Archivio Giornaliero: Settembre 14, 2007

Festa di San Luca in Q5

IL PROGRAMMA E' STATO LEGGERMENTE MODIFICATO NELLE ULTIME ORE PER VARI
MOTIVI, MA PER LA MAGGIOR PARTE DELLE COSE E' INVARIATO ( AD ESEMPIO I
RAGAZZI DISABILI NON POSSONO PARTECIPARE AL TORNEO IN QUANTO MOLTI DI
LORO SONO ANDATI IN GIAPPONE PER I CAMPIONATI MONDIALI ).
PER ULTERIORI
INFORMAZIONI POTETE CONTATTATE NELLO DONA' AL 3479848515.
BUON LAVORO
Nello Donà

Nel 2008 Raduno Nazionale Carabinieri

Dal sito del Comune di Latina:

E' con immensa gioia che apprendo la notia che "giro" immediatamente al nostro portale. Ricordo che lo scorso anno il raduno si è svolto nella città di Bologna alla presenza di oltre 50.000 persone.

Nel 2008 a Latina il Raduno Nazionale Carabinieri

Il generale di Corpo d’Armata Michele Colavito, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, ha comunicato questa mattina al sindaco on.le Vincenzo Zaccheo che Latina è stata scelta quale sede del prossimo Raduno Nazionale dei Carabinieri, che si svolgerà nei giorni 23, 24, 25 maggio.Il generale, accompagnato dal comandante provinciale CC col. Rotondi, ha voluto personalmente, questa mattina, in Comune, ufficializzare la notizia che suggella positivamente una fase intensa di contatti avviata già da mesi proprio dal sindaco.“Questa è una città nata dal sacrificio – ha detto il gen. Colavito – Dedicheremo questo raduno ai bonificatori e ai primi carabinieri che si spesero al loro fianco per far sorgere questa bella, accogliente e laboriosa città”. “Sono davvero felice di questa scelta” – ha commentato il sindaco Zaccheo ricordando che la gente di Latina ha da sempre un rapporto speciale con l’Arma ed i suoi uomini, “portatori di valori intramontabili ed insostituibili, per la civiltà e la pacifica convivenza”. Si tratta di un grande evento per la nostra città: il raduno vedrà confluire a Latina oltre 50mila persone provenienti da ogni parte d’Italia con delegazioni straniere da ogni angolo del mondo.Nel corso della “tre giorni” prestigiose manifestazioni si svolgeranno nel capoluogo: dalla esibizione della banda dell’Arma, al carosello storico dei carabinieri a cavallo, alla mostra delle divise d’epoca, all’imponente corteo che attraverserà le vie della città.Nei prossimi giorni si insedierà un comitato tecnico che studierà ogni aspetto del Raduno, che è destinato a rappresentare una straordinaria occasione per il nostro territorio anche dal punto di vista turistico ed economico se si pensa al gran numero di persone che per l’occasione si concentrerà a Latina ed in provincia.Saranno allo scopo avviati al più presto contatti con le altre istituzioni, gli organismi e le associazioni degli albergatori ed i commercianti, per sensibilizzare tutti (anche attraverso la predisposizione di pacchetti/convenzioni) sulla necessità di predisporre per tempo la macchina organizzativa.

Si può essere democratici …..

