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  1. giucap ha detto:

    Trovo le riflessioni di Bruno sostanzialmente condivisibili, pur affrontando solo un aspetto di un problema molto complesso (e del resto in un post cos'altro si può fare).

    Quello che mi preoccupa maggiormente del fenomeno vandalismo, e non solo, è la tendenza in prospettiva, il progressivo peggioramento della situazione.

    Ciò che a mio avviso generalmente sfugge, perché meno visibile, è che insieme alla componente "viziosa" e a quella "virtuosa" indicate da Bruno, entrambe minoritarie, convive la maggioranza degli indifferenti, degli assuefatti, degli "ignavi", dei rassegnati. Purtroppo la sensazione è che questa maggioranza, il cui comportamento di fatto consente alla componente "viziosa" di operare indisturbata, segua una Deriva (titolo del nuovo libro di Rizzo e Stella, vuoi vedere che mi intossico pure quest'estate!) che la porta ad alimentare le fila dei "viziosi" più che dei "virtuosi".

    Come arginare questo fenomeno? Se ci dobbiamo affidare alle sole famiglie, col loro esempio e con i loro insegnamenti, mi sembra che non andiamo lontano, visto che è proprio lì che i problemi spesso nascono. Del resto reputo il mestiere di genitore come il più difficile al mondo e non ci sono strumenti che preparino ad affrontarlo con un minimo di consapevolezza.

    Allora forse solo la scuola di tutti potrebbe tentare di passare messaggi e modelli positivi, magari usando linguaggi più vicini ai ragazzi.

    Purtroppo però il modello di società in cui viviamo tende a valutare la persona per quel che guadagna, usando come metro di valore il vil denaro. A ciò si fa corrispondere anche l'autorevolezza del soggetto, ed anche per questo oggi risulta evidentemente svalutato tutto quanto provenga dal mondo della scuola. Incide molto di più l'opinione espressa in Tv o su un giornale da una velina, da un cantante o da un calciatore piuttosto che il messaggio o il ragionamento veicolato da un professore.

    Non resta quindi che attuare piccole forme di resistenza, tentando ciascuno di fare quanto possibile. La manifestazione contro il vandalismo che si terrà a fine maggio coinvolgendo la Scuola Media Leonardo da Vinci ha questa velleità: qualche secchiellata d'acqua per rallentare l'oceano che avanza!

    Giulio

     

  2. MarmaLT ha detto:

    Riporto pari pari quanto già detto in merito a " Passeggiata Serale" di cui l'intervento di bruno è l'estensione, per ribadire che non può fermarsi ad analizzare, per educare, come potrà la scuola in 6 (sei) ore ricostruire quello che in 18 (diciotto) ore i genitori o le frequentazioni, distruggono? Direi non v'è nemmeno il tempo a parità di numeri (6 sui 24 contro 18 su 24). Allora occorre punire i geniotori? o considerare quei vandali, veri e propri potenziali delinquenti?

     Dissi allora: Se noi leggessimo la storia di questa città e chi ha vissuto gli anni '70 a Latina, avesse il coraggio di raccontarci — come ha fatto 'Il Caffè' — di come si comportavano chi oggi  ci governa in questa città, dovremmo ben conoscere chi sono questi ragazzi che compiono simili gesti… Fra 10-15 anni ce li troveremo a governare la città ed a parlare di legalità e sostegno alla forze di PoliziaIl problema forse sono i padri? Non so chi sia il colpevole, ma in questa città la passeranno liscia, noi pagheremo oggi in termini di sicurezza e domani speriamo che non sia in qualcosa di più forte.E' amara la considerazione, ma se non riusciamo a scuotere le Istituzioni e lasciamo che tutto scorra liscio, purchè non ci sfiori, dopo Torino, Latina seguirà quella scia…Credo che ci sia poco da educare a questo punto… cerchiamo di capire che la scuola può interessarsi dei ragazzi 6 ore al giorno, ma se nelle restanti 18 ore la educazione di quei padri (uso quei termini) " rompic….oni; testa di c…o; o delle madri 'mi…tte' o 'tr..e', come ho sentito… Beh! La scuola, può molto poco, mentre potrebbe molto di più una buona Polizia e un buon Magistrato… punendo ragazzi, prima e poi, genitori. Finiamolo infine con il mito dei ragazzi minori di anni 18. I reati sono tali e vanno puniti, come nei paesi anglosassoni, indipendentemente dall'età ma in relazione al reato commesso.

