Archivio Giornaliero: Marzo 13, 2008

Risposta alla sig.ra Sara Fedeli

Pubblichiamo la rispsosta alla sig.ra Sara Fedeli, la quale aveva rilasciato una dichiarazione sul sito "Parvapolis" di Latina circa la questione della Metro Leggera (Tram) che, a nostro parere, conteneva molte inesattezze.

 

Tale dichiarazione la si può leggere al seguente link:

 

 http://www.parvapolis.it/page.php?id=37896

 

 

 

Risposta del Comitato Metro Bugia:

 

 

Gentile sig.ra Sara Fedeli,

intanto La ringraziamo per il Suo intervento su Parvapolis, in quanto mette in evidenza un certo interesse per la questione Metro Leggera (o meglio Tram), a differenza di molti altri cittadini che non sembrano aver ancora capito di quale enorme impegno economico strutturale  per la città si tratti.

Con tutta franchezza però Le dobbiamo dire di aver colto nelle sue parole molta disinformazione sull'attività del Comitato Metro bugia e anche sulle motivazione che hanno portato il presidente Massimo de Simone a fondarlo. In tal senso vorremmo risponderle punto per punto ad alcune questioni da Lei poste, invitandola fin da ora a partecipare ad uno dei nostri prossimi incontri che con ogni probabilità svolgeremo nei pressi del quartiere dove Lei vive (probabilmente nelle sale della Parrocchia San Luca).

Certi della Sua buona fede credo e spero vorrà informarsi meglio su quanto cercheremo di spiegarle nelle prossime poche righe.

Innanzi tutto è completamente errata l’affermazione che il presidente e il comitato sarebbero contro i mezzi di trasporto pubblici. In realtà, nei numerosi comunicati stampa del comitato Metro Bugia, abbiamo più volte posto come urgente NECESSITA' per la città, un netto miglioramento del trasporto pubblico, sia in via generale che specificatamente al tragitto-Latina Latina Scalo, di fatto assai carente.

Quello che invece sosteniamo è che QUESTA opera, così come concepita, studiata, progettata e concordata con il privato, non solo non arrecherà benefici alla città e ai cittadini, ma al contrario apporterà numerosi danni e problematiche di tipo tecnico, economico. Danni che si ripercuoteranno non solo sul trasporto privato ma verosimilmente anche su quello pubblico.

Noi abbiamo a cuore il trasporto pubblico, ecco perché sosteniamo un secco NO a QUESTO tram. Abbiamo fornito pubblicamente relazioni tecniche, dati, carte, confronti con altre realtà. Abbiamo invitato più volte i nostri amministratori alle nostre conferenze e il Comitato degli Anonimi per la Metro ad un confronto.

I silenzi dell’amministrazione su questioni specifiche e la perdurante anonimità del comitato pro metro la dicono molto lunga.Detto questo e solo per correttezza dell’informazione, almeno ad alcune Sue considerazioni riteniamo di dover rispondere nello specifico:

1) Per "dimostrare" l’utilità del tram si afferma che i lavoratori per Roma da Latina sarebbero molti. Non comprendiamo effettivamente cosa significhi tale constatazione in relazione al tram. Il discorso da intraprendere è evidentemente diverso. Ad avviso del comitato, è necessario invece entrare nel merito della questione e valutare se il tram sperimentale sarà utile e conveniente per i viaggiatori in termini di tempi, costi e comodità per arrivare a Latina Scalo. Il comitato, dopo aver effettuato numerosi studi e ragionamenti sostiene di no. Infatti il tempo e i costi sostenuti viaggiando in tram saranno il doppio di quelli sostenuti con l’automobile. Gli utenti,continueranno quindi, a muoversi come tutt’ora sono abituati.

2) Si sostiene che nelle zone in cui il tram si muove in corsia riservata non si peggiorerebbe il traffico. Errato. Non è difficile intuire che, in una carreggiata molto più stretta, (circa 6 metri per far "correre" il tram) il traffico scorrerà assai più lentamente. Al limite la prevista eliminazione o riduzione di qualche marciapiede non eliminerà il problema, ma ne creerà altri per i pedoni.

