Archivio Giornaliero: Febbraio 16, 2008

ComiCorto ..la terapia del sorriso !

GIOVEDI 28 FEBBRAIO 2008
comiCorto – Terapia del sorriso a base di cortIronici
(con cortInediti)

spettacoli ore 20,30 e 22,30 – Multisala Oxer
v.le Nervi 124 (palazzo di vetro) Latina tel. 0773620044
ingresso € 3,00

Meri Drigo

La Domus

Tagli ai consiglieri, un “tesoretto” per Latina

E così finalmente al Comune qualche piccolo risparmio di cassa non potrà far altro che bene alle altre (sempre piccole) opere da attuare nei quartieri di Latina.

Infatti sembra che anche i nostri consiglieri comunali si stiano vedendo decurtati gli “stipendi”, insieme ai consiglieri circoscrizionali e provinciali.

Già con la legge n. 266 del 23 dicembre 2005 art. 1 comma 53, Legge Finanziaria 2006, era stata imposta una rideterminazione dei compensi in riduzione del 10% rispetto a quelli percepiti nel 2005.

Ora grazie all'art. 2, commi da 23 a 32, della legge 24 dicembre 2007, Legge Finanziaria 2008, i costi di rappresentanza nei consigli circoscrizionali, comunali, provinciali e degli assessori comunali e provinciali vengo rimodulati.

E' ora assegnato un gettone di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni.

La mala politica che dilapida il patrimonio pubblico (i soldi pubblici) deve ora fare i conti: chi fa politica non lo deve per la pagnotta, per il vile danaro ma per una scelta di vita.

A Latina (dopo il citato taglio del 10%) l’ammontare massimo dell’indennità per il 2007 era di circa 1.800 euro mensili per consigliere.

Dal 1° gennaio 2008 la riduzione è decisiva. Tetto massimo di 1.366 euro, che per poter essere raggiunto è necessario che un consigliere comunale partecipi ad almeno 15 sedute tra Consiglio o Commissioni, totalizzando più gettoni di presenza (del valore unitario di 92,96 euro).

Oltre a ciò viene stabilito che il corrispettivo percepito da ciascun consigliere per la propria attività deve essere al massimo un quarto di quanto viene liquidato al sindaco.

Dicevamo che le casse ora respireranno un pochino e potranno “distrarsi” per impegni migliori per la città. Infatti già a gennaio il totale delle somme da liquidare ai 40 consiglieri comunali è stato di 37.658 euro, con un risparmio mensile di circa 40 mila euro!!!

E Zaccheo ora dovrà rispondere di questo improvviso “tesoretto”!

Urbanistica di recupero

Latina, 16 febbraio 2008

   

PANNONE:      

  “dopo 15 anni la CdL si presenta con i piani di recupero,

                            ma non si capisce quale sia il progetto per la città”

  Adesso veniamo a sapere che l’amministrazione vuole recuperare i capannoni dell’ex consorzio agrario. Su quegli immobili è stata proposta la realizzazione della Casa della Musica e delle Arti per la quale il comitato di cittadini e artisti ha da tempo proposto un progetto dettagliato, la Regione aveva stanziato oltre 2 milioni, erano state raccolte migliaia di firme e si erano schierati artisti nazionali ed internazionali (Tiziano Ferro, Ambrogio Sparagna, Luis Bacalov, tra i tanti) e lo stesso sindaco aveva assunto impegni.Il progetto presentato in questi giorni in commissione presenta degli spunti interessanti sotto l’aspetto del recupero di un quartiere, ma ricalca, per quanto attiene i capannoni, la proposta della maggioranza di un’utilizzazione multifunzionale con spiccata destinazione commerciale. Il primo cittadino aveva presentato un project financing destinando il 65% delle strutture a funzioni e spazi per i privati (significa centro commerciale e negozi) pensando per il resto a mettere dentro biblioteca, sale esposizioni, auditorium, sala conegni. E’ evidente a chiunque abbia un minimo di buon senso che si crea un caleidoscopio di elementi che non risolve alcuna necessità per la vocazione culturale e creativa del nostro territorio, e che tutti gli elementi sarebbero condizionati dalla prevalente destinazione commerciale. Questo, tra l’altro, è il motivo per cui l’amministrazione ha fatto decadere il finanziamento messo a disposizione dalla Regione, perché era vincolato alla creazione di un polo culturale, cosa che il sindaco non vuole proprio.Non abbiamo bisogno di altre catene di distribuzione multinazionali; serve dare dignità alla creatività. Non dobbiamo realizzare un semplice recupero archietettonico o estetico, ma abbiamo necessità di immaginare un piano della città con il quale rispondere ai bisogni dei cittadini: lavoro stabile e non precario, mobilità sostenibile, edilizia popolare e sovvenzionata, ad esempio.Una città per i cittadini e non per pochi costruttori e creativi d’oltralpe.

