Archivio Giornaliero: Ottobre 11, 2007

Finanziamenti ottenuti dal comune di Latina

Salve a tutti,

vengo a sapere, da questo articolo uscito su "Parvopolis":

http://parvapolis.panservice.it/index.php3?idnotizia=35121

che il Comune di Latina avrebbe ottenuto, dalla Regione Lazio e su presentazione nel 2003 di relativi progetti,
euro 150.000,00 per il progetto "verso una città a misura di bambino" e euro 452.448,98 per la sistemazione intersezione stradale tra via le Corbusier e la SS 148 Pontina.

Visto che per ottenere un finanziamento è necessario presentare preventivamente un progetto (x cui questi progetti già ci sono e bisogna solamente renderli esecutivi), vorrei sapere da questa amministrazione quando intenderà iniziare i lavori per la sistemazione dell'incrocio Via Le-Corbusier/SS 148 Pontina (visto che non posso pensare che oltre 450.000 euro siano stati spesi x qualche new-jersy in plastica), considerano la sua evidente pericolosità e il fatto che la presentazione del progetto risale al 2003, ossia a quasi 5 anni fa.

Inoltre vorrei sapere quando si avrà l'intenzione di iniziare a rendere esecutivo il progetto "verso una città a misura di bambino", per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento dalla Regione di €150.000 + € 150.000 dal comune stesso: a quanto si legge dal sito del comune di Latina ( http://www.comune.latina.it/news.php?id=1855 ),
.
Ebbene, spero che per "percorsi pedonali sicuri a misura di bambino" non si intendano gli attraversamenti stradali rialzati, realizzati in prossimità delle scuole (e non di tutte)!

(Ah…ma piste ciclabili in città no, eh…quelle ai bambini non servono?)

Inoltre, è possibile rendere pubblico il numero al quale contattare (se previsto) il "nucleo operativo sicurezza stradale" cofinanziato dalla Regione Lazio con euro 100.000,00?
Ritengo, che dopo quasi 3 anni dalla presentazione del progetto (come si legge dal sito del Comune il progetto è stato presentato il 2/12/2005) si sarà sicuramente provveduto a costituirlo.

Un caro saluto,
Stefano Cassoni

Lasciateci in pace !!

E\\\' ora di pranzo o di cena e puntuale arriva la solita chiamata !!!
Basta……
Eh si basta con tutte queste pubblicità di compagnie telefoniche che fanno offerte e controfferte. Roba da perderci la testa. E poi ti chiamano a casa incessanti per illustrarti le loro interessanti proposte… snervanti più che altro! Ti chiama quello di Fastweb che sembra offrirti il miracolo di dimezzarti la bolletta… per non parlare di Infostrada… si perché dopo avere respinto con ardore le allettanti proposte Fastweb (mica per cattiveria ma perché non ci ho capito un granchè!) ti chiama Lui, il tizio promotore di infostrada che sembra offrirti la strada per la felicità… contratti paradisiaci per collegamento a internet e chiamate urbane, interurbane e internazionali e chi più ne ha più ne metta!

Si lo so che il monopolio non può esserci, ci sono le leggi di mercato, la concorrenza e così via però non era molto più semplice prima? Unica tariffa e a a posto così! Invece ora offerte, promozioni, sconti…si si tipo “chiama in giappone e ti regaliamo un mese di internet!A proposito di internet poi…ci sono le opzioni più svariate alle velocità. Quanto veloce vuoi andare?2-3-4-6 Mega certificati? C’è da sbizzarrirsi, ce n’è per tutti i gusti altrochè!

