porta di qualche direttore di giornale, un  popolo che torna ad essere veramente sovrano, grazie ad un proprio mezzo di comunicazione, non più suddito di nessuno!

I cittadini, capiranno presto che non esiste forza più grande dell’opinione pubblica, specialmente se questa  non è manovrata, e può esprimersi liberamente attraverso i nuovi mezzi di comunicazione.Internet, in Italia è diventato un mezzo di comunicazione vero e proprio da non più di una decina di anni, forse meno. Le nuove generazioni sono quelle che più lo usano ma sono anche quelle che in questo momento hanno altri “grilli” per la testa (ogni riferimento è del tutto casuale).

Quindi, provando a fare una previsione, tra una decina di anni, o forse 15, quando questi ragazzi saranno gli uomini di domani, le cose cambieranno e dalle attuali basse percentuali di utilizzatori di internet, quest’ultimo diventerà probabilmente il primo mezzo di comunicazione di massa.

Non chiedetemi in che modo, (sto ancora studiando) ma sono sempre più convinto che la politica ed i suoi rappresentanti non potranno più fare così facilmente i propri comodi, perché rischieranno di doversi  confrontare quotidianamente con i cittadini.In tal senso diciamo che i politici di Latina sono tra quelli più “sfortunati” in quanto il la “macchina” da queste parti è già partita!

 Se avete avuto la pazienza di leggere fino a qui vi ringrazio davvero molto.

Ferdinando Cedrone (Freddy).     

Comportamenti anomali su Latina Ambiente

 Ricevo e pubblico volentieri:
F.C.
Da: stabile
Data: 04/24/08 11:18:15
Oggetto: Comunicato stampa

 

