Risposta del Comune ai nostri appelli
Da un’indagine condotta dal portale internet Social Forge.net emerge che i servizi di trasporto urbano potrebbero essere resi gratuiti. La conclusione a cui giunto l’autore dello studio si basa sulla lettura sia dei dati di bilancio nonché della L. 422/97.
I primi lasciano trasparire come il meccanismo di finanziamento pubblico ricalchi, nelle poste di bilancio, lo schema disciplinato dalla citata legge, ovvero 65% dal settore pubblico (in virtù del contratto di servizio) ed il 35% dal pagamento dei titoli di viaggio (TDV).
Lo studio pone in evidenza come il 30-35% dei ricavi in bilancio (quindi pari al ricavo dei biglietti) serva solo a coprire i costi per la vigilanza nonché la gestione dei pagamenti dei TDV.
Da ciò ne consegue che i mezzi “pubblici” circolano con soldi pagati dai cittadini mediante le tasse e, quindi, la “corsa” è già pagata.
Ora, in virtù di questa analisi, non si comprende per quale ragione l’ATAC debba pretendere, in questi giorni, per vie legali dal Governo italiano i soldi per le corse “gratuite” organizzate in occasione del Giubileo del 2000. La società di trasporto romana richiede tra somme in conto capitale, accessorie ed interessi più di 7 milioni di euro per un servizio che avrebbe erogato gratuitamente in quell’occasione.
In realtà i fondi stanziati e gestiti dall’allora Sindaco di Roma Rutelli che, per l’occasione, assunse anche il ruolo di Commissario Straordinario per il Giubileo, furono generosi e sicuramente sufficienti a coprire anche i costi di trasporto che, per la verità, rimasero invariati rispetto ai periodi precedenti.
Un’altra considerazione che ciascun pendolare che si reca quotidianamente a Roma con i mezzi può fare è che i biglietti dei servizi di trasporto urbano a Roma sono praticamente raddoppiati dal 2000 e, quindi, i famosi 7 milioni di euro tra tasse ed aumenti dei biglietti sono stati già ampiamente ripagati.
Conclusione: grazie all’ATAC si stanno coprendo quei soldi di cui il Giudice Fortunato della Corte dei Conti ha più volte chiesto conto all’attuale vice-premier Rutelli senza ricevere alcuna risposta.
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