Archivio Mensile: Luglio 2007

L’emigrato ritorna e….

Inviato da Antonella Finotti: 

 

Istituto di Storia e di Arte del Lazio meridionale

Palazzo di Bonifacio VIII
Tel/fax 0775.739178
03012 ANAGNI
sito * www.isalm.it *

e mail:  [email protected]

Morolo 2008

L'emigrato ritorna e …

Come è noto, l'emigrazione è uno dei principali mezzi di trasmissione
culturale fra popolazioni e civiltà diverse. Particolarmente nel passato
l'incontro tra forme culturali relative a popoli differenti è avvenuta in
modo eclatante con l'emigrazione di piccoli o grandi gruppi di persone. Tale
fatto è stato molto rilevante per le diverse aree che compongono il Lazio
meridionale che, nel passato, ha vissuto diverse forme di emigrazione (ad
esempio quella stagionale degli artisti di strada della Valle di Comino, o
delle compagnie che andavano a lavorare nella Campagna Romana oppure
praticavano la grande transumanza); più recentemente, ma il fenomeno risale
già alla seconda metà dell'Ottocento, si è verificata un'emigrazione che è
diventata maggiormente stabile con lo spostamento pressoché definitivo di
interi nuclei.

Gli emigranti però o sono tornati, a volte molto regolarmente, a volte solo
sporadicamente, oppure hanno mantenuto i contatti con la realtà d'origine
(parenti e amici, soprattutto coi familiari più stretti) epistolarmente e,
più recentemente, coi moderni mezzi di comunicazione di massa (telefono,
fotografie, filmati, etc.).

L'incontro con altre culture ha determinato diverse "posizioni" fra gli
emigranti: chi si è totalmente adeguato ai nuovi stili di vita, chi li ha
adottati in parte o per solo qualcuna delle cose che servivano (ad esempio
per il lavoro e per la lingua, ma non per le abitudini alimentari o del
vestiario, etc.). Molti sia che abbiano accettato o non accettato la nuova
vita, l'hanno comunicata, resa nota, fatta conoscere alle persone lasciate
nel luogo d'origine attraverso i diversi mezzi sopra ricordati.

E' questo il campo che si vorrebbe esplorare con una inchiesta ampia e
pluriarticolata. Da usare come "base" per il convegno morolano del 2008.
Infatti si chiede a quanti vorranno partecipare di comunicarci una o più
testimonianze relative a quello che l'emigrazione ha prodotto nella propria
realtà d'origine con modificazioni più o meno stabili, influenze anche
superficiali, e quant'altro sia riscontrabile nella società locale. Ci
interessano tutti i campi: linguistico, fonetico, lessicale,
comportamentale, del vestiario, della mentalità, degli usi e costumi più
diversi, della comunicazione interpersonale, della propaganda di idee
politiche, sindacali, religiose, economiche, di atteggiamenti, mode,
locuzioni, cibo, opinioni, e così via.

Le testimonianze possono esser presentate o sotto forma di documento (ad
esempio una intervista a chi usa determinate locuzioni, oppure fotografie,
filmati, etc.) o come propria elaborazione intorno a una o più questioni di
nostro interesse e pertinente ai campi d'osservazione richiesti.

Tutte queste testimonianze ci devono pervenire entro i primi di
*ottobre*del corrente anno perché devono essere vagliate per poter
essere impiegate
nel convegno predetto. Ancora non è stata fissata la forma organizzativa che
potrebbe coinvolgere anche direttamente quanti collaborano con l'inchiesta.
Si pensa di sottoporre il materiale a studiosi del settore che ne possano
tracciare un profilo introduttivo per pubblicare quanto raccolto (previa
selezione in ordine a quanto di più significativo e rappresentativo si potrà
avere).