Egregio direttore, le allego il documento riguardo i rapporti "anomali" tra
la società Latina Ambiente S.p.A. e il Comune di Latina. Penso che sia
opportuno informare anche attraverso il suo portale migliaia di cittadini
dei quartieri Q4e Q5, Nuova Latina e Nascosa di come vengono gestiti i loro
soldi, la saluto cordialmente  e la ringrazio per l'ospitalità.
Andrea Stabile
Dipartimento tutela sociale "La Destra"
Il presente documento intende segnalare il comportamento “anomalo”
dell’Amministrazione Comunale di Latina nell’ambito dei rapporti
intrattenuti con la Latina Ambiente S.p.A., che si estrinseca nei seguenti
atti amministrativi: Delibera di Giunta municipale n. 725 del 04.12.2007,
Ordine del giorno del Consiglio Comunale del 21.12.2007; Delibera di Giunta
Municipale n. 102 del 28.02.2008.
I FATTI
Nella seconda parte dell’anno 2006, a seguito delle problematiche scaturite
dal passaggio da TARSU (tassa rifiuti solidi urbani) a TIA (tariffa igiene
ambientale), deliberato dall’Amministrazione Comunale di Latina in data
30.05.2006, con decorrenza retroattiva a partire dal 01.01.2006, la Latina
Ambiente S.p.A. ha fatto presente al Comune di Latina le relative e
contingenti difficoltà di ordine finanziario, legate proprio al passaggio a
tariffa, concordando con lo stesso la concessione di un
“prestito-anticipazione” sui servizi di igiene urbana espletati dalla
società nel periodo gennaio-maggio 2006, pari ad € 6.148.199,00 deliberato
in data 04.08.2006, da restituirsi entro la data del 31.12.2006, senza
interessi, ovvero a partire dal 01.01.2007 in 10 rate con interessi
calcolati al tasso legale.
Tale prestito non soltanto non è stato restituito alla data del 31.12.2006
ma non è nemmeno mai iniziata la restituzione rateale che avrebbe dovuto
partire dal 01.01.2007.
Nel bilancio della Latina Ambiente S.p.A., relativo all’esercizio 2006,
approvato dall’assemblea dei soci soltanto a settembre 2007 (anziché entro
il 30.06.2007), gli amministratori della società riferiscono quanto qui di
seguito riportato, relativamente al prestito in oggetto:
“Non è stato quindi ragionevolmente possibile provvedere alla restituzione
dell’anticipazione ottenuta e neppure procedere secondo la successiva
ipotesi di pagamento rateale, per cui si è reso necessario richiedere al
Comune un’ulteriore dilazione dei tempi di pagamento, sempre in dieci mesi
ma a partire da giugno 2007. Anche questa nuova possibilità, potrebbe
risultare non sufficiente…”.
Al tempo stesso, sempre dal bilancio relativo all’esercizio 2006, si
riscontra che la Latina Ambiente S.p.A. ha concesso, a sua volta, un
finanziamento di € 488.454,00 alla società controllata Ecoambiente s.r.l.
con sede in Latina, C.so della Repubblica n. 283.
Nelle more, dal 31.12.2006 al 04.12.2007, l’Amministrazione Comunale di
Latina è rimasta sostanzialmente inerte, fatta eccezione per taluni
solleciti di pagamento, rispetto al credito certo, liquido ed esigibile che
vanta nei confronti della Latina Ambiente S.p.a..
In sede di Giunta Municipale del 04.12.2007- delib. N.725/07- il Comune ha
nuovamente affrontato la questione accogliendo la richiesta della Latina
Ambiente S.p.A. di un piano di rientro spalmato su un periodo temporale di
48 mesi, richiesta motivata dalla Latina Ambiente S.p.A. in ragione delle
difficoltà finanziarie in cui la società si trovava e si trova.
Erano presenti in Giunta 11 componenti su 13 ed hanno approvato la delibera
all’unanimità, precisamente:  Vincenzo Zaccheo (Sindaco), Maurizio Galardo
(Vice Sindaco- all’epoca UDC ora PDL),  Bruno Creo (Assessore AN-PDL),
Marino Di Girolamo (Assessore FI-PDL), Patrizia Fanti (Assessore UDC),
Stefano Galetto (Assessore AN-PDL), Marco Gatto (Assessore FI-PDL), Maurizio
Guercio (Assessore AN-PDL), Felice Palumbo ( Assessore FI-PDL), Massimo
Rosolini (Assessore indipendente), Enrico Tiero (Assessore FI-PDL).
Successivamente, con l’ordine del giorno del Consiglio Comunale del
21.12.2007, proposto da FI, AN e UDC, è stato previsto di sospendere
l’efficacia del credito vantato dal Comune di Latina verso la Latina
Ambiente (credito certo, liquido ed esigibile) e di sospendere, altresì,
l’efficacia dei crediti vantati dalla Latina Ambiente nei confronti del
Comune di Latina (senza specificare né quantificare in nessun modo di quali
crediti si tratti).
Infine, con la delibera di Giunta n.102/2008 del 28.02.2008, il Comune di
Latina, facendo riferimento all’ordine del giorno di cui sopra, preso atto
che il credito vantato nei confronti della Latina Ambiente, a seguito delle
compensazioni medio tempore intervenute, ammonta ad € 5.867.429,34, oltre ad
interessi legali, ha deciso di recuperare il suddetto credito attraverso
operazioni di compensazione con i debiti del Comune di Latina verso la
Latina Ambiente.
Erano presenti in Giunta 7 componenti su 13 ed hanno approvato la delibera
all’unanimità, precisamente:  Vincenzo Zaccheo (Sindaco), Maurizio Galardo
(Vice Sindaco- ex UDC, ora PDL),Alessandro Calvi (Assessore FI-PDL), Bruno
Creo (Assessore AN-PDL), Stefano Galetto (Assessore AN-PDL), Marco Gatto
(Assessore FI-PDL), Massimo Rosolini (Assessore indipendente).
LE CONSIDERAZIONI
Alla luce dei fatti, emerge il seguente quadro:
1) le ragioni del “prestito-anticipazione” concesso dal Comune di Latina
alla Latina Ambiente S.p.A. in origine apparivano connesse ad una situazione
contingente dovuta al cambiamento da tassa a tariffa deliberato dal Comune
di Latina il 30 maggio 2006 ma con effetto retroattivo al 01.01.2006;
2) la contingenza della situazione era anche confermata dalla circostanza
che era stata prevista la restituzione del prestito in tempi brevi e cioè al
31.12.2006 o, al massimo, entro il 31.10.2007, con calcolo degli interessi
al tasso legale;
3) i successivi eventi, al contrario, dimostrano ampiamente una persistenza
strutturale di difficoltà finanziaria da parte della Latina Ambiente S.p.A.
che, di fatto, non è stata in grado di estinguere il proprio debito
arrivando a proporre al Comune di Latina, a fine 2007, una dilazione di
pagamento a 48 mesi (inizialmente accettata dal Comune) e quindi,
posticipando, l’eventuale estinzione del debito a circa sei anni dopo la
concessione del credito;
4) addirittura, il 28.02.2008, il Comune decide unilateralmente, senza
alcuna richiesta ufficiale da parte della Latina Ambiente S.p.A., di
procedere al “recupero” del credito, certo liquido ed esigibile fin dal
01.01.2007, a mezzo compensazioni con presunti debiti del Comune verso la
Latina Ambiente di cui non viene specificata l’entità,  la natura e
l’origine.
5) nonostante le difficoltà finanziarie della Latina Ambiente S.p.A.,
