Archivio Mensile: Settembre 2007

Una questione di dignità !

Cari Vicini,

questa mattina grazie all'iniziativa di Vincenzo Spica e di Salvatore Antoci, lo scorcio di Viale P. da Palestrina, nei pressi dell'incrocio di via Respighi in Q5, ha riguadagnato la dignità tolta da quei politici (e da quei cittadini che continuano ad affiggere i cartelli VENDESI/AFFITTASI dappertutto) che ritengono che nulla è più importante della loro campagna elettorale, al tal punto da imbrattare a dismisura ogni angolo possibile della città ed in particolare il simbolo del verde e dell'ambiente: gli alberi.

Ignari (ma dopo le numerose campagne di sensibilizzazione, la raccolta firme, gli articoli sui giornali etc etc, proprio non ci credo) della presenza dei loro faccioni ancora incollati sulla corteccia degli Eucalipti di Viale P. da Palestrina, hanno lasciato putrefare cartelloni, carta e cartoni, attorno a quelle piante, convinti che qualcuno prima o poi le avrebbe rimosse.

E già !!…….qualcuno……………….ma qualcuno chi ??

La Latina Ambiente ??……………..nooooooooo!

La Vigilanza urbana ??………nooooooooooo !

..è una questione di competenze, ci avrebbero risposto !

e chi allora ?

beh, ci sarà qualche imbecille che prima o poi se ne occuperà, avranno pensato.

Ebbene si, l'hanno trovati !… Vincenzo e Salvatore e Freddy,, che in barba a tutte le logiche di una società organizzata (dove ognuno fa bene il proprio lavoro) si sono riappropriati del ruolo del cittadino attivo, non hanno aspettato un minuto in più e, solo ed unicamente a titolo di esempio, sono andati a ripulire quel tratto di spartitraffico.

Nessun gesto eroico, niente di cui vantarsi, solo una iniezione di senso civico che continuiamo a sperare prima o poi "infetti" qualcun altro.

P.S.  Siamo certi che molti di voi che frequentate questo portale, avreste fatto la stessa cosa e ci avreste dato una mano, e quindi nessuno si offenda se abbiamo organizzato e agito senza un adeguato preavviso.

Bentornata dignità !

 

Vincenzo Spica

Salvatore Antoci

Ferdinando Cedrone

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Il 2 ottobre è la festa dei nonni!

Il prossimo 2 ottobre verrà festeggiata la Festa dei Nonni così come istituito dalla legge n.159 del 31 luglio 2005, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.187 del 12/08/2005.
L'istituzione della Festa nazionale dei nonni ha riscontrato nelle manifestazioni degli anni scorsi grande successo ed approvazione da parte di chi si è sentito partecipe in un momento di sensibilità che restituisce il valore nella famiglia e nella società dell’importante ruolo dei nonni, inoltre, la ricorrenza di un giorno dedicato ai nonni riveste grande importanza educativa nei nipoti di tutte le fasce di età. In un Paese di persone adulte come l’Italia, inoltre, con ben quattordici milioni di nonni e nonne, rappresentano sicuramente un patrimonio di esperienza, saggezza e memoria storica che va riconosciuta ed esaltata, pertanto la figura dei nonni deve essere considerata una risorsa per la società intera.

AUGURI A TUTTI I NONNI

La storia si ripete ….

Zaccheo 15° sindaco più amato d\'Italia.

