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Militare ferito in Afghanistan è di Latina

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  1. MarmaLT ha detto:

    Addolora sempre apprendere che qualcuno si faccia del male, ma ancor di più quando accade nelle circostanze in cui è stato ferito il nostro miltare. Personalmente sono contrario a 'missioni militari', se non di supporto, con funzioni di polizia, ad attività di associazioni non governative che abbiano un progettoconcordato per la ricostruzione del Paese in soccorso. Spero che non venga etichettato politicamente, ma una discussione sulla questione delle c.d. 'Missioni di pace', occorrerebbe farla seriamente, pensando da una parte ai 'preti missionari,' dall'altra ai 'militari missionari'. Rubo da un vocabolario la definizione di " Missionario" : 1) Religioso o laico inviato a diffondere la fede cristiana tra i popoli d'altra religione; 2) Persona che si dedica alla diffusione di un nobile ideale… Le "Missioni militari" possono ricondursi a quelle due possibili definizioni? Non vorrei che si fraintendesse la riflessione.

  2. MarmaLT ha detto:

    «Cosa ci stiamo a fare noi in Afghanistan? L'ho detto tante volte ad Andrea, ma loro sono militari, sono convinti di quello che fanno, anche se la situazione lì è difficile e pericolosa».Sono le parole di rabbia di Salvatore Tomasello, il padre di Andrea, 27 anni, il caporal maggiore del II Reggimento alpini di Cuneo, originario di Pontinia, un paese agricolo vicino a Latina, cui è stato amputato un piede in seguito all'attentato di oggi a una trentina di chilometri da Kabul. Ho ripreso da Latina24ore la dichiarazione del padre del militare, certo resa  con il dolore nel cuore, ma devo far rilevare che sono sempre identiche quelle rese dai genitori dei ragazzi uccisi o feriti nelle "missioni". La verità è che per quel ragazzo inizierà un periodo di vita difficile che nessuna motivazione di quella "missione" risucirà a  lenire.

  3. Salvatore ha detto:

    Secondo me su una cosa sbagli, caro Mario. Si può essere daccordo o no sulle missioni militari, però ho conosciuto persone la cui "motivazione per la missione" è stata il loro sostegno per la vita, anche quando questa vita è stata "azzoppata" da una granata. Ho conosciuto anche padri e madri per i quali la "missione" del figlio è stata un sostegno e un faro anche quando (specie quando) la vita del figlio è stata spezzata a causa di quella missione.

    Salvatore