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Nessuna risposta

  1. Salvatore ha detto:

    Salvatore ha scritto:

    (…) Mi chiedo perché il parco è buio, e soprattutto perché il cancello è aperto. (…)

    Io purtroppo la settimana prossima sarò fuori città. Sarò grato a chi vorrà informarsi e rispondere a queste mie domande. Il parco giochi Cottignoli-Petrucci, grazie all'illuminazione e al cancello chiuso, ha resistito alla furia dei vandali. Basteranno un paio di notti brave per rimanre con un cumulo di macerie.

    Vi prego di indagare col Comune, e fare le opportune segnalazioni e rimostranze. Se dovesse emergere che non c'è più nessuno disposto ad aprire e chiudere il cancello, direi che potremmo prenderci noi (Quartieri Connessi) l'incombenza.

    Salvatore

  2. Salvatore ha detto:

    La tregua è finita: è iniziata la demolizione del parco giochi Petrucci Cottignoli.

    Appena posso metto le foto

  3. Vincenzo ha detto:

    A quanto pare,  la mia vecchia idea (del 2006) di istituire una RONDA serale costituita da tre persone per le strade e parchi del quartiere da utilizzarsi nei fine settimana rimane sempre più attuale.

    Peccato che all'epoca l'idea è stata presa in scarsa considerazione. 

    Vincenzo

     

     

  4. Enrico ha detto:

    Vincenzo ha scritto:

    A quanto pare,  la mia vecchia idea (del 2006) di istituire una RONDA serale costituita da tre persone per le strade e parchi del quartiere da utilizzarsi nei fine settimana rimane sempre più attuale.

    Peccato che all'epoca l'idea è stata presa in scarsa considerazione. 

    Vincenzo
     

    Domanda (forse un po' stupida): non esistono gli organi preposti allo scopo?

    Enrico

  5. Vincenzo ha detto:

    Caro Enrico, forse dimentichi che siamo in Italia.

    Tanti servizi dovrebbero essere garantiti…..mentre di fatto non riescono a garantire nemmeno il taglio dell'erba una volta l'anno. 

     Lo Stato non e' in grado di fornire un servizio e quindi e' bene che siano i cittadini a munirsi di questo servizio. Del resto questo succede gia' da parecchi anni in altri Paesi Europei. Basti pensare alla Spagna di Zapatero dove da sempre ci sono agenti di sicurezza pagati dal cittadino.

    Per restare in Italia, nella città di  Padova le Ronde di cittadini armati di cellulare  sono affiancate a quelle armate (a pagamento) 

     

  6. Stevejo ha detto:

    Vincenzo ha scritto:

    Caro Enrico, forse dimentichi che siamo in Italia.

    Tanti servizi dovrebbero essere garantiti…..mentre di fatto non riescono a garantire nemmeno il taglio dell'erba una volta l'anno. 

     Lo Stato non e' in grado di fornire un servizio e quindi e' bene che siano i cittadini a munirsi di questo servizio. Del resto questo succede gia' da parecchi anni in altri Paesi Europei. Basti pensare alla Spagna di Zapatero dove da sempre ci sono agenti di sicurezza pagati dal cittadino.

    Per restare in Italia, nella città di  Padova le Ronde di cittadini armati di cellulare  sono affiancate a quelle armate (a pagamento)

    Caro Vincenzo, lo Stato, più che non è in grado…NON VUOLE! Non vogliono i Carabinieri, la Polizia, la Municipale, non vogliono i nostri rappresentanti e politici comunali.

    Altrimenti la realtà sarebbe ben diversa.

    L'idea delle ronde non è da scartare…anche se dovrebbero essere costituite da ben più di 3 persone, credo.

