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Nessuna risposta

  1. Banzai ha detto:
  2. Banzai ha detto:

    Caro Massimo,

    il tuo ragionamento non fa una piega.

    Lo avrei potuto sottoscriverlo se la dignità del popolo italiano fosse soltanto lesa da una strana "mancanza di tatto" e riservatezza.

    Purtroppo ho avuto il "diaspiacere" di leggere molte dichiarazioni di redditi pubblicate sull'infausto elenco in questione e ti assicuro

    che non essere rimasto sconvolto nell'aver scoperto la data di nascita dei contribuenti latinensi, anzi era quella che riportava la cifra più lunga.

    Ho potuto però fare un'analisi oggettiva su come il variegato popolo di contribuenti è soggetto ad assurde discriminazioni.

    Ho controllato quanto hanno dichiarato alcune persone "che conosco" e di cui soprattutto conosco il loro "tenore" di vita, proprio per evitare

    di incorrere nell'errore di esprimere un parere (nota bene, ho detto pare non giudizio) poco oggettivo e fuorviante. 

    Ho scoperto che il sistema contributivo penalizza in maniera impressionante quasi solo i lavoratori dipendenti che pagano una media che

    va da 30 al 40% su quanto hanno guadagnato senza poter scaricare auto, benzina, affitto, ecc…

    Poi ho scoperto che un certo A*****ra Sergio, ha avuto un volume d'affari pari a 2.122.781,00 euro ed ha pagato "94,00" euro di tasse,

    dichiarando un reddito imponibile apri a 1.406,00 euro.

    Non riesco ad immaginare come un uomo così povero possa tenere in piedi un'attività che ha un giro d'affari così macroscopico.

    Ti assicuro che le imprese commerciali che fatturano di più (impressionanti i dati dell'ortofrutticole) sono quasi tutte società (snc, sas, ecc..)

    dove tutti sono assunti, compreso il titolare che a fare due conti percepisce uno stipendio molto inferiore di quello dei suoi dipendenti.

    Ti potrei fare nomi di Architetti, Geometri, Avvocati, Dottori, che stando a quanto dichiarano si trovano sotto la soglia di povertà…

    Lo sai che per avere i benefici di iscrivere un figlio all'asilo nido comunale ti viene chiesto l'IESEE e se hai dichiarato un reddito basso

    non proprio "proporzionato" con quello che guadagni, tuo figlio prende il posto di un povero disgraziato che veramente necessita di quel servizio.

    Tutto ciò per dirti che l'evasore evade più di una volta ai danni di chi ha sempre pagato le tasse e certi servizi li finanzia con i propri soldi

    per mandarci quelli che invece le tasse non le pagano.

    Ti assicuro che credo nel garantismo ma, in questa repubblica delle banane, sono sempre gli onesti che ci rimettono.

    Nella nostra città in particolare, c'è tanta brava gente che si erge a moralista e castigamatti, ma se gli controlli la dichiarzione

    ti accorgi che hanno dichiarato reddito "0".

     Un abbraccio

     Bruno 

     

     

  3. Banzai ha detto:

    Scusa se c'è qualche errore ma l'ho scritto di getto… 

    Bruno 

  4. Banzai ha detto:

    Piccolo esempio:

     

    G***** Frutta SAS, Volume d'affari: 1.302.137,00 (Unmilionetrecentoduecentotrentasette,00) euro

    Dichiarazione del titolare: Reddito Imponibile dichiarato: 23.000,00 euro; tasse pagate: 5.382,00

    Quindi ha percepito dalla sua società uno stipendio di circa 1.900,00 euro al mese

    Togliendo le tasse pagate: 1.468,00 euro (adesso capisco perché il prezzo della verdura è impennato!) 

  5. renatosd ha detto:

    proprio oggi sono stato oggetto di un attacco personale da parte del quotidiano latina oggi a pag.9 ed ho subito inviato una comunicazione che rendo pubblica anche su questo sito per evidenziare come sia assurdo pubblicare un dato parziale e non veritiero del volume di affari di una qualsiasi attività o di un professionista.

    "Spett.le Direttore di Latina Oggi

    Le scrivo in merito all’articolo apparso oggi a pag.9 riguardo la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi.

    Premesso che non sono pregiudizialmente contrario alla pubblicazione dei dati di chi come me ha un ruolo in qualche modo pubblico come Consigliere dell’Ordine Professionale, nutro però molte perplessità sulla modalità di lettura dei dati fiscali e ancor più dell’interpretazione che ne è stata data.

    Da oltre 10 anni lavoro in uno Studio Associato con un collega e nonostante che il 2005 sia stato un anno per noi funesto, a causa di tante vicissitudini occorse (di cui dirò appresso), tra cui assumono assoluta rilevanza parecchie migliaia di euro di crediti non riscossi (in buona parte non fatturati e tuttora in contenzioso legale) o lavori eseguiti di cui si è percepito compenso soltanto nell’anno solare successivo, faccio notare tuttavia che nel 2005 lo studio "Progetto" ha emesso fatture per un totale di €.32.749,00. Tale dato non è stato certo esaltante, ma per fortuna è stato un episodio, confrontato ad esempio con il totale più che raddoppiato  dell’anno seguente.

