Archivio Giornaliero: Aprile 20, 2008

Solidarietà agli operatori del 118 della provincia di Latina

Latina, 20 Aprile 2008 

Al Sig. Presidente Regione Lazio                                                  

On. Piero Marrazzo 

Al Sig. Consigliere Regionale

Dott. Claudio Moscardelli                                                        

                                                  

 

Oggetto: Solidarietà agli operatori del 118 della provincia di Latina

 

La scrivente Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada esprime la propria e convinta solidarietà agli operatori del 118 della Provincia di Latina.

Invita a valutare e proteggere la loro posizione in riferimento agli stipendi e a mantenere in essere queste squadre operanti, che hanno dimostrato alta professionalità nel porre l’ultimo rimedio alla falcidia stradale che tanto martoria la nostra provincia.

La vita è estremamente importante, unico valore assoluto.

Riteniamo che il servizio 118, che lotta per salvare vite umane, in tempi sempre brevi, in alcuni casi parliamo di  minuti, per nessun motivo al mondo devono scendere in sciopero per chiedere i loro diritti, che sono il loro pane quotidiano.

Condividiamo la loro lotta affiancandoci.

Così, come denunciamo le cause dell’incidentalità stradale del nostro territorio, difenderemo queste forze prontamente attive nel dopo incidente.

Confidando nei Vostri interventi positivi porgiamo distinti ossequi. 

Presidente Nazionale

Lilia Gaviani Il Vice Presidente NazionaleGiovanni Delle Cave

Discarica abusiva a Capo Portiere

Ogni tanto durante le mie passeggiate in bicicletta percorro delle strade interne e l'altra settimana ho trovato una discarica a cielo aperto dove sono accantonate: cucine, mobili, vasche, frigoriferi, asfalto ed altro.

 

 

Amianto, 100 milioni per tacere

DA IL GIORNALE di Stefano Zurlo

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=255539

Finanziamenti sottobanco ai sindacati. La Goodyear di Latina ha chiuso nel 2001, ma gli operai continuano ad ammalarsi e a morire, stroncati da tumori e altre malattie contratte in quei capannoni pieni di amianto e sostanze velenose. Ora, dalle indagini e dagli interrogatori di numerose persone affiora una verità sconcertante: l’azienda pagò in nero per molti anni almeno due rappresentanti dei lavoratori, in cambio i due – ribattezzati in fabbrica "mister 5 per cento" – non sollevarono mai il problema delle drammatiche condizioni in cui lavoravano centinaia di loro colleghi. Un primo processo, ormai alle battute finali, prova a dare nomi e cognomi ai responsabili di quella Spoon River ancora in corso: trentaquattro morti e sette persone ammalate. Ma nelle pieghe di questo procedimento eccone un altro assai inquietante: molte fonti raccontano di quel canale sotterraneo di finanziamenti andato avanti dagli anni Settanta agli anni Novanta. La Goodyear non pagava direttamente i sindacalisti, ma aveva elaborato un sistema invisibile: i soldi passavano dal medico aziendale.
Era lui a girare in nero il denaro ai due, entrambi iscritti alla Cisl. La Procura, che pure ha chiesto l’archiviazione di questo filone, ha quantificato il denaro versato: circa 100 milioni l’anno. Cento milioni che avrebbero agevolato la «pace» all’interno dello stabilimento di Cisterna di Latina e sarebbero serviti per ammorbidire chi avrebbe dovuto denunciare i gravissimi pericoli corsi dai lavoratori, ma sconosciuti ai più.
C. S., il medico che operava all’interno della Goodyear con una sua società, è morto ma la vedova in un lungo interrogatorio descrive quel che accadeva: «Nel 1972 all’atto dell’assunzione dell’incarico i vertici aziendali di allora, nella persona del signor D., gli rappresentarono che l’attività e i relativi corrispettivi che avrebbe percepito erano subordinati al pagamento di una quota del 5 per cento ai sindacalisti, uno dei quali era V. B.; per tale motivo dette persone erano definite “mister 5 per cento”. Tale compenso doveva essere corrisposto ai sindacati in quanto gli stessi non dovevano creare problemi, anche sanitari, alla fabbrica». Chiaro? «La triangolazione – prosegue la donna – fra la Goodyear e i sindacati, mediante l’attività di mio marito, doveva essere tale per ovviare ai controlli, infatti con tale metodo la società Goodyear non figurava da nessuna parte… Mio marito ovviamente vistosi obbligato aderì e cominciò a lavorare corrispondendo il 5 per cento degli incassi a V. B.». Nel 1992, con la costituzione di una nuova società, l’obolo raddoppiò passando secondo la vedova di C. S. «dal 5 al 10 per cento». Questa situazione si protrasse, a sentire la donna, fino all’ottobre ’96 e sempre con la stessa motivazione: evitare che i sindacati «creassero problemi nelle materie per cui la vigilanza era loro demandata».