Si può essere democratici con chi ha il sogno di imporre il totalitarismo teocratico al mondo?Con questa frase Maria Mantello, chiude un intervento – su Parvopolis – sulla lugubre e, mi passi, ridicola apparizione per la barba tinta  di Bin Laden l’11 settembre 2007.Certamente condivido con la Mantello la concezione laica della Stato, Stati teocratici come Iran e molti altri dell’Oriente ( islamici), ma altresì  teocratici come Israele(ebraico), non mi piacciono e non mi piaceranno mai, per due ordini di motivi: Innanzitutto Dio ha con l’uomo – creato a sua immagine  e somiglianza- un rapporto diretto immediato e non ha bisogno di ‘mediazioni interpretative’ simili a veggenti che leggono i sogni. Secondo si dimostra chiaramente che dove il potere agisce in nome di Dio, spesso l'intransigenza e  la pena di morte sono regola.L’Italia professa nella sua Costituzione molte libertà, compresa quella di religione, ma afferma,  mi passi la semplificazione concettuale, che v’è libera Chiesa in libero Stato, cioè che ognuno deve assolvere un ruolo, o meglio una cura particolare degli interessi dei cittadini… di Dio curando l’anima, di Cesare curando il corpo.La frase della Mantello non mi serve per dare una risposta alla  domanda stessa, ma per condividere con lei l’avversione al ‘sogno di imporre il totalitarismo teocratico’,  questa tentazione riaffiora ogni volta che accade qualcosa ad Oriente, e viene dal Vaticano – che ritengo un grande contraddizione in termini uno Stato di Dio in terra, come se Dio nella sua Grandezza e Misericordia avesse bisogno di una ‘Ambasciata terrena’ e non albergasse dentro ognuno di noi – che chiede ai Governanti di inserire nella Cortituzione Europea…  la ‘Radice cristiana dell’Europa’, ma se noi ripercorriamo la Storia d’Europa, non quella sorta di favoletta che ci hanno somministrato nella scuola, smielata e da libro ’Cuore’ dove tutti erano bravi ed eroi, mentre in realtà erano carnefici spietati e guerrafondai, allora la ‘radice cristiana’ sarebbe da abiurare in quanto causa di scelleratezze assolute, dove quella che  riconosceva – un esempio per tutti- da parte della Chiesa del diritto del Signore (spesso incoronato dal Papa) di consumare la prima notte di letto con la sposa appena maritata.

Forse a questa ‘radice cristiana’ deve ispirarsi l’Europa, e non a quella che ha emancipato la donna dall’uomo, principio che nella Chiesa è ancora tabù, dove la donna vive ‘tre passi indietro’ al ‘maschio prete’? Credo, personalmente e ne sarò smentito solo dopo la vita, che Dio, non sia Uomo o Donna, Dio è Dio, solo nella nostra rappresentazione maschilista l’abbiamo dipinto, o meglio la Chiesa,  l’ha fatto dipingere su quadri e pareti uomo, per quella atavica concezione maschilista, atavica, cioè che affonda radici nella religione cristiano-cattolica?

Ora credo che i valori sani del cristianesimo, non si disgiungono dai sani valori  laici.., la Carità, regina  delle Virtù del cristiano non è dissimile dalla regina della virtù laiche quale è la Solidarietà, e potremmo andare avanti molto su questa strada di parallelismi di principi.

Ma voler inserire questa ‘ radice cristiana’ come si concilierebbe con l’ingresso della Turchia, o con i credenti islamici balcanici? A meno che non si voglia riprodurre a livello europeo l’ignominosa guerra di religione ancora presente in Irlanda e di cui la Chiesa-Vaticano non dice nulla, preoccupata di non perdere l’aliquota terrena e cattolica dell’area… ma in tutto questo Dio cosa c’entra?

 Dio è ciò che ognuno porta dentro e ciò con cui si parla, a cui si confessano le proprie debolezze, le proprie ansie, al quale  gridiamo i nostri dolori e al quale chiediamo conforto e sostentamento, al quale qualcuno invia invettive oltraggiose, ma Lui nella sua Garndezza e Misericordai infinita, perché Dio… tutto ascolta e perdona, appunto perché Dio… e non ha bisogno di affermazioni territoriali europee o mondiali. Ancor più non ha bisogno di interpreti, perché sa parlare tutte le lingue del mondo ed al cuore di tutte le persone.

Mario BERNARDIS

Nullafacenti e non solo !

