• Senza categoria

Perche’ i nostri giudici non applicano la legge!

Potrebbero interessarti anche...

Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Il fatto che i nostri giudici non applicano la legge, e che di conseguenza hanno permesso (e forse creato) l'illegalità diffusa su cui ormai squazza l'Italia,  è uno dei principali motivi della deriva del nostro Paese.

    Per tentare in extremis il salvataggio dell'Italia, servirebbe che anche la magistratura cambiasse radicalmante rotta. Ne sarà capace? o continueremo a vedere la disastrosa gestione della giustizia degli ultimi decenni?

    Salvatore

  2. il_vice ha detto:

    La riflessione dell'Avv. Bianchi mi trova pienamente concorde.

    Chi si pone alla guida di un veicolo ed attraversa un incrocio con il rosso non può non sapere quali potranno essere le possibili conseguenze del suo gesto.

    In particolare, per chi conosce l'incrocio in argomento, non può pensarsi di oltrepassarlo con il rosso senza causare un incidente. Non può assolutamente valere come giustificazione l'assunzione di sostanze che alterano lo stato di coscienza del conducente; come ben sanno gli esperti di diritto penale, chi commette un reato sotto l'effetto di sostanze del genere somma al reato principale delle circostanze aggravanti e non certo 'sconta' delle attenuanti.

    Il giudice, in questo come in altri casi, ha accolto erroneamente la tesi per cui chi si è reso responsabile di un sinistro sotto l'effetto di qualsiasi sostanza in grado di alterare le percezioni è da considerarsi 'temporaneamente' non in grado d'intendere e volere.

    Oramai si avverte sempre più l'esigenza di introdurre nuove fattispecie penali affinché questo genere di reati vengano puniti tenedo fermo il principio per cui chi li ha compiuti era ben consapevole delle conseguenze che si potevano generare.

    D'altro canto, nessuno si metterebbe a sparare con una pistola in mezzo alla folla; a cosa potrebbe valere la scusa che costui possa essere ubriaco o drogato?

  3. massimo74 ha detto:

    Probabilmente viaggio controcorrente. Questo non vuol dire che non riconosco l'enorme, inquetante, drammatico problema delle morti sulla strada. Numeri da rabbrividire, migliaia di famiglie distrutte, danno alla società immenso. A ciò è indubbio che bisogna porre rimedio, o almeno provarci con tutte le forze. Tutti. Le strade per tentarci , a mio avviso, sono diverse, e più o meno utili a seconda dei casi e anche a seconda delle esperienze di ognuno.

    Detto questo, riporto da wikipedia:

    "Il dolo eventuale si ha quando l'agente pone in essere una condotta che sa che vi sono concrete (rectius: serie) possibilità (o secondo una teoria affine concrete probabilità) produca un evento inetgrante un reato eppur tuttavia accetta il rischio di cagionarli. È proprio questa accettazione consapevole del rischio che fa differire questa figura dall'affine figura della Colpa Cosciente. L'Agente decide di agire "costi quel che costi", accettando il rischio del verificarsi dell'evento. Nella colpa cosciente l' agente prevede sì l' evento, ma esclude (erroneamente) che questo si possa realizzare, tanto che, se avesse compreso che l' evento in questione sarebbe venuto in essere, non avrebbe agito."

    A questo punto, un Magistrato deve agire conformemente alla Legge. Questo lo darei per ovvio e per scontato.

    Io ho provato a rivestire un attimo i panni del Giudicante. Preciso semplicemente da cittadino. E per giunta non esperto del settore.

    Le considerazioni "personali" alle quali giungo sono abbastanza diverse da quelle espresse precedentemente.

    La bonta delle Leggi in questo ambito e tutto un altro discorso, ma credo ugualmente non affatto scontato in senso negativo.

    In ogni caso è un problema serissimo da affrontare in maniera altrettanto seria e determinata. Ecco perchè ritengo ugualmente le considerazioni della Associazioni Vittime della Strada assolutamente legittime, plausibili, utili, necessarie, e soprattutto di stimolo a chi di dovere di fare qualcosa.

    Massimo de Simone

     

  4. renatosd ha detto:

    Anche io leggendo il post ho provato sensazioni che potrebbero sembrare contraddittorie e se da cittadino non posso che solidarizzare nel merito emotivo del post e provare sentimenti forti per un problema che c'è, d'altro canto non posso non ricorrere all'"esperienza" dell'essere figlio di magistrato perchè tante volte ho chiesto a mio padre il perchè di una sentenza che a me sembrava "ingiusta" e la risposta è stata sempre la stessa:

    viviamo in uno stato di diritto, con delle leggi ed una giurisprudenza … quando si giudica non bisogna farlo mai sulle sensazioni e/o peggio sul furor di popolo o anche su legittime sensazioni popolari …. se così fosse verrebbe meno lo stato di diritto. Quando succedono cose del genere è possibile che:

    1) vi siano motivazioni giuridiche complesse e in alcuni casi anche emotivamente non comprensibili ai più;

    2) una giurisprudenza consolidata ha vagliato una casistica consistente stabilendo un principio che condivisibile o meno va applicato salvo cambiare e/o integrare la legge

