Diserbante chimico
Cari Vicini (come ormai si usa dire),
Vorrei condurvi in un viaggio che parte da lontano, dagli Stati Uniti del 1932, e che finisce il 3 marzo 2006 sul marciapiede davanti casa nostra.
Stati Uniti, 1932: siamo in piena “depressione” e gli americani stanno vivendo il periodo peggiore della loro storia. La borsa era crollata nel 1929, la produzione industriale si è più che dimezzata, le acciaierie funzionano ad appena il 12% della loro capacità mentre 13 milioni di disoccupati vagano senza meta. Per molti cittadini le condizioni di vita sono regredite a livelli primitivi; avendo perso casa e lavoro, molte famiglie sono costrette a vivere all’aperto in alloggiamenti di fortuna e in condizioni igieniche precarie.
In questo clima surreale, si svolge la campagna elettorale per le presidenziali, che vede il presidente in carica Hebert Clark Hoover, repubblicano, insidiato da Franklin Delano Roosevelt, democratico.
Hoover nei suoi comizi ammonisce gli americani che “… (se avesse vinto Roosevelt) le strade delle città americane sarebbero presto invase dalle erbacce”.
Latina, 3 marzo 2006. Le nostre strade SONO invase dalle erbacce! Sapere che nel 1932 (data di nascita di Latina), in piena depressione, il Presidente degli Stati Uniti riuscisse a preoccuparsi, sebbene per motivi di propaganda, delle erbacce sui marciapiedi, mi sconvolge!
Noi, dopo 74 anni, viviamo ancora nel degrado più totale, coi rovi e le erbacce padroni indiscussi della nostra città!
Cosa fa il Comune? Cosa fanno i nostri politici? Qualcuno percepisce il problema? Qualcuno ne parla?
Si potrebbero finalmente pavimentare i nostri marciapiedi disastrati, si potrebbero dissodare e sistemare le aree verdi, impiantare il prato e poi tagliare regolarmente l’erba! Si sta facendo? Certo qualche timido segnale si intravede ma, a mio avviso, è inadeguato rispetto alle dimensioni del problema.
Quello che invece sta avvenendo da qualche anno, con una cadenza preoccupante, è l’impiego massiccio di diserbanti chimici. Avrete notato tutti in questi giorni i camion che con sistematicità stanno spruzzando con diserbante tutti i nostri marciapiedi.
A parte il danno per l’ambiente e per la nostra salute su cui, per ignoranza, non esprimo alcuna opinione, mi sembra assurdo che vengano usate quantità industriali di diserbante chimico, per controllare delle erbacce che non ci sarebbero se i marciapiedi fossero pavimentati.
Un altro aspetto che vorrei denunciare è che il diserbante viene spruzzato abbondantemente pure sul “prato” in prossimità del marciapiedi. Il risultato estetico sarà pessimo. Avremo le nostre strade “bordate” da una orrenda cornice di erba secca con alle spalle una rigogliosa prateria di erbacce alte un metro. Vi sembra normale? A me no!
Non sarebbe meglio impiegare i soldi del diserbante, per pavimentare i nostri marciapiedi e per tagliare i nostri prati?
Coraggio, possiamo farcela! Siamo in ritardo di soli 74 anni!
Salvatore Antoci.