    Un salutone,

    Stefano

  7. MarmaLT ha detto:

    Ho deciso di non commentare più, appena appaiono le notizie… E' una scelta ragionata e che ha un suo significato. Bene.. ora ho letto e devo convenire con Stefano.. perchè il cittadino che paga lo Stato per assicurasi la sicurezza, deve poi agire ie rischiare in proprio? Capite il rischi di questo agire? Ne può passare il messaggio ? Si sa come vanno le cose in Italia'. Beh! Se si sa che vanno male si va a dirlo in modo chiaro ed inequivocabile a chi di dovere. A chi è preposto alla organizzazione delle  forze di polizia…o preferiamo regredire al Far West?

    p.s. Io tutte le sere faccio pure la mia bella passeggiata di 30 -45 minuti… ma sono pronto a difendermi da aggressioni…. E' logico pure questo? Io dico 'NO!!'

  8. Salvatore ha detto:

    Vincenzo ha scritto:

    (…) Tanti servizi dovrebbero essere garantiti…..mentre di fatto non riescono a garantire nemmeno il taglio dell'erba una volta l'anno. (…)

     

    C'è qualcosa di tremendamente sbagliato se uno Stato (nella sua acceione più ampia) che impiega quasi la metà della forza lavoro, non riesce a garantire alcun servizio, tanto che è costretto a ricorrere agli appalti esterni  persino per delle banalità tipo tagliare un prato o riparare una buca. Che poi col numero esorbitante di agenti di Polizia che  ci sono in Italia, non si riesca a garantire un livello accettabile di sicurezza, è davvero scandaloso. Ma tnant'è!

    Tornando al parco giochi Cottignoli-Petrucci, ecco le "opere d'arte" della nostra meglio gioventù. Cominciamo con l'altalena rotta, proseguiamo con uno scivolo spaccato, diamo un'occhiata alla gomma da masticare attaccata ad uno scivolo e infine godiamoci alcuni sgorbi:

    Allegato: sgorbi1

    Allegato: sgorbi2 

    Allegato: sgorbi3

    Allegato: sgorbi4

    Per finire, ecco la copertura dell' impianto d'irrigazione che è stata piegata.

    Salvatore

     

  9. Freddy ha detto:

    In questi, ormai, tre anni di gestione del sito (del quale mi occupo ben prima del giorno dell'inaugurazione (3 dicembre 2005), ho imparato soltanto una cosa, non illudermi mai.

    L'idea delle ronde, intese come persone qualunque che girano di notte armate unicamente di cellulare per avvisare in caso di necessità le forze dell'ordine (unica ipotesi per me plausibile) non mi convince più per il semplice fatto che, finita la fase emotiva legata ad un avvenimento che ha scatenato la rabbia e di conseguenza la voglia di agire, ci si ritrova spesso a dover fare i conti con la realtà e con lo scarso tempo a disposizione di cui oggi ognuno di noi dispone

    Per tale motivo, non credo nell'efficacia nelle ronde "casalinghe", piuttosto insisto nel diritto alla denuncia, sia nei riguardi di chi vandalizza o commette altro genere di reati, sia nei riguardi di chi svolge la propria funzione con negligenza.

    Proprio stasera stavo pensando come poter "incastrare" al proprio dovere coloro i quali sembrano rispondere con superficialità alle chiamate dei volenterosi cittadini.

    Mario Bernardis, ci ha più volte comunicato il numero al quale chiamare (con segreteria telefonica) affinchè tutto venga registrato.

    Ma se chi registra è anche colui che è chiamato ad agire (o comunque fa parte di quell'ufficio), capite bene che è la solita storiella del controllato che è anche controllore. A che serve?

    Ecco che allora dovremmo riuscire ad escogitare un sistema centralizzato (magari attraverso il sito) nel quale le chiamate (intendo dire quelle per denunciare un fatto alle forze dell'ordine e/o ai vigili urbani) e soprattutto le risposte, vengono registrate e rese pubbliche (magari in streaming sul sito).

    Vi sembra un idea praticabile ?

    freddy

     

  10. Stevejo ha detto:

    DUnque, sembrerò in contraddizione con quanto avevo detto prima, ma sono d'accordo con quanto detto da Freddy e Mario.

