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Nessuna risposta

  1. davide ha detto:

    Ecco alcuni appunti al percorso 1 di Bassetti:

    1) La larghezza di 4 m è eccessiva, si aprirebbe la strada al transito anche di macchine e furgoni, che potrebbero trasportare materiali e rifiuti da scaricare abusivamente lungo il canale Cicerchia;

    2) Forse sarebbe meglio passare sull'altra sponda accanto al depuratore, in tal modo si abbasserebbero i costi di realizzazione visto che non sarebbe necessario realizzare il ponte di attraverso alla confluenza tra il Paoloni ed il Cicerchia;

    3) Ma queste piste ciclabili lungo i canali di bonifica (vedasi quelle lungo il canale Mastropietro e Colmata (paralleli al Cicerchia) vengono usate? E la manutenzione a chi spetta? Al Consorzio o al Comune di Latina?

    4) Invece di interpellare solo Tiero, chiamate i tecnici del Consorzio sono loro che vi diranno se si può fare, come e quanto spazio lasciare per far passare i mezzi meccanici adetti al decespugliamento degli argini.

    Questo perchè se vi è abbastanza spazio bene, altrimenti non è che i mezzi potranno passare sulla pista di brecciolino… col tempo a forza di slittare la renderebbero inutilizzabile e piena di buche..

    Riguardo invece il Percorso 2:

    1) In alcuni tratti le recinzione di case e ville (abusive e non) sono quasi a diretto contatto con la fascia frangivento per cui non sono sicuro che vi sia lo spazio necessario per realizzare la pista ciclabile (che andrebbe fatta nello stretto spazio esistente tra gli alberi e la recinzione delle case, per isolare i ciclisti dalla sede stradale e metterli al sicuro da investimenti)

    2) Non bisogna passare lungo la scolina (tombinandola), in quanto i rischi di investimento sarebbero alti per i ciclisti oltre ai rischi di allagamento;

    3) Anzi bisognerebbe riportare ad una profondità di 1 m le scoline che fiancheggiano tutta Via Nascosa, visto che in alcuni punti sono profonde solo 20 cm, mentre in altri sono state totalmente chiuse con la terra e piantumate a prato

    ARKAN

    ARKAN

  2. gasby ha detto:

    Idea meravigliosa, da perseguire.

    Un'appunto:

    Le linee frangivento (retaggio della Bonifica), sono proprietà demaniale prima Regionale, recentemente passate sotto la competenza del Consorzio di Bonifica.

    Ove non esistono più, vedi le corti o i cortili dei Poderi, assistiamo ad un mero abuso dei proprietari confinanti, che arbitrariamente hanno spostato i confini (all'occorrenza tagliando i pini marittimi o gli eucaliptus) fino al bordo della strada.

    Passando lungo le fasce frangivento, non ci sarebbe neanche bisogno di tombinare, con evidente risparmio di denaro.

    Concordo che occorrerebbe investire i tecnici del Consorzio di Bonifica.

  3. stefano ha detto:

    Caro Arkan puntualizzo che trattasi di proposta.

    Per quanto riguarda il punto 1) del percorso 1, si può ovviare all'ingresso di autoveicoli  semplicemente con degli ostacoli all'ingesso, come quei birilli lungo la ciclabile di via del Lido, o dei paletti in castagno.


    Per il punto 2) posso dire che è vero che si abbasserebbero i costi ma l'attraversamento di Via Nascosa sarebbe in questo caso sul ponticello del fosso Paoloni. Non mi sembra una cosa molto ortodossa, ma si potrebbe studiare.  Comunque l'ultima cosa che mi preoccuperei è di risparmiare, visto come si scialacquano i nostri quattrini (Metroleggera, Terme, Trasporti, Latinambiente ecc.)

    Per il punti 3) e 4) le risposte spettano all'amministrazione comunale ( o all'amministratore nel caso specifico ) che si caricherà di fare un progetto eseguibile.

    Per il percorso 2 posso dire che non ci sono ville abusive in quel tratto, semmai sono le recinzioni a non rispettare la distanza regolamentare dalla sede stradale, e si potrebbe approfittare dell'occasine per far ripristinare le regole. Come indicato nella descrizione le corsie ciclabili dovrebbero sorgere sulla fascia frangivento e quindi al di la' della scolina. Solo davanti a due poderi, dove non esiste frangivento occorre tombinare la scolina. A meno che non si trovasse un accordo con i proprietari, o addirittura non si procedesse ad un esproprio, cosa che ritengo di una improbabilità assoluta.

    PS. non cantiamo assolutamente vittoria. Il fatto che un amministratore l'abbia presa in considerazione non significa che verrà costruita. Significa solo che qualcuno l'ha chiesta e che lui l'ha letta.

    Saluti 

  4. davide ha detto:

    Caro Stefano,

    come ti ha detto Gasby, nel corso dei decenni le fasce frangivento sono state violentate in tutti i modi, attraverso tagli abusivi ed occupazione della stessa fascia di rispetto. Non sono pochi i casi in cui a seguito del taglio delle piante si è andati a costruire la recinzione fin sopra la scolina, inglobando anche i 3 metri della fascia di rispetto.