Ok per RM-LT e Cisterna-Valmontone

Da Latina24ore

MARRAZZO E ASTORRE: "OK A ROMA-LATINA E CISTERNA-VALMONTONE"

   
lunedì 30 luglio 2007
«Rispettata la prima tappa del crono-programma approvato nella memoria di Giunta del 5 giugno 2007, sul nuovo progetto integrato Roma-Latina Cisterna-Valmontone: oggi il Comitato regionale per i lavori pubblici, organo tecnico della Regione Lazio, ha espresso all'unanimità il parere favorevole secondo la soluzione individuata, soluzione che ha rispettato tutte le indicazioni poste in essere per ottimizzare la progettazione».
Lo annuncia in una nota Bruno Astorre, assessore ai Lavori pubblici e Politica della Casa, della Regione Lazio. «Con quello di oggi – afferma nel comunicato il presidente Piero Marrazzo – è stato fatto un altro passo fondamentale verso un'opera strategica per lo sviluppo e la crescita economica, produttiva e sociale del nostro territorio. Ho sempre considerato il progetto integrato Roma-Latina Cisterna-Valmontone una priorità assoluta per le infrastrutture di
questa regione, un asse di collegamento indispensabile per favorire la sicurezza e la mobilità dei cittadini di questa regione. Sono convinto che, anche grazie alla concertazione con gli enti locali, potremo presto dire addio al vecchio tracciato e realizzare un'opera attesa ormai da decenni».

«Tra Roma e Aprilia Nord – si legge nel comunicato – ci sarà un'autostrada a 3 corsie per ogni senso di marcia con corsie di emergenza. In questo tratto non sono previste complanari perché il traffico locale sarà servito dalla viabilità esistente, opportunamente collegata. Tra Aprilia Nord e Latina, l'autostrada sarà a due corsie, per ogni senso di marcia e sempre con corsie di emergenza, oltre alle complanari a servizio del traffico locale. Per la Cisterna-Valmontone ci sarà un'autostrada, con due corsie per ogni senso di marcia e corsie di emergenza, il cui progetto tiene conto delle esigenze emerse dal territorio. Viene quindi confermata l'idea di progetto integrato che consente
la contestuale realizzazione dell'intera opera».
«L'obiettivo – aggiunge Astorre – è stato quello di minimizzare l'impatto ambientale, soprattutto nel tratto Castel Romano-Tor de Cenci, dove – prevedendo una riduzione della velocità di progetto – è stato possibile ottimizzare l'utilizzo del sedime attuale della Pontina, senza coinvolgere nuove aree e salvaguardando le falde idriche che alimentano la tenuta di Castel Porziano».
«A questo punto, nel rispetto del crono-programma, per quanto concerne la viabilità – conclude la nota – saranno attivate le procedure necessarie per acquisire i pareri delle amministrazioni e degli enti locali interessati, mentre per il previsto collegamento ferroviario si proseguirà il confronto con la Rete Ferroviaria Italiana».

Comunicato Stampa Sicuri Insieme

Latina 27/07/2007

Apprezziamo, dopo il consiglio comunale del 25/07/2007, la unanime volontà di tutte le forze politiche presenti nel consiglio comunale di sospendere qualsiasi azione  sulla costruzione del deposito temporaneo presso la  ex centrale nucleare di Latina.

Deposito che nonostante la temporaneità , correrebbe il rischio di diventare definitivo vista la difficoltà nell’individuazione del deposito Nazionale, assoggettando ad un ennesima servitu’ il nostro territorio.

Comprendiamo la necessità di un rapido smantellamento del sito a carico della Sogin spa, che  passa per la costruzione dei manufatti necessari alle operazioni previste (edificio cutting Facility , condizionamento e deposito)  ma d’altro canto è d’obbligo perseguire tutte le strade possibili per il rilascio del sito a “prato verde” ovvero , riappropriandoci di quei luoghi liberi da servitu’ destinandoli alla vera vocazione del nostro territorio con una cosciente riqualificazione della marina.

Non condividiamo l’arroganza di sogin nel ritenersi unica depositaria della sicurezza della popolazione, non tenendo in considerazione le volontà dei rappresentanti politici e le disposizioni del consiglio comunale.

Sogin dovrebbe  prima di tutto rendere noto l’esatto quantitativo di scorie presenti all’interno del sito e a che categoria appartengono, rendere noto come intende realizzare i manufatti e che tipo d’impatto ambientale e paesaggistico arrechino al territorio, sapere se questi manufatti possano condizionare la riqualificazione della marina e la realizzazione del porto, sapere quale sia la definitiva destinazione delle scorie assoggettate a riprocessamento presso Sheefild in Inghilterra, visto che anche quelle sono state prodotte durante il ciclo di vita della centrale nucleare.

Queste ed altre sono le nostre perplessità, che crediamo meritino un chiarimento,  che riteniamo sia dovuto e portato a termine dal tavolo interistituzionale nella massima trasparenza,.