    Questa sera su 'Annozero' (RAI2) ore 21.00 si affronterà il problema della violenza giovanile… sarà interessante fare un riflessione nei prossimi giorni su quanto avremo a  vedere.

  3. giucap ha detto:

    La scuola ha il pregio di arrivare a tutti e quindi dovrebbe in ogni caso essere incoraggiata ad intervenire.

    Sull'analisi quantitativa ho qualche perplessità. Magari 'sti ragazzi dovranno pure dormire!

    Se poi i genitori lavorano forse dividono con i figli un pasto o poco più. Il che non vuole in alcun modo minimizzare o deresponsabilizzare i genitori. A fronte di un problema così complesso solo le sinergie tra le diverse agenzie educative possono sperare di ottenere qualche seppur minimo risultato.

    Circa l'aspetto "repressivo", giustamente si è evidenziato come le punizioni vadano commisurate al reato commesso. A me basterebbe abbondantemente, per quanto riguarda il vandalismo, la condanna al ripristino dei beni danneggiati. Naturalmente non con i soldi di papà, ma con le proprie mani ed il proprio tempo. Oggi anche questa soluzione appare utopica e più o meno tutti siamo rassegnati, come per tanti altri problemi, a che non si arrivi ad alcuna soluzione.

     

  4. MarmaLT ha detto:

    Diciamo che le analisi vanno fatte… dunque i figli, di norma dormono a casa dove dormono i genitori… o no?Mangiano dove mangiano i genitori…  no? e potrei andare avanti… o no?  Bello delegare alla scuola… Anni or sono andava di moda dire che i 'vigili' dovevano educare i ragazzi all'uso del casco. Beh! Si sono fatti progetti, si sono spesi  tanti, ma tanti danari, li ha spesi il Comune, li ha spesi la Provincia, li ha sepsi la Regione, li ha spesi lo Stato .. e tutti e quattro li spendono ancora a iosa  ecc.. ecc.. MORALE? Saltati i genitori (famiglia) che vivevano con i ragazzi i 3/4 della giornata, saltata la scuola che si occupavano nel restante 1/4 … erano i 'vigili' a dover educare… Bello scarica barile, non credete?

    Caro Giucap, dopo accurati accertamenti alcuni anni orsono furono identificati gli autori dei "bellissimi graffiti" che ornano,  come ancora ornano con immenso piacere di una ditta del 'Re degli abissi',  i portici dell'ex Intendenza di Finanza e dell'ex Genio Civile… fu un lavoro lungo e non facile, ma alla fine tre ragazzi furono identificati… Bene! Qualcuno dirà… ma andiamo oltre. Per la benevolenza dell'allora Sindaco, si convenne un provvedimento che intimasse, ai ragazzi,  di pulire il portico .. per far capire loro che 'chi rompe paga'. Bene! fu detto… così la mattina seguente la notifica del provvediemnto " i genitori".. avete capito bene, i genitori si misero a pulire i muri.. i figli? Nessuna traccia. Bell'esempio di educazione!!! Un paio di anni fà, fu la volta del colonnato di delle autolinee… identificati gli autori per deferirli alla A.G. necessitava la querela del proprietario dell'immobile (trattasi di proprietà comunale).. si e scritto, sollecitato e atteso.. decorsi i termini la ripulitura fu fatta a spese dei cittadini! Dunque, dicevi che ti accontenteresti del ripristino dei luoghi danneggiati? Anche io…. ma quando? Allora meglio soluzioni più radicali, certamente più traumatiche ma sicuramente più efficaci, rispetto a quelle due sterili ed inutili esperienze locali.

