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Franco Bianchi: un magistrato scomodo

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  1. Baol ha detto:

    Da Latina Oggi del 9 dicembre u.s.

    Il problema maggiore resta quello dell’incapacità della politica locale e provinciale di contrastare la malavita organizzata. Su questo De Marchis sottoscrive in pieno le parole di Franco Bianchi. “Il grande dramma della politica pontina – aggiunge De Marchis – è che si è limitata ad assistere passivamente alla penetrazione dell’illegalità nel nostro tessuto sociale. Ed ora non è in grado di dare risposte». Il rischio, poi, è che alla denuncia di Franco Bianchi non corrisponda alcuna reazione concreta, ossia che la classe politica che amministra questa provincia non faccia nulla per ribaltare la situazione, per mettere un freno all’illegalità. Del resto una parte di essa ha fatto di tutto per far andar via dalla città proprio il presidente del Tar, come se fosse lui la causa di tutti i mali”. Se le premesse sono queste, c’è poco da stare allegri. 

    E ancora : RUOTA tutto attorno all’urbanistica. Il consigliere comunale del Pd Giorgio De Marchis lo dice senza paura. «Le infiltrazioni malavitose sono legate a doppio filo alle possibilità di espansione urbanistica che la nostra città offre. Stiamo venendo soffocati dal cemento, soprattutto dove non serve. Il piano Piccinato è superato e va modificato, perchè non è possibile prevedere per il capoluogo altri 60 mila abitanti rispetto agli attuali. Rischiamo di esplodere. Piuttosto – propone De Marchis -, va predisposta una variante al piano regolatore generale che metta lo stop all’incremento delle volumetrie edificabili.  Dobbiamo tutti ricordare che le organizzazioni malavitose hanno a disposizione milioni di euro liquidi da riciclare. E quale modo migliore per farlo che comprando terreni  edificabili? Questo sistema – accusa ancora il consigliere Pd -, va necessariamente bloccato. Ci siamo mai chiesti perchè ci sia così poco interesse all’edilizia residenziale pubblica? Forse uno dei motivi va proprio ricercato nel mercato dell’edilizia. Per questo – conclude De Marchis – il Pd provvederà ad effettuare uno screening sugli appalti concessi dal Comune, per capire a chi vanno e se veramente si sta privilegiando l’economia pontina».

     

  2. massimo74 ha detto:

    Urbanistica:

     

     

    Sono proprio curioso di vedere le conseguenze, se ci saranno, del discorso dell’alto magistrato del TAR Bianchi.

    Credo che dato il contenuto, l’esponente e i destinatari, si dovrebbero smuovere le montagne.

    Speriamo che non verrà dato alla luce il solito topolino.

    Per ora c’è stato solo l’intervento di De Marchis.

    Fa bene, a mio avviso, il consigliere  a dire “il Pd provvederà ad effettuare uno screening sugli appalti concessi dal Comune, per capire a chi vanno e se veramente si sta privilegiando l’economia pontina”.

    Spero vivamente che qualcun altro lo segua, perché difficile si può riuscire ad andare a fondo da soli su un argomento così importante e complesso.

     

    Condivido anche le seguenti riflessioni del consigliere: “ci siamo mai chiesti perchè ci sia così poco interesse all’edilizia residenziale pubblica? Forse uno dei motivi va proprio ricercato nel mercato dell’edilizia. Per questo – conclude De Marchis – il Pd provvederà ad effettuare uno screening sugli appalti concessi dal Comune, per capire a chi vanno e se veramente si sta privilegiando l’economia pontina”.

    A questo proposito in una recente trasmissione televisiva il consigliere Nasso asseriva che l’edilizia popolare e privata costituiscono due mercati completamente differenti e senza ingerenze tra loro. Questa è una evidente falsità non solo per chi è un po’ del mestiere.

    Ma essendo Nasso un costruttore, e notoriamente anche uno dei più attivi in città, la sua affermazione non mi lascia stupito più di tanto. E’ parte in causa.

     

     

     

    Quello che mi ha lasciato veramente allibito è che l’assessore all’urbanistica Rosolino, mentre Nasso esprimeva tali giudizi, annuiva.

    Questo comportamento mi è apparso un po’ più strano, e devo dire mi ha lasciato non poco perplesso e pensieroso, considerando che l’architetto in questione non credo proprio che sia un perfetto sprovveduto.

     

    Staremo a vedere.

     

     

    Ciao.

     

     

    Massimo de Simone

  3. davide ha detto:

    In questi giorni Il Territorio stà facendo diversi articoli, su come, secondo loro la città stà cambiando… a forza di cemento… hanno fatto vedere il grattacielo Torre Pontina (chiamato da Pennacchi condomcielo), ed altri edifici, anche l'orrenda Curia Vescovile, che ha deturpato e rovinato la vicina chiesa di piazzale Paolo VI..

    LA Curia Vescovile, costruita con variante concessa dal mitico Zaccheo, meriterebbe soltanto il tritolo!

    Questi del Territorio pensano che lo sviluppo economico coincida con la cementificazione della città… Inoltre nessuno di loro, ma neanche gli altri giornali, fanno un' inchiesta seria, un indagine per vedere effettivamente da dove arrivano tutti questi soldi investiti su Latina spesso da società del casertano, napoletano e del trapanese..

    Ho la forte senzazione si tratti di soldi mafiosi! Bene ha fatto De Marchis a smuovere un pò le acque, ma come ha fatto anche in altre occasioni con Pannone della Marghertia, non tiene viva l'attenzione sul problema.

    Insomma se ne parla, e subito dopo per anni il problema ricade nel dimenticatoio, nonostante le quotidiane denunce dell'Associazione Caponnetto sul forte fenomeno del riciclaggio di denaro sporco in provincia di Latina…

    Per quanto riguarda Rosilini, lasciamo perdere… è Zaccheo che decide tutto, non certo lui…

    ARKAN

  4. Stevejo ha detto:

    BRAVO DE MARCHIS!!! FINALMENTE!!!

    E condivido al 100% anche le parole di Massimo e Arkan (oltre che, ovviamente, di Bianchi).

