Archivio Giornaliero: Marzo 10, 2006

Insegnare……..è una missione

L’articolo che ho scritto l’8 Marzo sull’arte di insegnare ha ricevuto una sola risposta, quella di un papà che chiaramente ha vissuto ciò che ho descritto nell’articolo stesso. Non credo sia stato l’unico, nè che sarà l’unico padre a subire problemi scolastici. quello che mi colpisce è che non mi abbia risposto neppure un’insegnante….ed è per questo che voglio approfondire di più la questione. Partendo dal presupposto che l’insegnamento dovrebbe essere insieme una passione ed una missione, voglio intraprendere con voi il viaggio nelle mille paure dei ragazzi che seguo (studenti privati, ovviamente), nelle mille parole di sconforto che mi riferiscono quotidianamente. Per fare questo aggiungerò continuamente i loro commenti ed i loro discorsi per fare ancora più presa su chi li “concia così”. Forse non è ben chiaro, ma sono molto arrabbiata, come insegnante privata e come mamma. I miei bambini sono ancora piccoli, ma quando saranno in età scolare, se qualcosa non cambia, dovrò affrontare anche io tanta cattiveria ed ignoranza. Magari in Inglese non avranno mai problemi, ma questa cancrena che descrivo interessa anche le altre materie.
Dunque veniamo al punto:
Fancesco, 16 anni, Liceo Classico: “La professoressa ha detto che tanto i compiti me li fai tu quando vengo a ripetizione e che quindi per lei è come se non li avessi fatti”
MORALE: il ragazzo pur avendo intrapreso l’impegno delle ripetizioni pomeridiane non può raggiungere dei risultati perchè per l’insegnante la lezione privata è sinonimo di compiti fatti dall’insegnante a casa. Pertanto, pur avendoli fatti lui, si becca un due perchè per lei/lui non valgono!!!!!!

Alessandro, 18 anni, Ragioneria: “La prof mi ha interrogato, ho risposto bene a tutto e lei mi ha detto”ehhhh che è successo? ti sei messo a studiare???”, le ho chiesto se mi ero meritato un sei, la suffcienza, lei mi ha risposto che per avere la sufficienza ci vuole ben altro e mi ha messo 5″
MORALE: il ragazzo aveva studiato l’argomento, durante l’interrogazione ha risposto correttamente, ha fatto bene gli esercizi, l’insegnante con una battuta sarcastica gli dice addirittura che è sopresa che abbia studiato….ma poi non lo premia, non lo incentiva, lo smonta, lo deride, lo spegne. Grazie professoressa, grazie per aver reso vano il lavoro di mesi. Lo sa cosa abbiamo ottenuto? Che Alessandro ha detto: “tanto studio o non studio per lei sono sempre insufficiente!”
Questi sono solo alcuni esempi, ho reso l’idea? Capite perchè sono arrabbiata?
I ragazzi vanno premiati, vanno aiutati, vanno incentivati, vanno guidati!!! è questo il vostro compito di INSEGNANTI, non è mettere segni rossi e vantarsene!!!!!
Ci sentiamo prestissimo, tanto ne succedono tutti i giorni.
Saluti Raffaella