Questa  potrà essere massima solo con una sospensione del bando per la costruzione di detti manufatti. Diversamente, date le scadenze che obbligano sogin all’immediata realizzazione ,     potrebbero andare a discapito della trasparenza stessa.    

In oltre ribadiamo fortemente la necessità di un’indagine epidemiologica fatta sull’incidenza che il sito nucleare ha avuto nei decessi per tumori (leucemie infantili , morbo di Hodgkin, )come da legge regionale 04/06  e non solo una mera statistica di mortalità.

Esprimendo ancora al consiglio comunale tutta la nostra partecipazione contribuendo fattivamente alla divulgazione  delle informazioni che emergeranno dalle fasi di tale percorso, ringraziando della prova dimostrata nel saper tornare sulle proprie decisioni, anche se dovendo sottostare alle forze d’opposizione, dando prova di coscienza politica verso la Cittadinanza.

Quindi ci pregiamo di citare tutti i capigruppo firmatari del documento:

Giuseppe Di Rubbo

Fabio Cirilli

Giancarlo Palmieri

Cesare Bruni

Maurizio Mansutti

  

Il Comitato

L.E.M.A. Latina Energy Management Agency

Di seguito il comunicato stampa di Legambiente. In particolare per gli interessati a "La Casta" e al taglio dei costi della politica.