  5. MarmaLT ha detto:

    p.s. La scuola arriva a tutti quelli cui arriva e i cui genitori possono mantenere… insomma quei genitori spesso deleganti… gli altri,  dicono le statistiche, sono presi dal problema dell'abbandono scolatico e… dalla necessità di lavorare per vivere… non dal problema di come ammazzare il tempo in attesa  che  quel  'romp…le', tes…..zo', ecc. ecc… di genitore ci rompa al cellulare per rientrare a casa…Anche se non è un problema generalizzato, vivaddio!!

  6. giucap ha detto:

    Caro Marma,

    continuo con tono leggero che spero non venga male interpretato.

    Sicché anche mentre dormono i genitori riescono a fare danni?

    Per la precisione, io non ho parlato di delaga alla scuola, bensì di collaborazione. Resto comunque dell'opinione che, anche quando i genitori non hanno proprio alcuna voglia di collaborare, e forse anzi proprio maggiormente in questi casi, la comunità dovrebbe affidarsi all'unico strumento che ha a disposizione. L'obbligo scolastico nasce anche da questa esigenza di "supplenza". I problemi di abbandono sono relativamente limitati e comunque perseguibili per legge, se si tratta di scuola dell'obbligo. Questo naturalmente se si ritiene di dover tentare di arginare il fenomeno. Se invece si intendono affermare astratti principi generali, per cui l'educazione spetta ai genitori mentre alla scuola è delegata l'istruzione,  allora alzo le mani e dichiaro semplicemente il mio disaccordo.

    Circa le esperienze negative sul ripristino, possono bastare un paio di casi concreti per buttare via un modello, che magari altrove potrebbe aver dato (sinceramente non lo so) qualche seppur minimo risultato?

    Ma soprattutto, la domandona che mi sta più a cuore e per cui ho scritto, aldilà delle stupidate che precedono: quali solo le "soluzioni più radicali, certamente più traumatiche ma sicuramente più efficaci" cui ti riferisci?

    Sottolineo per chiarezza che personalmente diffido delle soluzioni semplici a problemi complessi, ma che comunque la domanda non è né polemica né retorica.

    Grazie e un caro saluto

    Giulio

     

  7. Vincenzo ha detto:

    «Chi vuol esser lieto sia, del domani non c’è certezza», recitava Lorenzo il Magnifico alla corte fiorentina. Un ritornello non troppo antiquato per i lavoratori atipici, interinali e i collaboratori di vario tipo che a declinare i tempi al presente hanno fatto il callo. Per loro sembrano vietati i progetti a lunga scadenza. I precari sono privi di un contratto a tempo pieno e indeterminato e vedono nell’avvenire un’incognita, un mistero, un rebus. Una situazione che pesa come un macigno sulle spalle di molti giovani, nomadi alla ricerca di un’oasi lavorativa stabile.

    Questo stato di fatto determina in alcuni giovani una sorta di sfiducia nei confronti delle istituzioni e quindi una reazione contro il bene comune.

     

     

  8. michfabi ha detto:

    Mi piace condividere l'atteggiamento di riflessione di Giucap. E' un tema che ho iniziato personalmente ad approfondire nei due quartieri, quando si svilupparono alcune iniziative legate alla vivibilità (un paio di anni fa). Ho fatto alcune osservazioni interessanti, grazie ad alcuni confronti fugaci realizzati con persone attente – alcune particolarmente esperte – che sono intervenute in questa occasione.

    Trovo molto efficace aprire più visuali di osservazione, per un tema così complesso (ambito famiglia, contesto scuola, vagabondaggio ragazzi nelle ore pomeridiane, relazioni tra le famiglie di ragazzi vandali e famiglie del vicinato…).

    Oppure prendiamo in esame un argomento specifico, oggettivamente identificabile. Faccio un semplice esempio: perché i ragazzi rovinano ambienti creati proprio per loro, come la bella struttura giochi in legno dell'Oasi Verde, vicino il ponte del Q4?

    Grazie alle persone già intervenute, per lo stimolo a confrontarsi su questo argomento. M.