Il tutto in barba alla normativa che vieta questo tipo di pubblicità….(se non hai dato espressamente il tuo consenso)

VINCENZO

Extracomunitari 25% di incidenti in più

Latina,  10 Ottobre 2007 Da fonti Asaps apprendiamo:  

Giunge un segnale di allarme da non sottovalutare: si fa sempre più preoccupante l’indice di sinistrosità stradale che vede protagonisti – come vittime o come responsabili – cittadini stranieri extracomunitari, neocomunitari e non.
Secondo l’osservatorio attivato da Asaps/il Centauro, dagli studi eseguiti sul fenomeno emerge un sempre più puntuale coinvolgimento di stranieri soprattutto, negli incidenti gravi e in particolare quelli mortali.
Secondo la nostra valutazione nei primi sette mesi del 2007, in alcune settimane monitorate a campione, gli stranieri coinvolti in incidenti gravi o mortali sfiorano il 20-25% del dato complessivo, con punte di maggior intensità in alcune regioni del nord ad alta densità di cittadini stranieri come il Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Preoccupa il fatto che, di fronte al descritto tasso di coinvolgimento la popolazione straniera residente, fra regolari e non, dovrebbe raggiungere una percentuale del 10% circa.
Questo significherebbe che gli stranieri coinvolti nell’incidentalità delle strade e autostrade italiane sono in proporzione almeno il doppio rispetto alla popolazione italiana. Nei mesi estivi si deve ovviamente tenere conto anche dei flussi di turisti che arrivano nel nostro Paese in auto e moto.
Tra le cause principali l’abuso di alcol, ma anche la violazione sistematica delle norme di comportamento e la guida di veicoli (anche industriali), spesso in cattivo stato di manutenzione o non revisionati. Alcuni recenti tragici episodi hanno visto protagonisti extracomunitari o rom che ubriachi hanno travolto pedoni, ciclisti o ciclomotoristi causando la morte di diverse persone.
Appaiono anche di scarso valore dissuasivo le pene riconducibili alle più gravi violazioni del nostro Codice della Strada. La sinistrosità grave vede però i cittadini stranieri extracomunitari e neocomunitari (romeni in particolare) vittime della sempre maggior violenza stradale, in qualità di pedoni e di ciclisti travolti in zone periferiche e ad alta densità industriale. Questo perché molte di queste persone si trovano in un contesto di traffico completamente diverso da quello dei propri paesi d’origine. Disorientati dalla necessità di rispettare regole che non conoscono e che nessuno spiega loro, si trovano a soccombere, subendo in maniera ancora più vistosa l’atteggiamento irrispettoso dei conducenti italiani verso anziani, pedoni e ciclisti. Si può dire che oggi esista un altro tipo di utenza debole della strada: quella degli stranieri. Si dovrebbe attivare una ricerca tesa a stabilire esattamente la portata del fenomeno sulla base dei rilievi di sinistri delle varie forze di polizia e anche una banca dati di tutti i protagonisti (italiani e stranieri) risultati positivi ai controlli con l’etilometro e alle sostanze. E’ altresì auspicabile una più puntuale informazione delle regole vigenti, anche nella lingua delle etnie più numerose sul nostro territorio.

 

Il Vice Presidente Nazionale

  Giovanni Delle Cave

Situazione della Mobilità in Zona Università

Salve a tutti,

tempo fa ho scritto un articolo/denuncia in cui parlavo della realtà in cui versa Via Milazzo: traffico eccessivo a tutte le ore, scarsità di parcheggi, etc… (http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=1662 )

Il problema del traffico e dei parcheggi non riguarda esclusivamente via Milazzo, infatti in via Ezio la situazione si presenta analoga o addirittura peggiore.

Le auto in fila arrivano fino alla rotonda precedente (Foto 6, 7) ed a causa delle macchine parcheggiate lungo tutta la strada, rimane ben poco spazio disponibile per la circolazione (foto 8) difatti le auto, per non rischiare di urtarsi, sono costrette ad avanzare lentamente congestionando ulteriormente il traffico.

http://img512.imageshack.us/img512/2765/foto6wt4.jpg (FOTO 6)
http://img530.imageshack.us/img530/2350/foto7de9.jpg (FOTO 7)
http://img252.imageshack.us/img252/3506/foto8dc8.jpg (FOTO 8)

Sembra ovvio che in una zona quasi del tutto sprovvista di parcheggi, in cui vi sono nel raggio di 200 mt, l’Università, la Prefettura e il TAR del Lazio (foto 5), il problema dei posti auto è piuttosto serio. Infatti il parcheggio di fronte la facoltà di Ingegneria non ha le dimensioni necessarie per supplire alle necessità della zona.

http://img127.imageshack.us/img127/7493/foto5dx5.jpg (FOTO 5)

Si tratta di un parcheggio, di recente costruzione ( foto 5), realizzato in fretta poco dopo l’apertura della facoltà di Ingegneria nell’edificio dell’ ex. Distretto Militare. In realtà dire “realizzato” è eccessivo: è stato spianato un campo abbandonato ed è stato aggiunto del brecciolino. Un opera realizzata velocemente dettata dalla necessità di avere un parcheggio in quella zona.

