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Oggi al Liceo Grassi ” DENTROFUORI ” in collaborazione con RinascitaCivile

S’intitola “DENTROFUORI, dialoghi di detenzione e società” e si tratta di una riflessione a più voci, istituzionali e non, sulla realtà del carcere.
Questo il tema dell’iniziativa promossa da Rinascita Civile nell’ambito del cineforum organizzato dall’associazione.
“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Dall’articolo 27 della Costituzione italiana prende spunto il secondo appuntamento organizzato dall’associazione del presidente Damiano Coletta.
“DENTROFUORI” si terrà domenica 17 febbraio alle 17.30, nell’Aula Magna del Liceo scientifico G.B.Grassi in Via Sant’Agostino a Latina.
Interverranno la direttrice della Casa Circondariale di Latina, dott.ssa Nadia Fontana, lo scrittore Sandro Bonvissuto, autore del libro Dentro, edito da Einaudi, il professor Giorgio Maulucci, regista di un dialogo drammaturgico nato tra le detenute del carcere di Latina, e Renato Chiocca, autore del cortometraggio Una volta fuori.
Il libro di Bonvissuto racconta a ritroso la storia di un uomo dall’età adulta all’infanzia e, il primo dei tre capitoli, Il giardino delle arance amare, è dedicato all’esperienza del carcere, “infinito disumano”.
Bonvissuto sarà intervistato dalla professoressa Valeria Vignes e risponderà alle domande degli studenti del liceo.Dalla scrittura letteraria al laboratorio teatrale, con la messa in scena di Vedersi Dentro, libertà lor van sognando – pensieri dialoghi ballate di donne dal carcere, spettacolo sostenuto dalla dott.ssa Fontana e diretto dal professor Maulucci, in cui confessione, affidata alla parola scritta, e successiva drammatizzazione danno vita, per le detenute del carcere della nostra città, ad un’esperienza liberatoria e  terapeutica.
Nella terza parte dell’evento il cinema, con il corto di Renato Chiocca, Una volta fuori (premio del pubblico al Molise Cinema 2012), un piccolo film on the road, ma anche uno sfumato racconto d’amicizia su temi universali come infanzia, carcere e famiglia. Il corto è liberamente ispirato al fumetto Gli innocenti di Gipi.Nel quarto e ultimo atto, sul palco dell’aula magna, attraverso il racconto di una testimone, che ha vissuto la realtà del carcere in Italia da visitatore, per incontrare la sua amica del cuore, si affronterà il tema della riscoperta della vita e della libertà, del ritorno in società e nel mondo del lavoro da parte di chi, adesso in semilibertà, ha pagato il suo debito con la giustizia scontando 30 anni di detenzione nella sezione di Alta Sicurezza.

L’ingresso è libero.

 

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