    Nel senso che le ronde, oltre che pericolose x chi le fa e oltre a richiedere tempo,  secondo me non possono essere risolutive di un problema  che dovrebbe essere affrontato dalle forze dell'ordine.

    Anche perchè la ronda può fungere da deterrente, ma possono i cittadini che lavorano e che pagano le tasse sobbarcarsi anche questa incombenza, rinunciando al proprio tempo x fare qualcosa che dovrebbero fare altri? E possono farlo tutte le notti? No, non credo che possano e cmq non tutte le notti. Ma se non di fanno sempre, allora l'utilità della ronda, come deterrente, perderebbe di valore. 

    Dicendo nel post precedente che "l'idea delle ronde nn è da scartare", intendo dire che la ronda potrebbe essere efficace come provocazione verso le forze dell'ordine e verso l'amministrazione: quando dei cittadini sono costretti a esercitare direttamente e in prima persona il loro diritto alla sicurezza, significa che la città, l'amministrazione e le forze dell'ordine preposte sono alla frutta, inutili, inefficaci, dormienti, incapaci di fare ciò per cui sono pagate.

    Potrebbe, da questo punto di vista , essere uno smacco non indifferente verso le istituzioni: a questo punto, spero, qualsiasi pubblico ufficiale (e sono pubblici ufficiali anche i politici, le forze dell'ordine e i giudici) che abbia ancora coraggio e dignità di definirsi tale dovrebbe avere uno scatto d'orgoglio e ridestarsi dal suo torpore, facendo finalmente qualcosa. Il che non significa solo arrestare/denunciare colpevoli, applicare le leggi che già ci sono, o sorvegliare il territorio in modo efficace.

    Ma significa prima di tutto fare prevenzione, sia tramite indagini a 360° in ambienti ben noti alle forze dell'ordine (ma che mai vengono minimamente toccati) che tramite l'insegnamento ai giovani…ossia ai ragazzi che fanno ancora le elementari e le medie, che teoricamente possono ancora essere "salvati", evitando che diventino futuri teppisti, vandali o peggio. 

    Cmq, tornando alle ronde, ne vedrei una vera utilità solo come provocazione alle istituzioni dormienti.

    Anzi…a tal proposito, sempre come provocazione, potrebbe essere anche utile fare una sorta di "protesta educata" andando a passare qualche notte nelle ( o fuori le) caserme della polizia e dei carabinieri, così da tenerli sempre …vigili…e il giorno non sarebbe male passarlo ogni tanto a "casa" della PM, e magari cogliere l'occasione per contare i vigili che iniziano il turno…e le pattuglie che vengono mandate in giro…

    E mi pare ottima anche l'idea di Freddy…anche come raffronto tra le chiamate agli organi di polizia e i reali interventi. Certo, in questo caso bisognerebbe garantire in qualche modo l'anonimato anche sul portale. Ma penso non ci siano grossi ostacoli per fare questo.

    Un salutone a tutti,

    Stefano 

  11. Freddy ha detto:

    Freddy ha scritto.

    Ecco che allora dovremmo riuscire ad escogitare un sistema centralizzato (magari attraverso il sito) nel quale le chiamate (intendo dire quelle per denunciare un fatto alle forze dell'ordine e/o ai vigili urbani) e soprattutto le risposte, vengono registrate e rese pubbliche (magari in streaming sul sito).

     

    Certo, in questo caso bisognerebbe garantire in qualche modo l'anonimato anche sul portale. Ma penso non ci siano grossi ostacoli per fare questo.

    Un salutone a tutti,

    Stefano 

    Si stefano, in effetti ho dimenticato di dire questo, L'anonimato di chi sporge denuncia va in ogni caso garantito. Non va garantito invece l'anonimato di chi riceve la denuncia, in quanto nelle vesti di pubblico ufficiale deve (o dovrebbe) poter essere noto.