Giulio

                               L.E.M.A. (Latina Energy Management Agency): copione già visto; stessi attori; stesso allestimento.  Domani (lunedì 30 luglio – perché queste operazioni si fanno rigorosamente in piena estate o durante le vacanze di Natale), andrà in scena l’ennesima rappresentazione di quella che noi definiamo una “delibera omnibus”: cioè ci sarà una delibera del Consiglio Comunale di Latina che approverà un atto  di “indirizzo” che poi delegherà alla Giunta Comunale una serie infinita di funzioni deliberative dirette sullo stesso argomento; poi basta affidarsi alla consolidata ed affidabile (fino ad ora) distrazione delle opposizioni e tutto filerà liscio.E’ così che si “amministrano” ormai i servizi pubblici in questo paese e in questa città: è già avvenuto con la gestione del ciclo dei rifiuti (Latina Ambiente) abbinato alla seconda discarica di B.go Montello – Bainsizza (Ecoambiente Srl); con l’acqua (Acqualatina Spa);  con i trasporti pubblici (privatizzati con la concessione del servizio alla ditta Schiaffini) e ora tocca anche all’energia.All’apparenza la costrizione  di questa nuova Agenzia, la L.E.M.A. appunto, risulterebbe come l’ennesimo scatola cinese in cui le amministrazioni pubbliche e i loro “sodali” di turno, vista la possibilità di qualche finanziamento europeo, improbabili alleanze transnazionali e le rispettive delibere di intenti generici,  dovrebbero nominare un Consiglio di Amministrazione per gestire una società “senza fini di lucro” (anche se tra  i mezzi finanziari sono previsti “contributi degli sponsor” e “ogni altro introito comunque conseguito”); ma in realtà, ci ritroviamo in ambiti già percorsi con la privatizzazione degli altri servizi; non a caso la presidenza dell’Agenzia, comunque, fino al dicembre 2009 (cioè fino a quando scade il co-finanziamento dell’UE), spetta di diritto (statutario – nel caso venisse approvato) al Sindaco del Comune di Latina.I soci sono distinti tra “fondatori” (gli unici che hanno diritto ad esprimere i membri del CdA), “ordinari” (soggetti a domanda di ammissione che deve essere approvata dal CdA) e “onorari” (tra cui ci dovrebbero essere anche le associazioni ambientaliste e quelle di difesa dei consumatori); ma solo i “fondatori” (individuati e contattati chissà come?) hanno diritto di nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione. Consiglio che risulta così già “indicato” dalla bozza di statuto;  Comune di Latina: 2 membri e 19% delle azioni (con allegata Presidenza del CdA); Provincia di Latina: 2 membri e 18% delle azioni; Consorzio della Bonifica dell’Agro Pontino: 1 membro e 9% delle azioni. Egualmente (1 membro e 9% delle azioni) sono in capo ad ALEA SpA , al Consorzio ASI Roma-Latina, al Centro Interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile (CIRPS) dell’Università La Sapienza di Roma, al Dipartimento Ingegneria Chimica (DIC) della stessa università e all’Adiconsum (nota associazione a difesa dei consumatori facente capo alla CISL).Si parte da un contributo finanziario dell’Unione Europea dei costi “eleggibili” quantificati in 200.000 euro a cui si devono aggiungere i co-finanziamenti dei soci.E’ inoltre prevista (sempre per statuto) la nomina di un Direttore  e di un “Comitato di esperti” che dovrebbero coadiuvare il CdA (evidentemente già ritenuto alla fonte “incapace” di adempiere a tali funzioni), nell’espletamento delle loro mansioni statutarie..Il tutto, ovviamente (non è superfluo sottolinearlo – visto che l’Agenzia non avrebbe scopo di lucro) previo rimborso del “gettone di presenza”, il cui ammontare viene stabilito dal CdA.Alla faccia dei “costi della politica”.Ma in realtà, a nostro avviso, il problema è un altro; tra i suoi scopi associativi, è previsto che l’Agenzia possa “operare in veste di E.S.Co (Energy Service Company) secondo i canoni e le filosofie in sede europea, ovvero di società di servizi energetici integrati (Latina Ambiente e Acqualatina “docet” – verrebbe da dire).Inoltre, sempre nella proposta di deliberazione che andrà in discussione domani, è previsto che l’Agenzia dovrà “svolgere principalmente per conto degli associati (quali? I fondatori, gli ordinari, quelli onorari o gli sponsor? – ndr), analisi costi/benefici del management dell’energia nonché le attività previste dalla legge n. 10/91”.Occorre sottolineare che proprio la legge 10/91, che ha istituito l’individuazione e l’incentivazione delle cosiddette “energie rinnovabili” (tra le quali qualche buontempone ha deciso di considerare come “assimilabili” anche quelle provenienti della termocombustione dei rifiuti), prevedeva che tutti i comuni con popolazione oltre i 50.000 abitanti dovessero dotarsi di un Piano Energetico Comunale, ai fini di risparmio e di incentivazione di tali energie alternative. All’interno di quella legge era prevista anche l’istituzione di  un/a “Energy Manager” comunale.Ci risulta che all’inizio del corrente anno la Giunta comunale abbia deliberato una gara per l’individuazione proprio di un “Energy Manager” che dovrebbe svolgere le funzioni previste dalla legge 10/91.Il tutto, a rigor di logica, doveva essere preceduto dall’adozione  e dall’approvazione del su detto Piano Energetico Comunale, di cui, in realtà, non esiste traccia negli uffici del Comune.Ma intanto si istituisce una “fumosa” Agenzia, con rispettive poltrone nel CdA (esattamente 11 – come per Acqualatina), che in prospettiva potrà metter bocca ed esprimere pareri (quindi con capacità contrattuali verso terzi – vicariando gli enti interessati) , su quei progetti che le società interessate proporranno a livello lacale.Quindi un altro servizio pubblico verrà gestito dai “soliti noti”.La prossima (ed ultima) tappa della serie è la privatizzazione dell’aria che respiriamo; ad Aprilia e a Pontinia hanno già cominciato a fare i calcoli!Infine una postilla “burocratica”.La proposta di deliberazione che è stata presentata ai gruppi consiliari e che andrà in discussione domani (riportata a piè pagina dell’atto predisposto dagli uffici comunali) riporta il n. 668/2007; è evidente che tale numero progressivo può interessare solo una deliberazione di Giunta (al massimo il Consiglio comunale riesce ad arrivare a 60-70 delibere consiliari all’anno),  PROVIENE DAL SETTORE URBANISTICA e contiene l’indicazione per imputare la spesa conseguente per il Comune ad un residuo passivo del 2006 e di accertarne contestualmente la relativa somma di entrate ad altro capitolo delle entrate previste sempre per il 2006.Ovvero: intanto sistemiamo le poltrone e coloro che ci si devono sedere “accomodare”: poi i soldi si troveranno. Latina, 29 Luglio 2007.                                                                                                               Il Direttivo della Legamìbiente di Latina. 

 

Caccia alle streghe

Roma – Il generale Agosto avanza a grandi passi e comincia ad occupare, come naturale, le prospettive mentali della maggior parte degli Italici; i pensieri sulla difesa dei diritti civili e della Rete appartengono purtroppo all'esercito dei pensieri messi in rotta dalla sua avanzata. Oddio, non proprio tutti sono preda di sindrome vacanziera; la classe politica è ancora al lavoro, ma l'attenzione e quasi tutto l'impegno dei due Poli sono assorbiti dal futuro Partito Democratico, dai cambi di equilibrio che comporterà, e dall'utilizzo di qualunque avvenimento per i progetti di ribaltone.

