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  1. MarmaLT ha detto:

    L'idea è positiva, ma la traccerei sul lato opposto (la pista in giallo) per fare l'attarversamento di via Galvaligi al semaforo e non dietro al curva di via Bachelet, pericolosissima così sfrutterebbero quell'impiantos emaforico…. poi si innesterebbe con quella in direzione Centro Città.

  2. stefano ha detto:

    Voglio ricordare che la pista ciclabile di Via Del Lido nel punto della foto, e più precisamente nel tratto ss Pontina – via Aspromonte, non esiste! In quanto subito dopo essere stata costruita non ha superato il collaudo ed è stata abbandonata (notizia dei giornali dell'epoca). Perciò, di fatto, si tratta solo di un marciapiede colorato, e per essere usata si deve ricostruire da capo, o quasi. 

    Saluti 

  3. Banzai ha detto:

    Allegato: Pista_ciclabile_Scuole2.pdf

    Ho sempre pensato che il confronto, se motivato, è costruttivo.

    Concordo con Stefano che il "percorso" ciclabile, non si può chiamare "pista" ciclabile, ma per il momento è l'unica alternativa alla strada che mette il ciclista in maggior sicurezza rispetto al "bollente asfalto"…

    In occasione dell'incontro con l'assessore Fanti, ci è stato riferito che a "breve" cominceranno i lavori sulla pista che dal ponte della pontina arriva fino in centro.

    Chissà, può darsi anche che al momento del nuovo progetto si mettono la mano sulla coscienza e ne approfittano per collegare i "punti sensibili" che si trovano a poche centinaia di metri da via del Lido.

     

    Il nostro compito è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e le amministrazione ad un atteggiamento critico e costruttivo affinché la nostra città sia il più possibile "sostenibile" e a dimensione di uomo. 

    Grazie per i suggerimenti, allego la piantina modificata secondo le vostre indicazioni.

     

    Un abbraccio

    Bruno 

  4. MarmaLT ha detto:

    Vero è che la pista di via del Lido- tratto urbano-  non è definibile come tale. Le obiezioni che allora furono mosse erano legate a varie poblematiche. In primis non teneva conto della vegetazione (oleandri, messi a dimora non molto tempo prima) che invadevano, in alcuni punti tutta, la pista stessa ed impedivano oltretutto ai veicoli che dovevano immettersi nei passi carrabili delle abitazioni di sbucare, entrando dalla strada, al buio, sulla pista . Poi, per dare una soluzione tampone,  si cerco di intervenire per fare un percorso sicuro per le bici,  facendo istituire il divieto di sosta sul tratto in questione (subito fatto rimuovere perchè non piaceva ai commercianti ed abitanti della strada anche se loro ora hanno trasformato quella pseudo-pista in parcheggio per le loro auto) per cui l'indice di pericolosità di elevava,Ancoa si intervenne per l'eliminazione dello scalino che ogni volta devava affrontare chi scendeva e saliva dalla 'pistamarciapiede'. Ad aggiungere confusione arrivò la decisione capolavoro di cambiare i semafori tradizionali che vi erano sia su ll'intesezione di Via Agora, come quello del Morbella e di Stradivari, con quelli che davano il tempo ai ciclisti… soldi anche quelli buttati via perchè poi iniziò l'epoca delle rotonde. Insomma soldoni ed ancora soldoni  buttai al vento… Pardon (non facciamo nomi delle ditte che si sono succedute nei lavori, i soldi non furono gettati al vento) ma nelle tasche di ditte note. Ora la notizia di un ulteriore intervento che dal centro Città, si snoderebbe sino al ponte della (SR148 Pontina, ex Mediana) ora però stiamo attenti, verifichiamo il progetto appena esce, altrimenti rischiamo una pista non percorribile e la bici resterebbe ancor di più al chiodo.