    Come sempre amo però sootolineare che non è mia intenzione addossare tutte le colpe ai singoli rappresentanti delle forze dell'ordine, (molti dei quali svolgono la propria attività con il massimo impegno e con grande responsabilità) ma al sistema che evidentemente non funziona.

    A tal proposito, escogitare un meccanismo che metta in evidenza chi fa il proprio dovere e chi non lo fa, come in tutti i campi, dovrebbe essere stimolante ed incentivante.

    La mia è ovviamente solo un'idea sulla quale dobbiamo ragionare insieme (attraverso questo forum) per arrivare poi ad una proposta concreta e condivisa.

    Freddy

  12. enzo1950 ha detto:

    Credo che sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti….

    Sarebbe troppo facile e, non solo  x me addossare la responsabilità alle sole  Istituzione: Comune e  Forze dell’Ordine!  Preposti e pagati da noi utenti ad effettuare i controlli, svolgere la vigilanza necessaria e, salvaguardare la sicurezza dei cittadini, grandi o piccoli che siano.

    Assodato che prevenzione e repressione crimini non vengono svolti nei nostri quartieri, con quella assiduità necessaria, allora significa che ci dobbiamo pensare noi ad organizzarla magari in un modo diverso e, con mezzi nostri…quelli possibili…quelli democratici…e,  se siamo ancora in tempo.

    Vorrei tanto imprecare contro i partiti dell’ordine, cosi definiti solo al momento delle elezioni, e della tanta decantata attenzione alla sicurezza dei cittadini, compreso nelle grandi roccaforti del Nord. Ed invece, a malincuore, registro che nella civilissima Verona, da dove sto scrivendo, 5 ragazzacci hanno quasi ammazzato di botte un ragazzo  del posto solo perché non aveva una sigaretta!

    Veniamo a noi e di come ci possiamo difendere. Le soluzioni proposte sia  da Freddy che  degli altri utenti intervenuti mi sembrano ragionevoli ma secondo me da sole non bastano.

    Proviamo ad aggiungere qualche altra indicazione:

    1)- Costituzione(dal Notaio) di un comitato di quartiere volontario + Quartieri Connessi + utenti del  Sito Q4Q5,

    2)- Riconoscimento formale dal Prefetto di Latina e dal Comando Provinciale Carabinieri,

    3)- Apertura contatti Procuratore Latina ed individuazione del PM che si occupa dei minori,

    4)-E per finire aggiungere tanta.. tantissima disponibilità a collaborare e gratuitamente con tutte le Istituzioni.

    Bisogna partire da subito per poi vedere nel tempo una sorta di risultato positivo.

    Se ritenete che quest’itinerario contribuisca alla soluzione del nostro problema, allora bene ed andiamo avanti..io non frattempo mi dichiaro  disponibile a collaborare.  Enzo Borrelli

  13. MarmaLT ha detto:

    Se noi leggessimo la storia di questa città e chi ha vissuto gli anni '70 a Latina, avesse il coraggio di raccontarci — come ha fatto 'Il Caffè' — di come si comportavano chi oggi  ci governa in questa città, dovremmo ben conoscere chi sono questi ragazzi che compiono simili gesti… Fra 10-15 anni ce li troveremo a governare la città ed a parlare di legalità e sostegno alla forze di Polizia.

    Il problema forse sono i padri? Non so chi sia il colpevole, ma in questa città la passeranno liscia, noi pagheremo oggi in termini di sicurezza e domani speriamo che non sia in qualcosa di più forte.

    E' amara la considerazione, ma se non riusciamo a scuotere le Istituzioni e lasciamo che tutto scorra liscio, purchè non ci sfiori, dopo Torino, Latina seguirà quella scia…

    Credo che ci sia poco da educare a questo punto… cerchiamo di capire che la scuola può interessarsi dei ragazzi 6 ore al giorno, ma se nelle restanti 18 ore la educazione di quei padri (uso quei termini) " rompic….oni; testa di c…o; o delle madri 'mi…tte' o 'tr..e', come ho sentito… beh! La scuola, può molto poco, mentre potrebbe molto di più una buona Polizia e un buon Magistrato… punendo ragazzi, prima e poi,genitori. Finiamolo infien con il mito dei ragazzi minori di anni 18. I reati sono tali e vanno puniti, come nei paesi anglosassoni, indipendentemente dall'età ma in relazione al reato commesso.