3) Si sostiene che l’eliminazione di centinaia di parcheggi non sarebbe un problema se si diffondesse l’idea a prendere i mezzi anziché l’auto. A parte che con i "se" e con i "ma" difficilmente si risolvono i problemi, la considerazione in sé e per sé risulta leggermente stravagante. Vero è che con la bacchetta magica si potrebbe cambiare immediatamente la mentalità delle persone. Ma in attesa che qualcuno la inventi o la trovi, forse sarebbe meglio dare un po’ più di importanza alle postazioni di parcheggio, e magari, anziché eliminarli, farne di nuovi. Questa mentalità e questo comportamento dei pendolari, pur giusto e auspicabile di per se, non potrà verosimilmente accadere nella realtà in quanto, come detto sopra, continuerà ad essere più conveniente l’uso delle auto all’uso del tram.

4) Si afferma che non si possano traslare i dati di Padova a Latina, ma poi sostiene che bisognerebbe fare un giro per Roma per verificare quante persona usano il mezzo pubblico. Il realtà, il comitato ha solo esaminato le problematiche insite nel tram sperimentale Translohr, per poi analizzare la situazione in relazione alle condizioni urbanistico-territoriali latinensi. Invece, è il riferimento con Roma che risulta manifestamente improprio ed improponibile per dimensioni, densità di popolazione, mentalità, sistemi di trasporto presente sul territorio, ecc.

5) Si afferma che prendendo Padova come esempio non si finirebbe per commettere gli stessi errori commessi in quella città. Errato, innanzitutto perché molti problemi sono insiti nel Trashlor stesso e non sono stati ancora risolti. Nel capoluogo Veneto, dopo anni, il mezzo continua tutt’ora ad essere sperimentato e continuamente modificato a spese del comune e della sicurezza dei cittadini. Recentissima prova, semmai ce ne fosse bisogno, è il blocco di ieri a causa dell’acqua (link). A Latina potremmo ben sperimentarlo sulle varie rotonde in cui transiterà il tram, in particolare la rotatoria dell’Aviatore, che più di qualche volta si tramuta in piscina olimpionica. Fin’ora il tram prototipo è deragliato a Padova sei volte e provocato centinaia di feriti per caduta da mezzi a due ruote e pedoni. Inoltre sarebbe bene guardarsi intorno. A Mestre i lavori hanno causato gravi problematiche e il mezzo non è ancora in circolazione. A L’Aquila aleggia da anni come uno spettro solo la rotaia e non c’è traccia dei vagoni. Tianjin, addirittura in Cina, è l’unica città al mondo non italiana che abbia intrapreso la realizzazione di tale opera. Oltretutto il mezzo è riuscito a deragliare pesantemente anche lì su una strada larga e dritta. Sarebbe quindi meglio chiedersi il motivo per il quale questo mezzo di trasporto sperimentale è stato esportato solo in Italia e la stessa Francia, paese natale del mezzo, ne ha fatto volentieri a meno.

6) Si sostiene che se una cosa è venuta male a qualcuno distante da noi seicento chilometri (e lontano anche per molti altri aspetti), noi potremmo farla meglio. Come non mostrare perplessità e preoccupazione per tale affermazione? Innanzi tutto chiariamo. Il condizionale (vedi "potremmo") per le opere pubbliche, soprattutto di tale entità e quando i rischi di impresa ricadono integralmente nelle tasche dei cittadini (vedi convenzione capestro) è un modo verbale scellerato. E’ pericoloso rischiare, soprattutto quando esistono soluzioni differenti, sicure, e più efficienti. Non è etico rischiare, ma soprattutto è illegale per la Legge italiana sulla P.A. Una domanda: chi comprerebbe un veicolo, pagandolo, per poi sperimentarlo sulla propria pelle?Il Suo articolo potrebbe ben essere "un buon tema scolastico".

Il Comitato si chiede, quindi se per un argomento di tale importanza, sia il caso di informarsi un po’ meglio per addentrarsi poi nel merito delle problematiche concrete e reali. Continuando nel proposito della corretta informazione riguardo tale opera, Le suggeriamo di abbandonare -oltre ai numerosi se e ma- anche Giotto, Colombo, l’Agro Pontino e stravaganti storie di pini, per intraprendere magari un ragionamento più informato, pertinente e proficuo, per il quale tutti i rappresentanti del comitato restano volentieri a disposizione.