    Tecnicamente il dato da voi fornito è esatto, ma andrebbe spiegato, se non completato con l’effettivo fatturato, che nel caso di attività professionale costituisce il parametro su cui si misura “il lavoro”. Per quanto da voi pubblicato, anche con evidente scherno, io risulterei nel migliore dei casi un “nullatenente”, come mi avete definito, se non anche o peggio “un evasore totale”, cosa che per me è moralmente inaccettabile. Ciò non corrisponde a verità, avendo io fatturato tutte le prestazioni eseguite di cui ho percepito corrispettivo in quell’anno solare. Il dato da voi fornito non considera i mutui accesi, le spese di gestione studio, che quell’anno furono straordinariamente ingenti, anche per via dell’incendio della scala B del “Colosseo” del luglio 2004 (di cui dovreste aver avuto notizia) che devastò totalmente il mio studio tecnico, a cui si aggiunse anche il successivo furto subito in presenza del ponteggio esterno di tutti i materiali appena acquistati ex novo; non tiene conto delle detrazioni familiari, delle spese mediche sostenute per me e per la mia famiglia e in finale non tiene conto che potrei anche permettermi di mantenere uno studio costoso, mettendo nel novero che, in alcune particolari situazioni, ciò possa comportare sacrifici economici in prospettiva di costruzione di un ambiente di lavoro economicamente solido nel medio/lungo periodo.

    Mi riesce difficile comprendere il senso d’aver subito tale discredito, cagionato da una lettura parziale ed incompleta di dati pubblici, per il solo fatto di essere stimato dai colleghi che mi hanno eletto a rappresentarli in Consiglio dell’Ordine. Credo che sarebbe stato molto più interessante verificare tra i professionisti chi (…e forse anche perché …) assume tonnellate di incarichi pubblici e quindi raffrontarne i redditi, piuttosto che effettuare questa lettura parziale e tutto sommato insignificante.

    Il danno morale che questo vostro articolo mi arreca è enorme, pur tuttavia non è mia intenzione avanzare alcuna richiesta risarcitoria e neanche pretendere rettifiche mediante la pubblicazione di questa mia, gradirei solo che si prendesse coscienza del senso che può avere fornire i dati, in tale forma, demolendo con poche righe quella stima professionale che penso di essermi guadagnata con anni di lavoro, sempre intellettualmente e fiscalmente onesto, accompagnato dall’impegno nell’Istituto di Cultura Urbana di cui sono vice-presidente, nell’Ordine Professionale e dal costante Impegno Sociale e Politico.

    Il senso di questa mia sta nella richiesta di una riconsiderazione dei limiti che può avere il fornire dei dati fiscali incompiuti effettuando un semplice e asettico copia incolla da un sito, piuttosto che avviare un vero dibattito sulle condizioni socio economiche del lavoro professionale in provincia, di come si può (o si deve) smascherare il sommerso e come questa sia opera che meriti un più approfondito lavoro di indagine, a cui sono pronto a sottopormi in qualsiasi momento nella più totale disponibilità e trasparenza.

    Distinti saluti

    Latina lì 09/10/2008

    Arch. Renato Malinconico

     

  6. Leone ha detto:

    Un saluto a tutti.

    Innanzitutto partirei dal cosiddetto "scherno" con cui è stato trattato Renato. Evidentemente uno "zero" in pagella viene letto in modi diversi. LTOggi l'ha voluto targare nel seguente modo: "Renato Malinconico è un nullatenente" giudizio di merito, ma per chi? Rispondono a loro stessi: "per l'Agenzia delle entrate". Direi che: 1. Che Renato sia un nullatenente non si può leggerlo dal reddito imponibile,per i motivi ovvi che esistono evidentemente delle spese e degli oneri fiscalmente deducibili dalla base imponibile (oltre alla c.d. "no tax area" in vigore nel 2005) che posso azzerare anche il reddito utile ai fini del calcolo dell'imposta lorda, ma evidentemente (anche qui l'ovvietà è scontata, ma a quanto pare solo per noi!) a LTOggi hanno scritto senza aver consultato minimamente un consulente sarebbe bastato anche un alunno del terzo anno di ragioneria… 2. Che per l'Agenzia sia poi un nullatenente è semplicemente falso! Tutti i dati riportati nelle categorie "reddito imponibile" e "imposta" sono importi dichiarati attraverso la denuncia dei redditi e non una ricostruzione (per virtù magiche) dell'Agenzia, ma purtroppo anche questo è ovvio per noi solo…

    La verità è che ognuno trova sempre il pretesto per attaccare qualcuno… Che brutto Paese…

    Mario Leone

  7. massimo74 ha detto:

     Ciao a tutti,

    credo che la situazione di Renato (a cui va la mia personale solidarietà) non fa altro che confermare la pericolosità di quei dati spiattelati nudi e crudi così come sono, che soprattutto per chi ne mastica poco di una materia complicata come quella economica. Posso dire con certezza che il caso di Renato non è il solo. Ce ne sono altri di errori, di diversa tipologia, anche prettamente numerici, di altri colleghi.

    Bisogna fare molta attenzione, quindi, a comparare quei dati con il tenore di vita di un qualsiasi contribuente.

    La teoria del sospetto in questa materia per me non paga.

    Sempre tornando all'esempio di Renato: la società di cui fa parte ha fatturato, qualcuno lo sapeva? Eppure non è difficile immaginare che qualcuno può pagare le tasse ,oltre al reddito individuale, anche tramite le società. Le società sono fatte di persone. Eppure il reddito di Renato è stato pubblicato, ed è stato anche commentato da qualcuno, con un evidente errore di valutazione.

    Poi, che io sappia, con un giro di affari molto alto, si può anche andare in negativo. Ad esempio per un investimento molto elevato. Specialmente all'inizio di una attività per esempio commerciale non è difficile andare in rosso.