Emergenza casa: i ritardi della giunta Zaccheo

PD PARTITO DEMOCRATICO – LATINA

Il Coordinatore Comunale Latina, 21 aprile 2008 Emergenza Casa: i ritardi della Giunta Zaccheo per l'individuazione delle aree erp rischianodi far perdere a Latina la possibilità di avere oltre 1.000 alloggi di edilizia agevolata La Regione Lazio ha sbloccato i fondi per il finanziamento di imprese edili e cooperative che potrannocostruire e mettere in vendita case a prezzi inferiori a quelli di mercato.Un alloggio di 100 mq dovrebbe costare circa 200 mila Euro. La delibera regionale prevede la realizzazionedi 1.281 alloggi nella provincia di Latina, l'80% dei quali nel capoluogo.Gli imprenditori potranno accedere da subito al finanziamento e l'apertura dei primi cantieri è prevista già neiprossimi due mesi.Purtroppo, tutto questo non sarà possibile nel Comune di Latina in quanto l'Amministrazione locale non si èdotata degli strumenti tecnici come i Piani di Zona 167, che avrebbero consentito la localizzazione degliinterventi per fronteggiare la gravissima emergenza abitativa. Infatti, l'unica condizione posta agliimprenditori per incassare le risorse è la dimostrazione che nel Comune dove è previsto il cantierel'amministrazione abbia approvato un Piano di Zona.A questo punto emergono con forza le responsabilità della Giunta Zaccheo e della maggioranza che, concolpevole ritardo, non riescono a reperire le aree da destinare all'edilizia residenziale agevolata comeprevisto dal Bando approvato unanimemente dal Consiglio Comunale nel 2006.Ci si chiede perchè, a fronte delle migliaia di domande per le case popolari, delle centinaia di sfratti permorosità il Comune di Latina continui a non mettere in campo una politica per la casa per rispondereall'emergenza.Non è quindi diffamatorio affermare che quanto sta succedendo è stato sapientemente orchestrato perconsentire a tre o quattro imprenditori edili di Latina, ai quali si sono aggiunte negli ultimi anni impreseprovenienti dall'hinterland napoletano, di costruire in regime di oligopolio e di fissare i prezzi degli alloggi,senza il pericolo della concorrenza dell'edilizia pubblica agevolata.Pertanto le responsabilità dell'emergenza ricadono tutte su un'amministrazione inefficiente che continua asbagliare.E' necessario porre rimedio in fretta, in quanto la stessa delibera prevede la localizzazione degli interventi inComuni limitrofi qualora entro un anno dalla pubblicazione sul Burl della Delibera Regionale, il Comune nonsi doti dei Piani di Zona.Il PD si farà interprete di questa esigenza mediante il coinvolgimento delle imprese costruttrici e dellecooperative al fine di esercitare una forte pressione nei confronti della Giunta Zaccheo perché si giungaentro un mese alla definizione della graduatoria delle aree offerte. Giorgio De Marchis Coordinatore Comunale PD

Pannone: cosa serve per la sicurezza ?

Criminalità e Giustizia

                                   

PANNONE:   “Il PdL continua a parlare di meri rischi di infiltrazioni ed episodi criminali.

                        Serve un patto per la sicurezza: rafforzare le forze dell’Ordine, adeguare gli

                        organici del Tribunale ed aprire una sede distaccata della DIA.”

 

 Commissione di Accesso a Fondi, indagini della DIA sull’attentato sull'Appia, l'operazione “forbice” nel nord pontino, attentato alla coop. Il Gabbiano. Non meri fatti di cronaca, ma un vero e proprio assalto al territorio considerato una sorta di terreno di conquista per le manovre economiche ed i traffici illeciti.Le operazioni di contrasto alla criminalità organizzata delle Forze dell’Ordine ne dimostrano l’incisività e l’efficienza, ma confermano l’esistenza attuale di infiltrazioni da parte dei sodalizi criminali più pericolosi.La precarietà politica, sociale ed economica della provincia di Latina, rende il nostro territorio appetibile per le bande criminali, che trovano terreno fertile nella mancanza cronica di prospettive lavorative, nella crisi produttiva, nella complessiva deregolamentazione nella gestione del territorio, delle strutture e dei servizi. Il PD propone il “Patto per la sicurezza di Latina e Provincia”, come in altre città, un accordo istituzionale tra Stato, Regione, Provincia e Comune per incrementare i fondi e garantire la sicurezza dei cittadini.Non solo bisogna rafforzare gli organici ed i mezzi a disposizione delle forze dell'ordine, ma serve aumentare l'organizzazione del sistema giustizia. L'emergenza del contenzioso penale e civile (45.000 cause), aumenta la sensazione di insicurezza, perché le difficoltà a far valere un proprio diritto e la lunghezza delle cause diffondono un ulteriore elemento di pessimismo. L’attuale numero di 35 Magistrati va adeguato alla quantità e qualità dei carichi pendenti (servono non meno di 55/60 Giudici togati); bisogna aumentare il numero del personale applicato  portandolo dagli attuali 127 ad almeno di 160 unità.Considerati gli allarmanti segnali, particolarmente intensi ed inquietanti soprattutto  nell’ultimo periodo, circa la presenza di cosche criminali nella Provincia, che riguardano non solo la tipologia e la gravità dei reati commessi, ma anche l’infiltrazione nel sistema politico ed economico pontino, è da prendere in seria considerazione l’ipotesi di portare nel capoluogo una sede distaccata della Direzione Investigativa Antimafia. Una struttura di questo genere, che già interviene nella nostra provincia, non solo alzerebbe il livello di contrasto alla criminalità organizzata, ma favorirebbe l’attribuzione di un adeguato numero di appartenenti alle forze dell’ordine. Una magistratura specializzata e con strumenti adeguati, tra l’altro, assorbirebbe una parte rilevante delle attività di polizia e di investigazione, “liberando” i Giudici ordinari che si dedicherebbero con più tempo ed agio alle altre attività di competenza. Senza contare che la DIA a Latina qualificherebbe il Foro favorendolo nell’attribuzione di altri servizi come la Corte d’Appello.                                                                                                                                Giuseppe Pannone

Il V2-Day a Latina

La location definitiva dove si terrà, il 25-26-27 aprile 2008 a Latina, la raccolta firme per i 3 referendum sulla libera informazione, nonché la manifestazione organizzata dal meetup di Latina, è VIALE ITALIA (che sarebbe quel parchetto alberato situato tra le poste centrali e piazza del quadrato).

Il Meetup di Latina