    Spero veramente che non rimangano soltanto parole, ma che qualcuno passi dalle parole ai fatti. De Marchis ha promesso di farlo: gli chiedo, allora, di tenerci aggiornati e di mantenere alta l'attenzione sul problema. Ma spero che qualcun'altro segua il suo esempio.

    Perchè veramente non se ne può più: Latina (e non parlo della provincia, parlo di Latina) sta agonizzando nella mafia, nel riciclaggio di denaro sporco, nell'usura. 

    saluti,

    Stefano 

     

  5. Baol ha detto:

    Intanto continua il patetico balletto in consiglio provinciale, con il presidente Cusani che rifiuta la discussione e, trincerandosi dietro la maggioranza, composta da perfetti "yesmen", rinvia ogni chiarimento a tempi propizi… propizi per chi? Resta il fatto grave di aver coinvolto l'istituzione Provincia in giochi politici incompatibili con la funzione della stessa, resta il fatto grave, come dichiarato dal consigliere Sandro Bartolomeo, che "l'esposto – firmato da Cusani ed archiviato dal Consiglio di Stato perché privo di fondamento – contiene argomenti di cui la Provincia non ha alcuna competenza e per i quali si corre il rischio di dover pagare pesanti risarcimenti economici… " ma al di là del rischio delle ripercussioni economiche, mi chiedo chi risarcirà i cittadini delle pericolose conseguenze che uno scontro istituzionale del genere sta producendo a livello sociale… stiamo precipitando sempre più in basso.

    Vorrei anche segnalare l'importante convegno tra Prefetture di Latina e Frosinone  e le due Confindustrie delle due province, su "Cultura della legalità e cultura d'impresa", svoltosi a Fossanova ieri pomeriggio purtroppo in assenza del Sindaco Zaccheo e del Presidente della provincia Cusani, presente un ospite d'eccezione: il Presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello che non si è fatto intimidire dal recente attentato che ha colpito la sede degli industriali di Caltanisetta; alcuni interventi molto incisivi hanno evidenziato la necessità che le imprese si schierino contro le mafie, che i codici etici si trasformino in norme di diritto e che l'omessa denuncia di minacce ed estorsioni sia prevista come reato, e ancora gli imprenditori devono prendere le distanze dalle associazioni criminali e non fare affari con loro, il Lazio è la seconda regione italiana per segnalazioni di operazioni bancarie sospette, quelle che permettono di riciclare denaro sporco… 

  6. giucap ha detto:

    Da "Il Messaggero" di oggi:

    ESPOSTO CONTRO IL TAR – CUSANI TACE ANCORA

    di LAURA PESINO

    L’opposizione incalza, discute, cerca vanamente, per ore, il confronto e qualche straccio di risposta. Il presidente Cusani indietreggia, prende tempo, e sostanzialmente tace. Non è aria in consiglio provinciale di parlare dell’esposto contro il presidente del Tar Franco Bianchi, che adesso Latina l’ha ufficialmente abbandonata per Torino, lasciando in sospeso le più spinose questioni contenute proprio in quel documento che porta la firma del presidente della Provincia e tanto di carta intestata dell’ente. Ci si domanda quale sia il motivo per cui da via Costa sia partito un atto “senza mandato”, su cui nessuno ha assunto provvedimenti e responsabilità. E che per di più invade campi e materie in cui il ruolo istituzionale della Provincia c’entra poco o nulla. Sarà per questo che Cusani, girando intorno alla questione, l’esposto non lo nomina mai direttamente e parla di «argomento famoso», su cui, dice, è disposto a «dilungarsi anche per ore, ma solo a tempo debito». Di risposte dunque, neanche l’ombra. Nonostante l’attacco al Tar fosse il punto più importante all’ordine del giorno dell’assise provinciale. «Non mi si può costringere – esordisce Cusani – ad esprimermi sull’argomento. C’è un’indagine di polizia giudiziaria in corso». Ma quale sia questa indagine non è dato sapere. «Ma lo sa presidente – accusa Sandro Bartolomeo – che in una democrazia anglosassone lei sarebbe già sotto inchiesta?». Cusani fa spallucce. E Bartolomeo rincara la dose, cogliendo forse il vero nodo del problema: «Nella migliore delle ipotesi – spiega il consigliere del Pd, insieme al capogruppo Domenico Guidi – questa storia finirà con una richiesta di risarcimento, che peserà sulle casse della Provincia». Dai banchi della sinistra a qualcuno sembra perfino di intravedere nell’imbarazzo di Cusani un qualche sintomo di “pentimento”: «E’ stato un clamoroso errore – commenta Federico D’Arcangeli – e questa vicenda rischia di accreditare l’idea che esistano fazioni opposte e bande rivali». I toni si scaldano e a turno intervengono duramente Guidi, Pavone e Recchia, presentando un ordine del giorno, che è una lunga accusa al presidente e che la maggioranza, ovviamente, non vota. Arrivano le 13 e il presidente del consiglio Michele Forte, scioglie la seduta. La discussione, a senso unico, per il centrodestra è abbondantemente conclusa.

    A mio avviso fanno bene a reagire così, e penso che tutto questo sia frustrante per l'opposizione: muro di gomma, tanto la gente non è interessata, non ricorda, chi vorrà "usare" questa vicenda in campagna elettorale non ne ricaverà un voto in più, siamo assuefatti a tutto.

    Spero solamente che la sacrosanta richiesta di risarcimento del Giudice Bianchi venga indirizzata contro la persona e non contro l'Istituzione, trattandosi a mio avviso di un "eccesso di potere", senza alcun mandato dall'assise provinciale.

    Altrimenti … cornuti e mazziati!