    Poi ad esempio non è detto che chi ha avviato una attività o fondato una società, non possa esserne dipendente. Semmai bisognerebbe verificare se la società di cui fa parte , ha LEI pagato le giuste tasse. Che c'entra il titolare? Sennò aboliamo direttamente le società e facciamo prima!

    Con questo non intendo affatto asserire che tutti pagano le tasse che gli spetterebbero, anzi.

    In ogni caso tutto ciò è ancora una mia opinione soggettiva. Quello che mi interessava mettere in risalto nelle mie riflessioni precedenti è la necessità primaria di verificare l'eventuale legalità e la illegittimità di questo atto. Credo che a nessuno possa far piacere che un Ente statale primario e delicato come l'A.E. non si muova nella più completa legalità. Per me è addirittura inquietante. La Legge sulla Privacy è molto precisa, basta leggerla.

    Se c'è, che si rispetti, sennò leviamola pure. Ma fatecelo sapere. Mi pare che in questo caso sarebbe opportuna un pò più di coerenza. Se poi la Magistratura, che sta indagando, ne ravveda le responsabilità, spero che queste siano di carattere personale.

    Infine sono d'accordo con Leone che un giornale come Lt Oggi, che è ancora il più letto a Latina e provincia, avrebbe dovuto dotarsi assolutamente di un consulente economico o al limite di informarsi meglio. E'una leggerezza pesante, che non fa onore al quotidiano.

    Massimo de Simone

  8. MarmaLT ha detto:

    Non entro nel merito della discussione, ma faccio una domanda  semplice, semplice… ma a chi fa paura simile 'pubblicazione'?

  9. Salvatore ha detto:

    Dalla vicenda della pubblicazione dei dati fiscali degli Italiani, noto un piccolissimo segnale positivo: mentre fino ad oggi l'evasore fiscale era un "figo", oggi comincia ad essere considerato per quello che è: un ladro.

    Salvatore 

  10. Vincenzo ha detto:

    Potremo conoscere la gente che per il basso reddito dichiarato non paga ticket sanitari nè tasse universitarie, ma scorrazza su Mercedes da 80 mila euro!

     

  11. renatosd ha detto:

    Tutto giusto … in teoria …. ma non è pubblicando solo l'imponibile che hai questo quadro delle persone …

    questo è il vero problema! Non si può mettere alla gogna la gente, e solo quella che ti sta sulle scatole (mi sarebbe piaciuto leggere di altri colleghi che fanno incetta di incarichi pubblici, dei geometri, dei costruttori, dei commercianti, dei fiscalisti, e di tante altre categorie), utilizzando dati parziali e di per se insignificanti se non oggetto di incrocio di dati quali: il fatturato, proprietà immobiliari, investimenti, auto, yacht, attivita commerciali ecc ecc

    e poi chi decide chi sputtanare e perchè? … che lo faccia solo Ciarrapico e solo per alcune categorie non lo trovo molto sano …

    a chi fa paura? a me non farebbe paura se avessero detto la verità completa e se non avessero commentato con gli insulti … se la trasparenza fiscale diventa un giochetto in mano a queste persone, da usare con questa spregiudicatezza, penso davvero che tutti dovremmo avere paura.

    renato

  12. Vincenzo ha detto:

    Renato,

    non mi sembra affatto che Latina Oggi abbia sputtanato nessuno…..

    Se ti riferisci all'articolo del 9 maggio u.s. c'è scritto semplicemente: non certo un buon anno (direi condivisibile il commento).

    Se ti riferisci al reddito netto pari a zero, in effetti,  per il fisco sei nullatenente e quindi l'attività professionale non ha prodotto nessun guadagno tassabile in quanto le spese sono state superiori alle entrate  (e anche per questo non mi pare ci sia stato scritto nulla di strano).

    I dati arrivano alla stampa nudi e crudi e pertanto non è possibile fare nessuna analisi aggiuntiva. 

    Un caro saluto

    Vincenzo

     

     

     

  13. Salvatore ha detto:

    Dalla prima pagina di Latina Oggi dell'11 maggio.

