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Latte alla melanina, chiesta la sospensione delle autorizzazioni

Le recenti notizie che ci giungono dalla Cina, in merito alla vicenda "Latte alla melanina",  non possono che accendere l'attenzione di quanti, per la funzione cui sono stati delegati. Se a livello nazionale un  deputato  di Italia dei Valori, ha chiesto  la sospensione temporanea delle autorizzazione dei ristoranti cinesi, non lo ha di certo fatto a cuor leggero e senza soppesare le possibili ripercussioni. Certo è che il problema c'è e va affrontato in tutta la sua  complessità, vuoi per le ovvie ragioni dei danni alla salute che verrebbero a determinarsi sui bambini in allattamento, ma altresì per quanti venissero a contatto con alimenti contenenti tracce di melanina. Quello che lascia molto riflettere e la dichiarazione resa ad un giornale svizzero del Presidente Internazionale dello Slow Food, Carlo PETRINI, in merito. Al fine di evitare possibili accuse di mala informazioni riportiamo  parte dell’articolo pubblicato dal giornale di Lugano 'Il Caffè' il 29.09.2008 """Un allarme che segue la presa di posizione di Carlo Petrini, 59 anni, profeta e Presidente internazionale dello Slow Food, che ha criticato la qualità della cucina etnica, cinese in particolare. “A parte pochi locali, che propongono fedelmente l’antichissima gastronomia cinese, la stragrande maggioranza dei ristoranti cinesi costano molto poco ma hanno una qualità molto bassa”, ha detto Petrini a ‘Il Caffè’ sostenendo la necessità di aumentare i controlli: “Effettuare controlli campione su milione di tonnellate di cibo che ogni anno arriva dalla Cina mi sembra riduttivo; i controlli vanno aumentati come avviene per tutti gli altri prodotti europei, anche perché non si ha garanzia della provenienza delle materie prime” ."""" Dunque un problema c'è ed  in Svizzera sarebbe in corso  una intensificazione dei controlli Analogamente si chiede e  si auspica esservi, nel nostro Paese, una pari attenzione….  ma un allarme c'è ed è legato alla qualità dei prodotti impiegati, che parrebbe oltretutto non  solo proprio per i  ristoranti cinesi . Ciò ci spingere a chiedere alle autorità preposte, Prefetto di Latina, Azienda S.L. LT3, Questura e Comandi Provinciali dei Carabinieri e Finanza, di non abbassare la guardia su un problema tanto delicato come quello della salute di dei cittadini e sensibilizzare il personale ad una maggiore attenzione in sede di controlli.

Mario BERNARDIS  – Segretario Cittadino "Italia dei Valori".

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  1. MarmaLT ha detto:

    PECHINO – Mentre nei supermercati vengono rimossi dagli scaffali i prodotti contenenti latte per paura della melamina, una nuova minaccia incombe sui bambini cinesi. Nella provincia dello Zhejiang nell´est della Cina a oltre 200 piccoli di un asilo infantile è stato diagnosticato un rigonfiamento dei linfonodi mesenterici, organi del sistema linfatico che drenano il colon, forse causato dall´olio utilizzato nelle cucine dell´asilo.  Tra i piccoli, 146 richiedono, secondo alcuni medici interpellati dai genitori, un ricovero immediato a causa di un rigonfiamento di oltre 10 mm. Riferisce la notizia il governo locale, ribattendo però che l´olio utilizzato dall´asilo non avrebbe problemi e che un ringonfiamento dei linfonodi è comune nei bambini di età prescolare e non presenta particolari controindicazioni. I genitori si mostrano scettici verso le spiegazioni delle autorità. "Come è possibile che così tanti bambini di uno stesso asilo riportino lo stesso problema? Se veramente non è l´olio, c´è sicuramente un´altra causa da ricercare", afferma un genitore. Le indagini sono ancora in corso.      Fonte http://www.tio.ch Ticinonline

    Un nuovo allarme che ci deve far riflettere sui prodotti, in generale, provenienti dalla Cina. .. e la convinzione che quanto richiesto dalla Deputata di Italia dei Valori in merito ai ristoranti cinesi non va presa troppo sottogamba.