    Giulio

  7. renatosd ha detto:

    diceva giorgio :Il piano Piccinato è superato e va modificato, perchè non è possibile prevedere per il capoluogo altri 60 mila abitanti rispetto agli attuali. Rischiamo di esplodere. Piuttosto – propone De Marchis -, va predisposta una variante al piano regolatore generale che metta lo stop all’incremento delle volumetrie edificabili

    e poi ancora molti di voi circa il silenzio e la necessità di attenzione sul problema …

    ebbene fermo restando la mia piena e totale convinzione della bontà dell'analisi di Giorgio, ma non poteva essere altrimenti,  dissento sulla proposizione di una Variante in quanto da tempo andiamo dicendo che SERVE UN NUOVO PRG ed il rilancio forte dell'EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA unico freno alla speculazione e all'emergenza abitativa che c'è ma che pochi denunciano.

    voi potreste chiedere: ma quando affermi "andiamo dicendo" a chi ti riferisci???

    e qui la storia è lunga potrei partire dalla nascita della Casa dell'Architettura che vanta già oltre un decennio .. con tanto di comunicati stampa (pubblicati) che vi risparmio … potrei andare al controverso voto di Visari sul PRG Cervellati … atto politico che a mio avviso resta sbagliato (con mauro ne abbiamo parlato spesso) in quanto salvò Finestra in un momento topico e anche perchè anche quel piano non affrontava adeguatamente i temi di questa città … ma bisogna riconoscere che in fondo in fondo le funeste preoccupazioni di Mauro rispetto alle previsioni demografiche e del conseguente scempio urbanistico prevedibile erano reali e si sono manifestate tutte e di più …

    e poi ancora cori sparsi dal mio ex partito, i DS dove, seppur con qualche dissenso interno queste cose sono sempre state dette, fino all'ultima Assemblea programmatica … dopodichè io sono uscito. Ora questa battaglia la porta avanti il PD e spero che Giorgio con cui abbiamo condiviso il dibattito ed anche gli altri sappiano essere ancora più chiari ed espliciti … io mi sto impegnando sempre dal punto di vista scientifico con l'Istituto ma anche politicamente, fino a ieri con Sinistra Democratica e da oggi con la nuova Sinistra Arcobaleno per portare avanti una grande aspirazione collettiva: Questa città non può più fare a meno di un vero e contemporaneo PUGC (ex PRG) … Se poi la stampa locale è succube e prona a certi interessi e non ci da mai voce (o solo sporadicamente)…. non fatecene una colpa … noi lo diciamo da anni e continueremo a dirlo; ben vengano le vecchie e anche le nuove adesioni soprattutto della cosiddetta Società Civile.

    Riguardo Cusani penso che sia ancora una volte evidente come e quanto il bunker formatosi in provincia, chiuso a qualsiasi confronto e dialogo con le altre istituzioni abbia … stia … e danneggerà ancora per molto le aspettative di queste terre … altro che cavoli, razzi e marrazzi … stiamo ormai nell'isolamento istituzionale più totale e anche noi, o forse soprattutto noi a sinistra viviamo questo palese imbarazzo nelle poche occasioni che ci sono concesse quando proviamo a fare i nostri appelli disperati ai livelli più alti … solo ieri ho avuto modo di implorare ancora la Giulia Rodano (assessore alla cultura alla R.L.) e Pietro Folena (presidente commissione cultura Camera Deputati) circa concreti impegni … ma la situazione è veramente critica … su tutti i fronti …. siamo come Custer a little big horn e aspettiamo inermi il nostro sciagurato destino senza speranze (scusate l'amaro sfogo).

    renato malinconico

  8. giucap ha detto:

    Però in fondo Custer se l'era meritata.

    Mi vuoi dire che anche tutti noi ….?

    G

     

  9. renatosd ha detto:

    Tu tocchi un tema molto delicato …. seguendo il tuo ragionamento potremmo arrivare addirittura al tema dei militari della RSI …. allora ti dico … se segui il Generale nella causa persa e abietta …  la Storia ti condanna, e lo fa indipendentemente dalle tue vicende personali, perchè c'è sempre il "libero arbitrio" …. il Freewill che vado ascoltando e cantando da 30 anni. Obiezione e dissenso … in tempo utile … ma Vasco rossi cantava "ormai è tardi" …. le scelte sbagliate si pagano anche a livello collettivo … e nelle guerre contemporanee si sa le vittime si mietono ancor più o quasi solo tra i civili, gli inermi e gli innocenti, innocenti ma colpevoli di appartenere a quella storia .. di averla determinata, avallata o non contrastata a sufficienza e in tempo utile.

    renato

  10. Baol ha detto:

    Insomma noi saremmo i civili inermi, innocenti e un po' colpevoli … pedine sacrificabili agli interessi di questi  "potenti" nostrani all'amatriciana… 

  11. Stevejo ha detto:

    Cito un'altro passo dell'articolo pubblicato oggi su "Latina Oggi" a pagina 3: http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/11_12_2007/pag03latina.pdf

    <<[…] Eppure nel convegno di ieri i posti rimasti vuoti nelle prime file erano proprio quelli di alcune istituzioni locali: non c’erano il presidente dell’amministrazione provinciale Cusani e il sindaco del capoluogo pontino Vincenzo Zaccheo; assenti i parlamentari e i consiglieri regionali (eccezione fatta per Gianfranco Conte e Domenico Di Resta), introvabile un qualsiasi magistrato della Procura della Repubblica o di altro ufficio giudiziario, appena quattro i primi cittadini dei Comuni della provincia, pochissimi gli industriali che dovevano invece essere i protagonisti di questa sfida al crimine organizzato, si chiami esso camorra, mafia o n’drangheta.

    […]

    «Questa è una battaglia che o si vince insieme oppure la perdiamo tutti» ha ammonito il procuratore nazionale antimafia aggiunto Ledonne: perchè soltanto una società che riesce a funzionare come un sistema organizzato può davvero pensare di recuperare la legalità perduta.

    Le sedie rimaste vuote nella sala dell’Infermeria di Fossanova sono il segnale che questo territorio non riesce a prendere le distanze fino in fondo da alcuni
    meccanismi
    >>

    Credo che non serva aggiungere altro.

    Saluti,

    Stefano 

  12. davide ha detto:

    Caro Renato,

    tutto vero, la stampa è prona agli interessi e non informa adeguatamente, e non vi fà parlare.. ma su questo sito, http://www.q4q5.it, nessuno ha mai impedito a De Marchis, ed a tutta l'opposizione sia del Pd sia di Cirilli, di entrare prepotentemente sulla questione..

