E' opportuno divulgare la giusta informazione in vista del tanto pubblicizzato appuntamento di domani, 25 luglio 2007, in Consiglio Comunale.
La questione dei depositi di scorie nucleari è basata sul friabile presupposto che in detti depositi vengano effettivamente stoccati materiali altamente contaminati. In realtà sono solamente due i materiali di scarto del processo produttivo della centrale nucleare di Latina a destare la giusta preoccupazione:
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il combustibile nucleare, contaminato da plutonio;
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i fanghi presenti nelle piscine di raffreddamento delle barre di combustibile.
Il primo non è più presente a Latina già dal lontano 1986, quando con il referendum fu decisa la rinunia al nucleare. Esso fu inviato in Inghilterra per essere trattato e vetrificato al fine di una migliore e più sicura conservazione. E' lì che si trova tutt'ora, stoccato insieme ad altri rifiuti nucleari di altre centrali nucleari europee; per un accordo europeo, questi scarti dovranno essere ritirati dagli Stati di provenienza. Tuttavia, data la particolare caratteristica del "decadimento" di detto materiale, il sito di Latina non appare idoneo ad ospitare le barre di combustibile vetrificate e chiunque asserisca questo o mente o non sa nemmeno di cosa stia parlando. Per la conservazione di questo tipo di materiale si ricorre a siti cavernosi posti ad almeno un centinaio di chilometri nel sottosuolo; non esiste alcun luogo del genere nella provincia di Latina!
La verità è che i due depositi, tanti sono previsti per il momento, dovranno ospitare le parti strutturali della centrale (esclusa la sfera che conteneva il "nocciolo") che sono state contaminate dal cobalto. Questo ha un processo di decadimento con un ciclo di 5 anni; ovvero, ogni 5 anni riduce di un quarto la sua radioattività. Ciò significa che, dal 1986, le parti contaminate hanno una radioattività residua praticamente insignificante al punto che potrebbero essere fuse con altri materiali per eliminarla del tutto.
Il problema vero sono i fanghi, ancora presenti nel sito di Latina di cui non è agevole lo smaltimento. Sicuramente essi non possono essere stoccati in depositi comuni; nessuno, a meno che non sia un terrorista, collocherà questi rifiuti in semplici depositi.
Invito tutti a diffidare di chi crea allarmismo ingiustificato sull'argomento nucleare. Purtroppo c'è molta disinformazione sull'argomento. Questa ci è già costata la rinuncia al programma nucleare italiano … vediamo di non creare altri danni. La questione va gestita con attenzione ma senza paventare immani disastri con il fantasma di Cernobil alle spalle.
La fonte di queste informazioni è l'Arch. Nando Benatti (ex dipendente Agip Nucleare, poi Eni) e sua moglie l'anima storica del movimento verde in Italia (che ironia eh eh eh) Laura Scalabrini (fondatrice movimento Verdi in Italia).
Gianni Catania