dall’ultimo bilancio depositato (esercizio chiuso al 31.12.2006) risulta la
concessione di un prestito di € 488.454,00 alla società controllata
Ecoambiente s.r.l..
Generalmente, quando una società ha esigenze di liquidità, come
evidentemente la Latina Ambiente S.p.A. nel caso specifico, ha due
possibilità: rivolgersi agli istituti di credito ovvero chiedere
l’intervento dei soci.
E’ di tutta evidenza, nel caso della Latina Ambiente S.p.A., che soltanto il
socio di parte pubblica (Comune di Latina), titolare del 51% delle azioni,
si è fatto e si sta facendo carico dei problemi di natura finanziaria della
società partecipata i cui amministratori non hanno mai inteso investire di
tali problemi i soci privati (Unendo S.p.A. 48,995% e Ecosesto S.p.A.
0,005%)
Ciò crea un chiaro pesante sbilanciamento nei rapporti tra i soci della
Latina Ambiente S.p.A. a tutto svantaggio del Comune di Latina.
Da quanto sopra emergono i seguenti INTERROGATIVI:
1) perché i componenti di parte pubblica del Consiglio di amministrazione
della S.p.A., nominati direttamente dal Sindaco, in particolare il
Presidente del Consiglio di amministrazione On. Vincenzo Bianchi, non si
adoperano per rideterminare una condizione di parità tra i soci?
2) perché l’amministrazione comunale di Latina si è comportato in modo così
“accondiscendente” rispetto all’inadempimento della Latina Ambiente S.p.A.?
3) perché il Comune di Latina si è comportato in maniera tale che sembra
abbia fatto di tutto pur di trovare il modo di non incassare il proprio
credito ?
4) perché il Comune di Latina non si è preoccupato, quantomeno, di
sollecitare gli amministratori nominati dal Sindaco all’interno del
Consiglio ad adottare un comportamento che tuteli i legittimi interessi del
socio pubblico?
E’ palese che esiste una manifesta negligenza da parte dell’Amministrazione
Comunale di Latina che di fatto avvantaggia i soci privati della Latina
Ambiente S.p.A. e rende, altresì, poco trasparenti i rapporti tra tutte le
parti in gioco.
ULTERIORI CONSIDERAZIONI
I presunti debiti del Comune di Latina verso la Latina Ambiente S.p.A., di
cui si parla nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 21/12/2007 e
nella delibera di Giunta del 28 febbraio 2008, a mezzo dei quali si dovrebbe
procedere alla compensazione, non vengono specificati e quantificati in
quanto si tratta di debiti che andranno a maturare negli anni, mano a mano
che la Latina Ambiente S.p.A. effettuerà delle prestazioni di servizi a
favore del Comune di Latina. Infatti, la Latina Ambiente S.p.A., oltre ad
incassare direttamente dai cittadini la TIA, esegue servizi vari a favore
del Comune di Latina (ad es. pulizie) che dallo stesso ente vengono
direttamente pagati.
Fermo restando il fatto che è molto singolare una compensazione tra crediti
certi, liquidi ed esigibili e debiti futuri, le conseguenze dirette di tale
procedura, tenuto anche conto di quanto il Comune dovrebbe pagare
annualmente per i servizi della Latina Ambiente S.p.A., sono le seguenti:
1) presumibilmente il credito non potrà essere recuperato dal Comune di
Latina prima del 2011;
2) il Comune di Latina si trova costretto, comunque, a chiedere determinate
prestazioni alla Latina Ambiente S.p.A. pur di recuperare il credito
riuscendo, altresì, a giustificare, sia pure maldestramente, la mancata
attivazione delle procedura legali per il recupero immediato del credito.
E ancora.
Sempre nella delibera del 28.02.2008, il Comune, in riferimento agli incassi
TIA, decide, ancora una volta unilateralmente, di “assumere l’impegno alla
copertura dell’eventuale insolvenza dovuta ad esclusione, evasione e/o
inesigibilità tariffaria, purché il soggetto gestore dimostri di aver
attuato e perseguito al riguardo tutte le attività previste dalla
convenzione stipulata in ordine agli accertamenti di propria competenza.”
In altre parole, la Latina Ambiente S.p.A. viene autorizzata a richiedere al
Comune il pagamento delle somme TIA che non riesce ad incassare e, in tal
modo, viene messa nelle condizioni migliori per poter generare una nuova
partita di debito nei confronti del Comune di Latina.
CONCLUSIONI
E’ di tutta evidenza la estrema gravità della condotta dell’Amministrazione
Comunale che si estrinseca negli atti amministrativi su menzionati, adottati
nel periodo dicembre 2007-febbraio 2008, gravità di cui non è possibile
ritenere che, trattandosi di una situazione che si trascina da tempo, almeno
il Sindaco ed i suoi più stretti collaboratori non si siano resi conto.
E’ auspicabile, invece, che gli assessori ed i consiglieri di maggioranza,
coinvolti nella vicenda in oggetto, e che probabilmente hanno agito senza
operare i dovuti approfondimenti, prendano atto della condotta negligente
tenuta dalla Amministrazione Comunale e si facciano parte attiva per
l’adozione dei dovuti provvedimenti anche per tutelarsi ed evitare di
restare invischiati in una situazione poco trasparente.
Secondo la nostra opinione, la delibera del 28.02.2008, deve essere
immediatamente revocata al fine di tutelare gli interessi della
Amministrazione Pubblica.
Qualora si intenda salvaguardare l’operatività della società Latina Ambiente
S.p.A, che, evidentemente non è in condizioni di restituire l’importo
dovuto, quantificato alla data del 28/02/2008 in € 5.867.429,34, oltre ad
interessi legali, l’unica soluzione equa e percorribile è quella di
ristabilire all’interno della suddetta società una condizione di parità tra
i soci.
Pertanto, i soci privati dovrebbero finanziare la Latina Ambiente S.p.A. per
un importo di € 2.875.040,38 pari al 49% di € 5.867.429,34, la Latina
Ambiente dovrebbe restituire immediatamente al Comune di Latina l’importo di
€ 2.875.040,38, oltre gli interessi legali maturati.
Così facendo la Latina Ambiente S.p.A. avrebbe un debito complessivo per
finanziamento da soci  di € 5.867.429,34. suddiviso in misura proporzionale
tra i soci stessi, le cui modalità di restituzione dovranno essere definite
in modo chiaro e in termini che non penalizzino ulteriormente il Comune di
Latina.
Ci pare opportuno ricordare agli amministratori tutti, nessuno escluso,
sindaco, assessori, consiglieri comunali, che con le loro scelte “gestiscono
denaro pubblico”, ovvero quello che tutti i cittadini di Latina pagano con
le varie imposte e tasse.
N.B. Il presente documento, a tutela di tutta la cittadinanza di Latina,
viene recapitato al sindaco, al presidente del consiglio comunale, al
presidente della commissione trasparenza, a tutti i consiglieri comunali,
agli assessori, a tutti gli organi di stampa e informazione, a tutte le
associazioni di categoria e a tutti gli ordini professionali.
Andrea Stabile