Direbbe Totò: \"ma mi faccia il piacere. Se ne vada!\"

Idea.
Vendiamolo a qualche Comune col sindaco un pò più \"sfigato\". Con tutta la giunta, le AcquaLatina, le LatinaAmbiente, i \"Grandi Eventi\", Barbareschi, la Marina che non c\'è, il filobus-metropolitana, ……
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Monitoraggio raggiungimento obiettivi Sindaco e giunta

Mi piace che vengano monitorati i principali obiettivi che di fatto l'attuale giunta ha in una qualche maniera ufficialmente designato quali prioritari, come sul lato destro della pagina principale del Sito, il famoso Ufficio Postale ed ora la neonata Caserma CC.
A questo punto pensavo che non sarebbe male fare chiarezza sui targets che il Sindaco si era (e ci aveva) posto in fase pre-elettorale e dare a questi una obiettiva concretezza, fornendone un monitoraggio continuo. Proporrei, pertanto, a chi possiede questi obiettivi in formato elettronico, di pubblicarli sul sito ed indicare a fianco di ognuno di essi se sia stato raggiunto, e come. Chiaramente appariranno evidenti i … buchi non ancora riempiti.
Freddy e tutti gli altri assidui scrittori, che ne pensate?
Un saluto
Pippo

Complimenti per l’esempio !

Complimenti all'autista dell' Automezzo qui sotto riportato per il senso civico dimostrato.

Guardate come è stato capace di compiere, in pieno centro (P.zza del Popolo)  due infrazioni del codice della strada con un parcheggio solo (sosta su strisce pedonali e parcheggio nell'area riservata ai diversamente abili) .

Visto che l'automezzo appartiene al Comune di Latina, complimenti anche per l'esempio !

Ferdinando Cedrone

Buona la riuscita del Critical Mass

Nonostante il clima poco favorevole, anzi diciamo scoraggiante, la riuscita della manifestazione "Critical Mass" di ieri pomeriggio è stata più che buona.

I nostri sinceri complimenti agli organizzatori e a tutti i partecipanti.

Bene così !

Ferdinando Cedrone/Salvatore Antoci

San Pio Protettore dei volontari della Protezione Civile

Oggi, presso la croce azzurra di Sabaudia alla presenza delle autorità cittadine si è svolta la cerimonia dell’inaugurazione della statua dedicata a Padre Pio.
La cerimonia si è svolta in occasione della ricorrenza della morte di Padre Pio avvenuta appunto a fine settembre.
Il Dipartimento della Protezione Civile, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, esprime il proprio riconoscente e vivo apprezzamento per la proclamazione di San Pio da Pietrelcina come protettore dei volontari di Protezione Civile. L\'indicazione di Padre Pio come protettore dei volontari corrisponde ad un sentito e vivo desiderio del mondo del volontariato di protezione civile, reso evidente anche da una spontanea raccolta di firme in calce ad una petizione rivolta alla Conferenza Episcopale Italiana che ha avuto decine di migliaia di adesioni. San Pio da Pietralcina può essere considerato un maestro delle virtù richieste a quanti hanno scelto di esprimere la solidarietà, le generosità del dono di sé e la condivisione soprattutto con coloro che vivono momenti di dramma e di sofferenza perché la loro vita quotidiana è sconvolta da catastrofi e calamità di qualsiasi natura. \"Age quod agis\", ha fatto scrivere Padre Pio sul pavimento della sacrestia a san Giovanni Rotondo, \"Vivi con tutto te stesso ciò che stai facendo\",

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Latina Ambiente: il ricatto di Bianchi è inaccettabile

