Salve a tutti,
tempo fa ho scritto un articolo/denuncia in cui parlavo della realtà in cui versa Via Milazzo: traffico eccessivo a tutte le ore, scarsità di parcheggi, etc… (http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=1662 )
Il problema del traffico e dei parcheggi non riguarda esclusivamente via Milazzo, infatti in via Ezio la situazione si presenta analoga o addirittura peggiore.
Le auto in fila arrivano fino alla rotonda precedente (Foto 6, 7) ed a causa delle macchine parcheggiate lungo tutta la strada, rimane ben poco spazio disponibile per la circolazione (foto 8) difatti le auto, per non rischiare di urtarsi, sono costrette ad avanzare lentamente congestionando ulteriormente il traffico.
http://img512.imageshack.us/img512/2765/foto6wt4.jpg (FOTO 6)
http://img530.imageshack.us/img530/2350/foto7de9.jpg (FOTO 7)
http://img252.imageshack.us/img252/3506/foto8dc8.jpg (FOTO 8)
Sembra ovvio che in una zona quasi del tutto sprovvista di parcheggi, in cui vi sono nel raggio di 200 mt, l’Università, la Prefettura e il TAR del Lazio (foto 5), il problema dei posti auto è piuttosto serio. Infatti il parcheggio di fronte la facoltà di Ingegneria non ha le dimensioni necessarie per supplire alle necessità della zona.
http://img127.imageshack.us/img127/7493/foto5dx5.jpg (FOTO 5)
Si tratta di un parcheggio, di recente costruzione ( foto 5), realizzato in fretta poco dopo l’apertura della facoltà di Ingegneria nell’edificio dell’ ex. Distretto Militare. In realtà dire “realizzato” è eccessivo: è stato spianato un campo abbandonato ed è stato aggiunto del brecciolino. Un opera realizzata velocemente dettata dalla necessità di avere un parcheggio in quella zona.
Il problema principale è che non si è minimamente pensato di verificare se quel parcheggio così piccolo, sarebbe bastato per le esigenze della zona. Né si è pensato di inquadrare le esigenze dell’Università, della Prefettura e del TAR in un progetto più ampio, che andasse ad integrarsi con il problema della mobilità nell’intera città. Come al solito si è pensato semplicemente a rispondere all’esigenza immediata, “senza andare a vedere al di là del proprio naso”.
Il risultato è quello di avere via Ezio e via Doria completamente invase dalle auto in sosta (foto 6, 7, 8, 9), il traffico in via Ezio rallentato durante la giornata e il piccolo parcheggio in via Doria sempre pieno ben oltre il limite delle sue capacità (foto 10, 11, 12).
http://img263.imageshack.us/img263/114/foto9yp9.jpg (FOTO 9)
http://img251.imageshack.us/img251/9329/foto10vw6.jpg (FOTO 10)
http://img263.imageshack.us/img263/8757/foto11kj3.jpg (FOTO 11)
http://img292.imageshack.us/img292/5199/foto12yw0.jpg (FOTO 12)
A causa della carenza di posti auto, poi, studenti, professori, residenti e commercianti di zona sono costretti a girare più volte la zona per cercare posteggio contribuendo ad aumentare ulteriormente il traffico e l’inquinamento.
Sarebbe bastato fermarsi un attimo a riflettere per capire che, così con questa soluzione, la domanda di parcheggi nella zona sarebbe comunque stata di gran lunga superiore all’offerta.
Si poteva pensare di realizzare, ad esempio, un parcheggio multipiano (anche sotterraneo) che potesse servire anche, vista la posizione, come “parcheggio di scambio” (con le linee di autobus comunali) per le auto provenienti da Latina Scalo.
Certo la realizzazione di un parcheggio del genere avrebbe portato via molto più tempo. Ma credo che i cittadini avrebbero atteso volentieri pur dia vere un’opera realmente utile.
Si sarebbe così evitato di spendere inutilmente dei soldi, investendone magari di più, ma per un’opera dimensionata alle reali esigenze: realizzare ora un parcheggio multipiano significa spendere gli stessi soldi che si sarebbero spesi realizzandolo per tempo; ma con la differenza che i contribuenti avrebbero risparmiato quelli spesi per l’inutile parcheggio attuale.
Lo spazio per realizzarlo non manca, si potrebbe fare al posto dell’area ancora in attesa di destinazione, all’interno della cinta universitaria (vedi foto 5); oppure al posto di quello attuale, avendo anche la possibilità di “allargarsi” nell’area verde tra l’attuale parcheggio e la facoltà di economia: si dovrebbero spostare degli alberi e sacrificare del “verde”; ma lo spazio per compensare a tale perdita certo non manca all’interno dell’area universitaria (vedi sempre foto 5).