E se anche a Latina funzionasse così ?

E SE ANCHE A LATINA FUNZIONASSE COSI'??????
Da Luigi Gallo:
Rutelli e la sua ex Giunta condannati a pagare 10 miliardi e mezzo di lire all'Erario
Cosa ne è stato della condanna della Corte dei Conti a risarcire l'Erario di ben 10 miliardi e mezzo di lire?
Chi ha pagato per Rutelli e la sua Giunta?
 Le sentenze in dettaglio – Le multe – La Giunta Rutelli – Le documentazioni – I commenti della stampa

 

'IL CASO S.T.A'

                        

Anche alla luce degli ultimissimi fatti di sangue verificatisi a Roma, le cui vittime ancora una volta sono state due donne, sconcerta la 'meraviglia' mostrata dai politici per il successo elettorale della Lega. Lo stupore emanato dall'informazione, invece, scandalizza e indigna, e non convince nessuno.

Chi come me conosce bene, ha scritto e scrive tuttora per la stampa del Nordest – stampa che non si vergogna della mia firma D'Olcese, invece che Olcese, mi stima e mi ama per il fatto che ho restituito agli antichi splendori uno dei monumenti del Veneto più straordinari del mondo – ha visto profilarsi chiaramente lo stra successo elettorale ed il consenso sociale che la Lega avrebbe raccolto.
Lo ha visto quel giorno fatidico del Dicembre scorso a Bergamo dove il suo stato maggiore ed i suoi sindaci si presentarono sul palco con lo slogan ed il gigantesco striscione «I Sindaci con la gente, lo Stato con il delinquente!» proprio mentre il ministro dell'Interno del Governo Prodi, Giuliano Amato, emanava il 'Pacchetto insicurezza' e i ministri della sinistra massimalista ed estrema andavano in piazza contro il Governo, e contro se stessi, quindi.
No, chi ha visto, e ricorda bene, la povertà del Veneto dominato dalla Balena bianca in cui una intera classe sociale a preminenza agricola mangiava polenta e latte, e la domenica polenta strusciata sull'osso di prociutto, non può, a meno che sia un disonesto o un ebete, pensare che quanti hanno magicamente tramutato in soli 15 anni la loro estrema povertà in benessere e ricchezza, tanto da classificarsi una delle due regioni più ricche d'Italia, vada a votare quei partiti, compreso il PD ed i suoi Sindaci, che hanno inscenato «la tolleranza zero» contro i crimini di clandestini e rumeni giusto nel periodo tra le Primarie e la formazione del PD e che, già in
campagna elettorale, la tolleranza zero se l'erano bell' e scordata. Gli operai, anche quelli di sinistra, non sono così fessi come li pensano i dirigenti politici egemonici della sinistra, e del centrosinistra di cui, Rutelli, è l'esatto rovescio della medaglia del Veltroni Sindaco, Rutelli è la continuità di Veltroni.
No a Rutelli Sindaco di Roma quindi: Parassitismo, corruzione, clientelismo sfrenato, un esercito di consulenti, sotto e vice per distribuire danaro pubblico a clientele, partiti in Giunta e a fannulloni di Stato, demonizzazione dell'avversario politico (vedansi le dichiarazije-cazzate che rilascia la PRC Sentinelli candidata in pectore Rutelli a vice sindaca di Roma).
No, Roma non merita altri 5 anni della peggior amministrazione che ne ha fatto, assieme a Napoli, il Comune più corrotto d'Italia. Un gigantesco suk. La fabbrica della delinquenza di ogni risma e nazionalità.
       Giuliana D'Olcese

 

11 Marzo 2004 I parcheggi d'oro di Roma

La STA è la società interamente controllata dal Comune di Roma che gestisce i parchimetri e gli ausiliari del traffico. Le inchieste della Corte dei Conti hanno già visto la condanna della Giunta Rutelli alla restituzione degli emolumenti versati ai suoi consulenti e l'apertura d'un procedimento nei confronti della STA a ragione di quello che sembra essere uno sperpero del denaro incassato dai parchimetri. Dal suo canto la moglie di Rutelli, la giornalista Barbara Palombelli, stando a quanto si è letto sui giornali, dovrebbe saperne sulla vicenda. La Corte dei Conti aveva citato la Sta e la Compagnia romana parcheggi, unitamente all'ex assessore alla mobilità Walter Tocci, per danni all'erario quantificati in circa 10 miliardi e mezzo di lire. Le varie inchieste della Corte dei Conti sulla gestione Rutelli hanno già visto la incolpazione della Giunta Rutelli e la richiesta della restituzione degli emolumenti versati ai suoi consulenti nonché l'apertura d'un procedimento nei confronti della STA a ragione di quello che sembra essere uno sperpero del denaro incassato dai parchimetri.
La Cassazione a sezioni unite ha stabilito che chi maneggia soldi pubblici, anche se si traveste da società, deve renderne conto al pubblico; ha deciso che i soldi dei parchimetri servono per migliorare il funzionamento dei parcheggi. Sembrano elementari verità, la scoperta dell'acqua calda, eppure ci son voluti i troppo spesso bistrattati parrucconi della Suprema Corte.

