Archivio Mensile: Marzo 2008

Domenica 6 Aprle a Fogliano con la bici

Domenica prossima è in programma la terza uscita in bicicletta organizzata da Latina CiclAbile, con il seguente percorso:

FOGLIANO  PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO

Raduno in  Via del Lido (andando verso il mare, nel piazzale davanti l'autolavaggio fai da te dopo il ponte della Pontina)  con percorso sulla pista ciclabile di Via del Lido, Via Litoranea, Villa Fogliano, strada sterrata interna – Rio Martino,  lungomare, Capo Portiere, Via del Lido.  (percorso Andata-ritorno circa 24 Km) – PRANZO A SACCO – rientro nel pomeriggio.

Difficoltà media

Siamo lieti di ospitare i nostri cugini di Cori "2 ruote Lepine" appartenenti alla Federazione Nazionale FIAB 

 

A breve sarà distribuito il programma annuale dove è compresa anche una gita a Roma con Bus Gran Turismo (insieme all'Associazione Quartieri connessi e iscritti www.q4q5.it).

VINCENZO SPICA

pres. ass. Latina CiclAbile

 

Criminalità…le sviste…

CRIMINALITA’ … LE SVISTE…

 

Erano i primi di gennaio quando il Procuratore della Repubblica Mancini lasciò molti senza parole affermando che secondo lui nel nostro territorio non ci sono associazioni di tipo mafioso.
Ritengo gravi queste affermazioni alla luce di tutti gli appelli fatti da parte di altri organi di sicurezza dello Stato in merito alla situazione a Latina e Provincia e alla luce degli ultimi fatti di sangue avvenuti nel nostro territorio.
Nella nostra città e in varie zone della provincia sono state e stanno per essere investite montagne di capitali sulla cui provenienza non si indaga in maniera adeguata, normale che risulti tutto pulito. Per capire quanto sia radicata la presenza mafiosa sul territorio, basta leggersi le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia in occasione del procedimento che ha portato al processo Spartacus aveva affermato tempo fà l’Associazione Caponnetto, ma basta anche andarsi a rileggere la relazione antimafia che qualche tempo fa fu letta in parlamento e che citava la nostra zona a rischio perché ci sono infiltrazioni camorristiche anche nelle amministrazioni pubbliche. 
Quando Mancini ammette come fa ormai da anni che quello dei rifiuti  è un business all’interno del quale esistono movimenti tutti da accertare e conferma che da li escono cospicue fonti di guadagno  per le organizzazioni criminali, vuol dire che in questi anni la Procura non ha  fatto nulla  per bloccare queste infiltrazioni, sottolineando una negligenza preoccupante sotto molti aspetti. 
Il Procuratore, viene da domandarsi, ha vagliato tutte quelle denunce arrivate fino ad oggi in procura nei confronti delle società partecipate ?
Perché visto il silenzio che è sceso su inchieste tipo quella delle assunzioni facili che ha coinvolto il Comune di Latina in particolare un assessore, l’oblio in cui cadono decine di denunce  su Latina Ambiente e su Acqua Latina, molte delle quali ben dettagliate, basti vedere quelle che sono state fatte da Legambiente, è lecito sospettare una negligenza  da parte della procura se non addirittura altro.

Come dice anche l’Associazione Caponnetto a cui io mi associo pienamente, è inatteso e aggiungo che non è normale che un Procuratore pubblichi analisi difformi da quelle dei magistrati della Dda si di Roma che di Napoli, che per legge hanno competenza esclusiva  sui reati associativi di stampo mafioso.

 In questo modo non solo come cittadini non ci si sente sicuri, ma si sente tutta l’assenza di una struttura, emanazione dello stato che non indaga su quello che è sotto gli occhi di tutti e su cui altre strutture dello stato ( Commissione Antimafia e Dda ) hanno lanciato l’allarme. 
E' auspicabile che si crei una task-force tra le forze dell'ordine che analizzi i flussi economici che da tempo stanno attraversando la nostra provincia, nota per essere luogo per reciclare il denaro sporco  in attività commerciali ed edilizie, in modo da arginare subito queste infiltrazioni camorristiche ed evitare che Latina diventi un far west.
 