ULIVO PER IL PARTITO DEMOCRATICOGRUPPO CONSILIARE LATINA  Latina, 29 settembre 2007  Latina Ambiente: il ricatto di Bianchi è inaccettabile C’era da aspettarselo. Bianchi, alla vigilia del dibattito Consiliare del 10 ottobre, nel quale si discuterà la mozione presentata dai Consiglieri De Marchis e Mattioli del PD che nel caso venisse approvata obbligherebbe la Latina Ambiente a rimborsare tutte le somme non dovute introitate nel 2006, drammatizza la situazione per spaventare i Consiglieri della CdL.La relazione dell’Authority sembra dare ragione alla tesi sostenuta dal centro sinistra in base alla quale la Latina Ambiente non poteva applicare le tariffe maggiorate. Ora, appare con chiarezza che l’azione di Bianchi è un vero e proprio ricatto nei confronti della maggioranza. Infatti la Latina Ambiente per superare lo stato di crisi nel quale è finita spera  spera di introitare anche nel 2007 delle somme maggiorate visto che, in attesa della decisione del Consiglio, ha inviato le fatture di acconto, riservandosi di inviare il saldo nel 2008, qualora il Consiglio Comunale desse ragione alla partecipata.Fortunatamente nella seduta del 10 ottobre si potrà discutere della scellerata gestione della TIA e, finalmente, il Sindaco dovrà rendere pubblica la relazione dell’Authority.Bianchi, prima di minacciare il licenziamento dei 23 operai farebbe bene a pensare alle sue dimissioni ed a quelle di tutto il Consiglio di Amministrazione della SpA di Via dei Monti Lepini, che non ha saputo gestire una fase tanto delicata come il passaggio dalla Tarsu alla TIA. Per la verità le responsabilità del fallimento andrebbero divise equamente tra il CdA e i Consiglieri Comunali che in Commissione Bilancio ed in Consiglio hanno approvato frettolosamente ed a scatola chiusa l’operazione TIA.Sottoporrò all’attenzione del centro sinistra la proposta di chiedere al Sindaco l’azzeramento dei vertici della Latina Ambiente.Denunceremo politicamente, mediante la pubblicazione di un apposito Dossier tutti coloro che in Commissione Bilancio si sono resi protagonisti di tale scempio.                                                                                                Giorgio De Marchis                                                                                              Consigliere Comunale PD

Protocollo di Kyoto e Latina: oltre 2.000.000 di euro all’anno

PROTOCOLLO DI KYOTO: LATINA POTREBBE GUADAGNARE OLTRE 2.000.000 DI EURO ALL\'ANNO.

Con l’entrata in vigore del “Protocollo di Kyoto”, i paesi membri dell’UE si sono impegnati a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2), mediamente dell’ 8% (rispetto ai valori attuali) entro il 2012.
Per incentivare tali riduzioni, si è pensato di dare un “costo” all’inquinamento, ossia alle tonnellate di “CO2” emesse nell’arco dell’anno: ogni paese che riuscirà a ridurre le proprie emissioni più della percentuale pattuita (8%) acquisirà dei “crediti di emissione” che potrà rivendere a quei paesi che non riusciranno a raggiungere questa soglia (e che, per questo, matureranno dei “debiti di emissione”).
Tali paesi “debitori”, pur di non pagare le multe salate previste per chi non adempie agli obblighi del Trattato, saranno costretti a comprare questi “crediti di emissioni”.
La commercializzazione delle emissioni andrà quindi a beneficio dei paesi “virtuosi” e a danno (come è giusto che sia) di quelli inadempienti.

L’Italia, dal canto suo, si è impegnata a ridurre le proprie emissioni del 6,5% entro il 2012: se non riuscirà (come è probabile che sia, vista la totale assenza di provvedimenti e di misure in questo senso) ad adempiere a tali obblighi sarà costretta a comprare tali “crediti di emissione” da altri paesi.
Ma il “Paese Italia” è composto da Regioni, Province, Comuni.
Se l’Italia deve diminuire le emissioni dell’ 8%, a loro volta devono farlo le Regioni e quindi le Province, e quindi i Comuni. La “Compra-Vendita” di crediti di emissione si instaurerà, quindi, anche tra queste “Entità”: i Comuni più virtuosi, ad esempio, potranno vendere i propri “diritti di emissione” a Regioni, Province o altri Comuni che risulteranno inadempienti.
Ma, alla base della “piramide” ci sono sempre e comunque i cittadini: se un Comune, una Regione o una Provincia (e quindi le relative amministrazioni) non riuscirà ad adempiere a tali obblighi, chi ne farà le spese saranno i cittadini, che saranno costretti a pagare nuove tasse per l’inquinamento. Viceversa, i cittadini di un comune “virtuoso” potranno beneficiare, ad esempio sottoforma di tagli alle tasse, dei guadagni derivanti dalla vendita dei “diritti di emissioni” fatta dal comune di appartenenza.

