• Senza categoria

Potrebbero interessarti anche...

Nessuna risposta

  1. MarmaLT ha detto:

    Egregio Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia, ho letto con notevole interesse il suo intervento in merito alla “Cultura dell’insicurezza”, ma purtroppo, senza scomodare fatti gravissimi della Val Venosta o di Bormio, andando ad analizzare la nostra città – Latina – si deve constatare che l’attenzione alla ‘disciplina della circolazione’ da parte di chi vi è preposto è scarsa… le ragioni possono essere molteplici  e vorrei analizzarle. Che la p.a. sia notoriamente affollata anche di ‘nullafacenti’ come li ha definiti il Prof. Ichino (ex sindacalista CGIL – ora deputato del PD) è noto, come pure è noto come li ha definiti di recente il neo Ministro Brunetta,  ‘fannulloni’ che prendono stipendi alti e che se avessero lavorato nel privato sarebbero stati licenziati da un pezzo. Queste due categorie certamente ci sono nella p.a., ma v’è anche quella degli ‘imboscati-raccomandati’ o perché amici di famiglia dei politici o dei dirigenti, ben chiusi negli uffici , mentre gli altri stanno sulla strada a rischiare… immaginate con che spirito questi ultimi lavorino. Infine vi è una ultima categoria di dipendenti della p.a. che vorrebbero lavorare ma come ha detto Di Pietro, in una polemica scherzosa con il Presidente della Camera Fini, “ non devono disturbare il manovratore”. Pertanto tirando le somme si può concludere che se sulle strade si muore la colpa va attribuita a:

     

    1° ai “Nullafacenti – fannulloni” che di fatto ‘rubano’ lo stipendio alla p.a. e che sarebbero da riqualificare come

           dice Ichino o licenziare come dice Brunetta; 

    2° agli “Imboscati – Raccomandati”, amici di ‘famiglia’ del Politico o del Dirigente;

    3° ai “deoperativizzati”, cioè coloro che vogliono lavorare ma vengono resi ‘non operativi’ in quanto il loro agire ‘disturba il manovratore’,  ma qualcosa ha detto in merito il neo Ministro Tremonti.

    Ora  credo che occorra denunziare con forza, non con le solite lettere di protesta, incontri con l’autorità locali che rassicurano, ma non eliminano nessuna della cause ed i veri responsabili della ‘cultura della insicurezza’.Se Lei, egregio Presidente,  veramente avesse il desiderio di ‘fare qualcosa di concreto’, con la sua associazione, ci si potrebbe sincronizzare e con le altre associazioni o categorie interessate, persone o genitori di ragazzi rimasti vittime o invalidati per fatti legati alla “ Cultura dell’insicurezza” e compiere azioni forti e segnatamente decisive capaci di incidere sulle decisioni di chi sino ad ora ha promesso e non fatto.Ma ciò avverrà solo se noi crederemo fermamente che sia possibile mutare questa condizione di apparente impotenza, di fronte alla arroganza di chi crede che sia immune dalla possibilità che Lui o la sua famiglia potrebbe cadere in questo dramma come quelle famiglie della Val Venosta o Bormio… o come i noti fatti di questa città.

  2. Vincenzo ha detto:

    Caro Mario,

    sicuramente il Presidente della FIAB Sig. Dalla Venezia, non conosce nemmeno l'esistenza del ns. portale.

    Tuttavia, se intendi far ricevere la tua considerazione al nostro Presidente,  puoi mandare una mail all'Associazione Latina Ciclabile quale delegata FIAB per Latina o direttamente alla Federazione Nazionale.

    Vincenzo