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La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

Purtroppo è proprio così Vincenzo, se il testo si tradurrà in una norma. Il fatto non è tanto la censura, è che così si rovina l'economia del Paese: tutti i siti italiani si sposterebbero all'estero, con la conseguente chiusura di molti hosting services e vari, molte società che si occupano di Web. Nessun blogger si sognerebbe mai di pagare tasse, di fare una trafila di operazioni burocratiche, per continuare a scrivere su un blog.

Ma penso che questa sia la goccia che farà traboccare il vaso. Già con il Peer2Peer hanno fatto incavolare una marea di gente, poi con i problemi burocratici (unici del nostro paese) per la registrazione di un dominio .it, poi con il portale italia.it (spesa di 45 milioni, ora lo chiuderanno…. se mi davano la metà glielo portavo avanti io….), e adesso con questa buffonata.

Vi invio a firmare le petizioni online:

http://firmiamo.it/salviamointernet

http://firmiamo.it/nointernettax

http://www.petitiononline.com/noDDL/ 

Enrico 

 

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Nessuna risposta

  1. Stevejo ha detto:

    Che schifo….da tempo mi sono pentito di aver votato questo governo…ma ora ne rimango letteralmente schifato!!!

    spero, a questo punto, che l'opposizione non non taccia…oerchè chi tace acconsente, non scordiamocelo!!! Questa legge cercano di farla passare, come al solito, sotto silenzio: avete sentito parlarne qualche telegiornale? io no.

    Cmq, lo chiedo allo staff: PErchè non mettere il link di quella petizione ben visibile sulla home page, così da invitare tutti quellio che visitano i lportale a firmarla? in fondo, se passasse questa legge, sarebbe colpito anche questo sito….

    Altra cosa: nel caso veramente passasse, sarebbe possibile prendere un dominio all'estero, senza tante difficoltà? Così si eluderebbe il rpoblema. Oppure siamo diventati come la cina, dove tra poco inizieranno a bloccare i provider?

    Saluti,

    Stefano 

  2. Giovanni ha detto:

     ho firmato—— pensassero alle cose più serie — giustizia– sicurezza– lavoro per i giovani –sanità  fate qualcosa di buono per il paese ma tutti sia  sinistra che destra .— giovanni delle cave

  3. Stevejo ha detto:

    Vi riporto dal blog di Di Pietro:

    http://www.antoniodipietro.com/2007/10/no_al_bavaglio_per_la_rete_1.html 

    ————————————————————————————– 

    Sto ricevendo moltissime email e commenti di critica sul disegno di legge
    “Nuova disciplina dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale”.
    Una precisazione: il disegno di legge non è stato discusso nel Consiglio dei Ministri del 12 ottobre perchè presentato come provvedimento di normale routine.
    Ho letto il testo oggi per la prima volta e la mia opinione è che vada immediatamente bloccato il disegno di legge che, nei fatti, metterebbe sotto tutela Internet in Italia e ne provocherebbe probabilmente la fine.

    E’ una legge liberticida, contro l’informazione libera e contro i blogger che ogni giorno pubblicano articoli mai riportati da giornali e televisioni.
    Io faccio parte del Governo e mi prendo le mie responsabilità per non aver intercettato il disegno di legge, ma per quanto mi riguarda questa legge non passerà mai, anche a costo di mettere in discussione l’appoggio dell’Italia dei Valori al Governo.

    ——————————————————————————————- 

    Intanto complimenti a Stefano per la sua onestà intellettuale

    Gianni,  ti ringrazio, ma sinceramente non ho mai fatto della politica una questione di destra o sinistra; ho sempre cercato di votare le persone che, in quel momento, mi davano più fiducia. Alle ultime politiche Prodi, in confronto a Berlusconi, mi sembrava il meno peggio. Ora devo ricredermi: fanno veramente schifo tutti e due, tutte e due fanno solo i loro interessi, tutti e due se ne "sbattono" altamente dei cittadini..Mi ero illuso…alle prox elezioni probabilmente mi farò annullare la scheda: va bene votare il meno peggio, ma quando anche il meno peggio è troppo peggio…

    L'unico che, secondo me, si salva è Di Pietro: mi sembra l'unico che faccia il politico con coscenza, veramente nell'interesse dei cittadini (al di la delle idee che possono essere più o meno condivisibili)…ma è solo la mia opinione, ovviamente.

    saluti,

    Stefano 

     

  4. Enrico ha detto:

    Il blocco della petizione è sul sito, in ogni pagina (nella colonna di destra 😉 ).

    Comunque io mi comincio a preparare per mettere su una VPN

    Enrico 

  5. Stevejo ha detto:

    Enrico, non si potrebbe semplicemente comprare e passare su un dominio estero?

  6. Stevejo ha detto:

    ALTRE PETIZIONI PER LO STESSO ARGOMENTO:

    http://www.petitiononline.com/noDDL/

    http://firmiamo.it/nointernettax

    Queste sono fatte meglio, mi pare….io direi, se possibile, di firmarle  e diffonderle tutte e TRE… che dite?

     
    saluti,
    stefano

     

    [EDIT]: Attenzione, leggete bene l'accettazione delle clausole di "firmiamo.it" (petition on line non chiede tutte queste cose….quindi su petition on line andate tranquilli):

