Archivio Giornaliero: Aprile 9, 2008

Discarica e futuro di Bgo Montello

Riflessioni di Fabrizio Cirilli, sulla questione della discarica e del futuro di Borgo Montello, dopo un articolo apparso sulla stampa nei giorni scorsi, che evidenziava come ormai Borgo Montello sia la sede destinata ad ospitare gli impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

 

 

CHE NEL MONDO DEI RIFIUTI E QUINDI NEI PROBLEMI CHE RUOTANO INTORNO A

MONTELLO C’E’ QUALCOSA CHE NON QUADRA LO HANNO CAPITO ANCHE LE

PIETRE:

 

Infatti, in merito a tali questioni, (per ultima in ordine di tempo quella di società anomale che

sembrano affilarsi le unghie su Borgo Montello), ruota un vero e proprio sistema fatto di

strategie e metodi ormai collaudati già in passato e ora palesemente riscontrabili nel presente, da

cui emerge:

· La chiara volontà di mantenere un’emergenza continua: un atteggiamento che in Regione è

passato da un governo di Destra ad uno di Sinistra (esattamente come in Campania). Un

atteggiamento che rinviando volutamente le decisioni quando queste possono comportare

più opzioni, stanno portando ora all’inevitabile momento in cui le scelte diventano

obbligate.

· La costituzione di società miste che controllano altre società (vedi Ecoambiente) e che con

altre società ancora (quest’ultime tutte private), si gestiscono fiumi di denaro pubblico e che

ad oggi ancora non ci forniscono la documentazione per verificare come, attraverso chi, e

con quali procedure

· Poi c’è la questione legata all’inquinamento, da sempre rilevato a Montello, ora addirittura

denunciato dalle autorità competenti che vedono come risposte solo proroghe di monitoraggi

che continuano ad accertare quanto già accertato, e cioè che il sito inquina.

· C’è poi il metodo con cui ci si pone di fronte a tutto ciò: e cioè attraverso un tavolo

istituzionale di emergenza proposto ed istituito con sensibilità e correttezza dal prefetto, ma

attorno al quale siedono rappresentanti (sindaco, presidente della Provincia di Latina e

Presidente della Regione Lazio) che dopo più di un mese ancora non fanno capire ai loro

rispettivi interlocutori politico istituzionali (… e cioè consigli regionali, provinciali,

comunali e quindi alla gente) di cosa discutono esattamente non fanno capire nemmeno

attraverso la stampa (oggi unici parziali interlocutori), se ad esempio le priorità

emergenziali, e cioè l’inquinamento in corso) e quelle legate all’imminente esaurimento

delle discariche, debbano essere necessariamente per l’ennesima volta trattate insieme o no.

Ciò chiaramente sappiamo non essere cosa di poco conto, in quanto trattare insieme messa

in sicurezza e ciclo dei rifiuti, significherebbe automaticamente segnare il destino di Borgo

Montello che ha avuto la grande colpa di aver servito per ciò che attiene lo smaltimento dei

rifiuti, l’intera Provincia di Latina per oltre 20 anni.

· Anche le sterili polemiche legate al centrodestra e centrosinistra costituiscono il chiaro

segnale di volere nascondere qualcosa di strano. Infatti, la Latina Ambiente venne istituita

dal consiglio comunale all’unanimità; Indeco ed Ecoambiente sono state autorizzate ad

ampliare le discariche sia da governi centrodestra che di centrosinistra, e il sottoscritto, che

in questo caso sta semplicemente cercando di dare nome e cognome alle cose che stanno

accadendo per sperare di poter capire perché il nostro territorio sembra subire questa sorta di

maledizione (ossia quella di dover sempre subire delle servitù) è stato in passato in giunta

come assessore esterno per i servizi sociali, e ha poi deciso di uscire dal proprio partito non

per entrarne in un altro, ma per poter da indipendente, dare un nome e cognome ai fatti del

nostro territorio senza problemi di schieramento e di bandiera. E a testimonianza di ciò,

anche in Regione, sono dovute entrare a mie spese nel gruppo consiliare misto, cioè

indipendente. Alla luce di tutto ciò non posso che ribadire che tutto fa presupporre che il

percorso sembra essere delineato: ci saranno le elezioni e dopo, accusando qualunque

voce fuori dal coro di voler fare demagogia, si imporranno come al solito strade

obbligate!