    Il tribunale della coscienza

    «UN tradimento alla civitas». Così si è espresso magistrato che ha illustrato ai cronisti quello che è accaduto per anni all’interno di un tribunale di questo territorio. Un tribunale, il luogo deputato per antonomasia alla custodia e alla salvaguardia della giustizia, trasformato da un gruppetto di disonesti o presunti  tali in un luogo dove si consumavano reati.Può accadere, allo stesso modo in cui una casa onesta viene macchiata dalla condotta riprovevole di uno degli occupanti.Ma quando a denunciare e perseguire male in casa sono stessi componenti della famiglia danneggiata, questo caso dei magistrati, allora c’è di che ben sperare.E forse, più che scandalizzarsi, non è del resto nemmeno la prima volta che accade qualcosa del genere, vale la pena imporsi delle riflessioni.La prima delle quali è anche la più impellente. In un sistema organizzato gerarchicamente, dove tutti lavorano per un ufficio, dove ogni ufficio è retto da un responsabile e dove tutti gli uffici e tutti i responsabili rispondono a loro volta a dei superiori, come è possibile che un insieme di condotte illecite (spesso anche volgarmente illecite, ammesso che ci sia una maniera elegante di delinquere) possa protrarsi nel tempo, per decenni, senza che alcuno se ne accorga, o peggio, senza che alcuno decida di porvi mano subito?La sola risposta che ci viene in mente, è che sia venuto meno, per tutti noi, il tribunale con cui ciascuno dovrebbe orientarsi in questo vivere quotidiano: qualcosa che dovrebbe assomigliare ad un tribunale della coscienza. E’ l’assenza di questo strumento, personale e privato, che ci espone alle intemperie dell’illegalità quotidiana… e collettiva.Il clamore suscitato in questi giorni dalla pubblicità data alle dichiarazioni dei redditi, è un altro indicatore dell’assenza di quello che abbiamo chiamato tribunale della coscienza.Ciascuno di noi ha mille ragioni da esibire per giustificare la propria povertà, vera o presunta che sia. E in questa povertà generalizzata, dove anche i palesemente ricchi sono ufficialmente indigenti, coloro che sono costretti a dichiarare comunque qualcosa, guadagnano sul campo la patente di virtuosi, benché anche loro abbiano fatto di tutto per arrivare a dichiarare il minimo.Basti pensare, come qualcuno ci ha opportunamente fatto osservare, che nella città capoluogo, tra iprimi cento contribuenti figura anche un pensionato. Un ottimo pensionato, ma pur sempre tale.Qualcuno ci ha confessato di aver provato vergogna, bontà sua, e di essere stato preso in contropiededalla pubblicizzazione delle denunce dei redditi. Ma sono sentimenti, queste vergogne, che durano lo spazio di un mattino, e lo vedremo molto probabilmente con le dichiarazioni fiscali degli anni a venire.E’ che ormai prendiamo la vita come un torneo ad eliminazione diretta, giochiamo ognuno la nostra partita esclusiva, fuori da ogni squadra. Qualcuno, più «versatile », gioca per la famiglia, non importa quale, non importa come.E fingiamo di non vedere e non sapere cosa fanno gli altri, benché lo sappiamo e lo vediamo. E’ una brutta deriva, il peggior campo di gioco per l’educazione dei nostri figli. La palestra in cui si esercita la «civitas» di cui parlava quel magistrato. Una «civitas» che si tradisce ormai da sola, ma che per fortuna mostra ancora i segni di una reattività che ci regala speranze di salvezza. E di futuro.

    Alessandro Panigutti

     

  14. Banzai ha detto:

    Caro Massimo,

    come giustamente hai sottolineato più volte, molti dei nostri più grandi imprenditori sono dipendenti delle loro società.

    Non conosco personalmente Renato e ancor meno la sua situazione, quindi mi astengo da qualsiasi commento

    riponendo in lui la fiducia di qualsiasi contribuente di libera professione che può essere soggetto a periodi lavorativi più o meno redditizi

    e al quale va tutta la mia solidarietà di lavoratore e padre di famiglia.

    Il discorso è diverso se parliamo di persone che conosciamo direttamente e di cui vediamo sfoggiare un tenore di vita da veri e propri VIP.

    Molti, infatti, hanno una società in cui possono mettere in carico tutte le spese, portandole in detrazione a fine anno, tra cui il loro modesto stipendio

    che hanno DECISO di percepire, pagando imposte che quasi sempre sono vicino allo zero, non avendo nulla intestato come persona fisica

    però utilizzano casa, auto, telefoni, benzina, della società avendo la possibilità di aumentare le spese e diminuire l'imponibile a cui non

    vanno sommati i movimenti di denaro non dichiarato (nero). Mi trovo dall'altra parte chi invece è dipendente, pubblico o privato, 

    che per sua sfortuna, oltre a dover dichiarare tutto quello che percepisce, non ha la possibilità di scaricarsi tutte quelle spese che ho citato sopra,

    anzi, viene beffato, perché, capita spesso che per recarsi al posto di lavoro deve sostenere delle spese di viaggio che non solo non 

    si può scaricare ma su cui ci paga anche le tasse sopra.

    Sono i lavoratori dipendenti che stanno sostenendo l'economia di questo paese, sulla cui condizione economica non è necessario commentare oltre;

    A me non fa ne caldo e ne freddo se il mio reddito viene pubblicato, perché sono a posto con la mia coscienza e non devo giustificazioni a nessuno.

    Potremo discutere sul perché e su come vengono pubblicati questi dati, ma credo che sia legittimo sapere che quella persona che utilizza i servizi

    pagati con le tue tasse, come l'asilo nido, la scuola pubblica o l'ospedale, dichiarando di appartenere ad una fascia di reddito bassa,

    poi se ne va in giro per ristoranti, cambia auto ogni 6 mesi, trascorre le vacanze di Natale a Madonna di Campiglio e l'estate manda la propria famiglia

    a trascorrere le vacanze estive in un residence nella Costa Azzurra…

    Ieri un'amica mi ha detto se potevamo costituirci come associazione di contribuenti "etici", dove spontaneamente pubblichiamo ogni anno i numeri delle

    nostre dichiarazioni di redditi, alti o bassi che siano, perché, tutti, anche quelli che dichiarano un reddito alto, in proporzione ci hanno pagato le tasse.

    Quindi, in maniera simbolica invito tutti, Massimo, Renato, Salvatore, Vincenzo, Freddy, ecc. ad aderire alla lista di "contribuenti etici" che lottano a favore

    dell'equità fiscale e contro l'evasione e non hanno paura di far vedere che il loro tenore di vita è proporzionato a quello che guadagnano.