La Corte dei conti può e deve verificare la gestione del denaro pubblico riscosso dalla Sta, la società trasporti automobilistici a cui il Comune ha affidato la gestione dei proventi della sosta a pagamento. E gli utili sono vincolati alla costruzione di nuovi parcheggi, alla 'realizzazione di opere pubbliche' hanno puntualizzato i supremi giudici. Tutti i soggetti che abbiano 'di fatto maneggio di pubblico denaro' sono sottoposti alla lente d'ingrandimento della magistratura contabile, anche se si tratta di società private come la Sta. Non ci sono dubbi – dicono i giudici – circa la natura privatistica di questa società, ma il regime privatistico del soggetto non significa che esso non possa venire considerato agente contabile e quindi soggetto al giudizio per resa di conto. Questo vincolo di destinazione – è scritto nella sentenza 12367 – non può venir meno 'per il fatto che il servizio sia esercitato attraverso una società'. Dovrà, dunque, superare l'esame dei giudici contabili anche l'utilizzazione che è stata fatta delle somme ricavate dalle auto in sosta e che – in base al nuovo Codice della strada – devono essere impiegate per l''installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento'. Mentre le somme 'eventualmente eccedenti' devono servire ad 'interventi per migliorare la mobilità urbana'. Insomma, la Corte di Cassazione respinge la questione e dà pieno titolo all'indagine della magistratura riguardo la gestione degli introiti della Compagnia romana parcheggi che, fino al '98 ha riscosso per conto della Sta, i soldi delle soste a pagamento. L'inchiesta seguita dall'allora vice procuratore generale Angelo Canale, mirava ad accertare quali sono i costi reali per la gestione dei parcheggi e soprattutto dove finiscono le duemila lire l'ora che il cittadino sborsa per sostare nelle strisce blu. Secondo la Corte dei Conti i soldi non sono finiti dove avrebbero dovuto e ora su questa vicenda sta indagando anche la procura penale sotto la supervisione del procuratore aggiunto Maria Cordova.

Regimi Fatti&misfatti
Le cambiali di Rutelli 'Se Maria Cordova indaga ha scovato il sorcio'  –  http://www.virusilgiornaleonline.com/occhio_28.htm

***
I parcheggi a pagamento ed altre storie romane, la 'Santa' Alleanza tra Sta & Sita ma la Cassazione da' torto alla Sta
Corte dei conti: Le sentenze e le condanne alla Giunta Rutelli
La Palombelli in tribunale: Diffamata
E la Cassazione da' torto alla Sta
Che si chiamino Sita o che si chiamino Sta per me pari sono
La Corte dei conti Condanna i suddetti appellanti a pagare a favore del Comune di Roma
P.Q.M. LA CORTE DEI CONTI Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio, definitivamente pronunciando, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, CONDANNA
BILANCI AI RAGGI X 'La Corte dei Conti indaghi sulla Sta'

La Cassazione: la magistratura può e deve verificare la gestione degli incassi dei parcometri

I sopracitati articoli su
Inoltre
La condanna. La Corte dei Conti ribadisce: 5 milioni di penale per la Sta