    Nessuno è mai intervenuto, anzi c'è stato un fiume di comunicati solo riguardo la Latina Ambiente, come se l'unico male di questa città sia solamente quella società..

    Ho chiesto invano sul forum di "Zaccheo e l'urbanistica", che De Marchis, Cirilli, Pannone ecc. intervenissero sulla strana faccenda dell'ex industria di Via Ezio, vicino alla Procura, ed andata all'asta..

    Nessuno ha voluto spiegare quella strana vicenda di richiesta di cambio di destinazione d'uso, che aprirebbe le porte all'ennessima speculazione edilizia.. come nessuno parla ed interviene sui grattacieli nel centro direzionale, sul Pegasol, sull'area dei Salesiani da trasformare in centro commerciale, ecc. ecc.

    ARKAN

  13. renatosd ha detto:

    Caro abda

    a questo punto risulta chiara una cosa … se la sinistra … centro-sinistra e opposizione in genere non cambia la pratica della politica non si va da nessuna parte!!

    ovvero fino a quando i singoli danno fiato a personali considerazioni senza un vero coinvolgimento e dibattito nelle rispettive sedi politiche e nella comunità, ho l'impressione che si fa solo a gara a chi canta più forte …

    Se le forze politiche non prendono posizione ufficiale per voce dei segretari o dei portavoce e si continua a botte di comunicati dei singoli, a volte per iniziative personali, a volte sulla base di riunioni ristrette e solo sporadicamente per decisione comuni condivise … se non succede questo continueremo ad assistere a comunicati parziali, scomposti ovviamente limitati a singoli aspetti o questioni contingenti e che possano dare risalto nell'immediato senza offrire concrete prospettive alternative.

    Questo è il male del nostro tempo, il leaderismo e una concezione individualista della politica serve solo a fare cassa di risonanza ma non incide nei processi con obiettivi e programmi di largo respiro.

    Se non muta questo diffuso atteggiamento continuerai a sentire comunicati qua e la, su questo e su quello, da parte di chi ha la possibilità di vedersi pubblicata la foto sui giornali, ma non si avvierà una credibile proposta alternativa alla raffazzonata e utilitaristica proposta di questo centro-destra asservito e succube dei vari Nasso e compagnia cantando.

    Purtroppo, caro Abda (mi rifiuto di pronunciare il nome arkan … al pari di come mi rifiuterei di pronunciare il nickname di chi volesse chiamarsi Hitler), il problema non è se questo o quello si rifiutano di intervenire su un forum e seppure lo facessero a titolo personale ciò non muterebbe la natura del problema. L'incisività di un azione politica si misura sulla discussione e sul coinvolgimento che sta a monte … solo quando l'affermazione del singolo è espressione di una posizione ampia e condivisa, confortata da un ampio progetto politico, può sortire effetti concreti ed incidere sulla vita del cittadino se no a mio avviso resta tutta nell'alveo della propaganda.

    Ed allora il mio invito è a non rivolgersi più al singolo per chiedere un parere come si fa con uno specialista, che nella maggior parte dei casi specialista non è, ma di chiedere alle organizzazioni di svolgere il proprio ruolo … al singolo chiediamo invece di intervenire in questi processi e fornire i contributi personali e collettivi, come fa ottimamente questo sito, come si può fare attraverso comitati, associazioni, gruppi di persone … che però devono rivolgersi non più alla tutela del singolo rappresentante ma a forme organizzate … anche perchè il singolo ha spesso imparato a farsi comitati ad hoc per auto proclamarsi … ma qui il discorso si complica e può diventare incomprensibile … quindi mi fermo

    renato malinconico

  14. giucap ha detto:

    Anche se andiamo allontanandoci dal tema, condivido al 99% l'analisi di Renato.

    Se l'opposizione di centrosinistra ha toccato minimi storici inimmaginabili anche solo 10 anni fa, qualche motivo ci sarà.

    Non mi sembra che la causa sia il buongoverno di Zaccheo & Co.

    L'1% di disaccordo riguarda l'ottimismo mostrato nel ritenere che un'azione politica coordinata possa sortire qualche effetto positivo, qui da noi. Spero di sbagliare e di essere soltanto un "vecchio" pessimista, ma mi sono fatto l'idea che un diverso modo di affrontare i temi locali (che peraltro non si vede all'orizzonte) possa al massimo frenare l'emoragia di consensi, con eventuali recuperi marginali comunque insufficienti a mettere in discussione il predominio del centro-destra e quindi incapaci di inaugurare quell'alternanza di cui avremmo bisogno come dell'aria che respiriamo.

    Ma si sa che a Latina, olim palus, l'aria ristagna …

    Giulio

     

  15. renatosd ha detto:

    Ma una speranza c'è … La Partecipazione …

    se si decide di scendere in campo … se scegliamo un luogo collettivo in cui esprimere opinioni idee e se facciamo valere il nostro voto in quelle sedi qualcosa si può cambiare … è difficile ed utopistico lo so benissimo … ma è pur sempre una speranza che si mortifica ed annulla non facendo nulla e standosene a casa ad aspettare …

    io faccio sempre l'esempio dei congressi di partito dove per sovvertire determinati gruppi di potere, ultimamente sarebbero bastate 30 o 40 teste … e dire che contando amici delusi e fondamentalmente convinti di questa necessità di cambiamento … altro che 30 o 40 … ma quando è arrivato il momento giusto ed irripetibile … loro sono rimasti a casa  …. e nulla è cambiato.

    Scegliamo, partecipiamo ed incidiamo in quei processi se no facciamo solo un bel parlare ….

    ogni processo decisionale ha le sue fasi e le sue sedi … vociare da fuori purtroppo spesso non serve, nel migliore dei casi qualcuno può farsene portavoce .. ma poi bisogna anche sperare che quel qualcuno abbia credito e potere sufficiente per portare avanti istanze anche per contrastare i poteri forti … ma oggi i poteri forti hanno sempre la meglio anche nelle fasi congressuali e portano le loro schiere di bravi soldatini in groppa alle truppe cammellate.

    renato malinconico

  16. giucap ha detto:

    Ritengo riduttiva l'equazione Partecipazione = iscrizione ad un partito o movimento politico.