     

    Un abbraccio

     

    Bruno 

  15. renatosd ha detto:

    Comincio con il ringraziare tutti quelli che mi hanno espresso solidarietà e vicinanza in questi giorni (da questo sito e non) e rispondo subito a Bruno che non ho nessuna remora a stare nella lista dei contribuenti etici ….

    però un'ultima cosa la vorrei dire …. la mia difficoltà in questi giorni è stata dover spiegare qualcosa di molto tecnico (da commercialisti) di cui faccio fatica anch'io a masticarne … ma che forse chi fa informazione ed anche chi si propone di fare le liste di cui parla bruno deve comprendere il nocciolo della questione …

    riparto quindi da Vincenzo che dice uno ha un suv e dichiara zero … probabile e non deve stupire …se fattura con partita IVA mettiamo 50.000 euro intanto paga le tasse a livello societario (irap), l'iva ecc  che non sono poche ma compaiono solo nel bilancio della società o come nel caso mio dell'associazione … da qui poi vengono portate in detrazione le spese sostenute ai fini Irpef tra cui vi sono gli investimenti effettuati, gli ammortamenti dei beni che usi per lavorare, ed anche le quote di oneri previdenziali che invece nel caso del dipendente sono trattenute alla fonte ….. per cui se ad esempio quella stessa persona se ha dovuto fare un investimento consistente per migliorare le condizioni del suo lavoro o se ha comprato il suv intestato alla società, detrae quelle spese e individualmente porta zero l'imponibile ma ciò non significa ne che sia un morto di fame ne che non paghi le tasse ne che per il fisco sia nullatenente … sta tutta qui la confusione … ovvero dei dati pubblicati dall'agenzia dell'entrate bisogna prendere i numeri giusti non quelli che non significano nulla… molto diverso sarebbe comparare chi ha il suv con il suo fatturato … perchè se fatturo 30.000 per tre anni di seguito e mi cambio il suv da 150.000 intestato alla società ogni due …. allora si che qualche dubbio mi può venire … se gli investimenti effettuati e quindi le quote di ammortamento dei beni di quella partita iva non sono commisurate al volume di affari dichiarato allora può significare due cose o che si tratta di uno sprovveduto che fa il passo più lungo della gamba (e ce ne sono in mano agli strozzini) o che si è davvero evasori.

    Per rispondere ancora a vincenzo non è vero che latina oggi ha scritto solo "un brutto anno" ma ha detto che sono nullatenente e non solo non è vero nel mio caso specifico ma non è vero che chi dichiara 0 non abbia pagato tasse, perchè le ha pagate in altra forma e non è vero che sia nullatenente o che l'annata sia andata male anzi potrebbe essere andata benissimo ed averne approfittato per acquistare una sede di lavoro da 500.000 euro, materiali e attrezzature e sfido chiunque a dire che sia un poveraccio… ma sia Mario che Massimo l'hanno spiegato meglio di me … e perchè Latina oggi non poteva permettersi un consulente prima di sparare cavolate? perchè per i titolari di partita iva non hanno pubblicato la casella fatturato lordo? se avessi fatturato 0 allora si che o ero  stato a girarmi i pollici un anno o ero un evasore …. anche se pure qui ci sarebbe da dire su lavori che durano un anno e che vengono contabilizzati solo l'anno successivo …

    Comprendo bene che c'è il legittimo sospetto che si possa non fatturare ma il polso non lo ottieni andando a guardare la casella individuale dell' Irpef come per chi invece ha stipendio da dipendente.

    Se si decidesse di fare questa sorta di dichiarazione pubblica bisognerebbe distinguere tecnicamente i due casi e trattarli diversamente, ti dirò di più …. nel caso di un professionista vi è enorme differenza tra singolo e associato, come nel mio caso, dove alcuni meccanismi rendono ancor più difficile la comparazione dei dati personali con la partita iva dell'associazione e le quote.

    In tutta questa storia mi fa specie che debba essere io a difendere la liberta individuale in un modello capitalistico su cui a livello ideologico potrei esprimere anche alcune perplessità ….

    In quanto all'ennesima dimostrazione di parzialità Latina oggi, con la risposta che ha riportato Salvatore, è evidente come per l'ennesima volta si travisi la realtà riportando che qualcuno (chissà chi …??) si sarebbe vergognato … ovviamente rileggendo la mia inviatagli tutto si può evincere tranne che la vergogna … non vedo davvero di cosa dovrei vergognarmi … lavoro una media di 8-10 ore al giorno compreso il sabato e qualche volta anche la domenica (ci potremmo togliere qualche mezzora che dedico alla politica e da qualche tempo a  leggere e a scrivere su questo sito) fatturo quel che faccio, pago tasse e contributi e mi risento se mi danno del "morto di fame" o dell'evasore … ma è rabbia per un profondo senso di ingiustizia non certo vergogna

    che poi  dovrei risentirmi più del sentirmi dare dell'evasore, ma in questa società è molto peggio essere catolagati tra i primi, perchè poi tanto si sa chi è evasore potrebbe anche essere considerato un figo … ma se si è tacciati di essere morti di fame perdi credibilità e clientela …

    per cui non mi lascerei andare ad entusiasmi particolari come quelli di Salvatore perchè latina oggi non ha fatto nessuna iniziativa per sensibilizzare la cittadinanza sul tema evasione ma ha solo tacciato me e gli architetti in genere, titolando "Poveri Architetti", di essere una manica di poveracci … e guarda caso però poi non ci dice nulla del fatturato dichiarato dalle decine di persone che hanno 10 case, macchinoni da 200.000 euro, vanno all'estero per vacanze un mese si e l'altro pure e tutte quelle belle cose che si dicevano prima.