Riprendiamo il progetto della casa della Musica e delle Arti, lo riprendano quelle forze, il primo luogo il PD, che lo hanno caldeggiato da tempo. Riprendiamoci la città, perché i tempi di recupero stanno per scadere e chi continua solo ad annunciare e presentare tavole e disegni è ora che sia messo di fronte alle sue responsabilità.

  

Giuseppe Pannone

AN si scioglie !

Da: luigi gallo
Data: 02/16/08 09:57:31
Oggetto: AN SI SCIOGLIE


 
Finalmente stà per finire questa buffonata, in una intervista rilasciata ieri su LIBERO, FINI ha ufficialmente affermato che oggi porterà in direzione nazionale la sua decisione di SCIOGLIERE ALLEANZA NAZIONALE con un congresso da svolgersi in autunno.
 
Finalmente, viene da dire, almeno si smette di prendere in giro coloro che credono realmente nella destra , quella destra che AN stà rinnegando con i fatti  giorno dopo giorno.
 
Oggi infatti sono pochii militanti di destra ancora in AN soprattutto a Latina dove negli ultimi anni oltre 4000 iscritti sono andati via alcuni sbattendo la porta altri in silenzio con la tristezza nel cuore.
Quella tristezza propria di chi si sente tradito da un partito che ha favorito personaggi che niente hanno a che fare con gli ideali della destra, basta vedere oggi chi forma la dirigenza del partito a livello locale, personaggi come Pedrizzi, Creo, lo stesso Bianchi, Davoli, gente che viene da altre estrazioni e si potrebbe continuare a lungo, gente che un tempo sarebbe stata cacciata a calci per il comportamento tenuto.
AN ha tradito la destra.
AN oggi rappresenta la vergogna della destra, finalmente Fini ha fatto la scelta giusta mettendo fine a questa presa in giro.
Siamo tutti contenti di questa scelta, se ne andasse nel PPE lui e tutta la CASTA che si porta dietro, coloro che inseguono le poltrone e che hanno voluto uccidere gli ideali di un partito, sfuttando tutti coloro che in Italia credono negli ideali della destra, quesgli ideali che però da troppi in quel partito sono solo sbandierati.
Potremmo aggiungere altro, potremmo scendere nei particolari, dicendo nome per nome come ha tradito gli ideali della destra… ma non serve abbassarsi a tanto.
Ormai la finzione è finita.
Ora se coloro i quali sono saliti sul carro di AN per occupare un poltrona non hanno problemi d'identità, voglio proprio vedere quelli provenienti dalla vecchia destra, cosa faranno quando anche l'ultima scusa per restare in un partito non più di destra ma di centro, si è consumata.
 