Pagheremo in Natura !

L'Associazione Culturale MICROmacro
Vi invita
VENERDI' 18 APRILE 2008 ore 18.00
Aula del DIALOGO "Don Andrea Santoro" – Parrocchia San Marco Latina
al Seminario
dal titolo
PAGHEREMO IN NATURA.
E' possibile formulare un'analisi scientifica sulla gestione delle risorse ambientali?
Relatore
Prof. Sergio ULGIATI
Docente di Energetica
Università Parthenope, NAPOLI

Asistenza, un’altra suggestiva inutilità sulla legge elettorale

Ho letto questo articolo e ho pensato che si ricolleghi a diversi discussioni e notizie che abbiamo pubblicato in passato. Quindi lo allego sperando possa chiarire alcuni dubbi su voci che circolano .
Francesca Suale
Astinenza
Un'altra suggestiva inutilità sulla legge elettorale
 
di Marco Ottanelli
 

1. Cosa è falso

Circola insistentemente, e come tutte le cose particolarmente insistenti, fastidiosamente, una stramba falsità su (ovviamente) la legge elettorale, nata non sappiamo bene come né partorita da chi, ma, come tutte le strambe falsità, dai toni salvifici e miracolosi.

In poche parole, si afferma che, tra le tante dannazioni demoniache che ha (ovviamente) la legge elettorale, ce ne è un'altra che fino ad ora era sfuggita a tutti quanti, ma che il solito mago del comma svelato avrebbe messo a nudo.

“Lo sapevate”, dice la falsità, “che se votate scheda bianca, o se la scheda la annullate, il vostro non-voto convergerà lo stesso nel paniere dei partiti, del sistema, della casta?”

“Lo sapevate”, precisa con cura la falsità, “che le schede bianche e le schede nulle vengono attribuite come consenso al partito o schieramento che raggiunge la maggioranza relativa, e concorrono così ad assegnare il premio di maggioranza?”

“Lo sapevate”, prosegue la falsità, “che questo ladrocinio di volontà che si trova (ovviamente) nel Porcellum è un attentato alla democrazia, un golpe, una ecatombe della libertà”, ecc ecc ecc?

Ma la falsità suggerisce anche un rimedio (ovviamente) facilissimo con il quale abbattere il regime: invece di votare scheda bianca o nulla, andate al seggio, NON toccate le schede che i perfidi scrutatori vi porgeranno (se le toccate, si contaminano, diventano “vostre”, e se non le votate, saranno nulle, e quindi ritorneranno nel cesto del partito più grande!), e, al contrario, dichiarate preventivamente che siete sì presenti al seggio come elettori, ma che rifiutate le schede. Fate una dichiarazione ufficiale e fatela verbalizzare dal Presidente di seggio, con tanto di timbro e firma. In questo modo, avrete fatto la vostra parte, avrete alzato (o abbassato..mah?) un qualche quorum, e avrete sottratto al furto le vostre schede.

2. La verifica

 Di questo strambissimo sistema non si è mai sentito parlare prima. Da nessuna parte nel mondo, ed in nessun periodo della storia. Da quando in qua le schede nulle o bianche vengono arbitrariamente passate al vincitore, per far la sua vincita più corposa ancora? In base a quale eccezione rispetto alle leggi, alla Costituzione, ai regolamenti, al senso comune, in base a cosa una scheda anonimamente bianca, o scarabocchiata a dovere, dovrebbe andare ad incrementare il montepremi di un partito, anzi, di “quello che prende più voti”? (ma più voti dove? Nella sezione elettorale, nella circoscrizione regionale, a livello nazionale…dove?)

Non risulta assolutamente che simile eventualità sia possibile, e chi scrive ha avuto l'onere e l'onore di fare il Presidente di Seggio fin dal 1991, per cui, di leggi elettorali, regolamenti, prassi e consuetudini un po' ne sa.

