Archivio Giornaliero: Luglio 30, 2007

Ok per RM-LT e Cisterna-Valmontone

Da Latina24ore

MARRAZZO E ASTORRE: "OK A ROMA-LATINA E CISTERNA-VALMONTONE"

   
lunedì 30 luglio 2007
«Rispettata la prima tappa del crono-programma approvato nella memoria di Giunta del 5 giugno 2007, sul nuovo progetto integrato Roma-Latina Cisterna-Valmontone: oggi il Comitato regionale per i lavori pubblici, organo tecnico della Regione Lazio, ha espresso all'unanimità il parere favorevole secondo la soluzione individuata, soluzione che ha rispettato tutte le indicazioni poste in essere per ottimizzare la progettazione».
Lo annuncia in una nota Bruno Astorre, assessore ai Lavori pubblici e Politica della Casa, della Regione Lazio. «Con quello di oggi – afferma nel comunicato il presidente Piero Marrazzo – è stato fatto un altro passo fondamentale verso un'opera strategica per lo sviluppo e la crescita economica, produttiva e sociale del nostro territorio. Ho sempre considerato il progetto integrato Roma-Latina Cisterna-Valmontone una priorità assoluta per le infrastrutture di
questa regione, un asse di collegamento indispensabile per favorire la sicurezza e la mobilità dei cittadini di questa regione. Sono convinto che, anche grazie alla concertazione con gli enti locali, potremo presto dire addio al vecchio tracciato e realizzare un'opera attesa ormai da decenni».

«Tra Roma e Aprilia Nord – si legge nel comunicato – ci sarà un'autostrada a 3 corsie per ogni senso di marcia con corsie di emergenza. In questo tratto non sono previste complanari perché il traffico locale sarà servito dalla viabilità esistente, opportunamente collegata. Tra Aprilia Nord e Latina, l'autostrada sarà a due corsie, per ogni senso di marcia e sempre con corsie di emergenza, oltre alle complanari a servizio del traffico locale. Per la Cisterna-Valmontone ci sarà un'autostrada, con due corsie per ogni senso di marcia e corsie di emergenza, il cui progetto tiene conto delle esigenze emerse dal territorio. Viene quindi confermata l'idea di progetto integrato che consente
la contestuale realizzazione dell'intera opera».
«L'obiettivo – aggiunge Astorre – è stato quello di minimizzare l'impatto ambientale, soprattutto nel tratto Castel Romano-Tor de Cenci, dove – prevedendo una riduzione della velocità di progetto – è stato possibile ottimizzare l'utilizzo del sedime attuale della Pontina, senza coinvolgere nuove aree e salvaguardando le falde idriche che alimentano la tenuta di Castel Porziano».
«A questo punto, nel rispetto del crono-programma, per quanto concerne la viabilità – conclude la nota – saranno attivate le procedure necessarie per acquisire i pareri delle amministrazioni e degli enti locali interessati, mentre per il previsto collegamento ferroviario si proseguirà il confronto con la Rete Ferroviaria Italiana».

Comunicato Stampa Sicuri Insieme

Latina 27/07/2007

Apprezziamo, dopo il consiglio comunale del 25/07/2007, la unanime volontà di tutte le forze politiche presenti nel consiglio comunale di sospendere qualsiasi azione  sulla costruzione del deposito temporaneo presso la  ex centrale nucleare di Latina.

Deposito che nonostante la temporaneità , correrebbe il rischio di diventare definitivo vista la difficoltà nell’individuazione del deposito Nazionale, assoggettando ad un ennesima servitu’ il nostro territorio.

Comprendiamo la necessità di un rapido smantellamento del sito a carico della Sogin spa, che  passa per la costruzione dei manufatti necessari alle operazioni previste (edificio cutting Facility , condizionamento e deposito)  ma d’altro canto è d’obbligo perseguire tutte le strade possibili per il rilascio del sito a “prato verde” ovvero , riappropriandoci di quei luoghi liberi da servitu’ destinandoli alla vera vocazione del nostro territorio con una cosciente riqualificazione della marina.

Non condividiamo l’arroganza di sogin nel ritenersi unica depositaria della sicurezza della popolazione, non tenendo in considerazione le volontà dei rappresentanti politici e le disposizioni del consiglio comunale.