LE SENTENZE

1) \E[s \E[203s PER QUESTI MOTIVI
la Corte dei conti seconda Sezione giurisdizionale centrale
visto il d.l. 15 novembre 1993, n. 453, convertito nella legge 14 gennaio 1994, n. 19;
      vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20; visto il d.l. 23 ottobre 1996, n. 543, convertito con modificazioni con la legge 20 dicembre 1996, n. 639; ogni contraria eccezione o deduzione reietta; definitivamente pronunciando,
previa riunione dei giudizi;
ACCOGLIE PARZIALMENTE
gli appelli proposti da Piero S., R. L., Giovanni B., Francesco R., Esterino M., Sandro D.F., Claudio M., Francesco C.A., Loredana D.P., Amedeo P., Domenico C., Stefania B., Linda L. e Walter T. avverso la sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la regione Lazio n. 1545, depositata il 25 settembre 2000, e per l’effetto, in parziale riforma della predetta sentenza,
CONDANNA i suddetti appellanti a pagare a favore del Comune di Roma
 le somme seguenti:
Piero S. lire 69.014.876 pari ad       E 35.643
 R. L. lire 36.321.012, pari ad             E 18.758  
Giovanni B. lire 41.500.000 pari ad   E  21.432
Francesco R. lire 47.200.000 pari adE 24.376
Esterino M. lire 30.086.579 pari ad   E 15.538
Sandro D.F. lire 6.400.000 pari ad  E 3.305
Claudio M. lire 81.900.000 pari ad    E 42.297
Francesco C.A. lire 17.527.952 pari ad E  9.052
Loredana D.P. lire 28.131.000 pari ad E 14.528
Amedeo P. lire 46.424.276, pari ad     E 23.976
Domenico C. lire 60.036.752 pari ad   E 31.006
Stefania B. lire 6.400.000 pari ad      E 3.305
Linda L. lire 55.844.400 pari ad          E 28.841
Walter T. lire 94.159.776 pari ad         E 48.629
RESPINGE
gli appelli proposti avverso la medesima sentenza da Pietro B., Vincenzo C. C., Fiorella F. e Alberto F., i quali rimangono per l’effetto
CONDANNATI a pagare al Comune di Roma le seguenti somme:
Pietro B.  lire 3.636.363 pari ad  E 1.878
Vincenzo C. C.: lire 15.071.868 pari ad E 7.783
Fiorella F. lire 33.670.201 pari ad  E 17.389
Alberto F. lire 1.111.111 pari ad E 573
Su tali somme, rivalutate alla data del 25 settembre 2000, saranno dovuti, a partire da tale data, interessi legali fino al soddisfo.
Gravano altresì sugli appellanti, in parti uguali, le spese anche del presente grado di giudizio, che ammontano, fino all'originale della presente sentenza,
a Euro 7.555,68 (settemilacinquecentocinquantacinque/68).
Così deciso in Roma, nelle camere di consiglio del 6, 9, 15 e 26 marzo 2002.
ILRELATORE-ESTENSORE F.to Sergio Maria Pisana- IL PRESIDENTE F.to Nicola Soria Deposita in Segreteria il 22 aprile 2002
            IL DIRETTORE DELLA SEGRETERIA
            F.to Mario Francioni\E[s Fine modulo
 2) 
XXI. Per il principio secondo cui le spese seguono la soccombenza, le spese del presente grado di giudizio vanno poste, come quelle del primo grado, a carico degli appellanti, in parti uguali.
\E[s \E[203s P.Q.M. La Corte dei Conti, Sezione II^ giurisdizionale centrale;
Visto il d.l. 15 novembre 1993, n. 453, convertito nella legge 14 gennaio 1994, n. 19;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20; Visto il d.l. 23 ottobre 1996, n. 543, convertito con modificazioni con la legge 20 dicembre 1996, n. 639; ogni contraria istanza eccezione e difesa reietta; definitivamente pronunciando, previa riunione degli appelli in un unico giudizio;
DICHIARA
Rinunciato l'appello proposto dal sig. Renzo L.;
ACCOGLIE PARZIALMENTE
gli appelli proposti dai sigg. Francesco R., Fiorella F., Walter T., Linda L., Domenico C., Amedeo P., Piero S., Claudio M., Giovanni B., Pietro B., Vincenzo G.C. e Adriano C. avverso la sentenza n. 1544/00R del 26.5.-4.7.2000/25.9.2000 della Sezione giurisdizionale per il Lazio e, per l'effetto, in parziale riforma della predetta sentenza, condanna
i suddetti appellanti a pagare a favore del Comune di Roma le somme seguenti:
R.F.     L. 77.495.000 pari ad        E 40.022,00
T.W.      L. 31.627.000    “             E 16.333,00
L.          L. 24.310.000    “             E 12.555,00
C. Linda L. 31.627.000   “             E 16.333,00
P.A.      L. 31.627.000    “              E 16.333,00
B.G.    L. 31.627.000      “              E 16.333,00
S.P.     L. 31.627.000      “               E 16.333,00
F.F.    L. 39.600.000       “               E 20.451,00
M.C.    L. 31.627.000      “               E 16.333,00
B.P.     L. 36.800.000     “               E 19.005,00
G.C.V. L. 25.012.000   “     E 12.917,00
C.A.    L.   8.158.000  “    E  4.213,00
Tali somme saranno rivalutate alla data del 25 settembre 2000 e sulle stesse saranno dovuti, a partire da tale data, gli interessi legali sino al soddisfo.
