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Il festival delle occasioni mancate

La SLM è, oggi, una cattedrale nel deserto perché priva del suo elemento essenziale: l’organizzazione della distribuzione di materiali e prodotti. In realtà lì non arriva più nulla da scambiare.LatinAmbiente, invece di svolgere il suo ruolo di pubblica utilità ed interesse, tralascia l’organizzazione della sua attività (raccolta e selezione dei rifiuti, razionalizzazione e riutilizzo dei materiali, pulizia delle strade) scegliendo di diventare una sorta di broker che rileva aziende in crisi, e dichiara che per il futuro o aumenteranno le bollette o diminuiranno i servizi.Crescono grattacieli e si costruiscono casermoni senza il rispetto del piano urbanistico. Una volta finiti ed occupati, l’impatto sui servizi pubblici e sul sistema viario sarà devastante. La tramvia lacera la città, non solo per le discussioni tra chi è favorevole e chi è scettico, ma perché così come progettata l’utilità è dubbia mentre i costi sono altissimi e sicuri.L’agricoltura, unico settore che ci appartiene, perché la terra è qui e non si può spostare, è al completo abbandono, le poche iniziative che tentano un rilancio sono a carico di contadini e allevatori, veri imprenditori perché rischiano in proprio, mica come le società partecipate in cui il gestore dispone e i cittadini pagano!Insomma la festosa adunata degli alpini, ai quali diamo il benvenuto, potrebbe diventare il velo per tentare di nascondere l’incapacità delle amministrazioni. Un po’ di asfalto, qualche panchina, candidi marciapiedi, aiuole colorate, tagli di nastri e di erba,  tante bandiere e il gioco è fatto: pane et circenses!La città ha bisogno d’altro, perché i giovani ed i lavoratori, le famiglie e gli imprenditori abbiano prospettive.* Spostiamo il Mercato Ortofrutticolo presso l’Intermodale, così diamo senso alla struttura.* Mettiamo il “sistema AcquaLatinAmbente” di fronte alla responsabilità della corretta e trasparente gestione di un servizio e di denaro pubblici, pretendendo l’adempimento delle loro funzioni.* Parliamo di piano regolatore e, prima di costruire altri immobili, verifichiamone l’impatto sul sistema dei servizi, a cominciare da quello fognario e di depurazione.* Pensiamo ad un piano del traffico insieme a quello dei parcheggi, dei trasporti pubblici, delle isole pedonali, delle piste ciclabili, del commercio, della sicurezza stradale.* Diamo ossigeno all’agricoltura, favorendo davvero il sistema della filiera corta per i cittadini pontini, e costruendo un vero sistema di distribuzione ed esportazione dei prodotti agroalimentari, abbandonando la politica dei centri commerciali e aprendo la nostra economia nel mercato globale.* Contrastiamo il “mercato del lavoro nero”, controllando il sistema del precariato e pretendendo una politica dei flussi migratori trasparente e snella, perché non abbiamo bisogno solo di braccia ma di persone.Insomma pensiamo al costruire il nostro futuro, perché di debiti già ce ne sono e sono troppi. 

(Giuseppe Pannone)

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