Il problema principale è che non si è minimamente pensato di verificare se quel parcheggio così piccolo, sarebbe bastato per le esigenze della zona. Né si è pensato di inquadrare le esigenze dell’Università, della Prefettura e del TAR in un progetto più ampio, che andasse ad integrarsi con il problema della mobilità nell’intera città. Come al solito si è pensato semplicemente a rispondere all’esigenza immediata, “senza andare a vedere al di là del proprio naso”.

Il risultato è quello di avere via Ezio e via Doria completamente invase dalle auto in sosta (foto 6, 7, 8, 9), il traffico in via Ezio rallentato durante la giornata e il piccolo parcheggio in via Doria sempre pieno ben oltre il limite delle sue capacità (foto 10, 11, 12).

http://img263.imageshack.us/img263/114/foto9yp9.jpg (FOTO 9)
http://img251.imageshack.us/img251/9329/foto10vw6.jpg (FOTO 10)
http://img263.imageshack.us/img263/8757/foto11kj3.jpg (FOTO 11)
http://img292.imageshack.us/img292/5199/foto12yw0.jpg (FOTO 12)

A causa della carenza di posti auto, poi, studenti, professori, residenti e commercianti di zona sono costretti a girare più volte la zona per cercare posteggio contribuendo ad aumentare ulteriormente il traffico e l’inquinamento.

Sarebbe bastato fermarsi un attimo a riflettere per capire che, così con questa soluzione, la domanda di parcheggi nella zona sarebbe comunque stata di gran lunga superiore all’offerta.
Si poteva pensare di realizzare, ad esempio, un parcheggio multipiano (anche sotterraneo) che potesse servire anche, vista la posizione, come “parcheggio di scambio” (con le linee di autobus comunali) per le auto provenienti da Latina Scalo.

Certo la realizzazione di un parcheggio del genere avrebbe portato via molto più tempo. Ma credo che i cittadini avrebbero atteso volentieri pur dia vere un’opera realmente utile.
Si sarebbe così evitato di spendere inutilmente dei soldi, investendone magari di più, ma per un’opera dimensionata alle reali esigenze: realizzare ora un parcheggio multipiano significa spendere gli stessi soldi che si sarebbero spesi realizzandolo per tempo; ma con la differenza che i contribuenti avrebbero risparmiato quelli spesi per l’inutile parcheggio attuale.
Lo spazio per realizzarlo non manca, si potrebbe fare al posto dell’area ancora in attesa di destinazione, all’interno della cinta universitaria (vedi foto 5); oppure al posto di quello attuale, avendo anche la possibilità di “allargarsi” nell’area verde tra l’attuale parcheggio e la facoltà di economia: si dovrebbero spostare degli alberi e sacrificare del “verde”; ma lo spazio per compensare a tale perdita certo non manca all’interno dell’area universitaria (vedi sempre foto 5).

Dalle foto 13, 14, 15, 16, 17, 18), si può chiaramente vedere in quali condizioni di degrado versa questa area verde. È stato costruito un vialetto per unire la facoltà di economia con il parcheggio, dopodichè è stata abbandonata l’area verde (verde, si fa per dire) a se stessa tra scatoloni, rifiuti vari e cespugli di rovi.

http://img520.imageshack.us/img520/8805/foto13lu1.jpg (FOTO 13)
http://img470.imageshack.us/img470/7997/foto14ve1.jpg (FOTO 14)
http://img470.imageshack.us/img470/4169/foto15mr0.jpg (FOTO 15)
http://img523.imageshack.us/img523/2784/foto16zo2.jpg (FOTO 16)
http://img253.imageshack.us/img253/9720/foto17xc6.jpg (FOTO 17)
http://img253.imageshack.us/img253/8360/foto18gy9.jpg (FOTO 18)