Naturalmente però il diabolico e mefistofelico Grande Imbroglio della legge elettorale, dalla quale discende ogni male e che (ovviamente) è architettato malignamente per fregare i cittadini, potrebbe aver introdotto una clamorosa, incostituzionalissima e mostruosa realtà che né i parlamentari di ogni partito, né il Presidente della Repubblica quando la ha promulgata, né alcun giurista ha mai notato.

Tutto è possibile, in questo Paese di impostori! Non resta che verificarlo scientificamente, e c'è solo un modo: si prende la Legge 21 dicembre 2005, n. 270, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2005 – Supplemento ordinario n. 213 , la si legge ben bene, la si esamina, e si trova la normaccia incriminata, per Dio!

La legge si compone di 11 articoli, suddivisi in numerosi commi (72 in tutto, se abbiamo contato bene). Democrazialegalita.it se li legge uno per uno, comma dopo comma, articolo dopo articolo.

In nessuno di essi si accenna alla attribuzione delle schede nulle e delle schede bianche ad un partito, ad una coalizione o ad un candidato premier, né si accenna alla loro redistribuzione in qualunque altro modo o sistema.Anzi, nel testo di legge non si nominano mai né le schede bianche, né le schede nulle. Mai.

 Non paga dalla fatica di essersi letta tutta la Calderoli, Democrazialegalita.it , a scanso di equivoci, esamina anche l'ultimissima emanazione legislativa in materia elettorale, ovvero la Legge 27 febbraio 2008, n. 30"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 febbraio 2008, n. 24, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative nell’anno 2008 ", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del 29 febbraio 2008. Neanche lì si trova niente che possa anche solo lontanamente richiamare la notizia che circola senza posa da settimane.

Quindi, la prima e fondamentale questione proposta dagli spargitori della falsità, si infrange clamorosamente alla prima banale, banalissima verifica. D'altronde, a nostre reiterate richieste di tirar fuori la normaccia, nessuno degli spargitori aveva mai risposto. Perchè non esiste, né è mai esistita.

 

3. Cosa è vero

In ogni legge elettorale del mondo, e così anche in Italia, sia ai tempi del proporzionale puro (1948-1993), sia ai tempi del maggioritario uninominale (1994-2001), sia ai tempi del proporzionale con premio di maggioranza (2006-2008), i soli ed unici calcoli da effettuare per sapere quanti seggi avrebbe conquistato ogni singolo partito sono fatti in base ai voti validi espressi dagli elettori.

Sono solo i voti validi quelli che determinano le percentuali di voto, e conseguentemente fanno scattare la elezione dei candidati. Tutti i restanti modi di partecipare o di non partecipare al voto sono del tutto ininfluenti a questi fini: astenersi, votare scheda bianca, votare scheda nulla, sono solo modi diversi per dire “ho deciso di non decidere in prima persona, facciano gli altri”; e gli altri faranno.

Si faccia l'esempio di un corpo elettorale (gli aventi diritto al voto) di 1 milione di persone.

Si ipotizzi che si rechino a votare 800 mila cittadini su questo milione; essi determineranno l'affluenza alle urne, che sarà quindi dell'80%. Il restante 20%, che per scelta, per motivata avversione al sistema, per malattia, per disinteresse, per impedimenti di ogni genere, non vota, sarà la massa degli astenuti, nel nostro caso 200 mila persone.

Quando si aprono le urne, tra le varie schede, se ne troveranno alcune senza alcun segno, completamente intonse: le schede bianche. Facciamo che nelle nostre elezioni virtuali se ne trovino 1.000.

Altre presenteranno un voto riconoscibile, ma per qualche ragione ben precisamente elencata nella normativa elettorale, tale voto non sia attribuibile: capita quando l'elettore abbia usato un sistema per renderlo riconoscibile, ad esempio usando una penna rossa per votare al posto della matita copiativa regolamentare, o quando la scheda non risultiprecedentemente vidimata dal seggio.In questi casi si parla di voti nulli, e ipotizziamo che siano 100.

Altre saranno scarabocchiate, o recheranno scritte più o meno fantasiose, o saranno barrate, o vedranno votati contemporaneamente due o più partiti…in tutti questi casi (ove non si possa rilevare la volontà dell'elettore di attribuire la sua scelta ad un solo partito), si parla di schede nulle. Diamo un numero a queste nulle: 1.000

Poi ci sono i voti validi. Nel nostro esempio, essi sono dunque:

800.000-

1.000-

100-

1000 =

__________

797.900

è solo su questi voti validi (suddivisi per lista, naturalmente) che si computeranno le percentuali dei singoli partiti e si attribuiranno i seggi e i premi di maggioranza eventuali.

