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  1. TRS ha detto:

    Purtoppo non votare non serve a niente. Astensioni o schede bianche e nulle non hanno alcuna influenza, anche se fossero milioni. Io voterò per il partito che più si avvicina alle mie idee, anche se non mi convince al 100%.

    Saluti

    Stefano

  2. renatosd ha detto:

    oops – doppione

  3. renatosd ha detto:

    Caro Giovanni

    Leggo da mesi, ma possiamo dire ormai da anni, le tue su questo sito ed ho chiaro lo sconforto che ti anima nel dire quel che hai detto.

    Non votare è una delle opzioni del tutto legittima e fino a qui non ci piove, ma ogni scelta che facciamo comporta delle conseguenze inevitabili e la non scelta è una scelta che come le altre va valutata.

    Il non scegliere in questo caso a parer mio comporta le seguenti inevitabili conseguenze:

    – il non voto avalla passivamente la scelta degli "altri" Italiani per cui se una parte ha una quota di 100 e l'altra di 99, la non scelta approva tacitamente la percentuale vincente ma non fa nulla per avvalorarla, per darle forza se poi effettivamente si condivide anche solo in parte; peggio ancora se non si condivide quella maggioranza, si verserà nello stato psicologico di chi non ha fatto nulla per sovvertirla; la non scelta tecnicamente sta dalla parte del vincitore qualsiasi esso sia.

    – il non voto relega ad uno stato passivo di inesistenza civile che fa comodo a chi persegue fermamente la volontà di decidere comunque, in altre sedi e per altre vie, e più è basso il quorum votanti più è legittimato a farlo, sono convinto infatti che non partecipando di fatto alla politica si faccia alla "casta"  il più grande favore che possa desiderare  … (vedi legge porcata);

    – non votare vuol dire arrendersi alla casta e rintanarsi nell'angolino aspettando l'inevitabile, è una sorta di autoflagellazione che proprio quando proviene da chi invece da tanto tempo batte i pugni sul tavolo ha il sapore della resa incondizionata.

    – il non votare non riconosce che la casta è solo la punta dell'iceberg di un sistema distorto dove però vi sono anche tante persone che credono ancora nella politica come unico strumento e luogo per avviare i processi di formazione delle leggi di uno stato; per questo in molti si fanno in quattro non percependo nulla, spendendo tempo e denaro nella ferma convinzione che in alternativa il populismo passivo possa solo generare pericolose derive autoritarie sulla base del concetto dell'"uomo forte" (che purtroppo va sempre tanto di moda) e dell'accentramento del potere.

    Detto ciò spero che non ti arrenda anche tu all'inevitabile, non esiste il partito o lo schieramento perfetto, ma ti prego non toglierti la possibilità di scelta, qualsiasi essa sia è importante che tu la faccia prima di tutto per te, per il tuo libero arbitrio e per il tuo amor proprio … almeno potrai dire come tutti noi "ho fatto bene" o "ho sbagliato" ma mai … "non ho fatto nulla perchè ciò accadesse o non accadesse".

    con sincera stima

    renato malinconico

  4. bax ha detto:

    " Il capitale deve proteggersi in ogni modo possibile con alleanze e legislazione. I

    debiti devono essere riscossi, le obbligazioni ed i contratti ipotecari devono esser

    conclusi in anticipo e il più rapidamente possibile. Quando, mediante processi

    giuridici, le persone comuni perderanno le proprie case, diventeranno sempre più

    docili e saranno tenute a freno con più facilità attraverso il braccio forte del governo

    al potere, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllo di finanzieri

    di primo piano. Questa verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adesso

    impegnati nel costituire un imperialismo del Capitale che governi il mondo.

    Dividendo gli elettori attraverso il sistema dei partiti politici , possiamo far

    spendere le loro energie per lottare su questioni insignificanti. Di conseguenza, con

    un'azione prudente abbiamo la possibilità di assicurarci quello che è stato

    pianificato così bene e portato a termine con tanto successo”

    USA Banker's Magazine (Rivista dei banchieri americani), 25 Agosto 1924

  5. maxi ha detto:

    Purtroppo la lobbyes delle corti dei miracoli dei vari politici ha gioco facile in quanti vari personaggi che fanno lecchinaggio per il proprio tornaconto hanno tutto l'interesse a far votar gli italiani per il panorama politico italiano in quanto non cambia il modo di gestire il potere tramite cda che fanno ridere ma che fanno guadagnare ai nominati politicamente diverse decine di migliaia di euro/mese tramite municipalizzate che affondano avidamente le loro mani nelle tasche degli inermi cittadini , il non legittimare chi si ritiene causa dello sfacelo nostrano è una scelta che non puo' essere criticata da pontificatori nostrani i quali magari si credono detentori dell'umana saggezza.

    Certamente se i vuole contrastare in modo efficace il suddetto sfacelo ilmetodo migliore è quello di creare liste civiche di personaggi al di sopra di ogni sospetto e credibili ma per fare questo non si puo buttare il sasso e nascondere la mano ma fare politica in prima persona cercando di aiutare i soggetti piu deboli della nostra comunita

    TRS ha scritto:

    Purtoppo non votare non serve a niente. Astensioni o schede bianche e nulle non hanno alcuna influenza, anche se fossero milioni. Io voterò per il partito che più si avvicina alle mie idee, anche se non mi convince al 100%.

    Saluti

    Stefano

     

  6. Salvatore ha detto:

    Caro Renato,

    non andare a votare potrebbe essere una scelta meditata, una sorta di strategia con la quale l'elettore cerca comunque di dire la sua… Ma esiste un altro tipo di astensione. Esiste il non voto di chi veramente non sa per chi votare e non riesce a intravvedere il meno peggio. Non riesce a trovare uno schieramento per cui valga la pena di turarsi il naso. E bada che non sto parlando di convenienza o di utilita'. Sto' parlando del rifiuto di essere complice di questo o di quell'altro.