A questo punto è proprio il caso si chiederci: e Latina?

La città di Latina, se continua così, sarà uno di quei comuni che dovranno pagare (e salato) per acquistare “crediti di emissione”. Poco o nulla, infatti, è stato fatto dalla nostra amministrazione per ridurre le emissioni di CO2. Basti pensare che gli unici autobus ecologici acquistati dal Comune (6 in tutto) sono rimasti inutilizzati nel deposito.

Eppure l’ amministrazione comunale potrebbe (e dovrebbe) fare tantissimo per ridurre le emissioni.
Anche perché ridurre le emissioni significa, oltre che investire nelle fonti rinnovabili, risparmiare in consumi, sia energetici che idrici.
Ne consegue che il risparmio energetico è oggi doppiamente conveniente, in quanto fa risparmiare soldi sulle bollette e, riducendo le emissioni di CO2, fa guadagnare dalla vendita dei “crediti di emissione” (all’attuale prezzo di mercato valgono 20 €/tonnellata CO2 risparmiata).
Infatti non dobbiamo dimenticare che la maggior parte dell’energia è oggi prodotta da fonti inquinanti: diminuire i consumi significa quindi diminuire le emissioni dovute alla produzione di energia elettrica.

Dalla tabella in figura 1 si vede che, ad esempio, il comune di Latina, consuma 9.672.755 Kwh/anno per la sola illuminazione pubblica, per la quale utilizza normali “lampade ai vapori di mercurio”(foto2).
Tali lampade, che consumano 250 W l’una, hanno in più il difetto di disperdere verso l’alto più del 30% della luce prodotta, causando (oltre allo spreco) un forte inquinamento luminoso (causa della ridotta visibilità della volta celeste).
Eppure, da diversi anni, sono in commercio “lampade al sodio a bassa/alta pressione schermate”(*)(foto3), che, oltre a impedire la dispersione di luce verso l’alto, producono la stessa illuminazione (delle attuali lampade), permettono una riduzione del 60-75% dei consumi (consumano appena 70-100W) e hanno una durata 6 volte maggiore rispetto alle normali lampade.
Sostituendo le attuali lampade con quelle al “sodio schermato”, il Comune di Latina risparmierebbe almeno 5.803.653 Kwh/anno per la sola illuminazione pubblica.
Il che significa un risparmio di almeno 600.000 euro all’anno per la sola illuminazione pubblica. (**)
A questo risparmio economico si aggiungerebbe poi la totale eliminazione dell’inquinamento luminoso che consentirebbe un’ottimale visione del cielo: il che potrebbe tradursi, per il territorio di Latina, in un nuovo tipo di attrattiva, specialmente per gli astronomi dilettanti e professionisti.

Ma è possibile fare un identico discorso per gli impianti semaforici.
Quelli attuali, con lampade ad incandescenza, sono caratterizzati da un alto consumo energetico ( 2,5 KWh), da alti costi di manutenzione (hanno una breve vita media, 1-2 anni e necessità di cambiare, ad ogni sostituzione, tutte le lampade) e da un basso contrasto della luce accesa (a causa del quale spesso, specie se controluce, non si riesce a capire se il semaforo è rosso o verde).

Ma anche per gli impianti semaforici, da più di dieci anni, sono in commercio lampade a LED a basso consumo(foto4): sono lampade formate da un elevato numero (50-200, a seconda del colore) di LED ad alta luminosità, disponibili nei colori rosso, giallo e verde.
Una singola lampada è quindi composta da un centinaio di “pixel” (o punti luce) che opera alla normale tensione di rete e che può essere montata in sostituzione delle tradizionali lampade ad incandescenza.

