Archivio Giornaliero: Agosto 31, 2007

Richiesta Convocazione Cons. Comunale

Al Sig.. Presidente del Consiglio Comunale di Latina Oggetto: richiesta convocazione Consiglio Comunale   I sottoscritti Consiglieri Comunali, ai sensi dell’art. 8 del “Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale”,  premesso: che è stata convocata dal Sindaco di Latina per il giorno 10 settembre 2007 la “Conferenza dei Sindaci” che dovrà avviare la discussione della proposta di Atto Aziendale presentata dalla Direzione Generale della ASL di Latina in persona della dr. Ilde Coiro,  di recente nomina regionale; considerato come l’approvazione del documento determinerà un notevole impatto sulle strutture sanitarie del capoluogo, chiamate peraltro, per la loro specificità, ad essere centro di riferimento essenziale della “domanda di salute” dell’intero territorio provinciale; prendendo atto che il Consiglio Comunale di Latina, diversamente da altre istituzioni provinciali e nonostante il suo ruolo assolutamente preponderante nel sistema sanitario territoriale, non ha mai dibattuto in modo organico le tematiche attinenti l’organizzazione sanitaria della città di Latina e del suo  comprensorio; chiedono al Signor Presidente del Consiglio Comunale  1) di convocare l’assise cittadina per discutere il seguente punto:                        – “presentazione, analisi e valutazione della proposta di Atto Aziendale”;             2) discussione e proposte del Consiglio per la ottimizzazione degli obiettivi; 3) di invitare alla seduta, con obbligo di intervenire e relazionare nonché interloquire, il Direttore Generale della ASL Dr. Ilde Coiro. Maurizio Mansutti Giorgio De Marchis Alessandro Aielli Mauro Visari Giuseppe Campagna Fabrizio Mattioli Antonio Cozzolino Mauro AnzaloneNBLa richiesta di convocazione del Consiglio è stata depositata da Mansutti alla segreteria stamattina e verrà avviata al Presidente Calandrini lunedì. Sulla sanità a Latina, dopo le numerose polemiche di stampa estive – finalmente il Sindaco ha rilanciato l’idea di un nuovo ospedale, propria della campagna elettorale del centrosinistra – è opportuno fare il punto nel momento in cui l’Atto Aziendale, secondo indiscrezioni, annuncia “lacrime e sangue”. E il luogo migliore per svolgere questo dibattito è il Consiglio Comunale cittadino. In merito poi al processo costituente del Partito Democratico, Maurizio Mansutti ha convocato per mercoledì 5 settembre una riunione di tutti gli aderenti alla lista “Insieme con Mansutti” e di altri amici per dar vita ad una associazione culturale che non solo accompagnerà l’avvio della costituente stessa, ma si propone di dare continuità, corpo e visibilità ai temi già oggetto della campagna elettorale, oggi da trasferire quale proposta programmatica del Partito Democratico per tutta la città. Insomma, l’opposizione continua ed anzi si fa più stringente, dai servizi alle tariffe ( acqualatina, latinambiente, trasporti, partecipate), dalla lotta agli sprechi agli investimenti strategici per la cultura, dal piano straordinario per l’edilizia abitativa al nuovo piano regolatore generale, appunto dalla sanità ad un piano delle infrastrutture  per i quartieri e i borghi, alla riqualificazione della Marina: a partire da questi temi dovrà essere visibile una opposizione “rinnovata” nella sua organizzazione ma incisiva nell’azione politica ed amministrativa.

Serie A senza Impianti, a Frosinone la nuova Piscina

Pallanuoto costretta ad emigrare, difficile convivenza per basket, pallavolo e calcio a 5 

La chiusura del Palazzetto dello Sport di Latina da lunedi 3 a giovedi 6, per lavori sul parquet, ripropone il problema degli impianti sportivi. Le squadre della città che stanno raggiungendo buoni livelli nei rispettivi settori sono sempre più, a partire dalla Pallanuoto costretta a giocare le sue gare interne ad Anzio per la mancanza di una piscina regolamentare. La città è riuscita a sprecare anche l’occasione di sfruttare i prossimi mondiali di nuoto, previsti a Roma nel 2009, e cosi ad ospitare le squadre di tutto il mondo in impianti costruiti per l’occasione saranno Frosinone, Monterotondo, Anguillara e i Comuni di Tivoli e Guidonia. Tutto questo mentre nella vicina capitale sono in via di costruzione cinque palazzetti da 1200 posti per ospitare pallavolo, basket, piscine e punti di ritrovo. Due verranno costruiti con i fondi del Comune, tre con quelli dei privati. A Latina basterebbe un solo impianto, oltre al PalaBianchini, per consentire a tutte le società di lavorare in maniera adeguata al livello raggiunto. La serie A1 di pallavolo, l’A2 di pallanuoto, calcio a cinque e hockey (anche lui costretto a emigrare), la B1 maschile e femminile ed il vivaio giovanile dello Smg Latina nel basket, testimoniano il livello di eccellenza raggiunto da tante realtà sportive della nostra città, eccellenza che richiede strutture all'altezza della situazione.