Insomma, sia che si parli di Via Milazzo che dell’area intorno all’università, la causa di questo stato di cose è da imputare, a mio avviso, soprattutto alla nostra amministrazione, che non ha mai elaborato un piano di mobilità generale che riguardi la città nel suo insieme, che prenda in considerazione le attuali carenze, le necessità dei cittadini, i problemi esistenti e che fornisca degli obiettivi di breve, medio e lungo periodo da realizzare.
I singoli problemi vengono affrontati senza inquadrarli in una visione più ampia ed omogenea, senza vedere se l'opera che si va a realizzare potrà essere sufficiente a risolverli o, al contrario, potrebbe peggiorarli; ma, soprattutto, senza analizzare altre soluzioni alternative o complementari, sia da realizzare che già esistenti.
Ogni questione è vista " a se stante", mentre dovrebbe essere inquadrata in un progetto ben più ampio e di lungo respiro.

Non bisogna meravigliarsi, quindi, se nella nostra città, il traffico è arrivato a livelli insostenibili, se il servizio di autobus pubblici non è incentrato sulle reali esigenze dei cittadini, se vi è una forte carenza di parcheggi, alla quale l’amministrazione risponde con dei provvedimenti fuori da ogni logica di buon senso (non dimentichiamo oltre a quanto già detto su Via Milazzo e Via Ezio, il perdurante stato di degrado in cui versa il Parco S. Marco, da me denunciato in un precedente articolo: http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=1391 ).
E ancora, se nella nostra città usare la bici è diventato sempre più pericoloso perché non esistono percorsi riservati alle bici: l’unica pista ciclabile collega la città al lido.
Quì da noi, l’utilizzo della bicicletta continua ad essere visto come un “hobby” e non come un mezzo di mobilità sostenibile per il centro della città. In totale controtendenza rispetto alle grandi città europee come Parigi, Lione e Londra, tanto per citarne alcune, che stanno investendo grosse somme di denaro nella creazione di piste ciclabili e addirittura per la distribuzione di biciclette per i propri residenti.

A tal proposito, un altro appunto andrebbe fatto a questa amministrazione.
Infatti la legge n° 366 del 19.10.1998 ( art. 10, commi 4-bis) dice che le strade extraurbane secondarie, quelle urbane di scorrimento, quelle urbane di quartiere e locali, devono avere, per l'intero sviluppo, una pista ciclabile adiacente purché realizzata in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza". Il comma 2-bis dello stesso articolo, inoltre, dice che gli enti proprietari delle strade (nel nostro caso il Comune) devono provvedere, in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza.

Qualche anno fa, durante il precedente mandato del sindaco Zaccheo, si è provveduti a regolamentare il totale rifacimento della zona tra Via Giulio Cesare e Via San Carlo da Sezze: sono stati demoliti i vecchi fabbricati, ne sono stati costruiti di nuovi, si è provveduto a rifare i marciapiedi, è stato possibile creare nuovi posti auto allargando, allo stesso tempo, Via S. Carlo da Sezze. Tutte ottime cose, ma dove sono le piste ciclabili?
La stessa cosa è avvenuta per la nuova strada aperta lo scorso anno, che congiunge Via Isonzo con Via Calabria (zona Morbella): è stata realizzata a due corsie per ogni senso di marcia, purtroppo anche in questo caso, di piste ciclabili nemmeno l’ombra.
Eppure la legge imponeva di farle per tutta la lunghezza delle strade. Ma nulla è stato fatto, nonostante non esistesse nessun problema alla sicurezza in quanto, in entrambi i casi c’era (e c’è) ampio spazio per edificarle.

Anche in questo caso si dovranno “rimettere le mani” su infrastrutture appena realizzate, spendendo altri soldi per fare delle cose che si potevano e dovevano fare già in principio.

E io pago…..!!!!

Un caro saluto a tutti,
Stefano Cassoni

N.B: Tutte le foto si riferiscono al giorno 01/10/2007