LUIGI GALLO
www.laltralatina.it

LIBERA – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Coordinamenti Lazio e Latina
Comunicato stampa                            Roma 30.03.2008
I coordinamenti Lazio e Latina di Libera esprimono forte
amarezza e preoccupazione per i fatti di sangue del giorno
28 marzo u.s. nel comune di Cisterna di Latina,
riconducibili ad una efferata azione della criminalità
organizzata, che rendono la provincia di Latina, e più in
generale il basso Lazio, territorio a conclamata presenza
mafiosa.
Siamo a constatare come la mafia possa fare vittime anche
tra gli innocenti, come nel caso del signor Giuseppe
Chinellato, che diviene, suo malgrado, la prima vittima
innocente delle mafie in terra pontina.
Ora gli “ingredienti” per definire questo territorio
“terra di mafia” ci sono tutti. In particolare vogliamo
ricordare :
1° -Lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del comune
di Nettuno.
2° -La procedura di scioglimento con le stesse motivazioni
a suo tempo avviata per il comune di Ardea.
3°-La procedura in corso di commissariamento per
infiltrazioni mafiose nel comune di Fondi e le gravi accuse
per diffuse illegalità lanciate da un ex assessore di
quell’ente e da un noto imprenditore alla locale classe
politica comprendente: sindaco, assessori e parlamentari.
Gli arresti per usura con finalità e agire mafioso operati
a Fondi dai carabinieri del Ros di Latina e le altre
indagini relative al Mof e ai clan malavitosi che da anni le
varie Polizie e Direzioni Distrettuali Antimafia svolgono su
quell’area.
4°-Le numerose azioni della Magistratura e delle Forze di
Polizia contro i clan e i loro affari che da anni si
susseguono su questi territori così come la cattura di
altrettanti latitanti mafiosi.
5°.L’elevato numero di beni confiscati a “famiglie”
appartenenti ai clan della camorra,  della ‘ndrangheta e
della mafia che da tempo hanno stabilito le loro residenze e
riciclato i loro capitali nei comuni a sud di Roma, in
particolare nelle città di Anzio, Nettuno, Ardea, Pomezia,
Aprilia, Cisterna, Latina, Sabaudia, San Felice Circeo,
Terracina, Fondi, Gaeta, Formia, Minturno, Santi Cosma e
Damiano.Cosi come in gran parte della provincia di Frosinone
e segnatamente nel territorio di Cassino. (Oltre 100 gli
immobili confiscati alle mafie:terreni, ville e aziende ).
6° Le centinaia di famiglie mafiose che svolgono impresa
ed alcune anche attività politica su questi territori.
Anche se per alcuni, la situazione non desta preoccupazione
perchè ad operare su queste terre non sono i piu’ i
genitori, condannati per delitti di mafia, ma i loro figli.
7° L’agire di una“mafia laziale”, una quinta mafia
autoctona che risulta essere un mix tra elementi criminali
di provenienza campana, calabrese e siciliana da una parte
ed esponenti criminali locali dall’altra, con il chiaro
supporto di referenti del mondo dell’economia e della
politica locale.
8° Il peso asfissiante dell’usura praticato da interi
gruppi familiari che soffocano famiglie e piccoli
commercianti.
9° La storia economica e politica di questi territori che
sono da un ventennio ospitano “personaggi “di cui si
sconoscono le provenienze dei capitali che impiegano per
sostenere imprese e dispendiose campagne elettorali.
Anche per tutto questo il Signor Giuseppe Chinellato è
vittima innocente di mafia.
Anche per le nostre insufficienze e convenienze, per la
nostra mancanza di coraggio nel denunciare e nell’opporci
con fatti e non parole, il signor Giuseppe Chienellato si
trova a combattere la sua battaglia contro la morte per
mafia.
Alla nostra classe politica, che su questi argomenti
continua a nascondersi dietro silenzi assordanti, ricordiamo
che Paolo Borsellino esortava ad avere “TUTTI PIU’
CORAGGIO”
Paolo Vescovo Referente Libera Latina-Antonio Turri
Referente Libera Lazio