Secondo diversi studi, tra cui quello dell’istituto IMEM-CNR di Parma:
http://www.fis.unipr.it/sustainability/download/tesi/lampade_semaforiche_a_basso_consumo_energetico.pdf
l’utilizzo di luci semaforiche di questo tipo consentirebbe un risparmio energetico del 70 – 85% (consumano appena 0,4 KWh) e un’elevata diminuzione dei costi di manutenzione (la vita media è di circa 10 anni e, anche nel caso si rompano anzi tempo più LED contemporaneamente, non è necessaria la sostituzione della lampada, in quanto l’elevato numero dei LED rimanenti né consentirebbe ancora l’utilizzo).
La sicurezza stradale, inoltre, aumenterebbe, sia perché non si rischierebbe più di trovare un incrocio privo della corretta segnalazione luminosa, sia perché tali lampade consentono una illuminazione molto più brillante, chiaramente visibile sia “contro-luce” che in caso di nebbia.

La città di Latina, per i soli impianti semaforici, consuma (dati 2003) 530.795 Kwh/anno.
La sostituzione degli attuali impianti semaforici comporterebbe un risparmio di 398.096 Kwh/anno il che significa un risparmio di almeno 40.000 euro all’anno per i soli impianti semaforici (**).

Ma non è tutto. Perché a tutti questi vantaggi, soprattutto economici, si aggiungerebbe il guadagno, di diverse migliaia di euro, derivante dalla vendita dei “diritti di emissione” acquisiti per l’aver diminuito, mediante il risparmio energetico, le emissioni di CO2.
Basti pensare, ad esempio, che ogni 100.000 lampade ai vapori di mercurio sostituite, si risparmiano circa 60 GWh/anno che, se prodotti tramite centrali termoelettriche tradizionali, significano circa 100.000 barili di petrolio all\'anno in meno.

E’ facile capire, quindi, come prendendo questi semplici provvedimenti, si potrebbe arrivare a risparmiare diverse centinaia di migliaia di euro all’anno.
Il maggior costo di queste lampade a risparmio energetico (specialmente gli impianti semaforici a LED hanno un costo 20 volte superiore alle normali lampade a incandescenza) verrebbe quindi ammortizzato assai rapidamente, visti il bassissimo consumo energetico, la longevità record e la minor manutenzione necessaria.

Ma non è finita qui.

Perché investendo i soldi derivanti da questo risparmio energetico in altre fonti rinnovabili, si instaurerebbe un circolo virtuoso che porterebbe a un sempre crescente guadagno, derivante sia dal risparmio energetico che dalla vendita dei “diritti di emissione”.

Si potrebbero installare, ad esempio, pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici, andando così a ridurre fortemente (o addirittura ad eliminare del tutto) il restante 46% dei consumi energetici per le utenze e i servizi comunali (pari a 8.216.323 Kwh/anno).
Producendo anche “solo” il 50% del restante fabbisogno comunale mediante pannelli solari, dal solo risparmio energetico, il guadagno per l’amministrazione comunale potrebbe arrivare ad ulteriori 1.600.000 euro all’anno(***).
Considerando che il costo dei pannelli fotovoltaici viene ammortizzato in 6-8 anni, e che la vita media di un impianto fotovoltaico supera i 30 anni, è immediato comprendere quale incredibile opportunità di guadagno i nostri amministratori stiano gettando al vento.

E, ancora, si potrebbero investire quei soldi nell’acquisto di autobus ecologici in numero tale da sostituire l’attuale parco macchine comunale.

Oppure (ma, visto che stiamo parlando di cifre importanti ,sarebbe il caso di dire “anche”) si potrebbe applicare il commercio dei “diritti di emissione” anche nel rapporto tra comune e cittadino: l’amministrazione potrebbe attuare una politica per la quale i cittadini che investono nelle fonti rinnovabili (pannelli fotovoltaici) o in risparmio energetico (elettrodomestici e caldaie a basso consumo, riduttori di flusso, etc..), oltre al risparmio sulle bollette che ne deriverebbe loro, potrebbero beneficiare di riduzioni dell’ICI (o di altre tasse) a fronte della vendita, al Comune, dei “diritti di emissione” acquisiti dall’aver ridotto le loro emissioni di CO2. A sua volta l’amministrazione potrebbe vendere tali “diritti” ad altri comuni, o province o regioni.