    Ma anche seguendo questo approccio, dove andare a sbattere le corna? So che tu hai trovato una soluzione, sicuramente porterai avanti le tue istanze che saranno per certi aspetti critiche rispetto ai tuoi nuovi compagni di viaggio, ma ognuno ha la sua storia.

    Io nasco riformista, lo ero fin dai tempi del liceo. Allora sembrava quasi un insulto, oggi tutti si dichiarano riformisti, ma di un riformismo cinico e spesso interessato. I massimamalisti li trovo invece molto narcisi, innamorati dei loro ideali pregni di "verità", spesso senza grande interesse ai problemi reali delle "classi" (se ancora di classi si può parlare) che pretenderebbero di rappresentare. Classi peraltro che votano massicciamente per l'avversario. Mi fanno venire in mente la scenetta de "La Smorfia" dove Lello Arena, intellettuale finissimo, va a Napoli a spiegare quali sono i reali problemi della gente (che lui ha ben studiato sui suoi libri), dando come soluzione l'estrazione del purea di patate dal Vesuvio.

    Il disastro etico che vediamo in questi tempi, anche a livello di Governo, funziona da vaccino ogni volta che mi torna la voglia di partecipare (nell'accezione che tu hai proposto). Disastro rappresentato proprio dall'enorme distanza tra i problemi reali e gli interessi di bottega, dalla necessità di guadagnare visibilità nella società dell'immagine. Certo ogni fazione, piccola o grande, indica nelle altre la causa di questa situazione che ricorda da vicino "Prova d'Orchestra" di Fellini, ma intanto la disaffezione, lo sconforto e la sfiducia avanzano a grandi passi.

    Anche i nuovi profeti vengono consumati in breve tempo. Ho sentito casualmente un pezzo di una predica di Grillo, dove parlava degli impianti di produzione di energia elettrica realizzati in Sicilia e Sardegna con contributi dello Stato in quanto energia pulita. Li ha descritti come inceneritori dove si brucia la pece, rifiuto tossico che invece dovrebbe essere smaltito con enormi costi a carico di chi lo produce. Se questo è il livello delle denunce …. Si dà il caso che quegli impianti siano stati materialmente costruiti dall'impresa per cui lavoro, si tratta di gassificatori che, come si suol dire, raschiano il fondo del barile andando a sfruttare gli ultimi residui di raffineria, che altrimenti andrebbero spalmati sulle strade come asfalto. Il processo è altamente ecologico e consente risparmio energetico, oltre che rispettare tutti i più restrittivi parametri sulle emissioni. Si regge sui contributi pubblici esattamente come i pannelli fotovoltaici che ho sul tetto di casa.

    Se non la si finisce con la demagogia e la superficialità non se ne esce più. Purtroppo però è più facile gridare il primo slogan che analizzare i problemi e studiare soluzioni ragionevoli nell'interesse della comunità di riferimento, cui andrebbero rappresentati con trasparenza costi e benefici, senza trucchi e senza inganni.

    Con tutta la buona volontà, io un partito politico che mi rappresenti almeno in linea di massima non l'ho trovato; penso non per spocchia, ma a seguito di analisi razionale. Per cui mi costa meno (in termini emotivi e quindi di benessere generale) partecipare in altre forme, anche se non quanto vorrei.

    Naturalmente la mia disamina è molto personale e non penso sia da prendere ad esempio; invidio un po' tutta la gente in buona fede, e ne conosco un buon numero (incluso te, Renato) che ha trovato una soluzione positiva, ma io non posso prendermi in giro da solo e far finta di aver trovato una strada che non vedo.

    Almeno ad oggi, per il futuro chissà.

    Giulio

     

  17. renatosd ha detto:

    Per carità l'equazione non sussiste …. io parlo di forme organizzate in generale.

    Quanto dici è più che condivisibile in molti passaggi, ma ho come l'impressione che il tuo scoramento sia un cane che si morde la coda …

    se ricerchiamo il luogo perfetto dove condividere idee perfette credo che non lo troveremo mai … non si tratta di cercare questa nuova terra promessa con una visione fideistica  o illudersi di tanto in tanto di aver trovato la soluzione nel messia del momento (e quanto questo storicamente abbia nociuto a tutti noi è tanto evidente) … io sto solo cercando un luogo imperfetto, molto imperfetto, dove poter provare a discutere ed avviare qualcosa, con tutti i limiti che tu ben dici, ma potrei elencartene altri a decine …

    io penso solo che vale la pena di scegliere una delle opzioni, se non altro quella che si sente in linea di massima più vicina al proprio sentire e  pur con tutte le contraddizioni e le difficoltà che vi sono  provare a cambiarle  intervenendo di prima persona come una piccola goccia .. soffocando con un nuovo entusiasmo tutta la frustrazione che questa condizione ti pone, avendo ben chiaro che non è la soluzione ma un tentativo … l'alternativa è fermarsi a guardare la punta dei propri piedi e imprecare contro il destino cinico e baro.

    renato

    PS

    credo si possa certamente ancora parlare di classi … magari bisognerà aggiornare l'elenco ed il lessico ma non vedo come si possa pensare ad un omologazione tra il dipendente pubblico, l'insegnante, il camionista e il manager che guadagna 300 400 volte tanto e non ci da nessuna garanzia che il suo lovoro produca effettivamente secondo tale proporzione.

  18. renatosd ha detto:

    scusatemi se mi replico da solo ma volevo aggiungere qualcosa circa "il Riformismo".

    Scusami Giulio ma a me questa nuova bibbia (tanto per continuare ad usare a sproposito riferimenti al lessico teologico), dicevo questo verbo del Riformismo … mi sfugge del tutto.

