Archivio Mensile: Aprile 2008

Amianto, 100 milioni per tacere

DA IL GIORNALE di Stefano Zurlo

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=255539

Finanziamenti sottobanco ai sindacati. La Goodyear di Latina ha chiuso nel 2001, ma gli operai continuano ad ammalarsi e a morire, stroncati da tumori e altre malattie contratte in quei capannoni pieni di amianto e sostanze velenose. Ora, dalle indagini e dagli interrogatori di numerose persone affiora una verità sconcertante: l’azienda pagò in nero per molti anni almeno due rappresentanti dei lavoratori, in cambio i due – ribattezzati in fabbrica "mister 5 per cento" – non sollevarono mai il problema delle drammatiche condizioni in cui lavoravano centinaia di loro colleghi. Un primo processo, ormai alle battute finali, prova a dare nomi e cognomi ai responsabili di quella Spoon River ancora in corso: trentaquattro morti e sette persone ammalate. Ma nelle pieghe di questo procedimento eccone un altro assai inquietante: molte fonti raccontano di quel canale sotterraneo di finanziamenti andato avanti dagli anni Settanta agli anni Novanta. La Goodyear non pagava direttamente i sindacalisti, ma aveva elaborato un sistema invisibile: i soldi passavano dal medico aziendale.
Era lui a girare in nero il denaro ai due, entrambi iscritti alla Cisl. La Procura, che pure ha chiesto l’archiviazione di questo filone, ha quantificato il denaro versato: circa 100 milioni l’anno. Cento milioni che avrebbero agevolato la «pace» all’interno dello stabilimento di Cisterna di Latina e sarebbero serviti per ammorbidire chi avrebbe dovuto denunciare i gravissimi pericoli corsi dai lavoratori, ma sconosciuti ai più.
C. S., il medico che operava all’interno della Goodyear con una sua società, è morto ma la vedova in un lungo interrogatorio descrive quel che accadeva: «Nel 1972 all’atto dell’assunzione dell’incarico i vertici aziendali di allora, nella persona del signor D., gli rappresentarono che l’attività e i relativi corrispettivi che avrebbe percepito erano subordinati al pagamento di una quota del 5 per cento ai sindacalisti, uno dei quali era V. B.; per tale motivo dette persone erano definite “mister 5 per cento”. Tale compenso doveva essere corrisposto ai sindacati in quanto gli stessi non dovevano creare problemi, anche sanitari, alla fabbrica». Chiaro? «La triangolazione – prosegue la donna – fra la Goodyear e i sindacati, mediante l’attività di mio marito, doveva essere tale per ovviare ai controlli, infatti con tale metodo la società Goodyear non figurava da nessuna parte… Mio marito ovviamente vistosi obbligato aderì e cominciò a lavorare corrispondendo il 5 per cento degli incassi a V. B.». Nel 1992, con la costituzione di una nuova società, l’obolo raddoppiò passando secondo la vedova di C. S. «dal 5 al 10 per cento». Questa situazione si protrasse, a sentire la donna, fino all’ottobre ’96 e sempre con la stessa motivazione: evitare che i sindacati «creassero problemi nelle materie per cui la vigilanza era loro demandata».