Si affrontano in luoghi diversi conversazioni fra cittadini sullo stato di questo Paese ed anche in questa Città, a fronte di questo dibbattito permanente, vorrei immaginare che non si debba, comunque, limitarsi e continuare a conversare lasciando, questi personaggi della politicaa fare il bello e cattivo tempo… questa parola 'tempo' mi ricorda un passaggio del libro 'La Casta' dove sotto il governo Berlusconi, Padrone della Casa della Libertà, (ma sarebbe bello sapere cosa accadrà ora con Prodi) gli aerei della flotta del Governo avrebbero volato e sarebbero stati pagati per aver volato " 37 ore al giorno". Miracolosamente è stato capace di espandere la dimensione temporale di una giornata da 24 a 37 ore. Contro questa arroganza da 'Dei' e pertanto, immaginabile, di 'impuniti perpetui' come credono possano rimanere nel tempo, occorre da questa 'piazza mediatica e chiacchiericcia' uscire e scendere nella 'piazza reale' ed immaginare una "nuova presa della Bastiglia" e quel che ne è venuto conseguentemente. Se non saremo capaci di questo ridurremmo questo chiacchiericcio come quello sui portali o siti vari, luogo del pettegolezzo, raffinato certo, ma del 'pettegolezzo e basta!'. Beppe Grillo, a modo suo, ci ha insegnato che volendo si può… certo ora si è tirato tutti gli strali  e si stanno scatenando contro di lui perchè 'ha detto cose talmente vere e risapute', ma le ha dette, non nel chiachiericcio quotidiano ma sulla piazza e 'senza peli e/o galatei' e ciò ha rotto i giocarelli della classe politica. Dunque, mi chiedo quanti sarebbero disposti a scendere da subito in piazza quì a Latina per iniziare un "sit-in permanente" caso mai in Piazza del Popolo, da dove denunziare pubblicamente e permanentemente tutte le illegalità?  Questo sarebbe un nuovo modo di 'prendere la Bastiglia'… un inizio di una battaglia veramente concreta e non fatta di 'chiacchiericci'. Sperando che – stante quanto detto da  Bertinotti – si lui il Presidente della Camera eletto nelle fila di Rifondazione Comunista – che è, ascoltate bene, 'un peso insopportabile, il peso dell'aggressione alla classe politica' quasi fossero colpe nostre l'esose spese della politica e degli stipendi che loro Onorevoli e Senatori, come tutto l'apparato burocratico creato ad-oc, ma senza escludere il quello della Presidenza della Repubblica – non si assista più uno spettacolo indegno di uno Stato democratico e pluralista dove chi ha privilegi si indigni nei confronti di chi si chiede se domani potrà mettere il 'companatico dentro il pane'  con la pensione minima o un salario precario di 500,00 Euro o uno stipendio d'operaio o impiegato di 1.000,00 Euro e poco più. 

Se ' I NULLAFACENTI' della p.a.-  quel 10% di parassiti che sciamano per uffici e Piazza Popolo – sono l'ignominia della classe impiegatizia – certa  'CLASSE POLITICA LOCALE'– preciso Presidenti, Sindaci, Assessori, Consiglieri e 'apparati burocratici creati ad-oc' – sono quel rovescio della medaglia dello spreco del denaro pubblico locale.  Ora chiedo, prima a me e, poi, a quanti sono irritati di tutto questo, se tale modo di tirare avanti sia veramente 'un  peso sopportabile', allora v'è necessità di una reazione significativa da 'leoni'. Scendendo in piazza a a dire chiaramente quello che si sente dentro e iniziare la 'presa della Bastiglia' anche in questo Paese, non sostituendosi a loro, ma chiedendo di riscrivere le regole della democrazia, senza protezioni o lacciuoli di 'Regolamenti parlamentari' o' Bilanci segratati per motivi di sicurezza' tutti… artefizi giuridici  per costituirsi privilegi innominabili e protezioni, fatti e miserevoli artifizi ormai noti a tutti … o quasi.

