Archivio Giornaliero: Gennaio 26, 2008

Giornata della memoria

http://www.comune.latina.it/news.php?id=2898

 

Data:26/01/2008
Giornata della Memoria, per non dimenticare


Messaggio del sindaco


Latina quest’anno ha scelto di sottolineare il Giorno della Memoria con un momento teatrale dedicato ai giovani. Non è scelta casuale. Perché ai giovani, soprattutto ai giovani, va dedicata questa opportunità di riflessione che giustamente il Parlamento italiano ha voluto istituzionalizzare nel 2000.
Quando il 27 gennaio 1945  la prima pattuglia russa giunse in vista del Lager di Auschwitz, il mondo conobbe una verità aberrante, fatta di milioni di uomini, donne, bambini travolti dall'orrore della deportazione e del genocidio.  
Ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, è un dovere morale di tutti.
Perché chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo.
Lunedì in teatro, attraverso gli spunti di riflessione che ci verranno dalla rappresentazione curata da Costanzo e Farau, rivivremo quel dramma: spero rappresenti per tutti un’occasione per una sensibilizzazione profonda sui temi legati ai diritti umani ed alla loro negazione, un’opportunità per rilanciare la cultura del dialogo, del confronto, della solidarietà e dell’amore, per rinvigorire il nostro impegno ad essere costruttori di pace.
Con questo spirito celebriamo la Giornata della Memoria: come opportunità, oltre la ritualità, per rafforzare l’impegno a costruire – tutti insieme – un futuro migliore.
on.le Vincenzo Zaccheo – Sindaco di Latina

Lettera aperta (di A. Turri) a Grassucci

Da: zizou87
Data: 01/26/08 09:33:22
Oggetto: [ReteLegale] Lettera aperta a Lidano Grassucci. di Antonio Turri in risposta all'articolo "la mafia dei coglioni"

 