    Un'ultima cosa: chi fattura come società le tasse le paga lo stesso ma in altro modo, il reddito personale basso non significa nulla … sfatiamo questa falsità e non facciamo confusione … l'evasore è chi non fattura!!!

    renato

    PS comunque io non ho il SUV….

  16. Banzai ha detto:

    Caro Renato,

    forse stiamo facendo lo sbaglio di limitare la discussione al tuo caso specifico.

    Credo che dal momento che ti senti "a posto" e le persone che ti conoscono sanno si che "pasta" sei fatto, non ti devi sentire in dovere di giustificare niente.

    Il ragionamento fatto da te, Massimo, ecc… è matematicamente giusto.

    Anch'io sono un libero professionista, lavoro nell'editoria e fatturo le mie prestazioni.

    Esiste un volume d'affari d'impresa dichiarato dalle società che corrisponde ad una certa cifra, da cui viene 

    dichiarato il reddito da imputare ai soci, che a sua volta viene suddiviso e su cui i soci ci pagano le tasse.

    Analizzando le più grandi attività commerciali di Latina è emerso che molte di loro hanno un volume d'affari

    superiore al milione di euro, al quale vengono detratte tutte le spese, (dare/avere per capirci) e quell'utile che rimane viene

    diviso dai soci.

    Guarda questo esempio:

    P**** S**** e C. SNC

    – Volume d'affari: 1.822.038

    – Reddito da imputare ai soci: 22.832 

    Reddito dichiarato dal titolare: 0

     

    La domanda sorge spontanea: "Le attività commerciali sono diventate tutte ONLUS?"

    Oppure non sono in grado di produrre utili e quindi non avrebbero nessun motivo di continuare a stare aperti?

    Vi saluto con la speranza che tutti leggano queste mie analisi sotto forma di un ragionamento collettivo atto alla conoscenza e a una critica costruttiva.

     

    Un abbraccio

     

    bruno 

  17. renatosd ha detto:

    No … scusami … non sono commercialista e forse dirò imprecisioni e il discorso non è individuale anzi il tuo caso generale può servire a capire meglio:

    ma se la società x fatta dai signori w y fattura 1.000.000 lordo vuol dire che intanto ha già versato 200.000 di Iva e che netto ne ha prese 800.000 poi su quelle si pagano altre tasse, su quel'importo si pagano le ritenute previdenziali ecc ecc … per fare quel fatturato si ci è dotati di un parco macchine o strutture fisse che rientrano nel piano di ammortamento … quelle macchine o immobili hanno avuto un costo comprensivo di tasse e pure quelle non le paga lo spirito santo …

    la domanda quindi è ma che cambia se le tasse si pagano come società o come persone fisiche??? il fatto è che se si fattura si pagano … solo se non si fattura non si pagano … non riesco a seguire il tuo ragionamento … sembrerebbe che la P****S*** o come cavolo si chiama non paghi le tasse … se ha fatturato 1.8Ml di euro ha già pagato quando doveva, la persona fisica può dover pagare altro, ma può anche andare a credito … io tempo fa ho ricevuto un rimborso di 6.000 euro di irpef relativo all'avvio della mia attività quando spesi un botto di investimenti a fronte di fatture da me emesse su cui mi fu versata ritenuta d'acconto che sommata eccedeva quello che avrei dovuto legittimamente pagare … ma il problema dov'è? dove sta lo scandalo che il titolare fattura zero come persona fisica? … ma ha già pagato quando doveva,  non significa mica che sia povero o che non lavori … l'evasore è quello che non fattura, non quello che fattura 1ml e dichiara personalmente 0 … le spese detraibili sono codificate dalle leggi … potremmo discutere  se sia giusto detrarre queste o quelle spese ma questo è un altra storia e comunque non c'entra niente il sig. w o l'impresa x … ma se ora il sig.W deve anche giustificarsi di essersi detratto quello che la legge gli consente di fare  …allora lo stato di diritto se ne va a … per campi.

    Che poi c'è chi fa fatture false .. chi fa società a scatole cinesi è ancora un altro conto ma li siamo nell'illecito ed allora va smascherato il giro…..

    renato

  18. Banzai ha detto:

    Allora.

    Torniamo ai numeri.

    L'IVA è il 20%.

    Quindi su 1.800.000 euro è stata versata una somma pari a 360.000 euro 

    Rimangono 1.440.000 euro

    a cui vanno detratte le spese di gestione, gli acquisti, i dipendenti, ecc…

    Ipotizziamo che un'attività commerciale ha un ricarico del 50% (soprattutto nell'abbigliamento)

    Vuol dire che su 1.440.000 euro hai guadagnato 720.000 euro.

    Sul guadagno devi togliere le spese, come le utenze, la commessa, il computer, lo scaffale nuovo, ecc…

    Alla fine dei conti rimane un utile della società di 22.832 euro, ok?

    Vuol dire che ho avuto sul mio guadagno un utile pari al 3% circa, sul quale la ditta ha pagato le tasse.

    Quindi la società in questione ha pagato le tasse su 22.832 euro che sono all'incirca: 4.000 euro.

    Il titolare ha dichiarato di non aver percepito reddito dalla sua società.

    Quindi al di là di un considerevole movimento economico possiamo verificare che sia la società

    che il titolare hanno versato nelle casse dello stato una somma equivalente a quello che versa un semplice impiegato statale.

    (L'IVA, normalmente non viene considerata perché è una partita di giro)

    Aiutatemi o qui c'è da diventare matti.

    Un povero commerciante che si è visto passare tra le mani tutti quei soldi e alla fine non glien'è venuto niente in tasca

    che motivo ha di lavorare 12 ore al giorno?