Mario BERNARDIS                                                                                                         Delegato – Aliquota CGIL – RSU Comune di Latina                                         [email protected]

TIA: La tassa provinciale non è dovuta

Latina, 14 settembre 2007                                                                                 

Riscossione tariffe TIA

PANNONE:        “La tassa provinciale è sospesa e non va pagata,         Il gestore usi il buon senso: Latina è un caso unico in Italia”  Se la Latina Ambiente avesse messo sempre il medesimo impegno negli adempimenti contrattuali, così come sta facendo nel richiedere in fattura somme non dovute, avremmo un servizio complessivamente migliore e, soprattutto, minori costi per i cittadini. La tesi sostenuta dall'amministratore è di fatto una interpretazione personale ed interessata della società, basti pensare che il gettito di questa imposta porterebbe nelle casse del gestore oltre 400.000 euro. Nel caso del tributo provinciale per l'ambiente l'effetto soppressivo previsto dall'art. 264 comma 1 lettera n) del c.d. Codice dell'Ambiente è immediato, per cui a decorrere dal 29.4.2006 l'obbligo tributario non può più sorgere ed il prelievo non può essere applicato e riscosso, né recuperato e, se riscosso (come è avvenuto per le bollette del 2006), va rimborsato. E' vero che si è in attesa dell'approvazione dei regolamenti attuativi della Codice dell'Ambiente, ma la Tassa Provinciale è oggetto di specifica sospensione per cui, in mancanza di un provvedimento contrario, l'applicazione risulta arbitraria, con il rischio di rendere inesigibili tutte le fatture emesse. La Latina Ambiente farebbe bene a restituire le somme in tal senso riscosse per l'anno scorso e a stralciare la richiesta per l'anno in corso. L'effetto della sospensione, concettualmente e giuridicamente, comporta una interruzione e priva qualsiasi soggetto del potere di applicare la tassa, anche perché in materia tributaria ogni imposizione deve derivare dall'applicazione della norma che la contempla, si tratta di una materia rigida che non può essere lasciata alla libera interpretazione di un ente o società, che tra l'altro, ha un interesse ad incassare. D'altronde, non si spiegherebbe perché in tutto il resto del paese la Tassa Provinciale non viene più applicata. Ribadisco la necessità di un intervento del sindaco, quale garante in materia di tributi locali, con una moratoria per far chiarezza su questo e su altri temi. Non si può continuare a vessare i cittadini senza dare le dovute spiegazioni. Se dovessi dare un consiglio ai cittadini, li inviterei a pagare la prima rata della TIA, dato che il servizio comunque viene effettuato, a seguire attentamente gli sviluppi della vicenda e a sospendere, perdurando le incertezze, i successivi versamenti.                                                                                               Giuseppe Pannone                                                                                    ANOMALIE IN BOLLETTA a)        nell’oggetto si parla di “ACCONTO 2007”, ovvero nessuna riduzione (ma quale sarà la botta finale?); b)       le scadenze sono del tutto diverse, in due mesi e mezzo bisogna versare l’intero acconto richiestoc)        le bollette stanno arrivando in questi giorni, la prima scadenza è il 15.9;d)       non c’è la descrizione analitica del conteggio; e)        si reitera la richiesta, già illegittima per il 2006, del versamento di una Tributo Provinciale abolito dal 29.4.06; f)        vengono recapitate bollette senza tener conto delle rettifiche richieste dagli utenti o delle variazioni denunciate, per cui le fatture vengono notificate, ad esempio, a persone che non sono più titolari del contratto o che, addirittura, sono decedute. g)        le riduzioni per agricoltori, abitanti nell’area della discarica, soggetti in grave disagio socioeconomico, sono scomparse;h)       chi deve segnalare errori e inesattezze si sobbarca un viaggio fino a B.go S. Michele;i)         presso l’ufficio di presidenza giacciono ancora interrogazioni e richieste di consiglio monotematico.j)         Nessun risultato per la lotta all’evasione e all’elusione. 