In questo panorama, quotidiani e telegiornali devono comunque essere riempiti di notizie, quindi riferiscono anche camei di cronaca "nera" che, letti non superficialmente, sono notizie inquietanti sull'escalation della censura e della limitazione dei diritti civili in Rete. La stampa ha riportato nei dettagli l'uso dell'infrastruttura "cinese" di controllo della Rete italiana contro un sito estero, che a detta di chi l'ha consultato, pur non contenendo immagini pedopornografiche, faceva "apologia" della pedofilia.

È recente la storia del sequestro del blog di Piero Ricca per aver avuto una lunga querelle con Emilio Fede, ed aver diffuso uno spezzone di filmato a lui sgradito. Di questi tempi sembra normale che invece di una denuncia per diffamazione, si tuteli l'onorabilità del più fuoriondato giornalista italiano censurando d'autorità la libera espressione di un cittadino.

È altrettanto recente la notizia che alcune persone, pare ragazzi, siano state accusate di aver pubblicato su un sito documenti Internet che contenevano informazioni sulla costruzione di bombe. Questa notizia non ha avuto la risonanza della precedente, ma è a mio parere ancora più preoccupante.

Dal punto di vista delle libertà in Rete, le tre notizie sembrano forse meno importanti rispetto alla ormai consolidata censura tecnologica dei siti di gioco online sgraditi alle finanze dello Stato Italiano, censura che è divenuta attività rituale e megalomane di chi vuole controllare, o fare il possibile per controllare, la Rete. L'unico obbiettivo propagandato è, come sempre, la tutela del nostro bene; forse il vostro, non il mio. Infatti come altri abitanti della Rete non ritengo di aver bisogno di questo tipo di tutela, anzi la aborrisco. Ma proseguiamo; non amo nemmeno essere preso per i fondelli.

La giustificazione filosofica usata contro i ragazzi che hanno caricato i documenti su come si costruiscono le bombe sul loro sito (peraltro reperibili facilmente tramite Google) è gravissima, ed è la stessa usata contro i videogiochi "violenti"; si devono limitare i diritti dei cittadini normali per difenderli da quello che potrebbero fare elementi mentalmente instabili od aspiranti terroristi se avessero le stesse libertà.

La censura non scatta pero' solo nei confronti dei "ragazzacci".
Non puo' esistere una censura "limitata", come non esiste una ragazza "limitatamente incinta"; se si censura anche solo un pensiero sgradito ad una società allora esiste la censura, e se questa censura sembra ragionevole alla maggioranza, si tratta perdipiù di una censura "trionfante".

Una frase attribuita a Voltaire (ma non sua) l'aveva ben enunciato: "Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa continuare a dirlo". In nessun altro campo imbavagliare le persone normali per tutelare malati e violenti, senza oltretutto nessuna prova dell'efficacia dei metodi usati, sarebbe giudicato accettabile. Purtroppo contro i nuovi presunti mostri che popolano la Rete c'è la sospensione della ragionevolezza, e si fa accettare, e si accetta, tutto.

Ma dove stanno i pedofili violenti, i terroristi che fanno saltare in aria la gente; stanno in Rete? Quanti ne sono stati trovati in Rete? E quanti invece popolano le strade che ogni giorno percorriamo, dove possono essere catturati, ahimé troppo di rado? La mancata cattura di terroristi e pedofili veri dovrebbe portare logicamente ad un maggiore impiego di uomini, mezzi ed intelligence. Andreottianamente pensando, il rimedio finisce per essere quello di cercare criminali in Rete, perché sono più facilmente accessibili, anche a costo di inventarli e di scrivere nuove leggi che sostengano questa moderna crociata, che diano vita persino a reati virtuali, in pieno stile kafkiano.

Nulla di nuovo, nulla di originale, è la versione moderna della caccia alle streghe. Le streghe erano innocenti, forse malate mentali, forse in preda ad allucinogeni, forse semplicemente persone sgradite al potere, allora come oggi assai intollerante contro i diversi ed i critici. Ora è sentimento diffuso che siano state capri espiatori, vittime innocenti della Storia.