LUIGI GALLO
L'ALTRA LATINA

Alcol e giovani

Latina,  11 febbraio 2008

  

Alcol e Giovani

 

 


Nella nostra cultura vi è ormai un totale e assodato consenso sociale relativo al consumo di bevande alcoliche. Tant’è che l’”iniziazione” al bere avviene spesso in ambito familiare, con un consumo di alcol che potremmo definire “alimentare” (un po’ di vino durante i pasti è una componente della dieta mediterranea).
Dopo questa iniziale esperienza il consumo di vino, e soprattutto di birra diventa abituale e i genitori accettano tale abitudine a condizione che rimanga contenuta e sotto il loro “controllo”.
Il consumo di alcolici da parte di un giovane all’interno della propria famiglia non si configura quindi mai, sin dall’inizio, come un comportamento inadeguato.
Col passare del tempo però il “controllo” dei familiari viene esercitato sempre meno, gli adolescenti tendono a sfuggire alle regole imposte dai genitori nella ricerca di un’identità propria che si delinea all’interno del gruppo di pari. E’ qui che si sperimentano le bevande “alternative” (ad esempio la birra in luogo del vino) e i comportamenti trasgressivi come l’abuso.
Il senso di questo utilizzo eccessivo, anche se non quotidiano, di alcolici, si può comprendere solo se ci si svincola dall’idea che esso sia legato al piacere del gusto. Quest’ultimo è infatti assolutamente secondario all’effetto che si va ricercando nella sostanza, a quello stato di euforia e benessere che può dare o a quella disinibizione che risulta funzionale all’interno di un gruppo di adolescenti. In altri termini, non è tanto importante la qualità di ciò che si beve, ma che la gradazione e i quantitativi siano tali da avere un effetto “potente”.
Si può quindi comprendere perchè l’alcol sia considerato da alcuni un valido “sostituto” delle droghe: è una sostanza che può provocare uno stato di profonda alterazione psicofisica ed allo stesso tempo è una sostanza legale e socialmente accettata.
LE TIPOLOGIE DI CONSUMO TRA I GIOVANI
Recentemente si è visto un significativo mutamento nella rappresentazione sociale del bere, con un passaggio dal vino alla birra e ai superalcolici e con l’individuazione di nuovi luoghi del bere spesso assunti da modelli esteri (aumentano i pub e le birrerie a discapito delle trattorie e dei ristoranti). Oggi come oggi potremmo parlare di due modelli del bere: un modello tradizionale legato al vino e alla cultura dello stare insieme e un modello moderno legato al consumo per lo più di birra e superalcolici e alla necessità di affrontare difficoltà personali (timidezza, paura, imbarazzo, ecc).
Come già detto in “alcol e alcolismi” il bere determinato da tale necessità rappresenta però una modalità di utilizzo di alcolici che espone a una certa probabilità di sviluppare, col tempo, un problema di abuso o dipendenza. E’ proprio per questa ragione che, nonostante i giovani siano al giorno d’oggi più consapevoli e informati delle possibili conseguenze negative dell’assunzione di alcol, continuano a rappresentare una popolazione ancora ad alto rischio.
Tale affermazione è avvalorata da una ricerca che ha portato alcuni autori a distinguere tre forme di alcolismo giovanile:
a) Alcolismo come modalità di integrazione nel mondo degli adulti; in questa forma che prelude ad un’alcoldipenenza, l’influenza delle famiglie e del gruppo di pari è fondamentale. Le feste familiari, il luogo di lavoro, il servizio militare, svolgono un ruolo induttore.
b) Alcolismo come auto-medicazione: messo di fronte alla crisi adolescenziale (noia, solitudine, sentimento di inferiorità, ecc.) o ad uno stato più patologico (depressione, alto livello di ansia, ecc) il giovane ricerca nell’alcol un effetto farmacologico. Per lo più solitario questo alcolismo comporta una degradazione rapida e a volte assume il valore di un equivalente suicidario.
c) Alcolismo tossicomaniacale: sebbene per molto tempo non considerato tale, l’alcol acquisisce ai nostri giorni il valore di una droga. Il tossicomane può alternare l’alcol ad altre sostanze o può sostituire questi con l’alcol in un periodo di carenza.
QUALCHE STATISTICA
Mentre da una parte ultimamente si nota una stabilizzazione del consumo medio pro-capite per la popolazione adulta, dall’altra si assiste ad un preoccupante incremento dell’uso o dell’abuso di bevande alcoliche fra i giovani. In Italia solo il 26% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni dichiara di non avere bevuto negli ultimi tre mesi, ciò significa che il 74 % ha bevuto ALMENO una volta alcolici o superalcolici.
Il 60% dei giovani consumatori beve prevalentemente birra e il 40 % vino. Gli aperitivi e i digestivi sono assunti dal 34% e i superalcolici (per lo più sotto forma di cocktail) dal 21% dei ragazzi in età tra i 15 e i 24 anni.
Le caratteristiche principali dei giovani a rischio rispetto all’utilizzo di alcolici sono: l’iperattivismo, la paura della quotidianità e della noia il che orienta la loro vita verso l’avventura, l’imprevisto, l’iperstimolazione e le condotte trasgressive a tutti i costi.
Tutti i dati rilevati fino ad ora evidenziano l’aumento del consumo di alcol al crescere dell’età e in particolare un salto significativo dopo i 18 anni, il che evidenzia una correlazione positiva con l’aumentare della capacità economica, l’ingresso nel mondo del lavoro e la maggior possibilità di occasioni di incontro sociale. Un dato particolarmente preoccupante è che se si confrontano i consumi dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni con quelli della popolazione adulta si può notare come i primi mostrino una frequenza più episodica, ma un consumo generalmente più elevato, con forti bevute che si prolungano magari per intere nottate.
Vale a tal punto la pena di citare il cosiddetto paradosso di Kreitmann ed altri. Questo autore ha rilevato che i cosiddetti heavy drinkers (letteralmente bevitori pesanti, quindi gli alcoldipendenti) costituiscono un onere per la collettività di gran lunga inferiore a quello dei bevitori occasionali o moderati. Gli effetti negativi degli incidenti stradali, ad esempio, determinati da un abuso accessuale costituiscono quindi un costo sociale più rilevante di quello dovuto ai comportamenti di abuso cronico. Tale considerazione porta ad una logica conclusione: i giovani che, più frequentemente rispetto alla popolazione adulta, adottano appunto una modalità di bere accessuale sono più a rischio rispetto alla possibilità di subire danni correlati.
                                                                                    