Vindigenus 2007

L’evento che Comfimpresa Latina ha previsto per i giorni di Sabato 15, Domenica 16 e Lunedì 17 Settembre, promuove la produzione indigena del territorio. La manifestazione avrà il seguente svolgimento: – Area antistante Museo Cambellotti – Stand 3×3 completi di luce, prese e assicurazione. – Pubblicità e promozione attraverso i media locali e nazionali , con spazi pubblicitari su giornali e mezzi di locomozione. – Pieghevoli in quadricromia e locandine. I giorni da sabato e domenica sono dedicati soprattutto alla promozione, degustazione e vendita dei prodotti: – Vino e olio con particolare attenzione alla valorizzazione dei prodotti Autoctoni e/o Biologici. – Caseari e Carni. – Panificatori Locali. Durante lo svolgimento della manifestazione ai signori visitatori e dato modo di ampliare e, approfondire le proprie conoscenze nel settore Agroalimentare della Provincia di Latina, partecipando a dei seminari conoscitivi e pratici, intitolati “Guida al sapere e al consumo dei prodotti”, che prevede attraverso una piccola quota di adesione: – Degustazioni – Materiale informativo e divulgativo. – Tasca con bicchiere da degustazione. Mentre nella giornata conclusiva di Lunedì 17 l’evento fieristico è esteso con più attenzione agli addetti ai lavoro , dei seguenti settori: Esercenti , Albergatori e Ristoratori, ai quali sarà inviato , apposito invito . Saranno presenti gli APT della Provincia di Latina. L’obiettivo di tale evento, attraverso Confimpresa Latina è quello di : – Costituire un marchio per i prodotti tipici e di qualità. – Una vetrina di lavoro per la tipicità e qualità dei prodotti locali e nel contempo intesa come una borsa merci.

LE AMNESIE DI ZACCHEO

Settembre è il mese per il rilancio delle attività imprenditoriali, professionali, commerciali, scolastiche, politiche. E’ il mese dove si pianifica il fine anno, ma anche quello che verrà.Di norma lo fanno tutti: imprenditori e professionisti, commercianti, professori e studenti.Anche i politici pianificano il loro lavoro, qualcuno come il sindaco Zaccheo pianifica l’impossibile o quanto meno l’improbabile. Parla di grandi opere: il porto, la metropolitana, il nuovo ospedale, il nuovo carcere. Ne parla da tempo e di concreto non si vede nulla. Tanto per rimanere in mare, naviga a vista. Continua a non ricordare quello che affermò cinque anni fa. Azzero tutto e rivedo il progetto Terme, compresa la società Terme di Fogliano. Risultato? Tutto come cinque anni fa. Per non parlare del debito con Condotte e relativo decreto ingiuntivo scomparso. Una farsa. Ma il sindaco non ricorda neppure cosa disse per l’Intermodale. Rivedo tutto. Il centro logistico continua ad accumulare perdite. Per ultimo parla di nuovi finanziamenti del Ministero del Tesoro per l’immobile ICOS, dove dovrebbe andare la Guardia di Finanza. Pare che di questi finanziamenti ne sia a conoscenza solo lui. Di reale c’è solo il mutuo che il comune di Latina continua a pagare per l’acquisto all’asta fallimentare. Ma è bene ricordare che il sindaco ha sostenuto a suo tempo di non sapere nulla dell’aumento illegittimo delle tariffe delle bollette di Latina Ambiente. Anche qui come per le terme super commissione di esperti, altri soldi dei cittadini contribuenti. Con quale risultato? Ancora non se ne sa nulla. Il sindaco non ricorda bene neppure l’intero iter dell’affare Orsal. Risultato? Il comune, ovvero i cittadini contribuenti, ci hanno rimesso diversi centinaia di migliaia di euro. La ex SVAR? Ricorda Zaccheo di aver affermato diversi mesi fa che era tutto pronto per l’inizio dei lavori, perlomeno quelli di bonifica del territorio? Tutto fermo, continua il degrado in piena città. La metropolitana? Per il sindaco doveva essere già partita. Qualcosa il sindaco lo ha però pianificato. Ha preso in affitto due piani del rifatto (dall’architetto transalpino Wilmotte) palazzo Pegasol. Ricorda di aver detto di volerlo acquistare? Perché allora non acquistarlo subito? Ma le amnesie maggiori (non tutte però) del sindaco sono quelle sull’urbanistica. Sulla materia si cimenta da tempo, cambiando in corsa la sua opinione sulla necessità di un nuovo PRG. Oggi predilige il vecchio piano Piccinato e i piani particolareggiati. Sarà ricordato (malamente) come il sindaco che ha autorizzato più metri cubi di cemento nella storia della città. Zaccheo continua a dire che ama Latina, incurante di come la stia modificando e come si stiano stravolgendo i borghi. Le cronache recenti raccontano che tra spartizioni di deleghe e assessorati nuovi da assegnare, la fretta del sindaco è quella di tornare a “trattare” di urbanistica. Che sia la marina e i terreni vicino a Satricum i prossimi argomenti all’ordine del giorno? Il sindaco ha sufficiente memoria per ricordare il problema dei depuratori ? Il sindaco si rende conto che c’è il rischio che molti cittadini potrebbero non avere l’abitabilità degli immobili acquistati? Ricorda quando fu il paladino di una personale battaglia contro “i cavalieri dell’apocalisse” perché non si costruisse il grattacielo nel centro direzionale, oggi in costruzione? Ed infine, in merito ai costi della politica, ricorda (se lo ha letto) quello che il suo presidente nazionale ha detto al Corriere della Sera. Testualmente Fini afferma: ”occorre essere coerenti e consequenziali. Per esempio, se noi facciamo una battaglia contro gli sprechi e le caste a livello nazionale, poi non ci può essere a livello locale la richiesta di aumentare dei consiglieri comunali o dei politici nelle municipalizzate”. Ricorderà Zaccheo le indicazioni del suo presidente e sponsor? Una cosa però il sindaco la deve assolutamente ricordare per tutta la durata del suo mandato. Poco più della maggioranza (in ogni caso sempre maggioranza) di questa città non ha creduto alle sue amnesie e per questo lo ha mandato al ballottaggio. 