In altri tempi e paesi è toccato agli ebrei, poi agli anticomunisti, poi ai comunisti, poi…. Essere le moderne streghe da distruggere è il rischio che gli abitanti della Rete corrono, è il modo con cui molta gente "normale", molti sottosviluppati informatici, molti politici, la maggioranza dei lettori di giornali e dei telespettatori, la maggioranza della popolazione ci vedono.

Trasformare alla prima occasione favorevole una maggioranza di gente tranquilla e "normale" in folla scatenata con torce e forconi è riuscito tante volte nella storia. Non facciamo finta di niente. Non sottostimiamo il rischio. Non sentiamoci tranquilli. Basta trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Non facciamoci fregare.

Marco Calamari

Preso da: http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2047677

Tavolo Tecnico per il sito nucleare

Data:27/07/2007
Nucleare, chiesto tavolo tecnico interistituzionale


Un Tavolo Tecnico Interistituzionale per affrontare le problematiche connesse alla presenza del sito nucleare a Borgo sabotino. Ne ha chiesto l’insediamento, con una nota all’amministratore delegato della Sogin, il sindaco Zaccheo: “Il consiglio comunale – scrive il sindaco – ha discusso a 360 gradi le problematiche connesse alla presenza del sito nucleare a Borgo Sabotino ed ha posto in particolare questioni riguardanti la sicurezza, la tutela dell’ambiente, il diritto all’informazione per le popolazioni interessate, la volontà di svincolare le aree oggetto di servitù al fine di ricomprenderle nel più generale obiettivo della riqualificazione del comprensorio della Marina di Latina. Ritengo pertanto necessario, riconducendo il tutto nelle sedi istituzionali competenti, istituire  un tavolo tecnico interistituzionale, così come peraltro richiesto da tutte le forze politiche nell’ordine del giorno suddetto. Tale organismo dovrà favorire un adeguato confronto in ogni fase di attività di smantellamento e messa in sicurezza della centrale e consentire una trasparente e costante informazione e comunicazione alle popolazioni interessate.

Emergenza incendi

..se si avvista un incendio
In generale prendere l'iniziativa velocemente può essere fondamentale per evitare guai peggiori. Se si avvista un incendio la prima cosa è telefonare a uno di questi numeri:

  • 1515 Corpo forestale dello stato
  • 115 Vigili del fuoco
  • 800 940 918 NUMERO VERDE REGIONE LAZIO (consiglio di memorizzare sul vs. cellulare)

Chiamate fornendo tutte le indicazioni possibili per localizzare l'incendio, per esempio il paese o la strada più vicini.
Non date per scontato che lo faccia qualcun'altro!!! Tanto più che le chiamate sono gratuite.
…se si scopre un piccolo fuoco
Se si scopre un piccolo focolaio d'incendo si può tentare di spegnerlo prendendo però le necessarie precauzioni, come assicurarsi di avere una via di fuga sicura, per esempio una strada o un corso d'acqua. Con le spalle al vento, battete sulla piccola zona incendiata con una frasca o un ramo verde fino a sofficare il fuoco.
…se siete circondati dal fuoco
Nel malaugurato caso in cui dovreste trovarvi circondati dal fuoco, cercate innanzitutto una via di fuga, per esempio una strada o un corso d'acqua.
Se siete obbligati ad attraversare il fronte del fuoco, fatelo dove è meno intenso in modo da passare dalla parte già bruciata.
Se non avete altre possibilità, stendetevi a terra dove non c'è vegetazione incendiabile bagnandovi o coprendovi di terra. Respirate con un panno bagnato sulla bocca per prepararvi all'arrivo del fumo.

 

I° Consiglio Comunale

Cari amici,
Mercoledì scorso (25 Luglio) si è svolto il Consiglio Comunale monotematico sul problema del deposito del materiale radioattivo di Borgo Sabotino.
Al termine di una lunga seduta, il consiglio comunale, all'unanimità ha votato un ordine del giorno che ha ricalcato la mozione presentata dal nostro gruppo consiliare.
Si tratta di un autentico successo in quanto la posizione del Sindaco, in merito a questa delicata questione, come probilmente ben sapete, era differente!
Vi allego alla presente copia dell'ordine del giorno firmato dai capigruppo.
Vi saluto.
Fabrizio CIRILLI