    <<Sono consapevole che il trattamento dei dati è necessario per poter firmare la petizione. Dichiaro di essere maggiorenne. Consento al trattamento dei dati per le finalità e con le modalità indicate nell'impegno di riservatezza. Vi autorizzo al trattamento dei miei dati per ricevere informazioni promozionali mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms, effettuare analisi statistiche, sondaggi d'opinione da parte di società esterne. Con l'accettazione delle condizioni, l'utente si assume ogni ampia eresponsabilità, penale e amministrativa relativa all'invio di messaggi, commenti o dati, garantendo a Firmiamo.it e Speakage Srl ogni più ampia manleva. L'utente riconosce a Speakage Srl e/o a società ad essa collegate e/o ai suoi aventi causa il diritto di conservare, riprodurre, diffondere e cancellare la firma e il materiale trasmetto. L'utente dichiara e garantisce il pacifico godimento di tutti i diritti relativi a quanto inviato. Pertanto con l'invio dei testi e delle informazioni, l'utente cede e trasferisce a titolo gratuito e definitivo, senza limiti di spazio e di tempo, tutti i diritti di sfruttamento economico e commmerciale relativi a quanto scritto.
     potrà, in qualsiasi momento e gratuitamente, esercitare i diritti di cui d.lgs. n. 196/2003 così come meglio specificati in calce al presente Accordo, ivi incluso il diritto di cancellazione dei dati personali o di opposizione, in tutto o in parte, al relativo utilizzo inoltrando formale richiesta al Responsabile del Trattamento dei Dati Personali di Firmiamo.>>

    Personalmente firmo di nuovo…tanto ormai, senza saperlo (non me ne ero accorto prima) ho già acconsentito a tutte queste cose firmando la prima petizione, che era sempre su "firmiamo.it".

  7. Vincenzo ha detto:

    Stevejo ha scritto:

    Cmq, lo chiedo allo staff: PErchè non mettere il link di quella petizione ben visibile sulla home page, così da invitare tutti quellio che visitano i lportale a firmarla? in fondo, se passasse questa legge, sarebbe colpito anche questo sito….

    Stefano 

    Ottima idea.

    Credo che Enrico stia già lavorando per predisporre il link.

    VINCENZO

     

  8. Vincenzo ha detto:

    Un testo peso e complicato quello di 20 pagine e 35 articoli che il 12 Ottobre il governo ha mandato al Parlamento. Questo disegno di legge nasce per la "tutela e la promozione del principio del pluralismo"; "mira all'arrichimento della produzione e della circolazione dei prodotti editoriali". Per altri invece è un modo come un'altro per confondere e rendere le cose sempre più complicate e lente di come non siano già.

    Il testo integrale del disegno di legge è disponibile:  http://www.palazzochigi.it/Presidenza/DIE/doc/DDL_editoria_030807.pdf

  9. michfabi ha detto:

    Buongiorno,

    sono convinto che così il ddl – disegno di legge – non passerà.

    Per evidenti ragioni politiche, per ragioni economiche – palesi e latenti (su Internet oggi si fanno tante di quelle attività economiche… che va bene lasciare così le cose!) – e speriamo anche per eccezionali opportunità culturali da non perdere.

    Sono interessato alla terza ragione, ad essere sincero. Invito chi può a sperimentare la libertà di aprire un blog, esporre, mostrare, chiamare al confronto e avere partecipazione, opinioni, scambi di ogni genere (parole, commenti a catena, immagini, filmai…). Solo se ci soffermiamo all'importanza di uno strumento quale il blog possiamo immaginare la diavoleria che si attuarebbe con il presente ddl. Grandi opportunità culturali che verremmo a perdere…

    Ma sono fiducioso che non passerà così. E' stato sinora affrontato con leggerezza, compresa quella da parte di rappresentanti del Governo che hanno notato le superficialità "negli ultimi 100 metri della corsa di mezzofondo" – come nel caso del ministro Di Pietro. E' stata presa sottogamba da tutti: mi sembra che ci siano ampi margini per recuperarne il senso utile a non soffocare Internet in Italia, pur lodando il senso di una legge che nei contenuti principali interviene su argomenti spinosi che non vanno trascurati.

    Onsetamente, avrei preferito registrare una maggiore attenzione da parte di portali che informano su cose informatiche – spesso molto frivole, o sono indotti ad occuparsi di questo – e che non hanno notato una diavoleria (mi riferisco a Punto Informatico) come quella del ddl.

    Ne riparliamo più tardi: vado a donare il sangue all'Auto-emoteca dell'AVIS che oggi è al piazzale di San Luca – fino alle 11 – e poi ci risentiamo.

    Buona domenica. Michele  

  10. Enrico ha detto:

    Veramente PI ha fatto più di un articolo. Ecco il più dettagliato:

    http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327

    Enrico 

  11. giucap ha detto:

    Non sono esperto in materia, ma ho trovato questa risposta ad una lettera che contestava la proposta di legge oggetto di questa notizia.

    Quella legge era un fesseria, specialmente nelle parte sui "direttori responsabili" iscritti a un Ordine che non serve più a niente, ma non si può usare il blog come si usavano le lettere anonime scritte con i caratteri ritagliati dai giornali. Un blog non può essere una licenza per calunniare, per minacciare, per vendere senza alcuna garanzia, per sparare qualsiasi calunnia mi venga voglia di sparare, nè il codice penale può valere per me quando firmo sul giornale di carta e non applicarsi in questo spazio soltanto perché galleggia in internet. La responsabilità penale e civile esiste per tutti, sia che si scrivano pensierini in un blog, sia che si sparino frescacce in un giornale venduto in edicola. Libertà di opinione e di informazione non è una licenza di uccidere.

    Non so come queste considerazioni possano trovare applicazione in una legge, ma non mi sembrano affatto campate in aria. Libertà non può mai a mio avviso diventare arbitrio, ed ai diritti andrebbero sempre affianche le responsabilità.

    Giulio