Nando Cappelletti  LATINA SOCIALE

INCREDIBILE: a Lestrella apre un nuovo negozio !

A proposito dell'inaugurazione del nuovo esercizio commerciale prevista per domenica prossima (pubblicizzata abbondantemente con le locandine gialle nelle strade del quartiere) sarebbe carino che una sorta di comitato di accoglienza, magari informale, desse il benvenuto come quartiere e come portale a chi ha dimostrato indubbio coraggio nel venire ad aprire un negozio nel Lestrella.Passione a parte per il modellismo…

Fuori i fannulloni dalla pubblica amministrazione: la proposta Ichino

Qualche mese fa, verso la fine di agosto, il giuslavorista Pietro Ichino – di cui ho apprezzato A che cosa serve il sindacato? – ha lanciato, dalle pagine del Corriere della Sera, una proposta "scandalosa", quasi "indecente", per ridurre la spesa pubblica e razionalizzare la pubblica amministrazione: licenziare l'uno per cento dei dipendenti pubblici, andandoli a pescare tra i più fannulloni. Allora ero a Berlino e, letta di sfuggita la notizia, non ho poi seguito la discussione e il putiferio con cui in Italia è stata accolta l'idea di Ichino – soprattutto da parte dei sindacati del settore pubblico. Ora tutta la faccenda è descritta e precisata in un volumetto che Ichino ha appena mandato in libreria: I nullafacenti. Perché e come reagire alla più grave ingiustizia della nostra amministrazione pubblica.

Per introdurre la proposta, Ichino si serve di un dialogo immaginario – quasi socratico – tra un precario del settore pubblico e un sindacalista. E' quest'ultimo che, con il pretesto di "difendere" a ogni costo chi è assunto a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione, fa in realtà l'interesse di chi è inamovibile anche quando – talvolta persino dolosamente – non fa nulla e il suo rendimento è non soltanto scarso, ma persino nullo. Quella che viene spacciata per "giustizia" è invece una somma ingiustizia nei confronti in primo luogo di chi lavora ("tutti i dipendenti pubblici seri sono vittime di un sistema incapace di distinguere tra chi lavora bene e chi no") e in secondo luogo di quei precari che potrebbero essere assunti – e che già sono pagati in modo "discriminatorio" rispetto agli altri – licenziando i "nullafacenti". Ichino para anche un'obiezione che potrebbe sorgere: chi garantisce che i licenziamenti verranno attuati con giustizia e non in base a criteri di simpatia personale? Per ovviare a questo rischio, Ichino propone che si istituiscano, almeno inizialmente, degli organismi autonomi di valutazione e che le scelte possano essere impugnate davanti al giudice dal lavoratore (anzi: dal non-lavoratore) colpito, purché si applichi la regola del "litisconsorzio necessario", chiamando cioè in causa l'altro lavoratore che, secondo il non-lavoratore colpito, dovrebbe ricevere la valutazione negativa.