    Chi o che cosa è riformista? …. penso che chiunque in un certo qual modo sia riformista; lo è stato berlusconi che ha riformato le leggi di questo stato "a sua immagine e somiglianza", lo è stato fini che ha riformato la destra … lo si è dichiarato il PD … lo sono stati tutti quelli che hanno proposto un progetto di legge o un singolo emendamento …

    il problema non è riformare ma come riformare … in che senso e in quale direzione … riformare per riformare so' bravi tutti … io non sono entrato nel PD perchè non ho capito sti riformisti cosa volevano riformare  e quello che mi è sembrato di capire non mi convinceva poi tanto … ho avuto l'impressione che si volessero avere solo le mani libere per accontentare oggi le banche e domani magari dare un contentino ai consumatori … oggi gettare un po' di fumo ai dipendenti e domani negare anche l'esistenza stessa delle professioni intellettuali mercificando ed equiparando tutto nel grande calderone del mercato … se è questo il riformismo un "Maancheismo" strumentale ed universale, assurdo opposto del "Manicheismo"  … allora io non sono riformista

    … sognare per sognare preferisco tornare al pensiero "rivoluzionario" .. nel senso che bisogna rivoluzionare appunto questa assurda pratica  del "non dire per fare quello che si vuole … con ampie deleghe in bianco" … vedi il programma di governo.

    renato

  19. massimo74 ha detto:

    Sono un po’ d’accordo con tutti i precedenti post.

     

    Quello che si percepisce da fuori è una generale mancanza di programmazione, organizzazione  e discussione dentro il partito dell’ora Pd, ma la questione si può fare risalire al passato.

    Quando La Margherita non sapeva cosa facevano i Ds che a loro volta non sapevano cosa pensava rifondazione. La mano destra non sa cosa fa la “sinistra”.

     

    Personalmente immagino un partito almeno alla stregua di gruppo più o meno grande di persone che ha più o meno la stessa visione delle cose e del mondo e che tende verso un obiettivo più o meno comune, dove confrontarsi serve per recepire utili informazioni, approfondire, e soprattutto decidere una strategia comune di azione.

    I vantaggi sarebbero così evidenti che appare superfluo anche rimarcarli.

     

    Ritengo che una organizzazione decente sia indispensabile per qualsiasi gruppo , associazione, impresa privata, e a maggior ragione per un partito.

    A mio avviso, Il Pd poteva essere motivo per ripensare il nascente partito dal punto di vista strutturale e organizzativo.

    Sembra invece, ma spero di sbagliarmi, che siano rimasti solo gli assoli di una volta, spesso anche eccellenti. Poche le tracce del coro.

    Credo invece che solo con una strategia comune organizzata si potrebbe riuscire ad affrontare la totalità dei temi che in un capoluogo come Latina, emergono ripetutamente.

     

    Soprattutto si potrebbe fruire di un ovvio vantaggio (almeno per i cittadini) anche attraverso una divisione dei compiti da affrontare, il che eviterebbe l’unicità degli sforzi verso un solo obiettavo a scapito del disinteressamento verso altri, anche ben più importanti.

     

    Cerco di chiarire il mio pensiero con il seguente interrogativo:

    che Latina Ambiente non sia da valutare in termini positivi per la città, siamo d’accordo. Ma i danni maggiori sono stati arrecati dalla stessa società in maniera diretta sui cittadini oppure la città è stata penalizzata in maniera maggiore per l’enorme impiego di risorse politiche convogliate su tale tema a discapito di altre attuali e non meno rilevanti problematiche?

     

    Grazie.

     

    Massimo de Simone

     

     

  20. renatosd ha detto:

    Concordo al 100% …. 1000×1000 … 10000×10000

    talmente chiaro e condivisibile che non aggiungo null'altro.

    renato

  21. giucap ha detto:

    Penso che qui nessuno stia cercando di convincere nessuno, come pure mi sembra ovvio che non ci sia una strada da seguire.

    Circa il luogo perfetto, mi sembrava di aver chiarito che non è questo il punto; ma una sostanziale convergenza la dobbiamo considerare, altrimenti un contenitore vale l'altro.

    Circa il riformismo, ho chiarito che quello invocato oggi non mi pare un buon esempio. Se però vogliamo mettere in discussione la matrice storica, ed anche politica, delle due principali correnti della sinistra italiana del '900, allora la questione si fa più lunga e complicata, e non credo aiuti più di tanto ripercorrere la storia.

    A me basterebbe avere orizzonti condivisi, quindi una strategia di lungo periodo come visione di insieme della Società da perseguire. Poi sulle "tattiche" un accordo dovrebbe pur trovarsi, se non fosse per la concorrenza elettorale che si scatena in primis nel propio campo, con corollario di martellate tafazziane per far dispetto a quello che dovrebbe essere il compagno di viaggio.

    Sulle classi avrei qualcosa da ridire. In linea di principio oggi riconoscerei le differenze tra disoccupati, precari ed occupati a tempo indeterminato (per parlare di quelli che una volta venivano chiamati "lavoratori dipendenti"), ma i richiami sui supermanager per me non portano da nessuna parte.

    Vabbè, vado a pranzo così evito di annoiare oltre.

    G

     

  22. renatosd ha detto:

    Ue' … non ti incacchiare …

    lo so quando si scrive così di getto a volte sembra di essere un po' categorici e le cose possono sembrare un po' tagliate con l'accetta … non puntualizziamoci sulla forma la sostanza invece mi sembra sia interessante e a me non mi annoia … quindi se è per me puoi andare avanti … soprattutto perchè i richiami sui supermanager per te non portano da nessuna parte? … in una società dove conta il prodotto perchè è ininfluente questo accentramento di ricchezza in mano a chi non produce? … se vuoi ci aggiungo anche la classe politica (quella alta … non quella militante) così forse è un po' più chiaro …

    Anzi non ricordo chi lo diceva (perdonami ma sti giorni mi sono sentito ore ed ore di discorsi) una delle caratteristiche del nostro tempo è che vi è una contrapposizione enorme di classe ed un vero e proprio conflitto tra i cittadini e i propri rappresentanti … per cui mentre in un certo periodo i cittadini dovevano scegliere i propri rappresentanti politici per far valere i propri diritti di classe  oggi questi si sentono orfani perchè la classe da loro più distante è  proprio quella che dovrebbe rappresentarli …

    renato

  23. giucap ha detto:

    Ma figurati se mi incacchio!