Sogin dovrebbe  prima di tutto rendere noto l’esatto quantitativo di scorie presenti all’interno del sito e a che categoria appartengono, rendere noto come intende realizzare i manufatti e che tipo d’impatto ambientale e paesaggistico arrechino al territorio, sapere se questi manufatti possano condizionare la riqualificazione della marina e la realizzazione del porto, sapere quale sia la definitiva destinazione delle scorie assoggettate a riprocessamento presso Sheefild in Inghilterra, visto che anche quelle sono state prodotte durante il ciclo di vita della centrale nucleare.

Queste ed altre sono le nostre perplessità, che crediamo meritino un chiarimento,  che riteniamo sia dovuto e portato a termine dal tavolo interistituzionale nella massima trasparenza,.

Questa  potrà essere massima solo con una sospensione del bando per la costruzione di detti manufatti. Diversamente, date le scadenze che obbligano sogin all’immediata realizzazione ,     potrebbero andare a discapito della trasparenza stessa.    

In oltre ribadiamo fortemente la necessità di un’indagine epidemiologica fatta sull’incidenza che il sito nucleare ha avuto nei decessi per tumori (leucemie infantili , morbo di Hodgkin, )come da legge regionale 04/06  e non solo una mera statistica di mortalità.

Esprimendo ancora al consiglio comunale tutta la nostra partecipazione contribuendo fattivamente alla divulgazione  delle informazioni che emergeranno dalle fasi di tale percorso, ringraziando della prova dimostrata nel saper tornare sulle proprie decisioni, anche se dovendo sottostare alle forze d’opposizione, dando prova di coscienza politica verso la Cittadinanza.

Quindi ci pregiamo di citare tutti i capigruppo firmatari del documento:

Giuseppe Di Rubbo

Fabio Cirilli

Giancarlo Palmieri

Cesare Bruni

Maurizio Mansutti

  

Il Comitato

L.E.M.A. Latina Energy Management Agency

Di seguito il comunicato stampa di Legambiente. In particolare per gli interessati a "La Casta" e al taglio dei costi della politica.