    3) vi è un margine discrezionale …. ridotto … ma c'è e spesso nelle cronache si tralasciano una serie di condizioni oggettive che sulla base di interpretazioni, siano esse puramente matematiche o siano esse discrezionali, portano a riduzioni di pena o di provvedimenti che contrastano col sentire comune …

    ricordo infine che il sentire comune, in alcuni casi particolarmente efferati e ignobili,  porta a considerare il linciaggio come più che meritato … il giudicante deve mettere i paraocchi, i bavagli e le catene a questi fattori e spesso lo deve fare anche contro le sensazioni personali …. di questo ne ho l'assoluta certezza per aver vissuto molte di queste situazioni.

    renato

  5. il_vice ha detto:

    Mi rifaccio ai post che precedono per fare alcune considerazioni assolutamente personali:

    leggendo la situazione con i 'filtri' esperienziali di Renato è facile concordare con la sua analisi. E' vero che la complessità delle fattispecie giudicate porta i giudici a considerazioni che possono essere lontane da quelle della 'piazza'. Tuttavia, leggendo approfonditamente la ricerca fatta da Massimo, selezionando un'altra voce indicata per il dolo (in ambito penale) si può giungere a tutt'altra conclusione.

    Nel caso di specie, avendo io premesso che chi conosce l'intersezione tra Viale Regina Margherita e Via Nomentana non può non sapere che il rischio di una rovinosa collisione in caso di passaggio con il rosso è altamente probabile … se non certa, secondo me si può ricadere nell'ipotesi del dolo diretto che si verifica quando l’evento si presenta come risultato certo o altamente probabile della propria condotta; in tal caso, infatti, non può dirsi che il soggetto si sia limitato ad accettare il rischio della commissione del reato in quanto ha agito con la certezza (in senso assoluto o di elevata probabilità vicino la certezza) della sua verificazione e, quindi, avrà voluto direttamente il reato.

    Per le ragioni su esposte continuo a ritenere l'autore del sinistro colpevole di omicidio volontario.

  6. gidepau ha detto:

    Un saluto da Padova a Freddy e ai lettori del sito,…qualche considerazione su giornalisti e Magistrati, qui a Padova per la nota vicenda della rotaia killer del Metrotrambus ( oramai non si sa' nemmeno piu' come definirlo..forse piu' appropriatamente ……NA' SOLA ? ) i giornalisti si sono dati il SILENZIO STAMPA, NON NE PARLANO PIU' ..oppure se ne parlano e' solo per dare corda ai poteri forti l' unico che fa' eccezione e il LEGGO quotidiano gratuito nella persona del Giornalista Giorgio Scura l' unico che ha avuto il coraggio di fare alcune domande scomode a Di Pietro ex Ministro Infrastrutture  a domanda " e dei oltre 250 feriti dalla rotaia killer , cosa ne' pensa Ministro ? risposta di Di Pietro " ricevo molte piu' segnalazioni per la qualita' dell' aria " , morale per UN UNICO GIORNALISTA CORAGGIOSO  ve ne sono centinaia se non migliaia sotto ricatto malpagati e qualche volta conniventi se non complici, d' altro canto chi SEGHEREBBE IL RAMO DOVE E' SEDUTO ? per quanto concerne il nostro giudizio su Di Pietro ..meglio sorvolare……

    Se un giornalista decidesse di fare un' inchiesta seria e pubblicasse tutti i documenti le prove …l' indomani sempre che l' articolo uscisse si troverebbe senza lavoro e con la carriera stroncata L' ITALIA E' QUESTA E QUESTI SIAMO NOI ITALGLIANI. ( forse non tutti ma molti si ) 

    Per i Magistrati, verso cui nutriamo fiducia nonostante tutto , ci chiediamo tutti,.. in fondo, ma se un Magistrato facesse fino in fondo il suo dovere e indagasse senza GUARDARE IN FACCIA A NESSUNO…e scoprisse tutto quello che c'e' sotto ( siamo convinti che ci sia molto ma molto da portare a galla ) quale vantaggio avrebbe questo valoroso Magistrato in un' ITALIA COME LA NOSTRA? ..temiamo che sarebbe spedito (subito dopo la brillante inchiesta che assicurerebbe alla Giustizia i responsabili di tutto l' ambaradan  ) in qualche zona buia e remota del nostro Paese , della nostra ITAGLIA per:….. se non farlo saltare in aria con qualche kg. o ton. di esplosivo  almeno riservargli l' oblio e la vergogna per quello che ha fatto ..cioe' applicare la Legge . Quindi ci chiediamo perche' dovrebbero indagare, scoprire , condannare se poi cio' che aspetta questi Magistrati Valorosi non e' altro che una PUNIZIONE per quello che hanno fatto ? in altre Nazioni piu' Civili della nostra questi Magistrati sarebbero elogiati , premiati , considerati, ammirati da noi no .

    e' una triste situazione e ancora non si vede la luce in fondo al tunnel, andiamo avanti con ottimismo verso la catastrofe ( come ha detto Beppe Grillo )

    ciao a tutti Gino De Pauli

    P.S. ho pubblicato le foto su http://www.rotaiakiller.splinder.com di alcuni incidenti accaduti all' Aquila con scooter contro le rotaie, se riesci epuoi Fraddy, pubblica e puoi dai risalto alla cosa .

    Grazie