Buongiorno sono Luigi Gallo di Latina responsabile di diverse Associazioni e da anni impegnatonell'amministrazione della città. Volevo chiedere informazioni su come poter tutelarei cittadini in merito ai fatti che seguono.
Visto che nel caso dei parcometri di Roma, Rutelli e altri sono stati condannati a restituire deisoldi pubblici, (La Cassazione infatti, a sezioniunite ha stabilito che chi maneggia soldi pubblici, anche sesi traveste da società, deve renderne conto al pubblico), come dobbiamo fare a tutelare i cittadini di Latina dai fatti riportati qui sotto?
Il presente documento intende segnalare il comportamento“fin troppo anomalo ” dell’Amministrazione Comunale di Latina nell’ambito dei rapporti intrattenuti con la Latina Ambiente S.p.A., che si estrinseca nei seguenti atti amministrativi: Delibera di Giunta municipale n. 725 del 04.12.2007, Ordinedel giorno del Consiglio Comunale del 21.12.2007; Deliberadi Giunta Municipale n. 102 del 28.02.2008.
I FATTI
Nella seconda parte dell’anno 2006, a seguito delle problematiche scaturite dal passaggio da TARSU (tassarifiuti solidi urbani) a TIA (tariffa igiene ambientale),deliberato dall’Amministrazione Comunale di Latina in data 30.05.2006, con decorrenza retroattiva a partire dal 01.01.2006, la Latina Ambiente S.p.A. ha fatto presente al Comune di Latina le relative e contingenti difficoltà di ordine finanziario, legate proprio al passaggio a tariffa, concordando con lo stesso la concessione di un “prestito-anticipazione” sui servizi di igiene urbana espletati dalla società nel periodo gennaio-maggio 2006, pari ad € 6.148.199,00 deliberato in data 04.08.2006, darestituirsi entro la data del 31.12.2006, senza interessi,ovvero a partire dal 01.01.2007 in 10 rate con interessi calcolati al tasso legale.
Tale prestito non soltanto non è stato restituito alla data del 31.12.2006 ma non è nemmeno mai iniziata la restituzione rateale che avrebbedovuto partire dal 01.01.2007.
Nel bilancio della LatinaAmbiente S.p.A., relativo all’esercizio 2006, approvato dall’assemblea dei soci soltanto a settembre 2007 (anziché entro il 30.06.2007), gli amministratori della società riferiscono quanto qui di seguito riportato, relativamenteal prestito in oggetto:
“Non è stato quindi ragionevolmente possibile provvedere alla restituzione
dell’anticipazione ottenuta e neppure procedere secondo la successiva
ipotesi di pagamento rateale, per cui si è reso necessario richiedere al
Comune un’ulteriore dilazione dei tempi di pagamento, sempre in dieci mesi
ma a partire da giugno 2007. Anche questa nuova possibilità, potrebbe
risultare non sufficiente… ”.
Al tempo stesso, sempre dal bilancio relativo all’esercizio 2006, si riscontra che la LatinaAmbiente S.p.A. ha concesso, a sua volta, un finanziamentodi € 488.454,00 alla società controllata Ecoambiente s.r.l .con sede in Latina, C.so della Repubblica n. 283.
Nelle more, dal 31.12.2006 al 04.12.2007, l’Amministrazione Comunale di Latina è rimasta sostanzialmente inerte, fatta eccezione per taluni solleciti di pagamento, rispetto al credito certo, liquido ed esigibile che vanta nei confronti della Latina Ambiente S.p.a.. In sede di Giunta Municipale del 04.12.2007- delib. N.725/07- il Comune ha nuovamente affrontato la questione accogliendo la richiesta della Latina Ambiente S.p.A. di un piano di rientro spalmato suun periodo temporale di 48 mesi, richiesta motivata dalla Latina Ambiente S.p.A. in ragione delle difficoltà finanziarie in cui la società si trovava e sitrova.
Erano presenti in Giunta 11 componenti su 13 ed hanno approvato la delibera all’unanimità, precisamente: Vincenzo Zaccheo (Sindaco), Maurizio Galardo
(ViceSindaco- all’epoca UDC ora PDL), Bruno Creo (AssessoreAN-PDL),
Marino Di Girolamo (Assessore FI-PDL), PatriziaFanti (Assessore UDC),
Stefano Galetto (Assessore AN-PDL), Marco Gatto (Assessore FI-PDL), Maurizio
Guercio(Assessore AN-PDL), Felice Palumbo ( Assessore FI-PDL),Massimo
Rosolini (Assessore indipendente), Enrico Tiero(Assessore FI-PDL).