Dalle foto 13, 14, 15, 16, 17, 18), si può chiaramente vedere in quali condizioni di degrado versa questa area verde. È stato costruito un vialetto per unire la facoltà di economia con il parcheggio, dopodichè è stata abbandonata l’area verde (verde, si fa per dire) a se stessa tra scatoloni, rifiuti vari e cespugli di rovi.
http://img520.imageshack.us/img520/8805/foto13lu1.jpg (FOTO 13)
http://img470.imageshack.us/img470/7997/foto14ve1.jpg (FOTO 14)
http://img470.imageshack.us/img470/4169/foto15mr0.jpg (FOTO 15)
http://img523.imageshack.us/img523/2784/foto16zo2.jpg (FOTO 16)
http://img253.imageshack.us/img253/9720/foto17xc6.jpg (FOTO 17)
http://img253.imageshack.us/img253/8360/foto18gy9.jpg (FOTO 18)
Insomma, sia che si parli di Via Milazzo che dell’area intorno all’università, la causa di questo stato di cose è da imputare, a mio avviso, soprattutto alla nostra amministrazione, che non ha mai elaborato un piano di mobilità generale che riguardi la città nel suo insieme, che prenda in considerazione le attuali carenze, le necessità dei cittadini, i problemi esistenti e che fornisca degli obiettivi di breve, medio e lungo periodo da realizzare.
I singoli problemi vengono affrontati senza inquadrarli in una visione più ampia ed omogenea, senza vedere se l'opera che si va a realizzare potrà essere sufficiente a risolverli o, al contrario, potrebbe peggiorarli; ma, soprattutto, senza analizzare altre soluzioni alternative o complementari, sia da realizzare che già esistenti.
Ogni questione è vista " a se stante", mentre dovrebbe essere inquadrata in un progetto ben più ampio e di lungo respiro.
Non bisogna meravigliarsi, quindi, se nella nostra città, il traffico è arrivato a livelli insostenibili, se il servizio di autobus pubblici non è incentrato sulle reali esigenze dei cittadini, se vi è una forte carenza di parcheggi, alla quale l’amministrazione risponde con dei provvedimenti fuori da ogni logica di buon senso (non dimentichiamo oltre a quanto già detto su Via Milazzo e Via Ezio, il perdurante stato di degrado in cui versa il Parco S. Marco, da me denunciato in un precedente articolo: http://www.q4q5.it/modules/news/article.php?storyid=1391 ).
E ancora, se nella nostra città usare la bici è diventato sempre più pericoloso perché non esistono percorsi riservati alle bici: l’unica pista ciclabile collega la città al lido.
Quì da noi, l’utilizzo della bicicletta continua ad essere visto come un “hobby” e non come un mezzo di mobilità sostenibile per il centro della città. In totale controtendenza rispetto alle grandi città europee come Parigi, Lione e Londra, tanto per citarne alcune, che stanno investendo grosse somme di denaro nella creazione di piste ciclabili e addirittura per la distribuzione di biciclette per i propri residenti.
A tal proposito, un altro appunto andrebbe fatto a questa amministrazione.
Infatti la legge n° 366 del 19.10.1998 ( art. 10, commi 4-bis) dice che le strade extraurbane secondarie, quelle urbane di scorrimento, quelle urbane di quartiere e locali, devono avere, per l'intero sviluppo, una pista ciclabile adiacente purché realizzata in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza". Il comma 2-bis dello stesso articolo, inoltre, dice che gli enti proprietari delle strade (nel nostro caso il Comune) devono provvedere, in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza.
Qualche anno fa, durante il precedente mandato del sindaco Zaccheo, si è provveduti a regolamentare il totale rifacimento della zona tra Via Giulio Cesare e Via San Carlo da Sezze: sono stati demoliti i vecchi fabbricati, ne sono stati costruiti di nuovi, si è provveduto a rifare i marciapiedi, è stato possibile creare nuovi posti auto allargando, allo stesso tempo, Via S. Carlo da Sezze. Tutte ottime cose, ma dove sono le piste ciclabili?
La stessa cosa è avvenuta per la nuova strada aperta lo scorso anno, che congiunge Via Isonzo con Via Calabria (zona Morbella): è stata realizzata a due corsie per ogni senso di marcia, purtroppo anche in questo caso, di piste ciclabili nemmeno l’ombra.
Eppure la legge imponeva di farle per tutta la lunghezza delle strade. Ma nulla è stato fatto, nonostante non esistesse nessun problema alla sicurezza in quanto, in entrambi i casi c’era (e c’è) ampio spazio per edificarle.
Anche in questo caso si dovranno “rimettere le mani” su infrastrutture appena realizzate, spendendo altri soldi per fare delle cose che si potevano e dovevano fare già in principio.
E io pago…..!!!!
Un caro saluto a tutti,
Stefano Cassoni
N.B: Tutte le foto si riferiscono al giorno 01/10/2007