Emergenza casa: i ritardi della giunta Zaccheo

PD PARTITO DEMOCRATICO – LATINA

Il Coordinatore Comunale Latina, 21 aprile 2008 Emergenza Casa: i ritardi della Giunta Zaccheo per l'individuazione delle aree erp rischianodi far perdere a Latina la possibilità di avere oltre 1.000 alloggi di edilizia agevolata La Regione Lazio ha sbloccato i fondi per il finanziamento di imprese edili e cooperative che potrannocostruire e mettere in vendita case a prezzi inferiori a quelli di mercato.Un alloggio di 100 mq dovrebbe costare circa 200 mila Euro. La delibera regionale prevede la realizzazionedi 1.281 alloggi nella provincia di Latina, l'80% dei quali nel capoluogo.Gli imprenditori potranno accedere da subito al finanziamento e l'apertura dei primi cantieri è prevista già neiprossimi due mesi.Purtroppo, tutto questo non sarà possibile nel Comune di Latina in quanto l'Amministrazione locale non si èdotata degli strumenti tecnici come i Piani di Zona 167, che avrebbero consentito la localizzazione degliinterventi per fronteggiare la gravissima emergenza abitativa. Infatti, l'unica condizione posta agliimprenditori per incassare le risorse è la dimostrazione che nel Comune dove è previsto il cantierel'amministrazione abbia approvato un Piano di Zona.A questo punto emergono con forza le responsabilità della Giunta Zaccheo e della maggioranza che, concolpevole ritardo, non riescono a reperire le aree da destinare all'edilizia residenziale agevolata comeprevisto dal Bando approvato unanimemente dal Consiglio Comunale nel 2006.Ci si chiede perchè, a fronte delle migliaia di domande per le case popolari, delle centinaia di sfratti permorosità il Comune di Latina continui a non mettere in campo una politica per la casa per rispondereall'emergenza.Non è quindi diffamatorio affermare che quanto sta succedendo è stato sapientemente orchestrato perconsentire a tre o quattro imprenditori edili di Latina, ai quali si sono aggiunte negli ultimi anni impreseprovenienti dall'hinterland napoletano, di costruire in regime di oligopolio e di fissare i prezzi degli alloggi,senza il pericolo della concorrenza dell'edilizia pubblica agevolata.Pertanto le responsabilità dell'emergenza ricadono tutte su un'amministrazione inefficiente che continua asbagliare.E' necessario porre rimedio in fretta, in quanto la stessa delibera prevede la localizzazione degli interventi inComuni limitrofi qualora entro un anno dalla pubblicazione sul Burl della Delibera Regionale, il Comune nonsi doti dei Piani di Zona.Il PD si farà interprete di questa esigenza mediante il coinvolgimento delle imprese costruttrici e dellecooperative al fine di esercitare una forte pressione nei confronti della Giunta Zaccheo perché si giungaentro un mese alla definizione della graduatoria delle aree offerte. Giorgio De Marchis Coordinatore Comunale PD

Pannone: cosa serve per la sicurezza ?

Criminalità e Giustizia

                                   

PANNONE:   “Il PdL continua a parlare di meri rischi di infiltrazioni ed episodi criminali.

                        Serve un patto per la sicurezza: rafforzare le forze dell’Ordine, adeguare gli

                        organici del Tribunale ed aprire una sede distaccata della DIA.”

 

 Commissione di Accesso a Fondi, indagini della DIA sull’attentato sull'Appia, l'operazione “forbice” nel nord pontino, attentato alla coop. Il Gabbiano. Non meri fatti di cronaca, ma un vero e proprio assalto al territorio considerato una sorta di terreno di conquista per le manovre economiche ed i traffici illeciti.Le operazioni di contrasto alla criminalità organizzata delle Forze dell’Ordine ne dimostrano l’incisività e l’efficienza, ma confermano l’esistenza attuale di infiltrazioni da parte dei sodalizi criminali più pericolosi.La precarietà politica, sociale ed economica della provincia di Latina, rende il nostro territorio appetibile per le bande criminali, che trovano terreno fertile nella mancanza cronica di prospettive lavorative, nella crisi produttiva, nella complessiva deregolamentazione nella gestione del territorio, delle strutture e dei servizi. Il PD propone il “Patto per la sicurezza di Latina e Provincia”, come in altre città, un accordo istituzionale tra Stato, Regione, Provincia e Comune per incrementare i fondi e garantire la sicurezza dei cittadini.Non solo bisogna rafforzare gli organici ed i mezzi a disposizione delle forze dell'ordine, ma serve aumentare l'organizzazione del sistema giustizia. L'emergenza del contenzioso penale e civile (45.000 cause), aumenta la sensazione di insicurezza, perché le difficoltà a far valere un proprio diritto e la lunghezza delle cause diffondono un ulteriore elemento di pessimismo. L’attuale numero di 35 Magistrati va adeguato alla quantità e qualità dei carichi pendenti (servono non meno di 55/60 Giudici togati); bisogna aumentare il numero del personale applicato  portandolo dagli attuali 127 ad almeno di 160 unità.Considerati gli allarmanti segnali, particolarmente intensi ed inquietanti soprattutto  nell’ultimo periodo, circa la presenza di cosche criminali nella Provincia, che riguardano non solo la tipologia e la gravità dei reati commessi, ma anche l’infiltrazione nel sistema politico ed economico pontino, è da prendere in seria considerazione l’ipotesi di portare nel capoluogo una sede distaccata della Direzione Investigativa Antimafia. Una struttura di questo genere, che già interviene nella nostra provincia, non solo alzerebbe il livello di contrasto alla criminalità organizzata, ma favorirebbe l’attribuzione di un adeguato numero di appartenenti alle forze dell’ordine. Una magistratura specializzata e con strumenti adeguati, tra l’altro, assorbirebbe una parte rilevante delle attività di polizia e di investigazione, “liberando” i Giudici ordinari che si dedicherebbero con più tempo ed agio alle altre attività di competenza. Senza contare che la DIA a Latina qualificherebbe il Foro favorendolo nell’attribuzione di altri servizi come la Corte d’Appello.                                                                                                                                Giuseppe Pannone

