Latina, dove le spese sociali non brillano
Sulla spesa sociale Latina e l'Italia sembrano essere due mondi diversi.
Ebbene dall'ultimo esame del Rapporto annuale dei Comuni dell'Osservatorio politiche sociali dello Spi-Cgil si evidenzia non solo, ormai scontato, il divario tra Nord e Sud Italia sulle risorse in bilancio ma anche la rilevante crescita della spesa del capoluogo pontino rispetto al resto d'Italia.
Tra il 2000 e il 2006 la spesa sociale dei Comuni capoluogo è cresciuta del 27,3% passando da 139 a 177 euro pro capite in media a livello nazionale. Guardando a Nord est la situazione la spesa vola con ben altri risultati però, a 240 euro pro capite. Latina si colloca al 90.mo posto nazionale sui 113 capoluoghi monitorati.
Per un totale a bilancio per il welfare di 203,8 euro pro capite è rilevabile per il settore sociale puro un impegno di 113,12 euro pro capite. L'incremento dal 2000 è del 45%!
Dopo la Metro di superficie forse il Comune di Latina dovrebbe cominciare a leggere tra le righe anche dei bilanci di Comuni con maggiore propensione alla tutela dello stato sociale. Basti pensare agli ottimi investimenti, facilmente ridistribuibili anche sul territorio pontino, relativamente alla c.d. “family card”. Piuttosto che perdersi nei meandri dei viaggi in compagnia potrebbe essere forse più decoroso guardare le performance di altri amministrazioni. Dal 1° marzo, per esempio, appunto, il Comune di Modena ha riproposto un'intesa siglata nel 2007 coi negozianti per lanciare l'iniziativa “family card” che fa risparmiare alle famiglie numerose del capoluogo emiliano che acquistano prodotti in 54 negozi della città. Lo sconto, seppur modesto, è valutato al 10%. Un piccolo contributo che legge la spesa sociale non solo nella modalità di erogazione diretta all'assistenza come asili nido, sport, istruzione e cultura in generale, ma che instaura col territorio un diverso fronte di risparmio per la collettività.
Allegato:
http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/11_03_2008/pag09latina.pdf