Data: 08/29/07 23:00:26
Oggetto: lettera inviata a 4 ruote
Egregio Direttore,
un mio commento su un episodio di "vita vissuta".
Penso che i Latinensi non meritino una PM così e men che meno il
responsabile: il Sindaco.
Senza alcuna polemica politica, beninteso, ma solo "nell'esercizio delle sue
funzioni" ovvero come "capo responsabile" della PM.
Un saluto, Domenico Rosati
PS: Te ne autorizzo la pubblicazione, anche per un eventuale forum
Spettabile Redazione,
vorrei raccontare la mia esperienza perché non riesco ancora a comprendere in che senso si parli di sicurezza stradale e perché essa sia demandata sempre e comunque a qualcuno “di competenza”.
Non so se dipenda dal fatto che esistano due Italie diverse o se qualcuno, semplicemente, dovrebbe semplicemente “prestare più attenzione”.
Mi spiego e faccio una piccola premessa.
Ho la fortuna di abitare a Modena e di frequentare la città di Latina per ragioni professionali e personali. Bene: durante le ferie estive ho notato, in un borgo di Latina (il cui territorio, per carità, è estremamente vasto e suddiviso in più borghi periferici) che sulla strada principale che conduce da Borgo Montello a Località Le Ferriere (verso Nettuno) vi era un palo dell’illuminazione pubblica pericolosamente pericolante, ormai con un’inclinazione a 45 gradi. Vi è anche da dire che dallo stesso palo (in epoca, mi dicono, ben antecedente) era stata sfilata la lampada, allorquando fu rifatto l’impianto di illuminazione della strada.
La sera del 13 agosto, accortomi che il palo, con il passare dei giorni, s’era ulteriormente inclinato, ho avvisato la Polizia Stradale, pur nella consapevolezza che mi trovavo su una strada comunale: ho pensato che, a quell’ora, non avrei certo trovato disponibile un qualcuno della Polizia Municipale.
Mi ha risposto “per competenza territoriale notturna” la Polstrada di Roma, che mi ha “rimandato” ai Carabinieri che, però, non hanno risposto al 112 (erano le ore 23 circa), Il giorno dopo, li ho richiamati ed ho manifestato chiaramente il problema. Era, quindi, il 14 agosto. Mi è stato suggerito di chiamare la Polizia Municipale di Latina e così ho fatto, nella stessa mattinata del 14. Il 19, rientrato da una gita “fuori porta”, il palo era ancora lì.
Dato che dovevo tornare a Modena per ragioni di famiglia, il 21 ne ho approfittato per indirizzare alla Polizia Municipale di Latina una raccomandata, anticipata via fax, con la quale ribadivo il problema come “semplice cittadino”; tornato a Latina il 23… il palo era ancora lì. Ho pensato che forse il fax della PM non funzionasse (non si può mai sapere, pur avendo avuto l’avviso di ricezione) e, quindi, ho richiamato nel pomeriggio del 27 (a ben 14 giorni dalla prima segnalazione o 13 se teniamo conto della sola PM). La risposta, avvilente, è stata: “Abbiamo ricevuto il fax ed abbiamo informato chi di competenza”.
Senza parole.
Sempre su mia stessa iniziativa, ho chiamato i Vigili del Fuoco che, finalmente e prontamente, nella serata del 27 hanno “abbattuto” il palo. Degli angeli custodi.
Mi chiedo: perché in Italia è sempre “competenza” di qualcun altro?
Non che abbia necessità di fare “distinguo” tra una Pubblica amministrazione e l’altra, ma mi chiedo: “Perché quando queste cose succedono a Modena, dopo una semplice telefonata e tre minuti di attesa, arriva una pattuglia della Polizia Municipale che, via radio, avvisa Vigili del Fuoco e Centrale Operativa? Perché dopo 10/ 15 minuti la strada viene bloccata al traffico e, nel giro di mezz’ora, forse 40 minuti, il palo viene abbattuto?
Non che a Modena ci siano pali pericolanti, beninteso, ma ogni qual volta ho chiesto l’intervento di una pattuglia, per qualsiasi motivo e persino per far multare un’auto parcheggiata su un marciapiede, ho visto i Vigili dopo 5 minuti.
Beninteso: sono originario della Basilicata, sono orgoglioso di essere lucano ma, sinceramente, il Centro Italia mi lascia un po’ perplesso…
La sintesi: per la sicurezza stradale e, “semplicemente”, per evitare che qualche passante (che è il solito sventurato) riceva un palo da 3 quintali sul tetto della macchina o, peggio, in testa, è sempre questione di “competenza” di questo o di quell’altro o di quell’altro ancora? E che ne sa, il semplice utente della strada, delle “competenze”?
E non ditemi che bastava telefonare al 115… per non avallare la succitata teoria delle “competenze”…
Cordialmente, avv. Domenico Rosati
Ps: alla prossima vi racconto le questioni sulla guida in stato di ebbrezza e di un altro “manicomio da competenza”.