Archivio Giornaliero: Maggio 16, 2008

Campagna informativa PD

 

Campagna informativa a cura di:

 

Partito Democratico  Circolo-Latina Est

 In soli due anni la tassa dei rifiuti è aumentata di oltre il 50%, ma il servizio di raccolta è peggiorato. In realtà la gestione del ciclo rifiuti è un grande affare che non porta alcuna utilità ai cittadini, anche quando, come a Latina, le società sono a maggioranza pubblica.Il Comune, la Provincia e LatinaAmbiente vogliono costruire a Borgo Montello un inceneritore, non perché ce ne sia bisogno, ma per gestire completamente l'affare immondizia; un impianto del genere ha bisogno, per funzionare di una grande quantità di rifiuti indifferenziati. Per questo la raccolta differenziata viene “boicottata”, per giustificare l'ennesima speculazione a carico dei cittadini. Il Piano Regionale dei Rifiuti prevede già due nuovi inceneritori (nel nord e nel sud del Lazio) che coprono le necessità dell'intero territorio. La raccolta differenziata diffusa consente grandi vantaggi: minore  inquinamento, risparmi in bolletta e entrate dalla vendita dei materiali riutilizzabili. Non rispettare le regole significa perdere ogni possibile vantaggio e creare ulteriori danni.  Ad esempio mettere i rifiuti umidi in buste non biodegradabili oppure mischiare tra loro i materiali, vuol dire rendere non riciclabili i rifiuti e far andare tutto in discarica.LE NOSTRE PROPOSTEPer favorire la raccolta differenziata ed alleggerire il ruolo dei cittadini proponiamo:

  • punti di informazione e distribuzione dei sacchetti in ogni circoscrizione, consegna domiciliare per le persone in difficoltà;
  • raccolta dell’umido giornalmente dappertutto
  • raccolta dei sacchetti multimateriale in strada 2 volte a settimana;
  • installazione di tabelle informative nei punti di raccolta;
  • una nuova campagna di informazione sensibilizzazione e controllo;
  • appositi spazi in ogni quartiere per i rifiuti ingombranti con raccolta settimanale;
  • creazione di piattaforme per la raccolta, la selezione e lo stoccaggio dei materiali recuperabili  e compost da giardino

 

Non gettare questo foglio nella strada e nei rifiuti indifferenziati, la carta può essere riciclata! Il formato e la stampa fronte-retro servono  per diminuire i rifiuti!

 

Informazioni:   www.comuniricicloni.org      Consorzio Italiano Compostatori 06 4740589   Consorzio Italiano Compostatori 06 4740589  

Carta: www.comieco.org   Plastica   www.corepla.it   Alluminio www.cial.it      Vetro www.coreve.it

Partito democratico: www.pdlatina.org  Circolo Latina Est [email protected]

 

Giuseppe Pannone

Le delibere invisbili

Da: stabile
Data: 05/16/08 11:59:21
Oggetto: Le delibere invisibili

 

La Destra, dipartimento Tutela sociale prosegue il suo lavoro per
informare i cittadini contribuenti di come vengono spesi i loro
soldi. Lo fa verificando gli atti amministrativi (delibere) che
certificano il lavoro dell'amministrazione comunale. Queste verifiche
non sono certo facilitate  se le si vuole effettuare andando sul sito
del Comune di Latina. Infatti, per quanto riguarda le delibere di
giunta, ad oggi l'elenco è fermo alla delibera n° 190 del 04/04/2008,
ovvero di oltre un mese fa. Ci pare opportuno che l'amministrazione
spieghi ai suoi contribuenti il perchè, visto che un qualche
responsabile per l'immissione dei dati sul sito, regolarmente
retribuito, ci dovrà pure essere. Ma la cosa, salvo verifiche
successive, che definiamo "curiosa" e segnaliamo al sindaco, al
presidente del consiglio comunale e al presidente della commissione
trasparenza, è che le delibere non compaiono tutte. Che ne sia saltata
qualcuna per errore? Ci appaiono oggettivamente un pò troppe. In
attesa di verificarle una per una, segnaliamo agli amministratori i
numeri delle delibere di giunta mancanti nel sito. Delibere n°
6/7/14/19/29/31/32/33/34/35/36/37/39/40/41/42/46/47/48/49/58/64/87/90/91/
93/98/103/104/105/106/113/114/118/141/143/144/145/146/152/153/160165/167
/168/169/170/172/173/174/175/186. La trasparenza è certamente il
primo obbligo per una amministrazione. Vedremo se il sindaco, al quale
indirizziamo direttamente il presente documento, darà disposizioni
per intervenire velocemente per l'inserimento delle delibere mancanti.

Cirilli inaugura (“col fai da te”) la Piscina

                           COMUNICATO STAMPA

 

COMPLESSO SPORTIVO “PRAMPOLINI”: INAUGURAZIONE FAI DA TE DI FABRIZIO CIRILLI CHE HA PROPOSTO E FINANZIATO L’OPERA. “Più che una provocazione… una denuncia”.