Successivamente, con l’ordine delgiorno del Consiglio Comunale del 21.12.2007, proposto da FI, AN e UDC, è stato previsto di sospendere l’efficacia del credito vantato dal Comune di Latina verso la LatinaAmbiente (credito certo, liquido ed esigibile) e di sospendere, altresì, l’efficacia dei crediti vantati dalla Latina Ambiente nei confronti del Comune di Latina (senza specificare né quantificare in nessun modo di quali crediti si tratti).
Infine, con la delibera di Giunta n.102/2008del 28.02.2008, il Comune di Latina, facendo riferimentoall’ordine del giorno di cui sopra, preso atto che ilcredito vantato nei confronti della Latina Ambiente, a seguito delle compensazioni medio tempore intervenute, ammonta ad € 5.867.429,34, oltre ad interessi legali, ha deciso di recuperare il suddetto credito attraverso operazioni di compensazione con i debiti del Comune di Latina verso la Latina Ambiente.
Erano presenti in Giunta7 componenti su 13 ed hanno approvato ladelibera
all’unanimità, precisamente: Vincenzo Zaccheo(Sindaco), Maurizio Galardo
(Vice Sindaco- ex UDC, oraPDL),Alessandro Calvi (Assessore FI-PDL), Bruno
Creo(Assessore AN-PDL), Stefano Galetto (Assessore AN-PDL),Marco Gatto
(Assessore FI-PDL), Massimo Rosolini(Assessore indipendente).
LECONSIDERAZIONI
Alla luce dei fatti, emerge ilseguente quadro:
1) le ragioni del “prestito-anticipazione” concesso dal Comune di Latina alla Latina Ambiente S.p.A. in origine apparivano connesse ad una situazione contingente dovuta al cambiamento da tassa a tariffa deliberato dal Comune di Latina il 30 maggio 2006 ma con effetto retroattivo al 01.01.2006;
2) la contingenza della situazione era anche confermata dalla circostanza che era stata prevista la restituzione del prestito in tempi brevi e cioè al 31.12.2006 o, al massimo,entro il 31.10.2007, con calcolo degli interessi al tasso legale;
3) i successivi eventi, al contrario, dimostrano ampiamente una persistenza strutturale di difficoltà finanziaria da parte della Latina Ambiente S.p.A. che, difatto, non è stata in grado di estinguere il proprio debito arrivando a proporre al Comune di Latina, a fine 2007, una dilazione di pagamento a 48 mesi (inizialmente accettata dal Comune) e quindi, posticipando, l’eventuale estinzionedel debito a circa sei anni dopo la concessione del credito;
4) addirittura, il 28.02.2008, il Comune decide unilateralmente, senza alcuna richiesta ufficiale da partedella Latina Ambiente S.p.A., di procedere al “recupero”del credito, certo liquido ed esigibile fin dal 01.01.2007, a mezzo compensazioni con presunti debiti del Comune verso la Latina Ambiente di cui non viene specificata l’entità, la natura e l’origine.
5) nonostante le difficoltà finanziarie della Latina Ambiente S.p.A., dall’ultimo bilancio depositato (esercizio chiuso al 31.12.2006) risulta la concessione di un prestito di € 488.454,00 alla società controllata Ecoambiente s.r.l..
Generalmente, quando una società ha esigenze di liquidità, come evidentemente la Latina Ambiente S.p.A. nel caso specifico, ha due possibilità: rivolgersi agli istituti di credito ovvero chiedere l’intervento dei soci.
E’ di tutta evidenza, nel caso della Latina Ambiente S.p.A., che soltanto il socio di parte pubblica (Comune di Latina), titolare del 51% delle azioni, si è fatto e si sta facendo carico dei problemi di natura finanziaria della società partecipata i cui amministratori non hanno mai inteso investire di tali problemi i soci privati (Unendo S.p.A.48,995% e Ecosesto S.p.A. 0,005%)
Ciò crea un chiaro pesante sbilanciamento nei rapporti tra i soci della LatinaAmbiente S.p.A. a tutto svantaggio del Comune di Latina E DEI SUOI CITTADINI .