  14. il_vice ha detto:

    Il parco in questione, così come quello di Via Cherubini, è stato da pochissimo dato in gestione alla Coop. Sociale "La Tartaruga" di Pino Bagnato.

    Ho appena incontrato Pino e gli ho riferito dell'accaduto. Mi ha confermato che la sera in questione si è recato al parco per chiudere l'accesso all'incirca dopo le 22.30. Solitamente provvede prima di tale ora.

    Comunque, dopo aver udito dei danni arrecati alla struttura ne è rimasto profondamente costernato e mi ha garantito che vi si recherà immediatamente per valutare i danni. Le sue testuali parole sono state "mi dispiace tantissimo … ci tengo troppo a quel parco".

    Giusto perché lo si sappia, Pino Bagnato con la sua cooperativa occupa da anni tanti ragazzi diversamente abili. In precedenza gli era già stata concessa l'area boschiva sotto Sermoneta nella quale hanno svolto un lavoro egregio circostanza testimoniata da diversi fronti.

    Sono certo che "l'incidente" capitato questa volta nel parco Cottignoli-Petrucci sarà circoscritto ad un singolo episodio di dimenticanza … con l'augurio che non capiti di nuovo. Sicuramente andrà fatto un lavoro diverso per prevenire tali comportamenti lì come altrove … ma questa è un'altra questione.

    Gianni Catania

  15. Kla ha detto:

    MarmaLT ha scritto:

    I reati sono tali e vanno puniti, come nei paesi anglosassoni, indipendentemente dall'età ma in relazione al reato commesso.

    MarmaLT, questa tua affermazione deriva da fatti concreti a te noti avvenuti nei paesi anglosassoni ? Hai qualche esempio da raccontarci ?

    Salutoni

  16. Salvatore ha detto:

    Aggiornamento del 6 maggio ore 20:25.

    – è già buio e le luci della città sono tutte accese. Tutte tranne quelle del parco Cottignoli-Petrucci

    – Il cancello è aperto, ma dentro non c'è nessuno

    – l'altalena è stata riparata

    – la gomma da masticare è stata rimossa

     

  17. Salvatore ha detto:

    Cari Amici,

    quando vi ho desritto la mia “passeggiata serale”, volevo trasmettervi il mio sconcerto, che non era tanto causato dall'altalena rotta, o dal comportamento del piccolo "branco". Quello che mi ha lasciato assolutamente basito è come questi ragazzi hanno interloquito con i loro genitori. Quel linguaggio volgare e arrogante usato coi genitori è, a mio parere, il sintomo di genitori che hanno abdicato il loro ruolo di… genitori, appunto. Senza la guida e l’esempio, che colpa hanno questi ragazzi se stanno crescendo così? Qui non si tratta solo di un linguaggio colorito e di una condotta un po’ ruvida; qui a mio parere ci sono i presupposti per un futuro grigio… forse persino nero.  

    Proprio oggi su La Repubblica Corrado Augias ha pubblicato questa interessante lettera che, mutatis mutandis, ha molte affinità con la mia storiella. 

