COORDINAMETO PROVINCIALE DI LATINA
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Agli amici della Stampa
Abitare al margine,
storie di degrado urbanistico e sociale nella città di Latina
è il titolo della mostra fotografica che Libera, in collaborazione con altre Associazioni, allestirà dal 22 dicembre al 2 gennaio, presso la sala conferenze "Il Gabbiano ".
L'iniziativa tenta di richiamare l'attenzione dei Cittadini sulla assoluta mancanza di regole nel settore dell'Urbanistica e sulle inondazioni di cemento che da anni caratterizzano, in maniera totalizzante e largamente a scopo speculativo, lo sviluppo in questa città.
Il vecchio piano regolatore, sovradimensionato rispetto alle attuali e future esigenze di incremento demografico, si sta trasformando in uno strumento di mala politica e intorno ad esso ruotano, in negativo, tutti gli interessi leciti ed illeciti.
Con lo strumento teorizzato e praticato delle mani libere nel rilascio delle concessioni edilizie si sta concentrando in questa area l'investimento di capitali delle vecchie e nuove famiglie del crimine organizzato campano,calabrese e siciliano. Il cemento selvaggio è per la mafia ossigeno.
Non si offendano per queste affermazioni i prestanome dei clan.
Il cemento delle mafie politiche, economiche e criminali è la premessa di ogni degrado culturale e sociale e dell'inquinamento politico e amministrativo.
E' stato ed è così a Palermo, a Catania, a Reggio Calabria, a Caserta. E' cosi a Latina, sul litorale romano e nella capitale (sono 322 i beni confiscati ai clan nel Lazio e rappresentano la punta dell'iceberg dell'immenso patrimonio della mafia spa).
La mostra avrà come premessa la lettura di alcune interviste rilasciate da esponenti politici che si sono battuti, contro il degrado di questa città e vuole essere la prima tra le iniziative che Libera tenterà di promuovere per far cessare il "sacco" di questo territorio messo in atto da quanti paiono più affascinati dagli affari e dall'odore dei soldi che dalla soddisfazione del bene comune.
I mercanti delle " volumetrie spa " e delle clientele elettorali vendono le loro certezze a tanti euro al metro quadro, litigano per le poltrone nelle sedi dove si decide di calce e mattoni e negano il presente e il futuro delle giovani generazioni di questa Città.
Il tutto con la complicità e l'assordante silenzio di chi dovrebbe intervenire e di quanti, a cominciare dal sottoscritto, dovrebbero fare di più.
Saranno poca cosa le foto di Libera sulle marginalità e sulla fatica di vivere di tanti esseri umani. Tuttavia quelle immagini segnano per Antimo, Fabio e Simona e tanti loro coetanei, il riscatto e la testimonianza del fallimento di quella politica che si rende responsabile della città senza identità e umanità, che non si avvede delle sofferenze di quanti, poveri, immigrati e sfruttati vengono emarginati.
Le loro foto sono il tentativo di aprire una nuova fase di speranza affinché l'impegno e la coerenza dei singoli e delle Istituzioni siano la miglior tutela per chi vive ai margini e per questo è ancor più vittima delle mafie e della violenza.
Grazie.
Per Libera
Antonio Turri