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Chi sono i fermati dell'inchiesta su uffici comunali
Fondi (13/02/2008) – Un giro d'affari di oltre due milioni di euro e quattro persone fermate per usura aggravata da modalità mafiose. E' l'esito dell'operazione 'Damasco', coordinata dalla Dda di Roma e dalla Procura di Latina, conclusa all'alba di oggi dai carabinieri del comando provinciale diretti dal colonnello Leonardo Rotondi.
I fermati, tutti personaggi di Fondi già noti alle forze dell'ordine, svolgevano attività usuraie nel territorio del sud pontino, prendendo di mira imprenditori del luogo. Si tratta di Massimo Anastasio Di Fazio, 39 anni, titolare di un'agenzia immobiliare, Domenico Capotosto, commerciante di 37 anni, e di due imprenditori, Giuseppe De Carolis, 48 anni, e Vincenzo Garuzzo, 72 anni. Nel corso delle perquisizioni, estese alle abitazioni dei fermati, i militari hanno sequestrato 250.000 euro in contanti e altri 400.000 tra cambiali e assegni. "Con questa operazione – ha spiegato il colonnello Rotondi- abbiamo impedito il radicarsi sul territorio di interessi che avrebbero potuto provocare gravi danni attraverso l'assoggettamento a procedure violente di settori dell'economia del sud pontino". L'indagine rientra nell'attenzione che la Procura e le forze dell'ordine rivolgono al sud pontino. Nella giornata di ieri il prefetto di Latina Bruno Frattasi ha nominato per il Comune di Fondi una commissione di accesso e controllo per verificare eventuali condizionamenti dell'attività amministrativa da parte di settori della criminalità. Nelle scorse settimane i carabinieri del comando provinciale, su delega della Dda di Roma, avevano sequestrato documenti relativi ad appalti e
concessioni negli uffici del Comune di Fondi.
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Mafia: Fondi; Fontana, ora patto per la legalità nel sud pontino
Fondi (13/02/2008) – "I fermi effettuati a Fondi dai carabinieri del comando provinciale di Latina su delega della direzione distrettuale antimafia confermano la gravi infiltrazioni mafiose che inquinano il sistema imprenditoriale e amministrativo del sud pontino". Lo afferma in una nota Enrico Fontana, Capogruppo della Sinistra (Prc-Se, Verdi, PdCI, Sd) al Consiglio regionale del Lazio. "E' fondamentale – spiega Fontana – che la Regione Lazio elabori, accanto alla nuova legge sugli appalti, un piano di prevenzione contro le infiltrazioni mafiose nel sistema economico e imprenditoriale del Lazio. In particolare occorre agire sulla gestione del sistema degli appalti, sull'urbanistica e su tutto ciò che riguarda il ciclo del cemento, che rappresenta molto spesso il cardine per favorire il riciclaggio di denaro sporco proveniente dagli affari della malavita organizzata".
"Istituzioni, associazioni imprenditoriali di categoria e società civile – conclude Fontana – devono stringere un patto per la legalità nel sud pontino affinché si faccia fronte comune per contrastare l'infiltrazione mafiosa. Siamo pronti a sostenere tutte le iniziative che assumono la legalità come priorità assoluta per garantire in questi territori una vita democratica e civile".
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Mafia:Peduzzi, consiglio straordinario sopo vicenda Fondi
Fondi (13/02/2008) – E' necessario che "la classe politica e le istituzioni diano massima attenzione al fenomeno del radicamento delle mafie nel territorio regionale, in particolare nel basso Lazio" per questo "chiederemo con la massima urgenza la convocazione di un Consiglio regionale straordinario sull'argomento". Lo annuncia il capogruppo del Prc alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi.
L'esponente del Prc si riferisce alla decisione della Prefettura di Latina di avviare una procedura formale per verificare eventuali condizionamenti da parte della criminalità organizzata all' interno del Consiglio comunale di Fondi. "E' la terza volta – ricorda l'esponente del Prc – in poco meno di due anni e mezzo, che nella nostra regione viene insediata una commissione di accesso".
Peduzzi ricorda inoltre che "dopo l'istituzione di una commissione d'accesso a Nettuno nel maggio del 2005 (il Consiglio comunale fu poi sciolto definitivamente per accertato condizionamento da parte della criminalità organizzata) e ad Ardea nel febbraio del 2006, ora è stata la volta di Fondi che ricade in un territorio da lungo tempo interessato da pericolose infiltrazioni della criminalità organizzata come dimostrano le inchieste della magistratura sul Mof, quelle a carico della famiglia D'Alterio e del clan Tripodo, e le notizie di oggi che riferiscono di quattro persone fermate proprio a Fondi per il reato di usura aggravata dalle modalità mafiose. Siamo, quindi in presenza di un fenomeno vasto, ben radicato, ormai allarmante che impone un esame attento sulla gestione del territorio del basso Lazio, in particolare nelle zone di Fondi, Minturno, SS Cosma e Damiano e Terracina, che da anni registrano collusioni tra camorra, politica e imprenditoria".