RingraziandoLa ancora una volta per l’interessamento dimostrato e per gli spunti di riflessione proposti su codesto utile e interessante sito, si inviano i più cordiali saluti

Il Comitato Metro Bugia 

 

Plesso Socio Sportivo nell’Oasi Verde

Dal Sito de: L'altra Faccia Della Politica:

 

PLESSO SOCIO SPORTIVO DELL’OASI VERDE: ALTRA CONQUISTA DE “L’ALTRAFACCIA DELLA POLITICA”.

 

Entro la fine dell’anno i quartieri Q4 e Q5 si arricchiranno di una nuova opera per i residenti ed in particolare per i giovani e gli anziani. Venerdì scorso, di fatto, sono stati consegnati alla ditta Ca.Ma.Isa di Napoli, che nei mesi scorsi si è aggiudicata la gara di appalto, i lavori per la realizzazione del plesso socio-sportivo che nascerà nell’area dell’Oasi Verde . Un’opera attesissima, che nasce dall’interesse dell’allora consigliere circoscrizionale Domenico Bonanni, ora consigliere comunale della Lista Progetto per Latina, dell’associazione “Cherubini”del presidente Claudio Vecciarelli e dall’intervento in Regione di Fabrizio Cirilli, che ha fatto finanziare la realizzazione dell’opera con un apposito emendamento di 200.000 euro nel bilancio regionale del 2006.

Ovvia la soddisfazione dei promotori della nuova struttura che va a dotare di un nuovo servizio il parco Oasi Verde. “Dopo anni di attesa – spiega Bonanni -, i nostri quartieri potranno fruire di una nuova struttura di fondamentale importanza sotto l’aspetto sociale e ricreativo. Un punto di aggregazione la cui esigenza, di concerto con l’associazione Cherubini che da anni è impegnata nell’attività socio-sportiva nei nostri quartieri, avevamo sollevato da tempo e che ora trova finalmente compimento. Un ringraziamento va ovviamente a Fabrizio Cirilli, perché grazie al suo intervento si continua a valorizzare il parco Oasi Verde, altra opera che lui ha fortemente voluto”. I lavori del plesso socio-sportivo, nel dettaglio, prevedono la realizzazione dell’ impianto di illuminazione, per consentire l’utilizzo della struttura anche in notturna,  il completo rifacimento in erba sintetica di ultima generazione del fondo del campetto di calcio, la recinzione e messa in sicurezza e contestualmente la realizzazione di due campi da bocce. Oltre agli sportivi e ai più giovani, pertanto, l’area sarà fruibile anche per i più anziani, che in effetti sono ancora in attesa di alcuni servizi che dovevano essere realizzati all’interno del parco, come quello degli orti botanici, previsti dal progetto Oasi Verde, ma che il Comune ancora non ha predisposto. “In merito a questa mancanza – conclude Bonanni-, sto preparando un’interrogazione all’assessore competente, ma quello che più conta ora, è che il conto alla rovescia per il plesso socio-sportivo, sia cominciato, con i lavori consegnati venerdì scorso che partiranno tra breve e che saranno terminati entro la fine di novembre”. E intanto i primi apprezzamenti sull’opera che verrà realizzata, arrivano anche da Claudio Di Noto, presidente dell’associazione “Oasi Verde”, che ha come scopo proprio la valorizzazione del mega parco della Q4-Q5.

Nuovi Semafori in Via Tucci: Un’altra occasione persa per l’amministrazione

Salve a tutti,

da sabato 8/03/2008 l'intero impianto semaforico all'incrocio tra Via Tucci e Via  Aprilia è stato disattivato. Chiamando la Polizia Municipale per segnalare il guasto, mi è stato spiegato che erano al corrente del guasto e che si era in attesa di un "pezzo mancante" da Roma per riparare il tutto. Cmq, mi è stato detto che la riparazione sarebbe iniziata Martedì 11/03.

E  infatti ieri mattina (martedì 11/03, appunto) si sono messi all'opera gli operai per aggiustare il guasto. Riaparazione che è terminata oggi.

 

 

 

 

In realtà non credo di sbagliare nel dire che fosse più di un guasto, in quanto sono stati cambiati interamente tutti gli impianti semaforici dello'incrocio. Oppure, l'amministrazione comunale approfittando del guasto ha deciso di taglaire la testa al toro e cmabiare tutto.

