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L'EDIZIONE DEL 2023 DI ALTRE STORIE
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Le battaglie per il sottopasso di viale Le Corbusier (Q4)
Il convegno su "Elettrosmog, Salute e Regolamentazione"
Le battaglie per le Barriere Architettoniche
La manifestazione Artistica e Culturale: "Altre Storie" (estate)
La manifestazione Artistica e Culturale "Altre Storie (autunno)
Le manifestazioni per promuovere "Senso civico e Legalità"
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Il problema con la quale affrontiamo il fenomeno del vandalismo è più nell'ottica con cui si guarda la questione, piuttosto che il problema stesso. Cerco di spiegare la riflessione. Credo che se noi continuiamo a chiamare "fisiologiche della società" condotte che non sono nelle norma, menter di fatto sono, per contro, "patologie della società" e come tali vanno curate al loro insorgere perchè il rischio è appunto che l'assuefazione ce le faccia scambiare, per l'appunto, come fatti fisiologici e non patologici. Così certi atteggiamenti che noi siamo abituati a tollerare, sul presupposto che sono piccoli problemi e quindi fisiologici dell'età dei ragazzi, si considerano normalissime condotte ed una ulteriore condotta che supera quel livello ove abbiamo spostato il valore di 'normalità', diviene sempre per l'assuefazione fisiologica e quindi sposta ad un livello superiore il valore della "c.d. normalità". Ora continuando a 'tollerare' queste 'fisiologie comportamentali' si finisce per far divenire una patologia un fatto fisiologico e creare così i mostri odierni… bullismo, mobbismo, ecc.., come appunto il vandalismo.
Tornando alla riflesisone con cui ho aperto l'intervento… confermo che che nell'ottica con cui si guarda il fenomeno del vandalismo che sta l'errore… Se non entriamo nell'ottica chiara e incontrovertibile, che ognio condotta che danneggia terzi o cose di terzi o della collettività è VANDALISMO, allora siamo lontanissimi e non riusciremo mai a dare soluzione a questo deleterio fenomeno.
Ricordo l'intervento di Salvatore in "Passeggiate serale", che riportava le frasi pronunciate nella conversazione dei ragazzi vandali, con un genitore… 'Romp…lle', 'cogl..ne', o quelle da me sentite rivolte ad un padre "test….zo' o alla madre 'mign..ta' o 'tr…a', sono già di per se atti di vandalismo che, se non corregge un genitore (mio padre era aduso dire 'Io ti ho messo al mondo ed io ti tolgo', un'epressione forte ma dava il segno che si doveva fermare da subito un percorso degenerativo) diversamente ciò diviene 'fisiologico' e non patologia del ragazzo… il passo successivo sono le mani sulla madre , poi forse sul padre… e se non ci si riesce, sui ragazzi più deboli o sulle cose altrui.
Caro Mario,
con me (con noi del portale e dell'associazione QC, mi sento di dire) sfondi una porta aperta. Una grande dose delle nostre energie sono quotidianamante spese per rimarcare il concetto che queste nostre "patologie" non sono normali.
Ciascuno di noi conduce questa piccola battaglia a modo suo: io lo faccio a muso duro, confrontando quotidianamante la nostra inciviltà con la civiltà altrui… e questo a miolti non piace.
Altri lo fanno in maniera più soft, ma tutti noi abbiamo ben chiaro il vandalismo NON è normale… la sporcizia per terra NON è normale… il fieno alto 2 metri NON è normale… l'illegalità diffusa NON è normale… passare col rosso NON è normale… non fermarsi allo stop NON è normale….
Salvatore