    Salvatore

  7. michfabi ha detto:

    Renato,

    devo ammettere che questa chiamata alle urne chiede maggiore coraggio delle altre volte, alla luce dell'attuale legge elettorale (non modificata, come in tanti auspicavamo).

    Sembra che il mio voto conti di meno, stavolta. L'appiattimento dei programmi e l'assenza della preferenza poi dà veramente tanto fastidio (a chi e per cosa voto?).

    Ti ringrazio per l'analisi che ci hai offerto.

    Sono con te – non sulla scelta di voto in queste politiche nazionali! – sull'importanza di non perdere il ruolo che ognuno può e deve giocare, in occasione delle elezioni.

    Lo scoramento di Giovanni e Salvatore, più che accettare la proposta di non votare, mi spinge più a promuovere uno o più incontri (è una problematica che richiede qualcosa di più che uno scambio di post) per "parlarne insieme, tra vicini di casa", tra coloro che ne sentono il bisogno e sono interessati. 

    Mi sprona a stimolare più visioni, idee più condivise, posizioni sostenute da chi magari condivide tuoi stessi interessi (vicinato, lavoro, fede religiosa, passioni, hobby).

    A presto, Michele 

     

    … l'altra settimana, mentre andiamo verso scuola, mio figlio di 6 anni mi chiede: papà, ma il tesoretto? Gli erano rimaste in mente le gag di Crozza su Prodi…

    … eppure anche stavolta voglio votare. E voterò PD.

     

  8. giucap ha detto:

    Ho preso a lungo in considerazione l'alternativa del non voto.

    Mi ero dato dei criteri: "se fanno questo o non fanno quest'altro non vado a votare".

    Poi naturalmente le cose non escono fuori bianche o nere, e quindi la ricerca di compromesso con la parola data, anche se solo a me stesso.

    Magari bastano delle suggestioni o delle prese di posizione di una parte, per poter far venire la voglia di andare a votare, fosse anche solo "contro".

    Naturalmente si tratta di argomento personalissimo, ogni scelta è lecita e legittima, per cui ciascuno farà le proprie valutazioni degne comunque di rispetto.

    Per quel che può interessare, alla fine ho deciso che voterò, così almeno la smetto di sfogliare la margherita (non in senso politico, dove ormai si è "sciolta" ).

    Giulio

  9. maxi ha detto:

    si va formando un'opinione popolare che ha fondamento nella presa di coscienza del fatto che è il sistema politico marcio (certo se lo vai a chiedere ad un politico di professione nn lo ammettarà mai), troppo proteso a gratificare tramite spoil system troppe persone con stipendi faraonici e funzioni prossime allo zero assoluto.

    Fa loro giocoforza che ci siano tifosi dell'uno o dell'altro schieramento pronti ,demagogicamente , a scannarsi per le più futili questioni in una sorta di tifo da stadio che troppo spesso si avvicina al "panem et circensis" di Romana memoria.

  10. Leone ha detto:

    ll voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. (Art. 48 della Costituzione della Repubblica Italiana).

    Al di là di chi soffre da sindrome di abbandono rispetto a riferimenti politico istituzionale, usare il "non voto" come protesta significa usare un mezzo non del tutto civico… ci lamentiamo continuamenti degli scippi al senso di civiltà messi in atto da barbari continuamente in giro per le strade, per le scuole, per gli uffici e poi… il non voto come protesta!!! il non voto dimostra solo lassismo e becera rinuncia alla lotta democratica governabile proprio col più gande strumento di democrazia realizzata e ottenuto col sacrificio umano; chi strumentalizza il voto in quanto tale, strumentalizza la Storia.

     

  11. zampone ha detto:

    Non votare è l'autocastrazione democratica. Dobbiamo riprenderci il potere di cittadini, votare per chi non ha contribuito a ridurre la città come una fogna all'aria aperta, per chi non ha tappezzato l'intero territorio di migliaia di manifesti elettorali incollati in ogni dove (pure sulle rare cabine del telefono); dobbiamo coalizzarci per una lista civica, che abbia proposte da pubblicare e "tenere sotto controllo" sul web; chi sgarra è fuori. Dobbiamo riconquistare l'acqua pubblica, organizzare noi stessi la raccolta differenziata (si può, si può !!!), liberare la città dalle auto, impegnarsi per rendere effettivamente pubblico (aperto a tutti) il trasporto pubblico, in un regime di libera concorrenza.

    Ma se non si vota, che ne parliamo a fare?

    Aspettiamo le liste civiche, la "dritta" già c'è….

  12. MarmaLT ha detto:

    caro Giovanni, la recente proposta dell'On.le Franceschini, potrebbe soddisfare le nostre aspettative, l'importante che non  sia la …"solita cordata", ma una vera presa di conoscenza… Che Dio l'assista… ma votare si deve Giovanni.!!!

  13. giucap ha detto:

    Seguendo il suggerimento di Antonella, ripropongo in luogo più consono la domandina trovata sul web:

    Se le legge elettorale ha distrutto la possibilità di creare maggioranze serie e alternative reali, io dovrei premiare con il mio voto coloro che l'hanno voluta? Cioè, dico, mando i cioccolatini a chi mi ha fatto cornuto?

    Di mio aggiungo: e non andando a votare si pensa che coloro che si sono inventati questa bella leggina la cambieranno motu proprio nell'interesse del Paese?

    Giulio