Il procuratore Mancini lascia senza parole
COMUNICATO
Le dichiarazioni del Procuratore Mancini lasciano molti senza parole.
E’ assurdo sentire che secondo lui nel nostro territorio non esistono associazioni di tipo mafioso, quando da più parti sempre più insistentemente arrivano verbali d’inchiesta sulle infiltrazioni nel nostro territorio.
Nella nostra città e in varie zone della provincia sono state e stanno per essere investite montagne di capitali sulla cui provenienza non si indaga in maniera adeguata, normale che risulti tutto pulito.
Per capire quanto sia radicata la presenza mafiosa sul territorio, basta leggersi le dichiarazioni di qualche collaboratore di giustizia in occasione del procedimento che ha portato al processo Spartacus ci dice l’Associazione Caponnetto, ma basta anche andarsi a rileggere la relazione antimafia che qualche tempo fa fu letta in parlamento e che citava la nostra zona a rischio perché ci sono infiltrazioni camorristiche anche nelle amministrazioni pubbliche.
Quando Mancini ammette come fa ormai da anni che quello dei rifiuti è un business all’interno del quale esistono movimenti tutti da accertare e conferma che da li escono cospicue fonti di guadagno per le organizzazioni criminali, vuol dire che in questi anni la Procura non ha fatto nulla per bloccare queste infiltrazioni, sottolineando una negligenza preoccupante sotto molti aspetti.
Il Procuratore, viene da domandarsi, ha vagliato tutte quelle denunce arrivate in procura nei confronti delle società partecipate ?
Perché visto il silenzio che è sceso su inchieste tipo quella delle assunzioni facili che ha coinvolto il Comune di Latina in particolare un assessore, l’oblio in cui cadono decine di denunce su Latina Ambiente e su Acqua Latina, molte delle quali ben dettagliate, basti vedere quelle che sono state fatte da Legambiente, è lecito sospettare una negligenza da parte della procura se non addirittura altro.
Come dice anche l’Associazione Caponnetto a cui io mi associo pienamente, è inatteso e aggiungo che non è normale che un Procuratore pubblichi analisi difformi da quelle dei magistrati della Dda si di Roma che di Napoli, che per legge hanno competenza esclusiva sui reati associativi di stampo mafioso.
In questo modo non solo come cittadini non ci si sente sicuri, ma si sente tutta l’assenza di una struttura, emanazione dello stato che non indaga su quello che è sotto gli occhi di tutti e su cui altre strutture dello stato ( Commissione Antimafia e Dda ) hanno lanciato l’allarme.
Latina 17 gennaio ’08
LUIGI GALLO
L’ALTRA LATINA
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