    Sui manager mi piacerebbe restare sul concreto: se a Marchionne alla Fiat danno 1MM€ per tenerlo lì, tu cosa faresti, una legge che limita gli stipendi delle compagnie private? A parte il concetto di economia di mercato, ma se poni un limite a 250.000 e quello va alla IBM?

    Non so, mi sembra che ogni tanto si vadano a pescare casi numericamente scarsi ma che fanno scalpore. Un po' come gli stipendi dei calciatori o degli altri sportivi. Certo che confrontati con chi va a morire in acciaieria sono un'offesa, e allora? E quelli che beccano 500€ per una serata in discoteca perché sono usciti freschi freschi dal grande fratello? Cosa sanno fare, che contributo danno alla comunità?

    Ma la soluzione qual'è? Tutto controllato dallo Stato con stipendi calmierati? Non mi sembra che questa filosofia abbia dato grandi risultati. anche perché, abusando della citazione di Orwell ormai inflazionata, tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno lo è di più.

    Io sento spesso parlare di modelli alternativi, ma vigliacca se riesco mai a capire una soluzione pratica e praticabile. E dire che ne sarei veramente interessato. Ma con gli slogan non si va da nessuna parte. Piuttosto che abbassare da una parte a me premerebbe migliorare le condizioni peggiori.

    Sulla casta ne abbiamo sentite e dette di ogni. Ma, per esempio, a me le norme manichee non convincono. Massimo due mandati! E perché? Forse in applicazione ad una delle leggi di Murphy, per cui quando uno impara un mestiere, quello è il momento di cambiargli mansione? Dovremmo invece usare meglio il voto ma, come è stato stradetto, io non credo che il popolo sia migliore della classe politica che lo rappresenta.

    Per tornare all'inizio, concordo sulla necessità che ciascuno si impegni per quello che può. Per me si tratta di un'esigenza etica, e come tale strettamente personale e non "obbligatoria" o comunque prescrivibile a terzi. Nel mio caso tale esigenza si manifesta con forma sinusoidale irregolare, con alti e bassi, da un po' di tempo con prevalenza dei bassi. Il fatto di viverla male non ha raggiunto ancora il livello critico che mi porterà a prendere la prossima musata.

    G

     

  24. renatosd ha detto:

    Accolgo le tue osservazioni e in buona parte poste in questi termini le condivido, nè ho le soluzioni se no … con tutto il rispetto parlando … non stavo qui 

    però mi chiedo e ti chiedo in modo un po' sparso e assolutamente insufficiente ad analizzare i problemi:

    – Si ma perchè all'IBM non si sarebbero mai presi Cragnotti o Tanzi??

    – perchè succede che nel privato in Italia si strapaga chi non produce?

    – perchè si tassano le rendite di posizione (a cui possono accedere solo pochi abbienti e che in un sistema distorto non producono nulla) alla metà del guadagno da lavoro?

    – perchè si danno incentivi ad aziende che una volta incassati i finanziamenti, presi gli utili per i rialzi in borsa …. sbaraccano tutto e se ne vanno?

    – ammesso che condivida il limite del doppio mandato e che l'impegno diretto nei gangli della politica non è prescrivibile … come si fa a cambiare una classe dirigente insufficiente?

    – come può essere che in questo enorme cumulo di conflitti di interessi a chiunque è concesso di gestire contemporaneamente lo stesso settore nel pubblico e nel privato? ed indovina quale dei due va in perdita?

    – come è possibile che di trenta aziende leader in Italia e in concorrrenza tra loro gli attuali manager facciano il giro collezionando fino a 27 presenze nelle concorrenti? perchè sono sempre gli stessi a fare il gioco dei quattro cantoni? cui prodest? (a chi giova?) a noi comuni mortali?

    perchè ad un azienda in dismissione per obsolescenza è consentito tenere aperte le linee?

    Perchè si aprono partecipate già sconfitte in partenza e gli intascatori diventano paladini del buon governo e dell'onestà?

    dire di voler migliorare le condizioni peggiori … non è comunque di per se uno slogan?

    Tutto controllato dallo Stato con stipendi calmierati? ma no!! chi dice più questo …  ma cavolo possiamo davvero finire a grattare i cedolini al costo di €.5,00 e anche qualcos'altro davanti all'isola dei famosi, mentre tronisti inebetiti ci svelano i segreti della vita dai loro yacht?

    e se restiamo fermi in poltrona sei sicuro che siamo al riparo dalle musate? no sai perchè se è così me ne compro anche una col telecomando per mettermi in piedi giusto il tempo per andare a fare i bisogni e mi evito tutto sto affanno.

    con affetto

    renato

    PS sapessi che rabbia mi fa quando vedo tante teste pensanti gettare la spugna e tante teste di …. decidere del mio futuro!

  25. giucap ha detto:

    Provo a rispondere alle domande una ad una, non perché abbia una risposta ma per tentare di mettere in ordine i miei pensieri (che, come ho già scritto, a volte non condivido):

    – Cragnotti e Tanzi più che manager sono padroni (più il secondo che il primo), hanno gestito le loro aziende da finanzieri invece che da imprenditori manufatturieri ed hanno fallito, perché quello non era il loro mestiere. Finché la Parmalat si è limitata al latte e suoi derivati (non il complesso di Lillo e Greg) è andata bene, poi ha fatto il passo più lungo della gamba, si è indebitata ed ha dovuto rifilare bufale ai risparmiatori (con la complicità delle banche credititrici) per tentare di uscirne. Cmq anche negli States, con le public companies (quelle senza padrone fisico, quotate) non è che siano esenti dal prendere delle bufale lato managers, anché lì pagandoli a peso d'oro;

    – mi pare una generalizzazione scarsamente utile; che significa "chi non produce"? per esempio il direttore vendite produce? l'operaio migliore, se non c'è nessuno che vende il suo prodotto, che fa, si porta in tavola il manufatto? E se non c'era il designer che lo pensava? E il marketing che lo promuoveva? Insomma Renà, in che mondo vivi?