    Dunque anche se non vi fossero case abusive su Via Nascosa (su cui dubito fortemente) resta il fatto che la recinzione sia abusiva, in quanto costruita sulla fascia demaniale di proprietà regionale prima ed ora del Consorzio di Bonifica.

    Una vera e propria occupazione illegittima. Se l'amministrazione vorrebbe, potrebbe fin da domani mattima imporre l'abbattimento di queste recinzioni, la ripiantumazione degli eucalipti e il pagamento della sanzione dovuta per occupazione di beni regionali.

    Sono mesi che lo vado dicendo, ma pare che ai politici non interessa. Parlano di fasce frangivento solo quando chiedono la manutenzione della stessa..

    Riguardo i poderi tocca vedere se la recinzione è quella originale e posta alla distanza originale stabilita dal fascio, oppure se la vecchia recinzione nel corso degli anni è stata abbattuta e sostituita da una più nuova che è magicamente avanzata verso la strada..

    Se fosse così anche in questo caso andrebbe buttata giù, e ricostruita dove a suo tempo aveva stabilito il fascismo.

    Tutto questo si può fare fin da domani mattina e senza bisogno di espropri.

    Riguardo la pista ciclabile sul Cicerchia ribadisco che 4 metri di larghezza sono eccessivi, secondo me 2 metri sarebbero più che sufficienti..

    ARKAN

  5. Stevejo ha detto:

    L'idea mi pare ottima. Sulle fasce frangivento, sinceramente ci capisco poco, però penso che ARkan abbia ragione nel dire che se solo si volesse il comune potrebbe ripristinare la legalità fin da domani mattina.

    Riguardo la larghezza della pista ciclabile sul Cicherchia, forse la paura di Arkan non è del tutto infondata….purtroppo bisogna fare sempre i conti con i soliti imbecilli di notte potrebbero andare a depositare facilmente lì i propri rifiuti. Forse però 2 metri è poco…magari 3 potrebbe andare bene, e magari l'ingresso a quel tratto di pista ciclabile potrebbe essere "protetto" da paletti "anti imbecille"…a quel punto anche con 4 metri nessuna macchina o furgone potrebbe entrarvi.

    Un salutone,

    Stefano 

  6. Salvatore ha detto:

    Ragà, quattro metri, due metri o tre metri non cambia niente. Un camioncino passa anche su due metri. Il problema va risolto mettendo degli sbarramenti all'inizio, tipo dei paletti di castagno o altro per impedire il passaggio. Non parlo nemmeno di sorveglianza o di senso civico poichè mi rendo conto che è fantascienza.

    Salvatore

  7. stefano ha detto:

    Caro Arkan,

    non ho scritto che su via Nascosa non ci sono case abusive, ma che non ce ne sono in quel tratto (quello del percorso 2 per intenderci). Le recinzioni, sono d'accordo con te e l'ho anche puntualizzato, non sono a distanza regolamentare.


      Ma per essere precisi, le corti dei poderi di bonifica, almeno in tutta via Nascosa, non hanno la fascia frangivento davanti, e quindi confinano direttamente con la strada, resta comunque da verificare l'esatto posizionamento del recinto rispetto il confine. Ma parliamo di meno di un metro. E sono soltanto due , uno da un lato e uno dall'altro lato della strada.

      Diversamente per i lotti agricoli residui e le abitazioni costruite al di fuori dei cortili poderali, dal dopoguerra in poi, che hanno la fascia frangivento davanti, molte di queste sicuramente hanno sconfinato verso la strada. Alcune in maniera esageratamente vistosa.

    Un'altra cosa da considerare è, che per un certo periodo, le fasce frangivento sono state messe in vendita dalla vecchia ERSAL. E chi le ha legittimamente acquistate ha potuto certamente recintarle, e quindi avanzare verso la strada previa autorizzazione degli enti competenti, che dubito molto che ne sia stata fatta richiesta. Fermo restando la destinazione d'uso dell'area; appunto frangivento. Per cui chi ancora ha delle piante, le deve custodire, e chi le ha tagliate andrebbe multato e obbligato a ripiantarle.

    Ma adesso stiamo sconfinado fuori tema. Su questi argomenti mi trovo grosso modo d'accordo con te, ma con posizioni meno drastiche e con alcuni distinguo. Molta della colpa di questo andazzo è delle varie amministrazioni che non hanno mai controllato e ne tantomeno manotenuto i beni in loro possesso. Ma le amministrazioni sono lo specchio dei cittadini…  Ognuno ha quelle che si merita.

    PS. ricordo ancora, a chi lo avesse dimenticato, che, stranamente, via Nascosa è ancora di proprietà della Regione Lazio, mentre le fasce frangivento residue sono state acquisite dal Comune qualche anno fa.


    Saluti