Lettera Aperta a Lidano Grassucci
Egr.Direttore
Con questa lettera rispondo a quanto contenuto nel tuo articolo del 24
gennaio 2008 dal titolo: la mafia dei coglioni.
Non entro in polemica in merito a quanto asserisci su fatti
riconducibili a persone o categorie professionali o con le tue legittime
opinioni sul loro conto ma, mi permetto di dissentire sulle affermazioni
che fai su quanto attiene le emergenze criminali e sull´analisi che
riguarda molti giovani di questa città.
Probabilmente viviamo in due luoghi diversi.
Probabilmente dimentichi di dirigere un giornale nel quale riportate
quotidianamente in cronaca reiterati fatti di intensa gravità .
Probabilmente il solo fatto di essere giornalista ti fa ritenere di
avere certezze anche su episodi di questa città e della sua provincia
che,non certo io piccolo piccolo, ma altri, con riconosciute
capacità,leggono in maniera meno superficiale di quanto mi sembra tu
faccia. Giornalisti compresi.
Non sto qui a parlarti delle relazioni della Direzione Investigativa
antimafia e dei rapporti della Dia su Latina e sul Basso Lazio.
Non ti cito le ultime dichiarazioni del dottor Ormanni , di altri
magistrati e di quanto scritto negli innumerevoli rapporti di eccellenti
Ufficiali dell´Arma o di responsabili politici del Ministero
dell´Interno, sul radicamento delle mafie.
Certo, non si analizzano questi fenomeni negli incontri da bar nel
centro di Latina,davanti ad un buon caffè.
Mi permetto di invitarti ad aprire gli occhi su quanto avviene nella
città che sostieni di amare. A non sottovalutare le difficoltà di molti
cittadini non solo sotto il profilo economico ma anche in tema di
diritti,specie al lavoro che non è concessione benevola per gli amici.
In particolare non può esserlo per un socialista come ti definisci
Nella nostra città non sono solo i pur rispettabili mattinali di
Questura a confermare il disagio delle giovani generazioni e i livelli
di violenza e di sofferenza sociale che le investe.
I fatti, le storie personali di alcuni,non pochi,politici e
imprenditori, fuori dai loro curriculum giudiziari, non lasciano, a mio
avviso, dubbi su come il concetto di legalità nella nostra città sia inteso.
Non si possono"sbertucciare" come fastidiose e prive di riscontro le
gravi affermazioni fatte a suo tempo dal dottor Bianchi, presidente del
Tar del Lazio.
Non è una questione di processi e sentenze.
Sarebbe riduttiva l´analisi di un territorio fatta di articoli di legge
e commi.
Su questo come sono legittime le tue opinioni lascia poter definire tali
anche le contrarie.
Non certo le opinioni sul tema sono meno importanti o meritano ilarità
se non manifestate nella qualità di giornalista, conduttore di programmi
tv o di editore diviso tra calcestruzzo e media.
Un esperto in materia, di nome Paolo Borsellino, sosteneva che la lotta
alle mafie si perde se diventa un problema solo per i giudici e per i
poliziotti, senza coinvolgere i cittadini.
Non credo tu condivida, visto che affermi il contrario.
Non ritengo giusto e corretto, non solo per buongusto, la definizione di
coglione per chi vede mafia in alcuni comportamenti politici ed
imprenditoriali né per chi nega l´esistenza dell´agire mafioso.
Semmai parlerei di buona fede e libertà o meno nei giudizi.
Permettimi di ricordare che nel diario del giudice Rosario Livatino,
ucciso dalla mafia, fu trovato scritto: *…non ci sarà chiesto in cosa
abbiamo creduto ma se siamo stati credibili* . E il conto con questa
verità prima o poi lo facciamo tutti.
Tutti dicono di amare Latina. La nostra è una città ospitale. Ma
accoglienza non vuol dire non difenderla da quanti la usano e
violentano, anche non tanto celatamente.
Non ti nascondo che l´invettiva meno opportuna dell´articolo nei miei
confronti è stato quell´invito a tacere fatto al poliziotto.
E´ *quell´altrimenti taccia* che mi ricorda altri episodi e pare
oltremodo minaccioso.
Anche se, devo dirti, non mi spaventa.
Vedi, nelle ore in cui scrivevi "la mafia dei coglioni", avevo la
fortuna di stare accanto a Don Roberto Sardelli, il parroco dei
baraccati della capitale.
Mentre tu ci "spiegavi"le dinamiche sociali e criminali di questa città,
in un locale di Roma proiettavano un film sulla vicenda straordinaria
della "scuola 725". Una esperienza rimasta soprattutto nella memoria di
chi viveva allora nelle baracche dell'Acquedotto Felice di Roma e
portava avanti la battaglia contro l'emarginazione e l'indifferenza.
Il titolo di quel film realizzato e diretto da Fabio Grimaldi e che, tra
alcuni giorni, Libera proietterà a Latina, ha per titolo:*Non tacere. *
Pensa che brutte frequentazioni ho! Non bastavano i socialisti e i
comunisti.
Don Sardelli, la sua esperienza e quella di "scuola 725" si inserirono
in un momento particolarmente significativo della storia della Capitale,
quando le borgate cominciarono a riempirsi di persone costrette a vivere
in condizioni di assoluta precarietà…
*Quel prete con il suo esempio invita anche il "poliziotto" e cittadino
Turri a Non Tacere.*
Non so se per te sarà una buona notizia. Ho deciso che a breve lascerò
il mio lavoro. Per me la vecchiaia incombe.
*Ma ti assicuro…Non Taccio*!
/ Perché: Un uomo fa quello che è suo dovere fare,// //quali che siano
le conseguenze personali,quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le
pressioni.Questa è la base di tutta la moralità umana"./ Questo lo
affermava/ //J.F.Kennedy, e Giovanni Falcone l´amava ripetere.* *
E tra questi giganti e i "bravi ragazzi" prendo come esempio i primi per
imparare umilmente./
/Cordialmente /
* Antonio Turri Libera *