Gravano, altresì, sugli appellanti, in parti uguali, le spese anche del presente grado di giudizio, che fino all'originale della sentenza, ammontano,
a Euro 4.642,64 (quattromilaseicentoquarantadue/64).
Così deciso in Roma, nelle camere di consiglio del 6 e 26 marzo 2002.
Il President F.to Nicola Soria L'Estensore F.to Camillo Longoni
Depositata in Segreteria il 22 aprile 2002. Il Direttore della Segreteria F.to Mario Francioni
*****
P.Q.M. LA CORTE DEI CONTI Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio, definitivamente pronunciando, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, CONDANNA
F. RUTELLI, W. TOCCI, L. LANZILLOTTA, E. MONTINO, D. CECCHINI, R. LUSETTI, S. DEL FATTORE, L. DE PETRIS, F. CARDUCCI ARTENISIO, A. PIVA, G. BORGNA, P. SANDULLI, F. FARINELLI, C. MINELLI, P. BARRERA, V. GAGLIANI CAPUTO, S. BIOLCHI, F. LORENZETTI ed A. FENU al pagamento a favore dell'Erario – beneficiario il Comune di Roma – della somma complessiva di lire 2.238.664.265 (due miliardi duecentotrentottomilioni seicentosessantaquattromila duecentosessanta cinque lire) ripartita in quote uguali come segue:
1.- F.RUTELLI e W.TOCCI per la somma di lire 67.349.441 ciascuno; 2.- F.RUTELLI e W.TOCCI per la somma di lire 53.900.000 ciascuno; 3.-F.RUTELLI e W.TOCCI per la somma di lire 10.400.000 ciascuno; 4.- F.RUTELLI ed E.MONTINO per la somma di lire 45.017.699 ciascuno; 5.- F.RUTELLI e D.CECCHINI per la somma di lire 16.769.892 ciascuno; 6.- W.TOCCI, D.CECCHINI, A.PIVA, G.BORGNA, P.SANDULLI, F.FARINELLI, C.MINELLI, L.DE PETRIS, R.LUSETTI, F.ARDUCCI ARTENISIO, S.DEL FATTORE, V.GAGLIANI CAPUTO e S.BIOLCHI per la somma di lire 9.803.769 ciascuno; 7.-F.RUTELLI e D.CECCHINI per la somma di lire 2.664.107 ciascuno; 8.- F.RUTELLI e D.CECCHINI per la somma di lire 1.733.333 ciascuno; 9.- F.RUTELLI e D.CECCHINI per la somma di lire 2.870.019 ciascuno; 10.- F.RUTELLI e D.CECCHINI per lire 82.895.582 ciascuno; 11.- F.RUTELLI e L.LANZILLOTTA per la somma di lire 31.300.000 ciascuno; 12.-L.LANZILLOTTA, D.CECCHINI, A.PIVA,
G. BORGNA, P.SANDULLI, F.FARINELLI, V.GAGLIANI CAPUTO e F.LORENZETTI per la somma di lire 520.625 ciascuno; 13.- F.RUTELLI e L.LANZILLOTTA per la somma di lire 11.607.666 ciascuno; 14.- F.RUTELLI e L.LANZILLOTTA per la somma di lire 11.000.000 ciascuno; 14.- F.RUTELLI e L.LANZILLOTTA per la somma di lire 4.500.000 ciascuno; 16.- F.RUTELLI e L.LANZILLOTTA per la somma di lire 26.740.824 ciascuno; 17.- F.RUTELLI e R.LUSETTI per la somma di lire 6.650.000 ciascuno; 18.- F.RUTELLI e R.LUSETTI per la somma di lire 15.558.323 ciascuno; 19.- F.RUTELLI e R.LUSETTI per la somma di lire 34.974.208 ciascuno; 20.- F.o RUTELLI, W.TOCCI, L.LANZILLOTTA, A.PIVA, G.BORGNA, P.SANDULLI, C.o MINELLI, D.CECCHINI, F.FARINELLI, V.GAGLIANI CAPUTO e P.BARRERA per la somma di lire 3.636.363 ciascuno; 21.- F.RUTELLI e S.DEL FATTORE per la somma di lire 1.450.000 ciascuno; 22.- F.RUTELLI e C.MINELLI per la somma di lire 100.119.355 ciascuno; 23.-F.RUTELLI e C.MINELLI per la somma di lire 100.119.355 ciascuno; 24.- W.TOCCI, L.LANZILLOTTA, D.CECCHINI, G.BORGNA, P.SANDULLI, F.FARINELLI, C.MINELLI, V.GAGLIANI CAPUTO e A.FENU per la somma di lire 1.111.111 ciascuno; 25.- F.RUTELLI e F.FARINELLI per la somma di lire 15.898.333 ciascuno; 26.- F.RUTELLI e F.FARINELLI per la somma di lire 2.700.000 ciascuno; 27.- F.RUTELLI e L.DE PETRIS per la somma di lire 35.047.500 ciascuno; 28.- F.RUTELLI e F.CARDUCCI ARTENISIO per la somma di lire 18.595.000 ciascuno; 29.- F.RUTELLI e F.CARDUCCI ARTENISIO per la somma di lire 9.224.880 ciascuno; 30.- F.RUTELLI e G.BORGNA per la somma di lire 66.782.030 ciascuno; 31.- F.RUTELLI ed A.PIVA per la somma di lire 56.065.080 ciascuno; 32.- F.RUTELLI e A.PIVA per la somma di lire 14.768.639 ciascuno; 33.- F.RUTELLI e P.SANDULLI per la somma di lire 53.995.080 ciascuno; 34.- F.RUTELLI e P.SANDULLI per la somma di lire 12.528.279 ciascuno; 35.- F.RUTELLI
e P.SANDULLI per la somma di lire 115.300.444 ciascuno.
Tali importi dovranno essere rivalutati fino alla data di deposito della presente sentenza e sulla somma complessiva dovranno essere corrisposti, dalla stessa data, gli interessi legali fino all'intero soddisfo.
CONDANNA altresì, i convenuti al pagamento in parti uguali delle spese di giudizio che fino alla data della presente sentenza vengono liquidate complessivamente in lire 20.299.880. Così deciso in Roma nella Camera di Consiglio del 15 maggio 2000 proseguita il 26 maggio 2000 ed il 4 luglio 2000.
IL CONSIGLIERE ESTENSORE, IL PRESIDENTE
Depositata il 25 settembre 2001.
(La sentenza d'appello ha ridotto ad un quinto le pene pecuniarie, ribadendo però la sussistenza del reato. Rutelli e gli altri condannati hanno annunciato ricorsi).