Ps In una città in cui gli amministratori parlano solo di opere faraoniche c'è bisogno di una precisazione. Non c'è bisogno di un altro palazzetto da 15.000 posti, con fermata della metropolitana davanti, ma di una piscina regolamentare, di una struttura di dimensioni normali per fare allenare le diverse realtà sportive come si deve e magari di altre piccole strutture per permettere, come succede nel calcio, alle diverse società di portare avanti la loro attività di base.

elezionilatina.splinder.com

 

Ciao Salvatore, W i bruscolini

Da "Parvapolis" di oggi

Latina. Si spegne un pezzo di storia della città: Salvatore. Venditore di bruscolini, medaglie sul petto, vigile urbano. Nonché primo cittadino

 

 

Salvatore non c’è piu, una brutta notizia, amici, è morto il bruscolinaro, forse il personaggio piu amato di Latina. Antichi venditori di lupini (fusaglie) e bruscolini. I fratelli Minenna, residenti in via Adua, vendevano le loro cose davanti ai cine¬ma Corso e Giacomini. Ogni tanto partecipavano alle processioni, in particolare a quella dell'Immacolata, nel quartiere Tribunale, vestiti con la tenuta d'ordinanza dei Vigili Urbani e alternandosi a portare il gon¬falone. Quando non seguivano la Madonna, si presentavano all'incro¬cio delle vecchie case popolari e cominciavano a dirigere il traffico. Molti automobilisti capitolini, che non li conoscevano, si fermavano e seguivano senza batter ciglio i segnali dei due finti vigili urbani. Si for¬mavano lunghe code, qualcuno si agitava suonando nervosamente il clacson, altri uscivano fuori dall'abitacolo per inveire. Insomma, scene apocalittiche con Franco e Salvatore immedesimati nel ruolo, con medaglie sul petto e berretto in testa. I "pizzardoni" creavano caos tra i forestieri ma suscitavano simpatia tra i latinesi "doc". Vendevano anche le caldarroste nel periodo autunnale ma la loro specialità erano i lupini. In tempi di carestia, i ragazzi erano soliti anda¬re in giro con le tasche piene di lupini "sanati", che mangiavano lasciando una scia di bucce. Oggi, più che un alimento, li troviamo come passatempo alle sagre e fiere paesane. I lupini sono i semi di una pianta alta fino a un metro e con foglie palmate, il Lupinus albus. I lupini prima di essere mangiati devono essere bolliti in acqua e poi salati per immersione in una salamoia. Di solito venivano messi in un sacco di iuta e messi nell'acqua di fiume. I bruscolini venivano tenu¬ti da Franco e Salvatore in un sacco, poi li porgevano in un cartoccio fatto con la carta di giornale, grande secondo le quantità che richiede¬vi. L'attività l'aveva cominciata il padre. A Franco piaceva, in modo assai pittoresco, fare il sindaco di Latina. Si vestiva di tutto punto e, sulla giacca, aveva una scritta ricamata in rosso: sindaco. I bambini lo seguivano divertiti, era il loro idolo. Un primo cittadino amato dalla gente. Forse il più amato di tutti.

Paolo Iannuccelli

Proprio stamattina, per uno scherzo del caso, venendo a Roma mi è venuto in mente Salvatore. Non saprei ricostruire il filo dei pensieri che mi ha condotto a lui. Non lo vedevo da moltissimo, mi sono chiesto se fosse ancora vivo, mi sono accorto che mi mancava. Ora leggo la notizia e … un altro pezzetto del mio mondo, della mia infanzia, se n'è andato.

Qualcuno lo trattava con condiscendenza, col sorrisino sulle labbra, come se fosse lo scemo del villaggio. Ma bastava avere la pazienza, e forse anche l'umiltà, di scambiarci due parole, per scoprire un mondo di bontà e di ingenuità. Queste cose i bambini le percepiscono istintivamente, senza mediazioni e senza intellettualismi. Per questo era il loro, il nostro beniamino.

Salutava tutti e tutti lo salutavano, e lui era contento anche di questi scambi superficiali. Ha insegnato tanto a molti di noi, con il suo semplice esserci. Oggi, che per via della pressione alta non posso più accostarmi agli adorati bruscolini, sogno il ritorno di un Salvatore che stimoli nei nostri ragazzi il valore della tolleranza.

Giulio