Il V2-Day a Latina

La location definitiva dove si terrà, il 25-26-27 aprile 2008 a Latina, la raccolta firme per i 3 referendum sulla libera informazione, nonché la manifestazione organizzata dal meetup di Latina, è VIALE ITALIA (che sarebbe quel parchetto alberato situato tra le poste centrali e piazza del quadrato).

Il Meetup di Latina

Sciatteria e dintorni

Non solo sciatteria 

Della sciatteria e della mancanza di professionalità con cui vengono realizzate le nostre opere pubbliche abbiamo già parlato in abbondanza. Ma è davvero tutto qui il problema? L’aspetto trasandato e polveroso (o fangoso, a seconda della stagione) dei nostri quartieri e della nostra città è davvero tutto imputabile a questa sorta di peccato originale? Tutto il degrado e la sozzeria che inquina la nostra esistenza dipende anche da altri fattori: vediamone alcuni.

Manutenzione, questa sconosciuta

Passeggiando lungo le strade o nei parchi di una qualsiasi città di un qualsiasi Paese civile è normale vedere fervere un’attività a noi sconosciuta che si chiama manutenzione. Si tratta di un’opera continua e interminabile che contrasta la normale usura delle cose, che si oppone alle ingiurie del tempo, che ripristina lo stato dei luoghi ogni qualvolta questi sono alterati da un qualsivoglia agente esterno, animato o inanimato. Nei posti civili la manutenzione è costantemente “in corso d’opera”: chi scartavetra una panchina e chi la vernicia,  chi sostituisce una mattonella rotta, chi ripara un rubinetto gocciolante, chi sostituisce un albero secco, chi lava i vetri della pensilina della fermata del bus, chi sostituisce una lampadina fulminata, chi ripara una buca, chi taglia la siepe, chi tosa il prato, chi mette a dimora le stagionali etc, etc. etc.

Un’opera senza sosta, dicevo, tenace,  ostinata, caparbia quasi, che mantiene le strade e i marciapiedi in perfetto ordine, i parchi attraenti e fruibili, i prati curati, le aiole fiorite,  insomma… mantiene la città vivibile.

E da noi? Nella nostra povera Italia in piena decadenza materiale? Nella nostra Latina regno del degrado? Esiste da noi la manutenzione? La risposta è scontata e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: da noi si fa (male) qualcosa, la si inaugura in pompa magna e poi la si abbandona a se stessa. Si piantano 10 alberi e li si abbandona. Nessuno che li annaffi, nessuno che se ne curi. Quando un albero non attecchisce e muore, oppure viene abbattuto dal vento, oppure si ammala, nei posti civili viene immediatamente rimpiazzato con un suo simile; da noi invece la sua buca rimarrà vuota per anni, per decenni, per sempre! La potatura? Che cos’è? Una parolaccia forse? Fatevi un giro per Latina: quanti alberi con le loro fronde mai potate impediscono il transito dei pedoni! Quanti alberi mancano all’appello? Quante buche vuote ci sono? E a nessuno gliene frega niente! Tutti i nostri pessimi dipendenti impegnati all’inverosimile a risolvere chissà quali rompicapi,  ma nessuno che possa impugnate una forbice o una vanga o un martello o una pinza e vada a fare un po’ di manutenzione. E non parliamo  neanche dello stato vergognoso delle nostre strade, vere mulattiere come è impossibile trovarne nel cosiddetto occidente… dei nostri marciapiedi sconnessi, unici e irripetibili esempi di sciatteria in Europa, e di tanto altro ancora!

