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  1. MarmaLT ha detto:

    Non ho visto lo spettacolo di Loffarelli per cui m'è difficile giudicare ciò che afferma De Simone, così pure al dissenso dell'articolista… Certo è che , senza voler far dietrologia, la vicenda Moro è stata gestita in modo non chiaro e purtroppo in questo Paese, dove amiano definirci 'Culla della Civiltà', la civiltà non ha più casa, andata via… e i misteri sono molti ed indecifrabili…come quello relativo a Guareschi… ove tutto fu chiaro, ma nonostante ciò si scrisse una pagina ignominosa della Storia italiana, di cui nessuno ad oggi ha il coraggio di chiedere scusa.

  2. il_vice ha detto:

    Non so veramente come possano farsi passare per 'cultura' le illazioni partorite dalla mente di un noto antiamericano come il Sen. Flamigni. Il lavoro di Loffarelli si basa esclusivamente sulle presunte verità scaturite dall'archivio, di dubbia provenienza, dell'ex sensatore comunista.

    Sentii l'ex parlamentare circa un paio di anni fa all'Università di Latina sempre sul caso Moro e devo dire che le bestialità uscite dalla sua bocca mi indussero ad abbandonare l'aula prima di esplodere.

    La verità su Moro sembra che non la voglia nessuna parte politica … figuriamoci un comunista come Flamigni che aveva solo da temere dal cosiddetto 'compromesso storico' di Moro.

    Conosco personalmente persone coinvolte a vario titolo nella vicenda e testimoni (sopravvissuti) dei fatti … costoro sono ben consapevoli del fatto che nessun lavoro edito sino ad oggi ha avuto la pretesa di mostrare la verità agli italiani.

  3. massimo74 ha detto:

    Vorrei precisare che le considerazioni da me esposte non volevano riferirsi, se non di striscio, al caso Moro nello specifico, bensì all’importanza per questa amministrazione di dare spazio ad eventi culturali.

    Né avevo intenzione di ridurre la Cultura ad un avvenimento così come creduto dalla giornalista – e non mi pare di poterlo leggere tra le righe dell’articolo- ma semmai di stimolare ulteriori eventi di differente contenuto.

    Ecco appunto il titolo da me scelto “culture differenti”.

    Mi rendo conto che la parola Cultura è soggetta a innumerevoli modi di interpretazione.

    Capisco che può risultare difficile considerare cultura ciò che viene percepito soggettivamente come 'illazione'. Opinione legittima, ci mancherebbe.

    Personalmente a me piace considerare sotto il nome di Cultura tutto ciò che tratta di un determinato argomento e che stimola la mia curiosità.

    Viene da sé che considero appartenente alla Cultura anche e soprattutto ascoltare, ragionare e capire il punto di vista di ciò che non conosco o di colui del quale non mi trovo d’accordo.

     

    Massimo.

  4. il_vice ha detto:

    Giusto per precisare: non c'è da essere stimolati, per quel che mi riguarda, da chi mente sapendo di mentire. Flamigni fornisce una sua interpretazione soggettiva per la quale è andato alla ricerca di documenti che ne suffragassero la veridicità. Beh, ne esce un collage artatamente finto dal quale se ne evince che i colpevoli del rapimento di Moro e della sua morte sono noti: secondo Flamigni sono la CIA e gli americani.

    Non è questione di punti di vista; questo personaggio meschinamente specula e cerca di fuorviare (così come a ben fatto nella commissione parlamentare) sulla questione Moro.

    Giusto perché lo si sappia (sperando di far cosa gradita a chi ama la "cultura"): il KGB intitolò un suo modulo di addestramento con un nome che tradotto in italiano sarebbe "Modulo Kennedy"; secondo questo schema, si creano tutti i presupposti affinché sia facile trovare quello che sarà il più plausibile colpevole. Lo stesso modulo fu usato anche nel 1982 per l'attentato al Papa.