    Mario BERNARDIS – Segretario Cittadino ITALIA DEI VALORI –

  2. MarmaLT ha detto:

    Dopo l'allarme Latte.. poi quella dell'Olio commestibile nelle scuole cinesi… ecco, ora,  dal Giappone l'ultima novità sui fagiolini surgelati. Allarme fagiolini con pesticidi. Tokyo – E' di nuovo allarme alimentare in Giappone per i prodotti 'made in China', dopo che una donna di 56 anni è rimasta intossicata consumando fagiolini surgelati e risultati poi contaminati da pesticida. Nella confezione incriminata di 250 grammi, secondo quanto ha reso noto la polizia nipponica, è stata rilevata una presenza di pesticida 34.500 volte superiore a quella massima consentita per legge. La donna intossicata, ma che grazie alle cure immediate è in buone condizioni di salute, è una casalinga residente nella zona occidentale di Tokyo che ha acquistato i prodotti d'importazione cinese da un outlet della zona.L'amministrazione metropolitana della capitale è intanto al lavoro per individuare le cause dell'ennesima intossicazione alimentare legata al cibo importato dalla Cina: le prime indagini tenderebbero a escludere che il prodotto – già ritirato dagli scaffali di tutti i negozi – sia stato manomesso in Giappone, propendendo invece per un sabotaggio avvenuto intenzionalmente negli stabilimenti d'origine.L'incidente è l'ultimo di una lunga serie di allarmi alimentari che hanno minato alla base la fiducia dei consumatori nipponici, tra cui, in particolare, gli scandali dei ravioli cinesi avvelenati, il latte alla melamina e il riso avariato rivenduto come commestibile. Restare indifferenti a ciò  è molto pericoloso, ce lo insegna altresì il sequestro operato dal Nucleo investigativo della Guardia Forestale dello Stato a Napoli che ha evidenziato che il fenomeno non è circoscritto al latte e suoi derivati, ma va ben oltre… Ci si chiede cosa si aspetti per effettuare verifiche a livello locale.  A  S.E. il Prefetto un invito a sensibilizzare gli uffici preposti al fine di  intervenire prima che tutto si trasformi in tragedia.

    Mario BERNARDIS – Segretario Cittadino – ITALIA DEI VALORI –

  3. MarmaLT ha detto:

    Continuano le belle notizie, ma altresì il silenzio delle Istituzione che ci rassereni sui controlli.

    (AGI) – Pechino, 29 ott. – Anche i cioccolatini, dopo le uova, sono finiti nel mirino della autorita' sanitarie dei Paesi asiatici coinvolti nello scandalo del latte contaminato. Le autorita' sanitarie tailandesi hanno dichiarato di aver individuato un alto livello di melamina in alcuni cioccolatini prodotti in Cina e introdotti di contrabbando nel Paese. Questi cioccolatini, della marca Orphic, contengono 34,37 mg di melamina al chilo, quantita' 14 volte superiore a quella tollerata. Proprio martedi' scorso la Fao ha chiesto ufficialmente alla Cina di rendere pubblico se e' stata riscontrata la presenza di melamina nei mangimi animali: cio' avrebbe contaminato tutta la catena alimentare e porterebbe la crisi a livelli ancora piu' allarmanti. La richiesta e' datata 28 ottobre, pochi giorni dopo che la scoperta di melamina nelle uova vendute ad Hong Kong aveva fatto sorgere il dubbio che la contaminazione potesse riguardare la filiera alimentare su vasta scala. Zhang Zhongjun, funzionario della Fao, ha dichiarato che il ministero dell'Agricoltura cinese ha gia' iniziato le indagini per appurare la presenza o meno di contaminazione chimica nei mangimi destinati alle fattorie del Paese.

    Sollecitiamo adeguati interventi a tutela della salute dei cittadini.

    Mario Bernardis – Segretario cittadino – ITALIA DEI VALORI