Abbiamo una percentuale di cittadini sul libro paga dalla pubblica amministrazione da far invidia  al regime di Fidel Castro, eppure ci mancano sempre le risorse umane: non c’è mai un giardiniere che possa tagliare l’erba o potare un albero, non c’è mai un operaio che possa riparare una panchina o una fontanella, non c’è mai un impiegato, o un geometra, o un ingegnere che possa fare qualcosa! Mai! Siamo sempre a corto di personale, tanto che dobbiamo costantemente avvalerci di consulenze esterne! Ma come? La nostra PA ha sul suo (sul nostro) libro paga fior di architetti, ingegneri, medici, avvocati (tutti professionisti di prim’ordine, ovviamente, altrimenti come avrebbero potuto vincere il concorso pubblico?) e quando c’è da fare qualcosa dobbiamo ricorrere alle costosissime consulenze esterne!? La nostra PA ha un vero esercito di muratori, imbianchini, idraulici, elettricisti, falegnami, fabbri, calzolai, barbieri, sarti e chi più ne ha più ne metta, e dobbiamo regolarmente dare in appalto persino l’estrazione di un chiodo da un’asse! Un vero mistero! Io non ci dormo la notte!

  Custodia e controlli? Inesistenti!  

Che gli agenti atmosferici, inesorabili, corrodano e sgretolino l’opera dell’uomo è normale. Che l’erba cresca oltremodo  non è un dispetto della natura, che i fiori stagionali muoiano fa parte dell’ordine naturale delle cose. Da millenni l’uomo contrasta tutto ciò con la manutenzione  (salvo qualche sfortunato popolo in decadenza che, spocchiosamente, ritiene di essere più furbo degli altri e di non aver bisogno di fare manutenzione, ma questo è un triste discorso che abbiamo fatto varie volte). 

“Normal wear and tear” la chiamano gli anglosassoni; normale usura! Meno normale (e meno comprensibile) è l’usura provocata appositamente dagli imbecilli che non hanno nulla di meglio da fare. Assolutamente anormale è l’opera di chi volutamente e scientemente si adopera per demolire le opere pubbliche, per spaccare quello che hanno fatto gli altri, chi passa il suo tempo a sporcare, oltraggiare, deturpare, degradare, corrodere e svilire tutto quello che li circonda. Non è mia intenzione ricercare le cause  sociologiche di questi comportamenti deviati e balordi, né mi sognerei di cercare giustificazioni o alibi. Gli idioti che vandalizzano debbono essere arrestati e condannati a risarcire la comunità del danno che hanno arrecato.

Ma se è incomprensibile l’operato di un vandalo, ancor meno comprensibile è l’omissione di chi ha in custodia la cosa pubblica e non la custodisce, di chi è pagato per controllare e non controlla, di chi, guardiano della legalità, ha sempre “altro da fare” e lascia trionfare l’illegalità.

 

Siamo il terzo Paese al mondo per numero di agenti rapportato al numero degli abitanti, e non abbiamo mai il personale per fare uno straccio di controllo. Tutti mega-impegnati a fare non-si-sa-che ma nessuno che si prenda la briga aprire gli occhi e di vedere il torrente ribollente di illegalità che rischia di trascinarci (e di trascinarli) via. Tutti mega-impegnati a fare non-si-sa-che e intanto la gente passa col rosso, guida a cavallo di due corsie, taglia la strada, non si ferma allo stop, parcheggia dove capita, non raccoglie la cacca del cane, butta la spazzatura dal finestrino, scaraventa il vecchio frigo dentro il canale etc. etc. etc.. 

Prendete il nostro comandante dei Vigili Urbani ad esempio, secondo lui a Latina il vandalismo non esiste. E siccome non esiste, evita persino di menzionarlo! Mi sono letto le sue relazioni annuali degli ultimo quattro o cinque anni (quelle che fa in occasione della festa di San Sebastiano). Bene, non ha mai pronunciato la parola “vandali” oppure “vandalismo”. Ora è chiaro che se per lui il problema non esiste, se lui non “vede” le vere e proprie devastazioni commesse dai vandali, se lui non “vede” il degrado e l’illegalità che il fenomeno vandalismo comporta, è chiaro che non “sprecherà” le sue “scarse” risorse (ricordate, ci sono BEN due paesi al mondo hanno più poliziotti di noi!!!) per un problema che non esiste.

Latina sta letteralmente sprofondando nell’illegalità… e c’è gente che non se ne accorge. Beati loro!!