E, continuando, si potrebbero sostituire le (probabilmente obsolete) caldaie degli edifici pubblici (scuole, enti comunali, etc..) con altre nuove e a basso consumo.

E, ancora, si potrebbero obbligare i costruttori di nuovi palazzi a installare da subito impianti solari sui tetti degli edifici costruiti. Tale spesa, ripartita sui costi di ogni appartamento, risulterebbe praticamente trascurabile (oggi a latina gli appartamenti arrivano a costare anche 600.000 euro…non dimentichiamolo).

Infine, ma non certo perché meno importante, non si può non tenere conto del contributo dato dalla riqualificazione del verde urbano alla riduzione delle emissioni di CO2.
Secondo uno studio della regione Lombardia, ad esempio, grazie alla fotosintesi, 1 ha (ettaro) di prato verde (si badi bene: “verde”, non “secco”) assorbe 5 tonnellate di CO2 all’anno e 1 ha di pioppeto 20 t. Grazie alla vendita dei “diritti di emissione”, 1 ha di prato verde permanente, ad esempio, varrebbe, in CO2, 2500 €/anno.
Ecco quindi come, il solo mantenere curati i prati cittadini, può portare a un discreto guadagno, che ripagherebbe ampiamente delle spese sostenute.

In definitiva, abbattere l\'inquinamento, per rispettare il protocollo di Kyoto, non vuol dire chiudere le fabbriche e lasciare le auto nei garage. Significa migliorare le cose che facciamo, produrre e consumare meglio, in modo più razionale, spendendo possibilmente di meno. Non dobbiamo diventare ascetici per salvarci, dobbiamo diventare più colti, più innovativi, più coraggiosi. Ma soprattutto non dobbiamo perdere l’incredibile opportunità di guadagno che deriva proprio dal risparmio energetico: complessivamente, per Latina, si potrebbero superare tranquillamente i 2.200.000 di euro all’anno.

NOTE:
(*) Le lampade al sodio a bassa pressione hanno minori consumi di quelle a alta pressione, ma hanno il difetto di avere una luce monocromatica, rendendo NON distinguibili i colori. Pertanto si usa alternare lampade a bassa e alta pressione (cmq più efficienti delle normali), così da avere risparmio energetico e mantenere la percezione dei colori inalterata.
(**) Ho calcolato questa cifra prendendo il costo di 1 Kwh, per le amministrazioni comunali, pari a 0.10 €/kwh. Ma è ragionevole pensare che tale costo possa essere anche più alto.
Inoltre l’ho calcolata utilizzando la percentuale più bassa di risparmio energetico ottenuto. In realtà, sulla rete, è possibile vedere che il risparmio energetico potrebbe essere molto più alto, sia per le lampade al sodio che per gli impianti semaforici a LED.
Come dire, realisticamente le previsioni potrebbero essere molto più ottimistiche.
(***) In questo caso, infatti, anche l’amministrazione beneficerebbe degli incentivi statali, grazie ai quali 1 Kwh prodotto con il solare viene pagato 0.45 € per 20 anni, dopo i quali si beneficerebbe del “solo” risparmio derivante dal non pagare il 50% dei consumi, ossia pari a 800.000 euro all’anno.

FONTI:

http://www.iea-alep.pz.cnr.it/ITA_1_Kyoto.htm
http://www.provincia.pv.it/ambiente/energia/cd_inq_lum/convegno/Trezzano%20Rosa%20061204.pdf
http://www.comune.latina.it/agenda21/PDF/capitolo_05.pdf
http://www.ersaf.lombardia.it/Upload/Sala%20Elisabetta/CO2Lombardia.pdf?756

http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2190/coltiviamo_energia_e_produciamo_ambiente-3.pdf

http://www.econ-pol.unisi.it/didattica/ec_ambiente/Emission%20Trading.pdf

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