  

Singolare e provocatoria iniziativa del consigliere regionale e comunale, nonché leader del movimento “l’Altra faccia della Politica” Fabrizio Cirilli, che forbici alla mano e nastro cerimoniale dispiegato, ha inaugurato a modo suo il complesso sportivo “Prampolini”, la cui realizzazione, è nata da un’idea dello steso Cirilli all’epoca del suo mandato da assessore allo sport al comune di Latina ed è stata poi finanziata sempre grazie al suo intervento durante il suo primo mandato alla Pisana. Una provocazione certo, visto che precede di un giorno quella ufficiale che si terrà domani, ma al tempo stesso una denuncia, che non ha come obiettivo principale quello di sottolineare la paternità delle opere realizzate, ma piuttosto di stigmatizzare l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale in merito agli scarsi interventi posti in questi ultimi anni nel settore dell’impiantistica sportiva. “Con il taglio di questo nastro diamo vita alla vera inaugurazione del complesso sportivo Prampolini. La cerimonia che si terrà domani vedrà compiere lo stesso gesto da chi in questi si è impegnato per l’impiantistica sportiva della città solo con proclami e presentazioni di plastici”. I progetti del Palascherma, di quello della boxe e del tiro con l’arco, dell’arena all’aperto e delle torri faro dello stadio, nacquero da una intelligente manifestazione di promozione sportiva ideata negli anni ‘90: Sport Estate, che come ben noto, purtroppo, si è ben pensato di far scomparire. Quella manifestazione, mise in evidenzia l’interesse e la partecipazione che i cosiddetti “sport minori” destavano nel panorama dello sport della nostra città. “Proprio in quel contesto – prosegue Cirilli -, nacque l’idea di un progetto che da una parte avrebbe dato dignità e spazi a sport considerati minori, ma importanti, quali la scherma, il tiro con l’arco e la boxe,  e che dall’altra sarebbe stata in grado di trasformare la struttura di Via dei Mille in una piccola cittadella dello sport con arena, stadio illuminato e servizi”. Da quella idea sono trascorsi quasi due lustri, dei quali quattro anni trascorsi dall’assegnazione dei lavori (considerato che l’opera è stata finanziata nel 2001 tramite la legge 65 prima) prima che il Comune riuscisse a mettere in piedi tre palazzetti, i cui lavori di realizzazione sono stati terminati in un lasso di tempo spropositato per le caratteristiche architettoniche delle strutture.“La paternità del progetto è un aspetto marginale della questione- continua Cirilli -. La riflessione importante è legata al fatto che dal 1999, escluso l’innalzamento della PalaBianchini e la piscina comunale appena terminata, l’edilizia sportiva intesa come realizzazione di nuovi impianti si è fermata. La realtà, di fatto, parla di sette anni nei quali chi doveva trovare una risoluzione a quella che per le società sportive è un autentica sofferenza,  ha trovato il tempo solo per eclatanti proclami o per presentazioni di plastici accompagnati da conferenze stampa in grande stile: superpalasport, lo stadio del nuoto, la progettazione del nuovo stadio stile Stamford Bridge di Londra con viaggio annesso nella capitale britannica e una serie infinita di sopralluoghi su mezza Latina per il posizionamento delle fantomatiche strutture. Cirilli, infine, chiude ricordando come l’immobilismo nel settore abbia riguardato anche le strutture scolastiche che dovrebbero ospitare le attività sportive. “Di fatto non solo l’impiantistica sportiva per la città ma anche quella per la scuola si è fermata a quando a quanto abbiamo proposto e fatto finanziare per le palestre delle scuole di Borgo Sabotino, Borgo Carso, Borgo Montello, e del centro polifunzionale di Borgo Grappa. Per il resto, come ho già sottolineato, la cronaca di questi ultimi anni parla di plastici, enunciazioni e tagli di nastri come quelli di oggi”.

Inaugurata la piscina di via dei Mille

Data:16/05/2008
Inaugurata la piscina di Via dei Mille


È stata inaugurata ieri la nuova piscina in Via Dei Mille. Alla cerimonia erano presenti il Sindaco on. Vincenzo Zaccheo, l’Assessore allo Sport ed al Turismo Enrico Tiero, i vertici della Federazione Italiana Nuoto, del Comitato Regionale FIN, del Coni Prov.le e l’intero staff della Latina pallanuoto: il Presidente Francesco Damiani, il Direttore Generale Carmine Lungo, il Direttore Sportivo Roberto De Gennaro, il Team Manager Egidio Cervini, l’allenatore Nando Pesci e tutta la prima squadra. Successivamente alla benedizione da parte di Mons. Di Veroli ed ai saluti dei professionisti che gestiranno la struttura (gli istruttori di nuoto Roberto Pellegrini, Silvano Spagnoli e Renzo Milani), l’Assessore Tiero ha sottolineato che l’impianto è nato grazie alle sinergie messe in campo dai politici e dalle realtà sportive ed imprenditoriali del capoluogo (in questo caso "Vona Costruzioni" e la società sportiva "Ambranuoto"). Il sindaco Zaccheo ha evidenziato come da tempo Latina avesse bisogno di un impianto sportivo di questo tipo. "Sono convinto – ha detto – che con l’impegno e la volontà riusciremo presto ad apportare a questa splendida piscina, tutte le migliorie di cui nel tempo avrà bisogno". Così come il Campus Universitario, anche il nuovo impianto sportivo si colloca nell’ambito delle linee programmatiche di governo dell’attuale Amministrazione e che assegnano alla cultura e allo sport un ruolo primario in quanto strumenti per l’arricchimento valoriale soprattutto delle giovani generazioni della città.