Giulio

                               L.E.M.A. (Latina Energy Management Agency): copione già visto; stessi attori; stesso allestimento.  Domani (lunedì 30 luglio – perché queste operazioni si fanno rigorosamente in piena estate o durante le vacanze di Natale), andrà in scena l’ennesima rappresentazione di quella che noi definiamo una “delibera omnibus”: cioè ci sarà una delibera del Consiglio Comunale di Latina che approverà un atto  di “indirizzo” che poi delegherà alla Giunta Comunale una serie infinita di funzioni deliberative dirette sullo stesso argomento; poi basta affidarsi alla consolidata ed affidabile (fino ad ora) distrazione delle opposizioni e tutto filerà liscio.E’ così che si “amministrano” ormai i servizi pubblici in questo paese e in questa città: è già avvenuto con la gestione del ciclo dei rifiuti (Latina Ambiente) abbinato alla seconda discarica di B.go Montello – Bainsizza (Ecoambiente Srl); con l’acqua (Acqualatina Spa);  con i trasporti pubblici (privatizzati con la concessione del servizio alla ditta Schiaffini) e ora tocca anche all’energia.All’apparenza la costrizione  di questa nuova Agenzia, la L.E.M.A. appunto, risulterebbe come l’ennesimo scatola cinese in cui le amministrazioni pubbliche e i loro “sodali” di turno, vista la possibilità di qualche finanziamento europeo, improbabili alleanze transnazionali e le rispettive delibere di intenti generici,  dovrebbero nominare un Consiglio di Amministrazione per gestire una società “senza fini di lucro” (anche se tra  i mezzi finanziari sono previsti “contributi degli sponsor” e “ogni altro introito comunque conseguito”); ma in realtà, ci ritroviamo in ambiti già percorsi con la privatizzazione degli altri servizi; non a caso la presidenza dell’Agenzia, comunque, fino al dicembre 2009 (cioè fino a quando scade il co-finanziamento dell’UE), spetta di diritto (statutario – nel caso venisse approvato) al Sindaco del Comune di Latina.I soci sono distinti tra “fondatori” (gli unici che hanno diritto ad esprimere i membri del CdA), “ordinari” (soggetti a domanda di ammissione che deve essere approvata dal CdA) e “onorari” (tra cui ci dovrebbero essere anche le associazioni ambientaliste e quelle di difesa dei consumatori); ma solo i “fondatori” (individuati e contattati chissà come?) hanno diritto di nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione. Consiglio che risulta così già “indicato” dalla bozza di statuto;  Comune di Latina: 2 membri e 19% delle azioni (con allegata Presidenza del CdA); Provincia di Latina: 2 membri e 18% delle azioni; Consorzio della Bonifica dell’Agro Pontino: 1 membro e 9% delle azioni. Egualmente (1 membro e 9% delle azioni) sono in capo ad ALEA SpA , al Consorzio ASI Roma-Latina, al Centro Interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile (CIRPS) dell’Università La Sapienza di Roma, al Dipartimento Ingegneria Chimica (DIC) della stessa università e all’Adiconsum (nota associazione a difesa dei consumatori facente capo alla CISL).Si parte da un contributo finanziario dell’Unione Europea dei costi “eleggibili” quantificati in 200.000 euro a cui si devono aggiungere i co-finanziamenti dei soci.E’ inoltre prevista (sempre per statuto) la nomina di un Direttore  e di un “Comitato di esperti” che dovrebbero coadiuvare il CdA (evidentemente già ritenuto alla fonte “incapace” di adempiere a tali funzioni), nell’espletamento delle loro mansioni statutarie..Il tutto, ovviamente (non è superfluo sottolinearlo – visto che l’Agenzia non avrebbe scopo di lucro) previo rimborso del “gettone di presenza”, il cui ammontare viene stabilito dal CdA.Alla faccia dei “costi della politica”.Ma in realtà, a nostro avviso, il problema è un altro; tra i suoi scopi associativi, è previsto che l’Agenzia possa “operare in veste di E.S.Co (Energy Service Company) secondo i canoni e le filosofie in sede europea, ovvero di società di servizi energetici integrati (Latina Ambiente e Acqualatina “docet” – verrebbe da dire).Inoltre, sempre nella proposta di deliberazione che andrà in discussione domani, è previsto che l’Agenzia dovrà “svolgere principalmente per conto degli associati (quali? I fondatori, gli ordinari, quelli onorari o gli sponsor? – ndr), analisi costi/benefici del management dell’energia nonché le attività previste dalla legge n. 10/91”.Occorre sottolineare che proprio la legge 10/91, che ha istituito l’individuazione e l’incentivazione delle cosiddette “energie rinnovabili” (tra le quali qualche buontempone ha deciso di considerare come “assimilabili” anche quelle provenienti della termocombustione dei rifiuti), prevedeva che tutti i comuni con popolazione oltre i 50.000 abitanti dovessero dotarsi di un Piano Energetico Comunale, ai fini di risparmio e di incentivazione di tali energie alternative. All’interno di quella legge era prevista anche l’istituzione di  un/a “Energy Manager” comunale.Ci risulta che all’inizio del corrente anno la Giunta comunale abbia deliberato una gara per l’individuazione proprio di un “Energy Manager” che dovrebbe svolgere le funzioni previste dalla legge 10/91.Il tutto, a rigor di logica, doveva essere preceduto dall’adozione  e dall’approvazione del su detto Piano Energetico Comunale, di cui, in realtà, non esiste traccia negli uffici del Comune.Ma intanto si istituisce una “fumosa” Agenzia, con rispettive poltrone nel CdA (esattamente 11 – come per Acqualatina), che in prospettiva potrà metter bocca ed esprimere pareri (quindi con capacità contrattuali verso terzi – vicariando gli enti interessati) , su quei progetti che le società interessate proporranno a livello lacale.Quindi un altro servizio pubblico verrà gestito dai “soliti noti”.La prossima (ed ultima) tappa della serie è la privatizzazione dell’aria che respiriamo; ad Aprilia e a Pontinia hanno già cominciato a fare i calcoli!Infine una postilla “burocratica”.La proposta di deliberazione che è stata presentata ai gruppi consiliari e che andrà in discussione domani (riportata a piè pagina dell’atto predisposto dagli uffici comunali) riporta il n. 668/2007; è evidente che tale numero progressivo può interessare solo una deliberazione di Giunta (al massimo il Consiglio comunale riesce ad arrivare a 60-70 delibere consiliari all’anno),  PROVIENE DAL SETTORE URBANISTICA e contiene l’indicazione per imputare la spesa conseguente per il Comune ad un residuo passivo del 2006 e di accertarne contestualmente la relativa somma di entrate ad altro capitolo delle entrate previste sempre per il 2006.Ovvero: intanto sistemiamo le poltrone e coloro che ci si devono sedere “accomodare”: poi i soldi si troveranno. Latina, 29 Luglio 2007.                                                                                                               Il Direttivo della Legamìbiente di Latina.