La settimana scorsa girando per la città ho avuto modo di vedere i manifesti in cui si pubblicizzava un evento interessante:il Beatles Day, in occasione del 40° anniversario dell'uscita di Sgt Peppers.
L'evento era composto da mostre e concerto dal vivo, luogo il teatro e INGRESSO LIBERO!
Almeno così riportava il cartellone…
Ieri sera mi sono preparato e in tutta fretta con la mia ragazza mi sono recato al teatro sicuro di passare una bella serata e invece sono tornato subito a casa sconcertato.
Arrivati sul posto si scopre che l'ingresso è sì libero, ma ci vuole l'invito! Chiedo come si poteva avere questo invito e la risposta era :" E' stato inviato a determinate persone, veda se ne è rimasto qualcuno!"
Si aprono i cancelli, ed inizia ad entrare gente "selezionata", tutti con questo fantomatico invito, e a rimanere fuori sono tutti ragazzi e la maggior parte di loro, come me, musicisti.
Allora mi sale una rabbia e penso…possibile che a Latina si pensa solo a coinvolgere gente di una certa età per manterene il prestigio e assicurarsi i voti in futuro?!
Una serata come quella di ieri era perfetta per unire adulti e ragazzi, ma forse la nostra categoria non è degna di partecipare a serate di kermesse.
In più non mi spiego perchè il concerto dei Backstreets del sabato prima l'hanno fatto al teatro grande, con tutto rispetto per loro anche perchè li conosco e sono bravi, e un evento del genere come il Beatles Day che richiama tanta gente, al teatro piccolo.
Per fortuna a giugno scorso ho assistito ad un altro Beatles Day, a Roma all'Auditorium, costo del biglietto 5 euro, serata magnifica con tanti artisti famosi (Britti, Marina Rei, Paola Turci, Mauro Pagani,Renga…) e nessun atto di clientelismo.
La serata di ieri mi conferma una volta di più che abbiamo una mentalità troppo provinciale.
Andrea Barboni