PD: Oggi l’incontro del circolo LT EST

Data: 05/16/08 08:49:25
Oggetto: CON. STAMPA PD LT EST

 

Oggi, venerdì 16.5, alle ore 11,30 presso la sede del P.D. Latina (via N. Bonaparte 25) conferenza stampa del Circolo Latina Est con presentazione iniiziative e consegna materiale su
a) campagna sensibilizzazione raccolta differenziata;
b) sondaggio di opinione.
Giuseppe Pannone

Val Venosta: incidente sulle piste ciclabili

Ennesimo incidente sulle piste ciclabili, diciamo basta alla “cultura dell’ insicurezza”

Il gravissimo incidente in Val Venosta – dove una moto che percorreva una pista ciclabile ha investito, sotto gli occhi dei genitori, un bambino di 9 anni in sella alla sua bici, cagionandone la morte – avviene a solo pochi mesi di distanza dall’altro analogo incidente avvenuto a Bormio e ripropone ancora una volta l’assenza di una politica locale e nazionale che abbia come elemento strutturale una vera “cultura della sicurezza”. E per cultura della sicurezza in senso sostanziale, e non formale, non intendiamo quella che si limita a disseminare il territorio di telecamere ed occhi elettronici, bensì quella che è in grado di modificare i comportamenti individuali dominati da una forte componente aggressiva, imprudenza, violazione diffusa delle regole.

Questa volta il fatto, irreparabile, è avvenuto addirittura in un luogo teoricamente protetto per definizione: la pista ciclabile.

Molto spazio è stato dato nella recente campagna elettorale al senso di insicurezza dei cittadini rispetto alla microcriminalità, mentre ancora una volta poco o nulla si è discusso in merito al fatto che le strade italiane sono, da tempo, tra le più insanguinate d’Europa. E che a farne le spese, in termini di morti, feriti ed invalidi, sono in particolare i soggetti che la nostra normativa definisce “deboli” (bambini, anziani, diversamente abili, ecc.). Con costi individuali e sociali elevatissimi ed insopportabili.

E’ evidente che bisogna agire su più fronti: da una parte è necessario ridefinire il ruolo della strada come luogo di tutti, reso accogliente e sicuro anche attraverso il ridisegno degli spazi e gli interventi di moderazione del traffico; dall’altra bisogna rafforzare i controlli e la responsabilizzazione. Strade più sicure, utenti più informati e comportamenti più corretti.

Ormai da troppi anni si è scelto di sostituire l’attività di prevenzione dei cattivi comportamenti “quotidiani” degli italiani alla guida da realizzare attraverso un minuzioso controllo del territorio con un più comodo sistema sanzionatorio a “consuntivo” che ha avuto come unico risultato quello di far cassa: non si spiega altrimenti il fatto che la voce più “pesante” dell’attività delle Polizie Locali sia quella legata ai proventi delle contravvenzioni per divieto di sosta. E’ sufficiente girare a piedi e in bici nelle nostre città per accorgersi  di quali e quanto diffusi siano i comportamenti dei conducenti dei mezzi a motore che contribuiscono a creare un clima generale di insicurezza stradale. A partire dalla mitizzazione della velocità. E poi strutture inadeguate, segnaletica non appropriata, cattive abitudini, comportamenti imprudenti, regole aleatorie, scarsi controlli.

Ma noi non vogliamo rassegnarci a far la conta dei morti e feriti di una guerra non dichiarata. Vogliamo politiche incisive che partano dalla consapevolezza del problema senza ridursi a circoscrivere la responsabilità ai comportamenti, possibilmente devianti e marginali, con semplificazioni comode, specie sul piano della comunicazione mediatica (es. stragi del sabato sera, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti), ma non realistiche.

La sicurezza stradale non nasce dal caso.
Servono politiche che affrontino finalmente il tema nella sua complessità cercando forme di prevenzione collettiva più che dispositivi di protezione individuale. Occorrono interventi che creino le condizioni di una svolta culturale coinvolgendo tutti i principali attori che si affacciano sulla strada. A partire dai ciclisti e dai pedoni.



Antonio Dalla Venezia
Presidente FIAB

Militare ferito in Afghanistan è di Latina

Andrea Tomasello, primo caporal maggiore del 2/o reggimento alpini di Cuneo rimasti ferito nell'attentato di oggi in Afghanistan, è originario di Latina.
Il fatto che il militare non sia in pericolo di vita è stato confermato da Maria Antonietta Bambagiotti, addetta ai rapporti con la stampa della Prefettura di Cuneo, che avuta notizia dell'incidente ha preso contatto col contingente italiano che è di stanza alla Caserma Vian di Cuneo, partito all'inizio dell'anno per restare in Afghanistan per sei mesi.