    – sulle rendite ci sarebbe da fare, ad esempio l'unificazione delle aliquote come promesso e poi ritirato; il tutto tenuto conto del mercato internazionale (o quanto meno con una politica europea comune); non dimenticare che l'Italia ha i BOT people (che ormai differenziano l'impiego anche sui mercati finanziari), risparmiatori che hanno già pagato le tasse sul reddito, li vuoi penalizzare per il fatto che non consumano tutto, così per solidarietà con chi vive a livello di sussistenza?

    -gli incentivi erano una prerogativa del secolo scorso, vedasi cassa per il mezzogiorno; purtroppo in Italia, fatta la legge trovato l'inganno, però senza gli incentivi oggi Latina non sarebbe polo farmaceutico; non vorrai mica buttare il bambino con l'acqua sporca; una politica economica seria prevede anche l'uso degli incentivi

    – con il voto, ma qui entra in funzione il mio "comma 22": siccome il popolo non è migliore della sua classe politica, non mi aspetto grossi cambiamenti; altra semi-citazione cinefila: "è la democrazia, bellezza"

    – il conflitto di interessi è una prerogativa tutta nostra, da democrazia liberale de noantri; però non mi pare che il privato vada sempre a gonfie vele, anzi! Mal comune … nessun gaudio

    – i manager sono come i calciatori, quando si fanno un nome le varie aziende se li contendono a vagonate di euri; nel paese degli orbi, il monocolo è re; capisco che non ti piaccia il libero mercato, ma, come avevo scritto prima, con cosa lo sostituiamo? A me 'sta video-democrazia piace sempre meno, ma almeno per il momento non si intravede niente di meglio all'orizzonte;

    – ci sono le leggi, in dismissione non vuol dire necessariamente da chiudere perché pericolosa; penso che quei poveretti avrebbero lottato fino all'ultimo per evitare la chiusura della loro fabbrica; l'indagine credo vada fatta sulle norme di sicurezza, non sul perché fosse ancora in produzione;

    – ci sono senza dubbio esempi di illegalità; forse la cittadinanza attiva può fare di più che partiti spesso collusi (qualunquisticamente si può dire che cane non mangia cane e che, se sistemi anche qualcuno dei miei, siamo a posto così)

    – sì lo è, per sintesi;

    -?

    – tra lo stare seduti e l'impegnarsi in un partito ci sono varie forme di partecipazione, inclusa questa sequela di stupidate; sono dell'avviso che, a fronte delle risorse scarse (ed il tempo è forse la risorsa scarsa per eccellenza) bisogna modulare gli utilizzi tentando di massimizzare il ritorno; se mi do obiettivi irraggiungibili in breve mi disamorerò e tornerò frustrato alla mia poltrona; piccole cose che diano un po' di soddisfazione mi sembrano una buona medicina; solo che se ne trovano sempre meno; ovviamente dalle musate collettive non c'è salvezza, io parlo di quelle personali.

    Vabbè, però come vedi da interrogativo nasce interrogativo. Filosoficamente potremmo dire che questo è il destino dell'uomo, cercare risposte alle proprie domande.

    Ciao

    Giulio

     

     

  26. renatosd ha detto:

    Per oggi alzo bandiera bianca

    è ovvio che tutto ciò era solo un mix di divertimento e provocazione e non controbatto neanche tanto su ciò che è produzione e ciò che non lo è appuntando solo che non ho mai affermato che deve essere scorporata la fase progettuale a monte e la distribuzione e la vendita a valle … cavolo parlavo prima di ""professioni intellettuali" (oltre ad esserne un modesto esempio) … io mi riferivo ai giochi speculativi e a chi investe senza avere riguardo a cosa si produce ma solo a come si può spremere il limone senza riguardo per chi magari in quell'impresa ha speso la sua vita; neanche volevo sminuire l'impresa privata e il mercato ma non c'è solo quello e comunque ci dovrebbero essere delle regole che favorirebbero solo gli imprenditori seri e non i tanti pataccari.

    per cui caro giulio per stasera mi fermo qui e ti saluto

    PS: ultimo sassolino se una fabbrica è in dismissione è potenzialmente in disimpegno e quindi in condizione di insicurezza per cui se non vi sono le garanzie sufficienti va chiusa … è meglio un operaio a casa che un operaio alla casa di marmo. Ovvero se vi è solo il sentore di una dismissione o di un malcelato disimpegno è proprio li che i controlli devono essere raddoppiati, se su un sito non si investe più per mesi neanche per la manutenzione ordinaria non vedo come può essere assicurata la sicurezza.

    renato

  27. giucap ha detto:

    Rena',

    non era mica una sfida a singolar tenzone!

    Per quel po' cui hai avuto la forza di rispondere, chiarisco che io ho semplicemente risposto alla domanda "perchè succede che nel privato in Italia si strapaga chi non produce?". Magari non l'ho interpretata nel senso che tu intendevi, ma forse era sufficientemente vaga da consentire la mia risposta.

    Sul PS qualunque cosa è meglio che la morte di un uomo, ma un progetto di dismissione non implica necessariamente la mancanza di sicurezza. Altro sarebbe il caso in cui si sta materialmente smontando la struttura, ma non mi pare sia così. A detta del sopravvissuto più intervistato, bastava che il suo estintore fosse stato carico e non avremmo vissuto quel dramma che nessuna considerazione potrà mai sanare.

    Comunque ti ha detto male, oggi avevo più tempo, domani probabilmente no.

    Io però me so' divertito, magari un incauto lettore esterno molto meno.

    Quindi ti ringrazio, come ringrazio Massimo per aver adeguato il titolo al nostro dibattito: trovo "assoli senza coro" semplicemente geniale.

    Giulio

     

  28. renatosd ha detto:

    giucap ha scritto:

    Rena',

    non era mica una sfida a singolar tenzone!

     

    beh si … sempre meglio che "allamarsi" collo e polpacci sui campi di pozzolana … e poi una chiacchierata seppur virtuale e scombinata ce la perdoneranno … il libero arbitrio e Pennac contemplano "il diritto a non leggere".

    saluti

    renato

    PS meno male che domani avrai meno tempo se no per recuperare mi tocca lavorare pure la vigilia di Natale … però se ci fosse qualche altro sciagurato in giro nel web …