E fin quì nulla di strano, anzi: i guasti erano diventati ormai abbastanza frequenti.

Unico neo di tutta l'operazione sono i tipi di impianti semaforici con i quali si sono sotituiti quelli vecchi.

Perchè invece di sostituirli con i nuovi impianti semafori a LED a basso consumo (presenti sul mercato da oltre 10 anni), sono stati sostituiti con quelli che utilizzano normalti lampade a incandescenza.

Le lampade semaforiche a LED sono formate da un elevato numero (50-200, a seconda del colore) di LED ad alta luminosità, disponibili nei colori rosso, giallo e verde.
Una singola lampada è quindi composta da un centinaio di “pixel” (o punti luce) che opera alla normale tensione di rete e che può essere montata in sostituzione delle tradizionali lampade ad incandescenza.

 

 

L’utilizzo di luci semaforiche di questo tipo consente un risparmio energetico del 70 – 85% (consumano appena 0,4 KWh) e un’elevata diminuzione dei costi di manutenzione (la vita media è di circa 10 anni e, anche nel caso si rompano anzi tempo più LED contemporaneamente, non è necessaria la sostituzione della lampada, in quanto l’elevato numero dei LED rimanenti né consentirebbe ancora l’utilizzo).
La sicurezza stradale, inoltre, aumenta, sia perché non si rischierebbe più di trovare un incrocio privo della corretta segnalazione luminosa, sia perché tali lampade consentono una illuminazione molto più brillante, chiaramente visibile sia “contro-luce” che in caso di nebbia.

Si pensi che la città di Latina, per i soli impianti semaforici, consuma (dati 2003) 530.795 Kwh/anno.
La sostituzione degli attuali impianti semaforici in tutta la città comporterebbe un risparmio di 398.096 Kwh/anno il che significa un risparmio di almeno 40.000 euro all’anno per i soli impianti semaforici.

Senza contare il risparmio in termini di emissioni di Co2, che permetterebbe di aiutarci nel rispettare le direttive del protocollo di Kyoto e nel risparmiare ulteriori soldi che invece vanno in fumo in multe dovute proprio al non rispetto di tali vincoli di emissione.

Insomma, si è deciso di dare bellamente un calcio a tutti questi vantaggi, e di utilizzare nuovamente lampade di vecchissima generazione.

In barba all'appellativo di "Città Sostenibile" che Latina potrebbe raggiungere con pochi sforzi (tipo questo o tipo la sostituzione delle vecchie lampade per l'illuminazione stradale con lampade al sodio a bassa/alta pressione).

Ma soprattutto in barba a ogni regola di buon senso che dovrebbe rispettare chi amministra i soldi dei cittadini. 

Perchè tra un anno o due rivedremo altri operai che si accingeranno nuovamente a cambiare le stesse lampade ormai fulminate. Il tutto, nuovamente,  a spese nostre, ovviamente.

Peccato veramente: l'amministrazione ha perso un'altra occasione per fare qualcosa di utile, ecologico e economicamente conveniente per la nostra città.

Un amaro saluto,

Stefano Cassoni 

INPS, disponibilità di alloggi

Data:12/03/2008
Inps, disponibilità alloggi
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Il Comune di Latina, Settore Urbanistica, Servizio Edilizia Pubblica Ufficio Casa, comunica che è pubblicato il bando INPS per disponibilità alloggi a canone determinato.
Con tale bando l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale comunica la disponibilità di tre alloggi, siti in questo Comune, da assegnare, a canone determinato, a coloro nei cui confronti sono stati emessi provvedimenti esecutivi di sfratto per finita locazione.
La modulistica relativa alla presentazione della domanda di partecipazione al bando potrà essere ritirata presso l’Ufficio Casa del Comune sito in Piazza del Popolo 14, piano terreno – fabbricato ex Albergo Italia, nei giorni di ricevimento al pubblico di martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato al 26/05/2008.
Le domande devono essere trasmesse, solo a mezzo Raccomandata A.R., in busta chiusa con sopra riportata la dicitura: "BANDO SFRATTATI IGEI" al seguente indirizzo:
INPS GESTIONE IMMOBILIARE
I.GE.I. S.p.A. in liquidazione
Ufficio Regionale Roma 1
Piazza Fernando De Lucia n. 37
00139 Roma

 http://www.comune.latina.it/news.php?id=2940