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Pubblico la mail inviata da Bruno. Salvatore
Cronaca spicciola, atti gratuiti di devastazione, marcatura del territorio, azioni prive di senso…
possiamo chiamarle in mille modi le quotidiane azioni che, sotto i nostri increduli occhi, continuano a verificarsi.
Non vorrei apparire come una voce fuori dal coro, ma gli autori di tali scempi "non hanno nessuna colpa!".
L'esasperazione e la totale assenza di un servizio di vigilanza pubblica ci porta a cercare drastiche soluzioni
come "ronde cittadine" "castrazioni chimiche" ecc… ma quasi sempre facciamo fatica nel fare una razionale analisi sui fenomeni sopra citati.
Anch'io come Salvatore (a cui va tutta la nostra solidarietà e comprensione, vedi notizia
www.q4q5.it), girando quasi sempre per la nostra città in bicicletta, mi trovo in situazioni spesso paradossali, dove la maleducazione, mista ad un elevato senso di inciviltà e al mancato rispetto del bene comune, produce degli effetti devastanti di fronte ai quali ti cascano le braccia per terra.
Tornando ai "poveri" ragazzi autori e "vittime" delle loro azioni, sottolineo la loro totale innocenza riguardo alle loro "colorite" espressioni e "focosi" comportamenti.
"Se una pianta produce frutti di pessima qualità, la colpa non può essere certo dei frutti, ma dell'agricoltore che non ne ha avuto cura"
Questi ragazzi sono "frutto" della nostra società, delle nostre famiglie di genitori che, come l'agricoltore, non ne ha avuto cura nelle fasi più importanti e delicate della loro crescita.
Questi ragazzi, spesso "mostri sacri" di stupidità ed ignoranza, sono stati partoriti e lasciati crescere da soli, senza una vera guida, diversa da quella a forma di tubo catodico che ha diffuso un modello di "homo stupidus", in cui si giustifica tutto se può servire per arrivare al successo o alla notorietà (vedi Reality Show).
Quindi, non è solo un problema sociale. E' soprattutto un problema culturale ed antropologico, dove migliaia di "virus" attaccano il "sistema centrale" della fragile mente dei nostri ragazzi a cui non è stato insegnato a gestire le proprie emozioni ed a sviluppare la capacità di inserirsi in un contesto sociale mettendo in luce i propri pregi e le proprie virtù. Ci troviamo invece davanti a delle "deboli" e "fragili" creature, che usano sistemi barbari ed animaleschi per potersi sentire accettati dal "gruppo".
Fortunatamente esistono anche i "frutti buoni" e posso assicurare di conoscerne tanti; ragazzi impegnati nel volontariato, nell'associazionismo.
Ragazzi che credono in quello che fanno, a cui sono stati tramandati dei valori, degli ideali.
Ragazzi abituati a rispettare e ad amare i propri genitori, perché "quei" genitori hanno capito che se vuoi raccogliere "frutti buoni" devi lavorare seriamente ed essere il primo esempio di dignità e coerenza.
Per combattere il degrado sociale non è necessario l'esercito o le bombe.
Servono PROGETTI di rieducazione, coinvolgendo i "ragazzi sperduti" in prima persona, dimostrando loro che una "redenzione" è possibile e che i veri interpreti della crescita della città sono loro.
Se non vogliamo correre il rischio di vedere in futuro uno di questi "bulletti" seduto su una sedia del nostro consiglio comunale, abbiamo l'obbligo morale di intervenire subito e sviluppare nel tessuto sociale una serie di interventi capaci di far capire ai "nostri" figli l'importanza dell'amor proprio e quello del Bene Comune.
Concludo ricordando alcune cose che ho visto fare ad adulti:
– Parcheggiare l'auto sui marciapiedi e davanti agli scivoli ed ai posti riservati ai disabili.
– Andare a 120 all'ora su strade urbane.
– Buttare il sacchetto di Mc Donald dal finestrino dell'auto.
– Gettare il sacchetto dell'immondizia dalla finestra.
– Gettare la sigaretta "accesa" sulla sabbia!
– Non rispettare le file agli sportelli.
– Fermarsi a parlare al cellulare col motore acceso più di 10 minuti.
– Gridare al proprio figlio che giocava una partita di calcio "Spezzagli le gambe!"
ecc… ecc…
Perché dunque continuiamo a meravigliarci del comportamento dei nostri ragazzi?
Un abbraccio
Bruno