Come si nota, dunque, la posizione di Ichino è tutt'altro che estrema e mi sembra invece che rappresenti il minimo per introdurre un po' di meritocrazia anche nell'amministrazione pubblica. C'è anzi chi, come Luigi De Marchi, la ritiene fin troppo timida e ben di più dovrebbero essere i dipendenti pubblici da licenziare (e scrive: "questa ridicola proposta dell’1%, che esigerebbe almeno 100 anni per riportare la nostra burocrazia a dimensioni sostenibili, è già stata sdegnosamente bloccata da vari ministri del Governo Prodi e dai 3 gnomi del sindacato di regime.")

Il libro di Pietro Ichino è, naturalmente, un instant book e non ha quell'ampiezza di respiro e di analisi che aveva l'altro suo libro sul sindacato (e sulle storture del sistema sindacale italiano). Oltre al "dialogo socratico" iniziale comprende anche gli articoli originariamente apparsi sul Corriere della Sera, una serie di interventi che lo stesso Ichino ha selezionato tra le reazioni dei lettori che hanno commentato la sua proposta nel forum aperto dal quotidiano milanese. Inutile dire che la stragrande maggioranza dei lettori è d'accordo con lui: in molti casi vengono fornite testimonianze in presa diretta della negligenza descritta dal giuslavorista o confronti con i sistemi in vigore in altri paesi, in particolare in Inghilterra. Non mancano, tuttavia, voci molto discordanti che talora rasentano il caricaturale, come per esempio quella di qualcuno che scrive: "Il prof. Ichino è un terrorista volgare e astuto, perché ingenera un senso di terrore vago e mai precisato (…) Il suo è un odio viscerale contro chi lavora (un bersaglio non combattente) e ogni suo atto è diretto a terrorizzare (…) Il progresso dell'umanità si misura dalla sua progressiva liberazione dalla schiavitù del lavoro. Il prof. Ichino è un terrorista della schiavitù". L'estensore di questo commento si astiene però dal dire che i nullafacenti pubblici che si "emancipano dalla schiavitù del lavoro" lo fanno parassitando il denaro pubblico e il lavoro di altri che sgobbano al posto loro: strano concetto di liberazione.

L'ultima parte del libro riporta invece, concretamente, i dettagli tecnici della proposta di Ichino ("Come si può garantire equità e trasparenza nella valutazione, negli incentivi e nelle sanzioni"), così come è stata pubblicata sul sito lavoce il sette settembre scorso.

A dire il vero, ho letto la proposta di Ichino – che condivido, pur ritenendola davvero un po' timida – sentendomi, di volta in volta, euforico (finalmente qualcuno propone qualcosa che tenta di disincrostare il putrido sistema pubblico italiano, ormai paralizzato) e rassegnato (una cosa del genere non passerà mai in Italia, vinceranno sempre i sindacati che difendono a spada tratta i nullafacenti, a discapito dei lavoratori – e impossibile che i politici, con le loro rendite, vadano a prosciugare il pozzo da cui le attingono), tanto che – a tratti – mi sembrava di leggere non una proposta concreta, ma un romanzo di fantascienza, ambientato non ad Alpha Centauri ma in una pubblica amministrazione efficiente e funzionante in base a princìpi meritocratici. Povero illuso che sono!

Mario Bernardis

La crisi di un sindacato.. la difesa dei fannulloni.