    Come fa a mandare i propri figli a scuola, a pagare la retta universitaria, o a pagare una visita specialistica?

    Qualcosa non mi torna…

    Attendo delucidazioni

     

    bruno 

     

  19. massimo74 ha detto:

    Ciao tutti,

    Non sono molto d'accordo con le considerazioni di Bruno.

    Non vedo nulla di così strano e scandaloso, nella precedente esposizone societaria. E soprattutto non c'è nulla di così evidente che non mi possa tornare.

    1)  Primo perchè i dati forniti solo relativi ad un solo anno. Forse per fare delle osservazioni, perosnalmente, aspetteri di vedere la storia della società per un periodo un pò più lungo di un anno. Infatti mi pare difficile sapere, o almeno che tu non lo sappia per certo, se veramente nel 2005 codesta società ha dovuto effettuari dei lavori, ristrutturazioni, ampliamenti, di grande importo. Certo è che per ua società che vuole crescere, ci sarà sempre un momento nella sua vita, nel quale decide di riorganizzarsi e ristrutturarsi.

    2) Secondo perchè la convenienza potrebbe stare invece proprio nelle spese. Mi spiego meglio. Ad esempio potrebbero essere assunti come dipendenti dalla società i familiari del titolare. In tal caso con una sola società lavorerebbe magari tutta la famiglia o magari anche più di una. Che forse non è poco ai tempi di oggi. Credo proprio che non sia un caso raro, questo.

    3) Terzo non vedrei del marcio, così a primo acchitto, nemmeno se la società al posto di pagare solo 4.000 € di tasse, pagasse zero, perchè magari in rosso. Può capitare più di quanto si possa pensare e anche in poco tempo. In caso contrario non esisterebbero fallimenti, chiusura di fabbriche, licenziamenti, usura, ecc. Credo ci siano anche casi, ad esempio, concessionarie di automobili o anche costruttori, con un giro di affari molto alto, che siano andati letteralmente a gambe all'aria. Che poi non tutti i fallimenti siano sempre reali è altra storia. ma bisognerebbe accertarlo però.

    Mi vengono in mente anche altre considerazioni che ometto per brevità.

    L'unica cosa che ci tengo a precisare è che le società, i professionisti, i commercianti, ecc. che non pagano le tasse ci sono eccome. Ma non mi pare sia la pubblicazione di questi dati il modo migliore per accertarlo, anzi.

    La dimostrazione? Facile. Perchè le certezze che potrebbero apparire da tali dati, non sono utilizzate dalla A.E. o dalla Guardia di Finanzia per agire contro gli evasori? Forse perchè sono assai poco significativi? 

    Massimo.

     

     

  20. renatosd ha detto:

    Il campo degli esempi potrebbe essere sterminato … e qui un commercialista potrebbe portartene a bizzaffe …

    ma provo con alcune piccole considerazioni …

    intanto se tu – persona fisica – mi paghi 1000 euro …che so … per una Dia per ridipingerti casa e spostare un bagno … io ne devo dare 200 di iva e su questi poi io pago le tasse … se sei portatore di partita iva me ne dai solo 800 perchè mi dovrai versare 200 di tasse su cui io farò il mio conteggio finale oltre ovviamente le altre 200 che devo pagare di iva.

    A fine anno io non scarico solo l'iva e le spese vive che ho sostenuto in quell'anno ma ci sono quelle  che derivano dall'ammortamento degli investimenti e delle spese che si distribuiscono su più anni … per cui se due anni prima ho comprato lo studio a 800.000 euro (sto buttando somme a caso) io quell'anno sui mille euro che mi hai dato dovrei darne altri due o trecento all'erario ma scalo la quota di spese sostenute, i mutui, gli interessi passivi che pago se ho uno scoperto in banca ecc.. ecc. … ciò significa che, in virtù degli investimenti fatti e di debiti sostenibili (se non addirittura convenienti) contratti … potrei prendere il mio dignitoso stipendio mensile e legalmente dichiarare 0 perchè ho pagato le mie tasse.

    Questo sistema è fatto in modo che chi ha partita iva abbia convenienza continua ad investire e ad acquistare per cui se devo decidere se spendere o meno 10.000 euro per un software non ho dubbi …. mi scalo subito 2000 euro di iva e a fine anno o per n°x tot di anni ho una quota di ammortamento della spesa che mi consente di abbassare il reddito personale e di avere seempre strumenti nuovi con cui lavorare … se non lo faccio pago i miei 2000 di iva e la mia parte di tasse come irpef , non mi faranno gli insulti su Latina Oggi, ma non mi ritrovo nulla e dopo un po' posso solo chiudere bottega. Questo è capitalismo spicciolo, non l'ho inventato io ma è così … chi ha un impresa è difficile che tenga più di tre anni la stessa auto intestata alla ditta perchè se dopo tre anni la rivende usata e ne compra una nuova ci guadagna, se se la tiene … ha un auto vecchia che inizia a richiedere manutenzione , dopo poco non ha più apprezzamento sul mercato e deve pagare per intero quello che ha intanto percepito ….. tutto il sistema capitalistico è una enorme partita di giro … se decidi di giocare quella partita puoi farlo solo con quelle regole … se non lo fai sei fuori al secondo giro di dadi e non ce la fai … non puoi farcela … per fare qualsiasi professione a partita iva la prima cosa è il commercialista che ti consiglia bene … se no vai sotto. Ti costringono ad essere un asino con una carota attaccata ad un bastone e tu devi sempre inseguirla cibandoti di quello che sei in grado di trovare sul percorso, se ti fermi e aspetti la carota sei morto.

