Dalla cronaca di Roma de "La Repubblica". Articolo di Giovanna Valenti
Cinque milioni. è quanto potrebbe dover sborsare la Regione Lazio se il Tar accoglierà il ricorso presentato dall' ex consigliere Luigi Cancrini per ottenere il vitalizio (comprensivo di arretrati) che spetta ai politici usciti dalla Pisana. E poco importa che l' illustre psicoterapeuta sia anche parlamentare del PdCi e dunque titolare di un più che pingue stipendio. Ai 3.600 euro netti al mese dovuti per le tre consiliature lavorate non vuol proprio rinunciare. «Per 15 anni ho pagato i contributi – spiega – soldi che la Regione dovrebbe aver accantonato. Perciò mi sono rivolto ai giudici. E nelle mie condizioni ci sono molti altri consiglieri». Almeno una ventina, tutti impegnati in Parlamento. E sì perché una legge di oltre una decina d' anni fa, ora contestata da Cancrini, prevede la sospensione del trattamento pensionistico per tutti gli ex consiglieri che proseguono la carriera in altre istituzioni. Qualche nome? Meta (Ds), Pasetto (Dl), Storace (An), Bonadonna (Prc), Fazzone (Fi), Simeoni (Fi), Laura Allegrini (An), Cosentino (Ds). E ancora: Gramazio (An), Antinucci (Rnp), Rampelli (An), Dionisi (Udc), Augello (An) e Anna Teresa Formisano (Udc). Ora, se il Tar darà ragione a Cancrini, la Pisana correrà il rischio concreto di dover pagare tutti. Ma Storace insorge: «Ora ci manca pure che si possa percepire il vitalizio da ex consigliere regionale mentre si fa il parlamentare. L' onorevole Cancrini farebbe bene a ritirare un ricorso che fa malissimo alla politica. La retribuzione che percepiamo è già abbastanza lauta per reclamare ulteriori prebende. è un principio di elementare rispetto del cittadino che paga le tasse evitare che la politica si faccia sempre e solo i fatti propri». Sprezzante la replica: «Non entro in polemica con Storace. Ha già così tanti problemi giudiziari che non ne varrebbe la pena. Mi auguro solo di non mai trovarmi nella sua situazione». Fino al 2002 era possibile anticipare la richiesta di vitalizio appena compiuti 40 anni, ora ne servono 50: una volta compiuti si percepisce una pensione decurtata del 5% per ogni anno che manca per arrivare a 55, la soglia ufficiale di legge. L' indennità dei consiglieri è stabilita nella misura del 65% dello stipendio mensile dei parlamentari, mentre il vitalizio è calcolato i base agli anni di legislatura trascorsi alla Regione. La soglia minima è di 5 anni: in questo caso il vitalizio è del 30% per circa 1.600 euro netti al mese. Per ogni anno di consiliatura scatta un ulteriore 5%; dunque con due legislature si arriva a 2.000 euro fino al massimo di 3.600 per chi ne ha fatte tre. Un bagno per il Lazio, che già paga circa 150 vitalizi.
Secondo voi qualcuno (a parte forse Storace) rinuncia?