    Ecco la lettera:    

      

    LE VOLGARI ESCANDESCENZE DI SGARBI IN TV

     

    Gentile sig. Augias, sere fa, per puro sbaglio, ho visto un pezzo della trasmissione di Santoro ed ho assistito alle escandescenze di Vittorio Sgarbi. Tralascio tutte le varie considerazioni sul personaggio che comunque a molti italiani piace e questo è uno dei tanti motivi che mi invogliano, se sarà possibile, ad andarmene da questo Paese, ma le chiedo: non mi interessa una valutazione politica ma una di civiltà: è quindi possibile che un personaggio (che comunque continua a frequentare molto la TV) possa da un mezzo pubblico visto da milioni di cittadini di ogni età, da una rete del servizio pubblico, dare tranquillamente e ripetutamente del ‘Pezzo di m…’ ad un’altra persona senza che succeda nulla? Quale educazione si pensa di trasmettere ai giovani che poi accusiamo di essere violenti, maleducati, incivili ecc.? Marco Travaglio (apprezzabile se non altro per la sua calma) risponderà come crede, ma la società civile in tutti i suoi aspetti non ha armi contro questi ripetuti inviti alla maleducazione? Bisogna per forza lasciare passare in televisione oltre a tutto il resto anche questi esempi?

    Mauro Ponti 

    Vittorio Sgarbi è stato in passato un apprezzabile critico d’arte, poi la Tv lo ha preso e lui ci si è perso dentro. Ricordo ancora quando ebbe la prima fiammata di popolarità. Non fu per un saggio ma per uno scatto verbale. Accadde in un programma di Maurizio Costanzo dove dette della ‘stronza’ ad una povera professoressa portandola quasi alle lacrime. La cosa fece scandalo, se ne parlò sui giornali, ci fu dibattito; il popolare aggettivo aprì a suo modo una via inedita alla comunicazione televisiva. Sgarbi, uomo sveglio, capì al volo quali potenzialità il turpiloquio poteva aprire in un paese dove i gusti plebei godono di una così vasta diffusione. Questione di denaro, di vanità (immagino), di esposizione, con tutti i vantaggi e i benefici materiali che questo può comportare. Avrebbe probabilmente potuto essere un talento nella sua disciplina, ha scelto un’altra strada sicuramente più redditizia. Peccato.Questo però riguarda Sgarbi, la sua biografia, la sua smania. Diverso il discorso per la Rai dove gli insulti tra gli ospiti dovrebbero essere banditi o resi comunque impossibili. Non è difficile da un punto di vista professionale o tecnico. In genere basta l’avvertimento fermodel conduttore a calmare i più violenti; nei Casi peggiori basta chiudere il microfono di chi si agita troppo o trascende. A meno che non si voglia proprio la rissa, strumento certo per catturare ascolto. Su un piano ancora più generale c’è poi l’altra umiliante verità che inquesto paese le forme della pubblica compostezza, diciamo pure la buona educazione, sono state fortemente ridotte. E’ ancora fresco il ricordo delle scene accadute in Parlamento il giorno in cui cadde il governo Prodi: la mortadella, lo spumante, le urla, gli sputi, gli svenimenti. Sgarbi al confronto diventa un fanciullino.

    Corrado Augias

  18. Salvatore ha detto:

    Inserisco qui l'interessante mail di Bruno. Buona Lettura.

    Riflessioni sul vandalismo a Latina

    Cronaca spicciola, atti gratuiti di devastazione, marcatura del territorio, azioni prive di senso…

    possiamo chiamarle in mille modi le quotidiane azioni che, sotto i nostri increduli occhi, continuano a verificarsi.
    Non vorrei apparire come una voce fuori dal coro, ma gli autori di tali scempi "non hanno nessuna colpa!".
    L'esasperazione e la totale assenza di un servizio di vigilanza pubblica ci porta a cercare drastiche soluzioni
    come "ronde cittadine" "castrazioni chimiche" ecc… ma quasi sempre facciamo fatica nel fare una razionale analisi sui fenomeni sopra citati.

    Anch'io come Salvatore (a cui va tutta la nostra solidarietà e comprensione, vedi notizia http://www.q4q5.it), girando quasi sempre per la nostra città in bicicletta, mi trovo in situazioni spesso paradossali, dove la maleducazione, mista ad un elevato senso di inciviltà e al mancato rispetto del bene comune, produce degli effetti devastanti di fronte ai quali ti cascano le braccia per terra.