Da quanto sopra emergono i seguenti INTERROGATIVI:
1) perché i componenti di parte pubblica del Consiglio di amministrazione della S.p.A., nominati direttamente dal Sindaco, in particolare il Presidente del Consiglio di amministrazione On.Vincenzo Bianchi, non si sono adoperati per rideterminare una condizione di parità tra i soci e e quindi tutelare l'interesse dei cittadini?
2) i soldi prestati sono soldi pubblici di cui si deve rendere conto ai cittadini, perché l’amministrazione comunale di Latina si è comportata in modo così “accondiscendente” rispetto all’inadempimento dellaLatina Ambiente S.p.A. quali interessi ci sono sotto?
3) perché il Comune di Latina si è comportato in maniera tale che sembra abbia fatto ditutto pur di trovare il modo di non incassare il proprio credito chi ci guadagna?
4) perché il Comune di Latina non si è preoccupato, quantomeno, di sollecitare gli amministratori nominati dal Sindaco all’interno del Consiglio ad adottareun comportamento che tuteli i legittimi interessi del socio pubblico?
E’ palese che esiste una manifesta e quantomai sospetta negligenza da parte dell’Amministrazione Comunale di Latina che di fatto avvantaggia i soci privati della Latina Ambiente S.p.A. e rende, altresì, poco trasparenti i rapporti tra tutte le parti in gioco.
ULTERIORI CONSIDERAZIONI
I presunti debiti del Comune di Latina verso la Latina Ambiente S.p.A., di cui si parla nell’ordine del giorno del ConsiglioComunale del 21/12/2007 e nella delibera di Giunta del 28 febbraio 2008, a mezzo dei quali si dovrebbe procedere alla compensazione, non vengono specificati e quantificati in quanto si tratta di debiti che andranno a maturare negli anni, mano a mano che la Latina Ambiente S.p.A. effettuerà delle prestazioni di servizi a favore del Comune di Latina. Infatti, la Latina Ambiente S.p.A., oltre ad incassare direttamente dai cittadini la TIA, esegue servizi vari a favore del Comune di Latina (ad es. pulizie) che dallo stesso ente vengono direttamente pagati.
Fermo restando il fatto che è molto singolare una compensazione tra crediti certi, liquidi ed esigibili e debiti futuri, le conseguenze dirette di tale procedura, tenuto anche conto di quanto il Comune dovrebbe pagare annualmente per i servizi della Latina Ambiente S.p.A., sono le seguenti:
1 )presumibilmente il credito non potrà essere recuperato dal Comune di Latina prima del 2011;
2) il Comune di Latina si trova costretto, comunque, a chiedere determinate prestazioni alla Latina Ambiente S.p.A. pur di recuperare il credito riuscendo, altresì, a giustificare, sia pure maldestramente, la mancata attivazione delle procedura legali per il recupero immediato del credito.
Eancora.
Sempre nella delibera del 28.02.2008, il Comune, in riferimento agli incassi TIA, decide, ancora una volta unilateralmente, di “assumere l’impegno alla coperturadell’eventuale insolvenza dovuta ad esclusione, evasione e/o inesigibilità tariffaria, purché il soggetto gestore dimostri di aver attuato e perseguito al riguardo tutte le attività previste dalla convenzione stipulata in ordine agli accertamenti di propria competenza.”
In altre parole, la Latina Ambiente S.p.A. viene autorizzata a richiedere al Comune il pagamento delle somme TIA che non riesce ad incassare e, in tal modo, viene messa nelle condizioni migliori per poter generare una nuova partita di debito nei confronti del Comune di Latina.
CONCLUSIONI
E’ di tutta evidenza la estrema gravità della condotta dell’Amministrazione Comunale che si estrinseca negli atti amministrativi su menzionati, adottati nel periodo dicembre2007-febbraio 2008, gravità di cui non è possibile ritenere che, trattandosi di una situazione che si trascina da tempo, almeno il Sindaco ed i suoi piùstretti collaboratori non si siano resi conto.
N.B. Il presente documento è realizzato a tutela di tutta la cittadinanza di Latina.
LUIGI GALLO