Salvatore

Chioschi: via libera in Q4 Q5

Così come riportato dal quotidiano Latina Oggi le Commissioni Lavori Pubblici e commercio in seduta congiunta hanno deliberato i bandi per l'assegnazione di quindici strutture di cui quattro sono del Q4Q5:

-Largo Locatelli

-Parco Petrucci-Cottignoli

-Oasi verde

-San Luca

 

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Parco giochi “Paul Harris”

Oggi alle ore 11,30 alla presenza del Sindaco Vincenzo Zaccheo, l'Assessore alla qualità urbana Maurizio Guercio e delle autorità militari nonchè i rappresentanti del Rotary International è stato inaugurato il parco giochi intitolato a PAUL HARRIS fondatore del ROTARY.

Con l'occasione il Rotary ha fatto dono alla città di Latina di n.2 scivoli per bambini (visibili nella prima foto).

[img]http://www.q4q5.it/uploads/3625809816.jpg[/img]

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Miss Italia a Latina

MISS ITALIA A LATINA

 

Martedì  22 Aprile 2008

dalle 10.00 alle 12.00

 

in Via Pontina 35-37

c/o CARILLON INTIMO

Per Informazioni contattare 3939619810

Pena di Morte: si da Lisbona ?

Oggetto: La pena di morte introdotta dal Trattato di Lisbona?

  "In nessun Paese europeo è ormai in vigore la pena capitale. Ma ora, tutti stanno per introdurla senza saperlo – o senza dirlo – semplicemente per il fatto di ratificare il Trattato di Lisbona, la cosiddetta costituzione europea. Lo segnala Helga Zepp-Larouche (la moglie di Lyndon), messa a sua volta sull'avviso da un insigne gruppo di giuristi tedeschi ed austriaci.
Uno di loro, il professor Albrecht Schachtschneider, uno dei quattro giuristi che stilarono uno storico esposto contro il Trattato di Maastricht, ha spiegato come la pena di morta venga reintrodotta alla chetichella. Non è citata nel testo del trattato, ma in una nota di una nota a piè di pagina.
Proprio così: chi accetta il Trattato di Lisbona accetta con ciò anche la Carta dell'Unione Europea. La quale proclama: la pena di morte è abolita, ma poi rimanda ad una nota a piè di pagina, in cui si legge: «
Eccetto che in caso di guerra, di disordini, di insurrezione» (war, riots, upheaval). La cosa è di estrema gravità giuridica.
Un intero super-diritto penale speciale viene affermato in una nota, senza alcuna definizione dei reati da punire con la pena suprema. Chi decide che i «disordini» eventuali hanno raggiunto un'intensità tale da far sospendere l'abrogazione della pena di morte? Quali tribunali la irrogheranno? Tribunali speciali, appositamente allestiti per l'emergenza? E quando una serie di proteste di massa comincerà a venire giudicata come «insurrezione», passibile di morte?"


La riflessione da fare è profonda, innanzitutto in merito alla condivisione o meno  di tale pena, quindi, altro aspetto, è se si fosse favorevoli per quali reati si immaginerebbe… ho sentito parlare dei reati per pedofilia, sequestri con stupro, ecc…
Quì si parla invece di 'guerra', 'disordini' ed 'insurrezione', insomma per dirla, in soldoni, per quei reati che 'molestano chi governa'… a cosa ci prepariamo in questa Unione Europea?
Mario Bernardis

25 Aprile Festa San Marco Patrono di Latina

Venerdì 25 Aprile 2008 nell'ambito dei festeggiamenti di San Marco alle ora
10,00 circa davanti il sagrato della cattedrale di Latina, Parrocchia di San
Marco, la Banda Musicale Comunale "G. Rossini" si esibirà in una lezione
concerto dando la possibilità ai ragazzi e a tutti i presenti di osservare
da vicino alcuni strumenti a fiato ed a percussione.
Verrà illustrato il funzionamento degli stessi, la loro storia e le varie
modalità di produzione del suono anche con piccoli esempi pratici.
Obiettivo del concerto – laboratorio è di far trascorrere un momento di
divertimento ai ragazzi, facendo vedere da “dietro le quinte” il mondo
musicale che è loro più vicino di quanto essi stessi immaginano e sperando
di riuscire ad attrarli per intraprendere lo studio di questa meravigliosa
disciplina.
La musica è un bene d'inestimabile valore formativo e bisognerebbe
incrementarne lo studio e la diffusione in ogni campo: nella scuola, nei
teatri, nei circoli e, perchè no, nelle piazze.