    Tornando ai "poveri" ragazzi autori e "vittime" delle loro azioni, sottolineo la loro totale innocenza riguardo alle loro "colorite" espressioni e "focosi" comportamenti.

    "Se una pianta produce frutti di pessima qualità, la colpa non può essere certo dei frutti, ma dell'agricoltore che non ne ha avuto cura"
    Questi ragazzi sono "frutto" della nostra società, delle nostre famiglie di genitori che, come l'agricoltore, non ne ha avuto cura nelle fasi più importanti e delicate della loro crescita.
    Questi ragazzi, spesso "mostri sacri" di stupidità ed ignoranza, sono stati partoriti e lasciati crescere da soli, senza una vera guida, diversa da quella a forma di tubo catodico che ha diffuso un modello di "homo stupidus", in cui si giustifica tutto se può servire per arrivare al successo o alla notorietà (vedi Reality Show).

    Quindi, non è solo un problema sociale. E' soprattutto un problema culturale ed antropologico, dove migliaia di "virus" attaccano il "sistema centrale" della fragile mente dei nostri ragazzi a cui non è stato insegnato a gestire le proprie emozioni ed a sviluppare la capacità di inserirsi in un contesto sociale mettendo in luce i propri pregi e le proprie virtù. Ci troviamo invece davanti a delle "deboli" e "fragili" creature, che usano sistemi barbari ed animaleschi per potersi sentire accettati dal "gruppo".

    Fortunatamente esistono anche i "frutti buoni" e posso assicurare di conoscerne tanti; ragazzi impegnati nel volontariato, nell'associazionismo.
    Ragazzi che credono in quello che fanno, a cui sono stati tramandati dei valori, degli ideali.
    Ragazzi abituati a rispettare e ad amare i propri genitori, perché "quei" genitori hanno capito che se vuoi raccogliere "frutti buoni" devi lavorare seriamente ed essere il primo esempio di dignità e coerenza.

    Per combattere il degrado sociale non è necessario l'esercito o le bombe. 

    Servono PROGETTI di rieducazione, coinvolgendo i "ragazzi sperduti" in prima persona, dimostrando loro che una "redenzione" è possibile e che i veri interpreti della crescita della città sono loro.
    Se non vogliamo correre il rischio di vedere in futuro uno di questi "bulletti" seduto su una sedia del nostro consiglio comunale, abbiamo l'obbligo morale di intervenire subito e sviluppare nel tessuto sociale una serie di interventi capaci di far capire ai "nostri" figli l'importanza dell'amor proprio e quello del Bene Comune.

    Concludo ricordando alcune cose che ho visto fare ad adulti:
    – Parcheggiare l'auto sui marciapiedi e davanti agli scivoli ed ai posti riservati ai disabili.
    – Andare a 120 all'ora su strade urbane.
    – Buttare il sacchetto di Mc Donald dal finestrino dell'auto.
    – Gettare il sacchetto dell'immondizia dalla finestra.
    – Gettare la sigaretta "accesa" sulla sabbia!
    – Non rispettare le file agli sportelli.
    – Fermarsi a parlare al cellulare col motore acceso più di 10 minuti.
    – Gridare al proprio figlio che giocava una partita di calcio "Spezzagli le gambe!"
    ecc… ecc…

    Perché dunque continuiamo a meravigliarci del comportamento dei nostri ragazzi?

    Un abbraccio

    Bruno
  19. renatosd ha detto:

    Questa citazione, come pure le citazioni di antonella in merito a Sgarbi, mi hanno ispirato a fare una ricerca dei discorsi di bobby kennedy che avevo letto nel tempo in ordine sparso e riascoltato recentemente vedendo il film "Bobby" … è incredibile come dal '68 ad oggi siano attuali ed in tema. Mi scuso anticipatamente per la lunghezza ma credo valga la pena di leggerli per la ricchezza degli spunti:

    "Troppo spesso ammiriamo la spavalderia, la prepotenza e l'uso della forza; troppo spesso giustifichiamo chi e' disposto a costruire la propria vita sui sogni infranti di altri esseri umani. Ma una cosa è chiara: la violenza genera violenza, la repressione genera rappresaglia, e solo una pulizia di tutta la nostra società potrà estirpare questo male dalla nostra anima. Perché quando si insegna ad odiare e a temere il proprio fratello, quando si insegna che è un uomo di minor valore per via del suo colore o delle sue idee o della politica che persegue, quando si insegna che chi è diverso da te minaccia la tua libertà o il tuo lavoro o la tua casa o la tua famiglia, allora si impara ad affrontare l'altro non come compatriota ma come nemico.Alla fine impariamo a guardare i nostri fratelli come estranei con cui dividiamo una città, ma non una comunità, uomini legati a noi da uno spazio comune, ma non da un impegno comune. Impariamo a dividere solo una paura comune – solo un comune desiderio di allontanarci dagli altri – solo una comune spinta a reagire al disaccordo con la violenza.La nostra vita su questo pianeta è troppo breve, il lavoro da compiere troppo vasto perché questo spirito prosperi ancora a lungo. Non possiamo debellarlo con un programma, né con una risoluzione. Ma possiamo forse ricordare, anche solo per un momento, che coloro che vivono con noi sono nostri fratelli, che condividono con noi lo stesso breve arco di vita e che cercano, come noi tutti, solamente la possibilità di vivere la propria vita con uno scopo e nella felicità, conquistandosi la soddisfazione e l'appagamento che possono.Questo legame può cominciare a insegnarci qualcosa. Possiamo imparare perlomeno a guardare a chi ci sta intorno come al nostro prossimo e metterci a lavorare con maggior impegno per sanare le ferite che ci sono tra noi e diventare nuovamente fratelli e compatrioti nel cuore". Cleveland, Ohio, il 5 Aprile 1968

    ***************************************

    «È vitale, per noi come per loro, che i giovani sentano che il cambiamento è possibile, che verranno ascoltati, che le crudeltà, le follie e le ingiustizie del mondo cederanno il passo, sia pure a malincuore, al sudore e ai sacrifici che sono pronti a gettare sul piatto della bilancia. Se non riusciremo a dare ai giovani la sensazione che cambiare le cose è possibile, non potremo che incolpare noi stessi della delusione che fatalmente ne seguirà. Ma più che di delusione si tratterà di pericolo in quanto contiamo su questi giovani più di quanto crediamo… Noi contiamo sui giovani per le nostre speranze in un futuro migliore e quindi per il significato stesso della nostra vita. Se un giorno potremo guardare con orgoglio alla vita che abbiamo condotto, sarà per l’eredità di speranza e di guida che avremo saputo lasciare dietro di noi».

     ***************************************

    Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.        Robert Kennedy – 18 Marzo 1968

    ***************************************

    L'America della speranza, quella che sa guardare al futuro, che vuole unire anziché dividere, che lavora per tutti, per il povero e per il ricco, per il bianco e per il nero. Quella che vuole abbattere i muri, ciò che separa e divide le persone: perchè tutti viviamo su questa terra, sotto questo cielo. Quella che si schiera per una politica in favore, piuttosto che per una politica contro.

    ***************************************

    "Ci sono coloro che guardano le cose che sono, e si chiedono perché… Io sogno le cose che non sono mai state, e mi chiedo perché no".

     

     

    in finale mi chiedo anche: ma perchè non ho mai sentito fare discorsi simili ai nostri governanti?

     

    renato

  20. renatosd ha detto:

    pardon!!!

    era Salvatore che citava Augias ….

    renato

  21. Salvatore ha detto:

    renatosd ha scritto:

    (…) in finale mi chiedo anche: ma perchè non ho mai sentito fare discorsi simili ai nostri governanti?

     

    renato

    Forse perchè i nostri governanti non sono all'altezza di farli, forse perchè il popolo italiano non è all'altezza di sentirli.

    Salvatore