    In questo sistema i debiti sono "un valore" che ti permettono anche di prendere stipendio … se non investi non lavori e poi si che ti giri ipollici … puoi iniziare con riserve personali e comunque è un buon modo di investire i soldi che hai, oppure puoi fare mutui per iniziare e/o prendere scoperti in banca e puoi comunque lavorare e percepire compensi … certo sei più sul filo del rasoio e se non sei bravo cadi e ti seghi in due … se poi per evitarlo ti rivolgi agli strozzini ti seghi a multipli di quattro ogni giorno che passa. In tutto questo ci sono sempre e solo due vincitori il fisco e soprattutto le banche.

    renato

    PS leggo ora massimo … ma non ci siamo messi daccordo …

  21. Banzai ha detto:

    Sì, ho posto anche io la stessa domanda ad un amico che lavora presso la GdF.

    E non mi sembra del tuo stesso parere.

    Secondo lui di società da controllare ce ne sono moltissime, ma a quanto pare vanno a stuzzicare sempre le stesse.

    Non chiedermi perché, penso che la risposta te la potrebbero fornire solo i vertici della GdF.

    Fatto sta che come l'esempio di quel commerciante che vi facevo prima, ve ne posso portare tanti altri e tutti

    nomi storici del commercio della nostra città.

    Pensi davvero che nel 2005 ci sia stata un'esplosione di tarli che ha danneggiato tutti gli arredamenti dei locali commerciali

    o che quelle belle vetrine tuttora illuminate e rigogliose di merce sono state tutte vittime di fallimenti, licenziamenti o carestie varie?

     Mah!

    Non lo so. Mi sembra di vivere un brutto incubo, dove non ci sono né vittime né carnefici, ma solo un "purgatorio" di anime

    che aspetta solo di passare in paradiso o all'inferno…

     Una volta un tizio disse: "Chi di voi non ha peccato, scagli la prima pietra!"

     

    Un abbraccio

     

    Bruno 

  22. MarmaLT ha detto:

    Caro Bruno quel 'Tizio' fra le molte cose dette un giorno rispose ad una domanda fattagli :  " DAI A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE  E DAI A DIO QUEL CHE E' DI DIO"… la diceva lunga con quella frase… Poi il tuo amico 'finanziere' ha centrato un problema tutto italiano… c'è il nemico ed l'amico. Ma sembrerebbe che sia un problema di vertici, almeno così la racconterebbe lui… cioè scaglia la prima pietra?

  23. Banzai ha detto:

    Scusate,

    ma avete fatto caso che sui giornali e in tv non si parla più della pubblicazione dei redditi on line?

     

    Cosa è successo?

    Perché?

    All'inizio si gridò allo scandalo (Grillo nazionale compreso), poi… più niente. 

     

    Potrebbe essere perché è un argomento che scotta?

    O forse non interessa più a nessuno?

     Qualcuno può azzardare un'ipotesi?

    Siamo ancora vittime di un sistema di omertà culturale?

    Oppure di mera rassegnazione?

    Dove sono le associazioni dei diritti del cittadino e del consumatore?

    Dove sono i sindacati e gli opinionisti di "porta a porta"?

    Vi prego, aiutatemi a capire cosa succede.

     

    Bruno 

  24. massimo74 ha detto:

    Ciao Bruno,

    Ieri "porta a porta" è tornata sull'argomento.

    Inoltre sempre ieri, la trasmissione televisiva "EXIT" su La7, molto interessante, è stata interamente dedicata a tale argomento.

    Erano presenti anche le associazioni dei consumatori (Codacons).

    Non so se si riesce a reperirla su internet, forse sul sito di La7.

    Ciao.

    Massimo.

     

     

  25. Banzai ha detto:

    Bene!

    Ieri sera leggevo "il richiamo della foresta" di Jack London ai miei figli.

    Un romanzo meraviglioso soprattutto per noi adulti.

     

    Più tardi do una guardata su internet!

     

    Grazie

     

    Bruno 

     

     

  26. Salvatore ha detto:

    renatosd ha scritto:

    (…) la domanda quindi è ma che cambia se le tasse si pagano come società o come persone fisiche??? (…)

    Cambia cambia! Se uno le tase le paga come impresa e come persona fisica risulta essere un poveraccio, ecco che magicamente non paga il tiket sanitario, riceve gli assegni familiari, gli rimborsano i libri e la cancelleria dei figli, passa avanti agli altri nelle graduatorie, paga una retta ridotta per la mensa scolastica etc etc. Ecco perchè è importante che la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche corrisponda al loro reale tenore di vita. La storiella di vivere da nababbi, scaricando per giunta le spese (ossia andando a pagare meno tasse) sull'impresa è vecchia come il cucco ed è una di quelle furbate che fanno davvero indignare.

    Ancora di più fa indignare quell'aria di superiorità, condita da schifato disgusto, con cui tanti titolari d'impresa si vantano di portare in detrazione il SUV (che usa la moglie per accompagnare i figli a scuola) il pedaggio autostradale (per andare a sciare) la pelliccia della moglie e le serate in pizzeria (come spese di rappresentanza) e così via. Queste sono le storture che fanno imbestialire il cittadino onesto, ma  ancor più lo fa imbestialire la faccia tronfia e satolla di questi delinquenti che lo guardano dall'alto in basso, come se fosse un imbecille che non sa stare al mondo e che quindi merita di marcire nella sua povertà.

    Salvatore