                                                           

 

                                Il Vice Presidente Nazionale

                       Giovanni Delle Cave

Seminario: Pedofilia prevenzione e contrasto

LODI
28 FEBBRAIO ore 14.30

SEMINARIO

       

Aula Magna Istituto Bassi
Via di Porta Regale

Interverranno
Direttore generale Asl della Provincia di Lodi – Prof. GERMANO PELLAGATA
Dirigente Istituto Bassi – Prof.
CORRADO SANCILIO
Direttore Sociale Asl della Provincia di Lodi – Dott. LUCA POLLI

Dr.ssa ROSELLA PETRALI – Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Regione Lombardia
Dr. STEFANO TARAVELLA – Ufficio Scolastico Provinciale
Capacità di lettura in ambito scolastico del disagio specifico

Prof. FRANCESCO BRUNO – Criminologo –
Pedofilia tra crimine e malattia
Dr.ssa ROBERTA SACCHI – Psicologo –
"Sembra un gioco": La prevenzione della pedofilia tra esperienze e prospettive

Dr.ssa CATERINA CANNIZZARO – ASL di Lodi
Dr. PIERLUIGI STOLFI – Tribunale di Lodi
Dr. ALESSANDRO BATTISTA – Questura di Lodi

Info e contatti

TRE – Formazione e Ricerca – scarl
Via dei Bruzi, 6 – 04100 Latina

Tel. 06.57 43 297 – Fax 06. 23 32 57 43
Cell. +39 347 014 83 87
Mail:
[email protected]
Web: www.cooperativa-tre.it

Infortunio in itinere

Tuteliamo chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro. Proposta di legge per il riconoscimento dell’infortunio in itinere

Al Presidente del Senato
Al Presidente della Camera dei Deputati

Proposta di legge FIAB

Nell’ambito delle politiche a favore della mobilità sostenibile e, in particolare, dell’incentivazione dell’uso della bicicletta, all’art. 12 del decreto legislativo n. 38 del 23/2/2000, dopo la frase “L’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché necessitato” è aggiunto quanto segue : “L’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico.”

 

Firma la petizione on line


link a pagina:
www.fiab-onlus.it/infortuni