Tram: la Fanti a “Stupidario Nemico”

Capisco come una piccola trasmissione come Tele-In debba barcamenarsi tra la corretta informazione e le smancerie profuse ai vari intervenuti. D’altra parte è un po’ anche la tattica usata da Bruno Vespa in Porta a Porta. A questa tentazione non ha certo resistito Elisa Fiore, nella veste di conduttrice della trasmissione denominata “Stupidario nemico”, avente come ospite l'assessore Patrizia Fanti.

 

Forse il venturo V-Day qualche motivo ce l’ha di essere. Una società, la nostra, che avrebbe tanto bisogno invece di una informazione quanto più corretta possibile e non basata sulla volubilità, sul momento, sulle convenienze. Naturalmente checchè se ne dica, le eccezioni, anche a Latina, ci sono eccome. Alcuni ottimi giornalisti, delle testate più vendute, sono anche molto giovani, per fortuna.

Personalmente attribuisco al giornalismo un valore enorme per la democrazia, a volte sottovalutato dagli stessi cronisti.

Mi soffermo, per brevità, solo su un paio di punti che riguardano il discorso che l’assessore e la giornalista hanno intrapreso sul tram, argomento che ormai conosco discretamente.

Come più volte ripetuto nessuno può avere la pretesa di possedere la verità assoluta, ci mancherebbe, ma ci sono dei problemi non trascurabili relativi al prototipo Translohr che sono stati esposti con forza e che sono ormai noti anche ai politici, e che andrebbero affrontati con più serietà ma che sono ancora in attesa di risposte, che, purtroppo tardano ad arrivare  (chissà perché!).

 

– La giornalista Fiore punta l’attenzione su uno dei punti critici del progetto: l’inesistenza di punti di scambio con annessa l’eliminazione di centinaia di parcheggi. L’assessore fanti risponde, con la solita flemma che la contraddistingue (anche se a me sta simpatica e forse è una delle persone più serie di questa amministrazione), che senza dubbio l’opera abbisogna di tali infrastrutture. Queste però non sono previste nel progetto e l’amministrazione si affida al buon cuore del Berlusca per reperire i fondi necessari, che certamente non possiede. La prova del futuro finanziamento salvezza sarebbe il fatto che il Cipe ha finanziato una parte del tram. La giornalista, per una risposta tanto scellerata, invece di chiedere come si possa correre un rischio così alto per la città (il tram senza punti di scambio sarebbe evidentemente ancora più drammaticamente peggiorativo di quello che già potrebbe combinare anche avendoli), annuisce contenta alla intelligente osservazione dell’assessore.

La giornalista sa bene invece che il Cipe, per una svista (ops!) dei nostri politici non ne ha voluto proprio sapere di aggiungere 2,3 milioni di euro, che corrisponde solo al 3% di quanto finanziato e che ci siamo già caricati un mutuo prima che si intraveda l’inizio dei lavori. Il che dimostra che il Cipe è più attento di quanto si possa pensare circa i finanziamenti e  di conseguenza non è affatto così facile accedere ad un finanziamento. 

 

– Per  la stima esagerata degli introiti dovuti biglietti, la Fanti risponde che l’investimento della società Metrolatina,  ne darebbe la sicurezza, senò non l’avrebbe di certo fatto. La giornalista annuisce, dicendo che questo sta nell’ordine delle cose. Naturalmente nessuna delle due si è preoccupata però di leggere la Convenzione tra Comune e privato, secondo la quale i rischi di questa circostanza, ricadono pesantemente sulle fragili spalle (nel senso economico) del Comune, non certo su quelle di Metrolatina. Il Privato, al contrario del pubblico, ci tiene ai propri denari! Ne risponde personalmente di tasca propria.

 

 

– Chiude la giornalista con una semplicistica quanto demagogica, domandina da scuola primaria:

chiedendo come mai in una città giovane come Latina si è sempre contro. Mentre la Fanti risponde che il progresso fa paura e la giornalista annuisce soddisfatta, ringraziandola per la preparazione (purtroppo ancora assai dubbia sulla questione tram), su Canale 5 va in onda Striscia la Notizia, con Jimmi Ghione, in quel dell’Aquila (seconda città ad aver voluto sperimentare il prototipo francese). Forse anche Italia si è accorta che dopo Padova, la situazione dell’Aquila è assai più drammatica. Qui ormai i lavori sono fermi da anni, i soldi mancano, la rotaia è lì in mezzo alle strade, i vagoni non sono mai esistiti. Scempio di milioni di soldi pubblici ormai già investiti, scempio ambientale, scempio per la salute delle persone che cadono a causa della rotaia fantasma. Forse sarebbe il caso per la locomotiva di 50 persone di andare a farsi un giro anche in Abruzzo, magari stavolta invitando anche qualche comitato.

La realtà è vicina, è a due passi da Latina. L’Italia se ne sta accorgendo. Se qualcuno inizia a considerare la questione con serietà che merita, magari ammettendo eventuali errori o distrazioni e prendendo tutte le precauzioni del caso, può darsi che non passerà molto tempo prima che anche il Gabibbo in persona si trovi a fianco della Fanti o di Zaccheo.

 

Oppure no. Noi siamo più bravi di Padova e dell’Aquila. Il Translohr funziona e funzionerà. E i finanziamenti arriveranno, anche quelli che non previsti dal progetto. In fondo quale è il rischio? Lo scempio, già si è verificato in altre due realtà italiane, e tutto va bene? No. Al massimo saremo la terza città. Che ci importa? Mica qualcuno degli amministratori risarcirà a qualcuno un danno già previsto e prevedibile. Errare è umano e nel futuro bisogna credere…ciecamente. E’ vero Fanti? Giusto Fiore? L’importante, tanto, è avere fiducia nel … progresso! …ciecamente…

 

Massimo de Simone