 Le altre schede andranno in una apposita busta, contate, impacchettate e protocollate, busta che sarà sigillata e che i componenti del seggio consegneranno al Comune, che, dopo averle conservate per un congruo periodo, le invierà al macero. Esse sono, lo ridiciamo, del tutto ininfluenti ai fini dei risultati.

Se il partito A prende 600.000 voti, il partito B 100.000 e il partito C97.100, nel sistema italiano, il premio di maggioranza andrà al partito A, e gli altri si spartiranno i seggi in base ai numeri ottenuti.

Non si capisce, tornando alla frottola, perchè un partito primo in classifica, che già si prenderebbe il premio di maggioranza con il consenso ottenuto, abbia bisogno di vedersi regalare schede bianche e nulle per raggiungere un premio già goduto. Un'altra incongruenza senza senso alcuno.

Insomma, come in tutto il mondo, decide solo chi vota e vota validamente. Tanto per ribadire la verifica: solo nella legge Calderoli l'espressione “voti validi”, a questi sensi, appare ben 25 volte. Bastava leggersela.

4. A che serve far verbalizzare il rifiuto delle schede.

Immaginate uno che entra in un panificio e dichiara ad alta voce: “io non voglio il pane!”. Il commento generale sarebbe: “ e allora che ci sei venuto a fare?”. Ecco, più o meno l'effetto del rifiuto della scheda è questo. Si chiama “astensione”, e uno può astenersi andando al mare, rimanendo a casa sua, sul marciapiede davanti, o anche, perchè no, dentro la sua sezione elettorale. Un vezzo che non si nega a nessuno, ma che non ha altro effetto se non quello di far rimanere come prima la sostanza delle cose: quelli che decideranno di farlo non prenderanno parte alla tornata elettorale. Decideranno gli altri chi vincerà e chi governerà.

Ma la pretesa di far verbalizzare la scelta di rifiutare le schede, di far quindi verbalizzare la vostra astensione, è inutile, ridondante (essa emergerebbe dalle cifre delle affluenze al voto) e dannosa per il regolare svolgimento delle operazioni di voto. Costringerebbe Presidenti, Segretari e Scrutatori a eliminare dall'insieme delle schede firmate e timbrate (cioè atte alla votazione) delle schede solo per il fatto che un tizio si è presentato al voto dichiarando di non voler votare. E che tali schede non ha neanche toccato, pena la loro contaminazione (ma ci si rende conto di quale pensiero magico sottintende tale affermazione?).

E se il tizio, un'ora più tardi, cambiasse idea? E se a quel punto, complice un'affluenza molto alta, schede da votare non ce ne fossero più? Cosa succederebbe? E le schede rifiutate, in quale modo dovrebbero essere assicurate al non voto? Distruggendole? Annullandole (no, per carità, che vanno al vincitore!).

Tutto questo senza considerare il fastidio, l'onere e la perdita di tempo che verrebbero imposti ai componenti del seggio, che dovrebbero quindi verbalizzare una non votazione (siamo nel campo dell'assurdo).

Attenzione: la pretesa di far verbalizzare un vostro comportamento non elettorale, e di far eliminare due schede (quella della camera e quella del senato) “buone”, potrebbe farvi incorrere, in casi estremi,nel reato di intralcio al regolare svolgimento delle operazioni elettorali, con immediato arresto e processo per direttissima. Fate un po' voi.

 

NB: crediamo che la falsità sia nata da una distorta e superficiale rivisitazione delle norme relative alle votazioni per più referendum: essendo il raggiungimento o meno del quorum un legittimo obiettivo anche dei singoli elettori, essi possono, in presenza di più consultazioni contemporanee, scegliere di votare solo per uno o più referendum, e rifiutare la scheda degli altri, ovvero, tecnicamente, astenendosi per questi ultimi. Inaccettabile sarebbe il rifiuto di TUTTE le schede contemporaneamente.