Vorrei sottoporre l'articolo di fondo che apre IL MESSAGGERO del 13.09.2007, sulla crisi interna alla CGIL ma che rispecchia, comunque,  una crisi generale dei Sindacati….

LE RAGIONI DEI LAVORATORI . LE COLPE DEI FANNULLAONI

di Paolo POMBENI
Lo scontro interno alla Cgil va preso sul serio, perché, a suo modo, riflette alcune delle contraddizioni di fondo in cui si dibatte questo Paese. La rabbia dei metalmeccanici della Fiom è comprensibile e condivisibile di fronte a salari che sono oggettivamente bassi e che costringono le famiglie a vivere con difficoltà a fronte di un lavoro che si mantiene “duro” e peraltro essenziale allo sviluppo di un settore economico ancora trainante.
La loro richiesta di qualche aumento salariale fra l’altro contenuto (stiamo parlando di 5 o 6 euro al mese in più) non è tale che possa venire respinta come immotivata. Non vorremmo apparire brutali ma la realtà è un’altra: non ha senso tenere una classe operaia in condizione di salari bassi per mantenere i costi di un sistema di intermediazione politica e di gigantismo burocratico assai poco produttivo, ovvero non ha senso mettere in difficoltà una componente che è un “capitale umano” essenziale al Paese (questo giornale sta parlando tanto di merito, anche chi lavora alla catena di montaggio ha diritto a vederselo riconosciuto) per garantire una buona esistenza ad un insieme di scrocconi e fannulloni. Una rete di intermediari all’italiana che non ha paragoni al mondo.
Questa è la vera questione da risolvere, qui ci sono i presupposti per la ragionevolezza, per trovare un vero terreno di contrattazione. Per capire, ad esempio, che i “padroni” non sono tutti cattivi e “succhiasangue”, questa immagine è buona per la retorica di un estremismo radicaloide che dovrebbe avere fatto il suo tempo. La domanda seria da porsi è se le imprese non abbiano in realtà margini sufficienti per espandere i salari viste le condizioni di competitività estrema in cui sono poste da una concorrenza globalizzata.
Certo questo quadro generale invita il sindacato a qualche ragionamento meno… tranquillo. Non vogliamo entrare nelle loro schermaglie interne, certo non può essere un sindacato sempre meno “operaio” e sempre più di pensionati e addetti a vari tipi di servizi (pubblici e privati). La ricchezza del nostro paese è inevitabilmente nel nostro sistema produttivo e oggi non si può certo vincere collocandosi nel sistema della bassa qualità e della commercializzazione facile, perché lì la gara è persa in partenza visti i costi del lavoro che si possono trovare nei paesi emergenti dell’ex Terzo mondo.
Anni fa, ma non certo secoli fa, si era avanzato un discorso sulla “alleanza dei ceti produttivi”, cioè sull’interesse “riformista” (possiamo dirlo a certi ideologi neo-operaisti?) di tutti coloro che sono realmente nel sistema che produce la ricchezza del paese di promuovere una revisione profonda del contesto italiano.
Una riforma che riuscisse ad abbattere la selva di privilegi, rendite di posizione di inutile intermediazione, sprechi organizzativi per motivi clientelari dei più vari generi, che ruotano intorno alla politica, afferrano alla gola e soffocano la vitalità economica del Paese e la sua capacità di mantenere quel livello di sviluppo che pure si era riusciti a conquistare. Questa, e non altre, è la vera questione capitale
.

Per coloro che hanno seguito recentemente la polemica tra lo scrivente Delegato aliquota CGIL alla RSU Comune di Latina e la S.G.A. della CISL, nonché Coordinatrice della RSU, credo che questo fondo pubblicato oggi, o è capace di far riflettere il sindacato in generale o sarà una crisi forte con conseguenze anche di derive populistiche o estremistiche. Occore che certo modo di fare sindacato, irresponsabile  e fatti di inciuci miserevoli deve cessare e far fare passi indietro a una classe dirigente del sindacato superata e compromessa irrimediabilmente.

Mario Bernardis