L’alcol sparge morte sulle strade

Latina, 30 Marzo 2008

                                             Al Sig. Ministro degli Interni On. Giuliano Amato

                                             Al Sig. Ministro dei Trasporti On. Alessandro Bianchi

Oggetto: l’alcol sparge morte sulle strade

 

       Ancora automobilisti ubriachi!  Brescia: muore a 16 anni, ferito il suo amico. Ormai siamo giunti al vero Far West, al più infimo terrorismo ed anarchia automobilistica. Non esiste alcun minimo ritegno – ognuno sulla strada si comporta come vuole, non si rispettano le regole del Codice della Strada. Ormai siamo giunti al massimo dell’inciviltà umana.Le nostre strade 24 ore su 24 sono delle vere e proprie piste per “virtuosi del volante”; il sabato sera è un immane strage.  

Chiediamo i nostri diritti sacrosanti: ordine e sicurezza

Esercito sulle nostre strade per fermare questa strage

 L’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada denuncia la grave responsabilità delle istituzioni e della giustizia che ancora sottovalutano questo reato di strage ed applicano pene risibili che offendono le vittime ed i familiari e lasciano liberi gli assassini. L’AEFVS chiede efficaci controlli sulle strade e forti misure sanzionatorie e penali per chi guida in stato di ebbrezza provocando la morte di persone, ritenendo la guida in stato di ebbrezza una gravissima aggravante del reato: ritiro definitivo della patente di guida e piena applicazione delle pene, riferite al limite massimo (anni 12) e non al limite minimo (anni uno ridotto di un terzo e sempre con sospensione condizionale della pena) come fino ad ora è stato arbitrariamente fatto nei tribunali italiani, che hanno così contribuito alla reiterazione del reato.Non possiamo assistere a questa strage senza fermarla e per questo chiediamo l’intervento dell’Esercito sulle nostre strade. Il governo si deve attivare con la massima priorità. 

Il Vice Presidente Nazionale

                                                                                                                    Giovanni Delle Cave

Ricominciamo dallo STATUTO?

Di seguito qualche considerazione su un argomento che ritengo di fondamentale importanza, perchè trattasi dell'ABC di una amministrazione, lo Statuto Comunale. Avventurandosi nella lettura della suddetta delibera, si rischia, purtroppo, di passare dal ridicolo all'inquetante. Ogni Comune ha il suo Statuto. Ma cos’è lo Statuto? E’ il documento che stabilisce le regole di comportamento dentro le quali si dovrebbero muovere le amministrazioni. Una specie di Costituzione locale. Anche Latina naturalmente ne ha uno, che è stato adottato nel 2000.

Ogni Comune ha il suo Statuto. Ma cos’è lo Statuto? E’ il documento che stabilisce le regole di comportamento dentro le quali si dovrebbero muovere le amministrazioni. Una specie di Costituzione locale. Anche Latina naturalmente ne ha uno, che è stato adottato nel 2000.

 

Lo Statuto di Latina è diviso in sette titoli. Ce n’è uno dedicato esclusivamente agli istituti di partecipazione. Che non sono altro che le forme e i modi attraverso i quali il cittadino, ma anche comitati associazioni e simili, partecipano, intervengono e vengono tutelati alla vita pubblica della città.

 

E’ il Titolo V, che tratta il rapporto, spesso difficile, tra cittadini e politica.

Siccome vengono esposti temi come quello dei diritti, delle iniziative dei cittadini, dell’accesso ai dati, dell’informazione, della Trasparenza, forse è il caso darci uno sguardo più da vicino.

  Andiamo in ordine iniziando dall’ art. 76, che tratta le iniziative dei cittadini,   Continuiamo con l’art. 77 che tratta del Referendum consultivoProseguiamo con l’art. 78 che tratta il diritto di accesso e di informazione in cui si legge che cittadini singoli o associati hanno diritto di accesso agli atti amministrativi. Il Comune assicura l'esercizio fatte salve alcune eccezioni, dovute ad esigenze particolari previste dalla Legge. A Latina capita invece che le eccezioni si siano trasformate in norma e viceversa. Al Comitato Metro Bugia, ad esempio, che si interessa ormai da tempo della questione del tram cercando di portare a conoscenza dei cittadini e della stessa amministrazione le varie problematiche connesse con l’ opera, è stato negato l’accesso al progetto definitivo depositato. Il Comitato si è visto costretto a rivolgersi, quindi, al Difensore Civico. Ma non quello di Latina, badate bene, ma quello Regionale. Il perché è presto detto.

