- Articolo successivo Metro Leggera a “costo zero”
- Articolo precedente Comunicato stampa Associazioni ciclabili di Latina
L'EDIZIONE DEL 2023 DI ALTRE STORIE
La Raccolta Firme per l'Ufficio Postale
Le battaglie per il sottopasso di viale Le Corbusier (Q4)
Il convegno su "Elettrosmog, Salute e Regolamentazione"
Le battaglie per le Barriere Architettoniche
La manifestazione Artistica e Culturale: "Altre Storie" (estate)
La manifestazione Artistica e Culturale "Altre Storie (autunno)
Le manifestazioni per promuovere "Senso civico e Legalità"
INFORMAZIONI UTILI
COLLABORAZIONI PER LA RASSEGNA "ALTRE STORIE"
ALTRE STORIE
ringrazia
EURONICS-TUFANO_verticale1024_1-1
logo bcc
rocco-bimbo
Logo Talux1024_1.1
e-lectricplanet 2
BENVENUTI trasparente
fedra_logo
INSURANCE
Logo-Farmacia-Papagno
otticamiranda
REDI MEDICA
tecnocasa con indirizzo corretto
Incredibilmente questo 'Decreto' porta la firma di Prodi… la cosa mi lascia di stucco. Non mi sarei mai aspettato dal Professore uan simile 'Caduta di livello di democrazia'. Vero è che la classe politica non dovrebbe più riuscire a stupirci e mi sorprendo che ancora mi meravigli di simili 'cadute di stile'… ma la cosa non è nuova. Faccio una domanda. Chi di voi conosce il "Piano di evacuazione in caso di incidente ad alcune industrie chimiche di Latina"? Credo pochi, eppure lì è scitto che deve essere reso pubblico al fine di consentire l'organizzazione delle modalità di evacuazione in caso di incidente, di conoscere, a noi cittadini, i punti di concentrazione, nonchè le vie di fuga per raggiungere le zone di concentarzione, ecc… ecc… bene! Alla mia richiesta – come previsto dalla legge – di renderlo noto e programmare attività di informazione… Mi è stato risposto: " Ma perchè creare situazione d'allarme nella popolazione?". Capito di aver a che fare con persone dal cervello di gallina.. ho chiuso l'argomento. Ma la verità è che se oggi accade un incidente a una della tre industrie a rischio.. la gente morirebbe o verrebbe contaminata senza capire come fare per evitare questo possibile periocolo di vita. Ma cosa contiamo noi?
Caro Mario,
Dietro la mite facciata di rubicondo e infingardo curato di campagna, si nasconde una realtà ben diversa. E questo dovrebbe acquietare la tua sorpresa e la tua meraviglia.
Per quanto riguarda i piani di evacuazione e la risposta idiota che hai ricevuto (perchè creare situazione di allarme?) ciò rispecchia perfettamente la nostra scarsa cultura di sicurezza.
Ho lavorato per 6 anni negli Stati Uniti e i miei figli hanno frequentato per 4 anni la scuola americana. Le esercitazioni erano una parte importantissima dell'attività scolastica: la dirigente, gli insegnanti e gli alunni facevano spessissimo ogni sorta di esercitazione. Facevano i "tornado drill" (esercitazione sul tornado) , "fire drill" (fuoco), "flood drill" (alluvione) etc. etc. I ragazzini imparavano a riconoscere le situazioni di ericolo e i relativi segnali d'allarme (sirena, campanelli, etc) imparavano a mantenere la calma, familiarizzavano con i piani di emergenza, imparavano le tecniche di sopravvivenza per le varie situazioni, praticavano l'evacuazione dell'edificio, conoscevano i punti di raccolta etc. etc.
Inutile dirti l'attenzione che veniva dedicata a questi argomenti nei vari posti di lavoro che ho frequentato.
Qui da noi solo recentemente qualche dirigente scolastico comincia timidamente a fare qualche esercitazione con gli alunni, ma il tutto è accolto da sorrisini di sufficiennza e da un atteggiamento di scetticismo.
Salvatore