All’art. 82 dello Statuto si legge che è stata istituita la figura del Difensore Civico, che dura in carica quattro anni, con esercizio delle funzioni previste per legge in qualità di pubblico ufficiale. In realtà questo non corrisponde a verità perché come tutti sanno il Difensore Civico a Latina non esiste. Eppure l'80% dei capoluoghi italiani lo hanno istituito. Eppure le competenze di tale figura sono utilissime per la comunità. Infatti garantisce il buon andamento dell’amministrazione vigilando sulla tempestività, la correttezza e l'imparzialità degli gli abusi, le disfunzioni, le carenze ed i ritardi dell'amministrazione stessa nei confronti dei cittadini.

Ma forse, pensandoci bene, è  proprio per questo motivo che non è stato ancora istituito.

 

In pratica tutto il Titolo V dello Statuto che consta di ben 15 articoli risulta completamente disapplicato o al limite applicato in maniera diciamo “discutibile”.

Per fortuna ci viene incontro l’art. 88 il penultimo dello Statuto. Forse. Si legge infatti che il Consiglio Comunale, con cadenza annuale, terrà una seduta appositamente dedicata alla verifica complessiva dello Statuto e delle norme regolamentari.

 

La domanda sorge spontanea. Presupponendo che pur qualche Consigliere abbia letto seriamente lo Statuto di Latina, perché si continua a permanere in questa desolante situazione?

  Massimo de Simone 

Un’ora di buio per salvare la Terra

Un'iniziativa del Wwf per salvare il clima del pianeta chiede a tutti di spegnere le luci stasera tra le 20 e le 21

Il Wwf ha lanciato un'iniziativa per affrontare l'emergenza climatica ed energetica che sta vivendo il nostro pianeta. L'evento si chiama Earth Hour, cioè l'ora della Terra, e coinvolge tutti e cinque i continenti, viaggerà con il fuso orario a partire dall'Australia. Tutto il mondo, nelle intenzioni dell'organizzazione, dovrà spegnere la luce e non consumare energia per 1 ora, un semplice gesto simbolico volto al salvataggio del clima e quindi alla riduzione dei gas serra che stanno portando al surriscaldamento globale.

Secondo alcune stime saranno coinvolte nell'iniziativa oltre 30 milioni di persone di 380 città di tutto il pianeta che spegneranno le luci che illuminano i monumenti più simbolici, ma anche gli uffici le scuole e gli edifici privati, tra le 20 e le 21 ora locale del sabato. Ma l'obiettivo dell'evento va ben oltre 60 minuti di buio, e in realtà è quello di ridurre del 30% le emissioni entro il 2020.

Anche alcune città italiane parteciperanno all'iniziativa: a Roma verrà spento il Colosseo, ma la più sensibile è Venezia dove i cambiamenti climatici rischiano di far sparire la laguna. Il capoluogo veneto parteciperà spegnendo le luci del municipio, di Cà Farsetti, tutte quelle lungo il Canal Grande e anche la torre di Mestre. Chiunque volesse partecipare non deve far altro che spegnere le luci di casa tra le 20 e le 21 di sabato sera, oppure almeno provare a limitare gli sprechi e utilizzare solo le luci strettamente necessarie.

2° Trofeo “Nuovi Quartieri”

È partita alle 10:05 da Via Perosi nei pressi dell’Aula Verde, il 2° Trofeo “Nuovi Quartieri”, gara podistica organizzata da "Vivilquartiere". Iscritti circa 200 atleti provenienti da varie località del Lazio. La gara si sviluppa su un circuito di poco più do 3 Km ricavato per la maggior parte all’interno dell’Oasi Verde. Gli iscritti alla gara competitiva dovranno percorrer il circuito per 3 volte per un totale di circa 10 Km, mentre gli iscritti alla gra non competitiva dovranno percorrere il circuito solo una volta.

Salvatore Antoci