Le Rotonde di Latina !
[b][size=small][color=990000][font=Verdana]Il difficile rapporto di Latina con le rotonde [/font][/color][/size][/b]
Vorrei esprimere la mia opinione e fare un appello al Sindaco di Latina
Salvatore Antoci.
Il rapporto tra Latina e le sue rotonde è sempre stato tormentato. Amate da alcuni avversate da molti, troviamo le rotonde disseminate lungo i nostri tragitti cittadini; a volte smussano la traiettorie delle nostre auto, a volte aggrovigliano il traffico in un vortice senza fine. Ancora oggi le regole di circolazione, quelle stabilite dal Comune tramite segnaletica orizzontale e verticale, e le regole non scritte, derivanti dal comportamento della maggioranza degli automobilisti, sono quanto di meno uniforme si possa immaginare, e sicuramente discordanti dal resto del mondo civilizzato.
Ma andiamo per gradi. Fino ad alcuni anni fa vigeva una strana regola: chi si immetteva nella rotonda aveva la precedenza, mentre chi vi circolava doveva fermarsi (forse in segno di devota riverenza alla regola della precedenza a destra?).
Era una regola insolita, sicuramente difforme dal resto del mondo, ma almeno era uniformemente applicata su tutte le rotonde latinensi.
Poi cinque o sei anni fa il vento cambiò: sull’onda di una moda che stava sferzando l’Europa intera, si cominciarono a costruire ovunque nuove rotonde, col palese intento di sradicare persino il ricordo dei vecchi semafori. Ci dissero che con le rotonde il flusso del traffico sarebbe migliorato, ci assicurarono che gli incidenti sarebbero diminuiti e che sarebbero stati meno gravi a causa della traiettoria meno angolata dei veicoli, affermarono che le rotonde erano la nuova frontiera del progresso.
Durante questa corsa frenetica alla rotonda-a-tutti-i-costi qualcuno forzò la mano persino alla geometria tanto che fu costruita una rotonda …ovale. Ma, giacché al loro centro cominciarono ad apparire (novità assoluta a Latina!!) dei prati ben curati, delle deliziose aiuole fiorite e degli… sbattiuova, è facile comprendere l’entusiasmo che pervase persino i più scettici. Sull’onda dell’innovazione e della globalizzazione, si mise mano persino alle vetuste regole della precedenza, così squadre di operai cancellarono la segnaletica orizzontale di dare precedenza all’interno delle vecchie rotonde e la ridisegnarono all’ingresso; anche la segnaletica verticale fu aggiornata di conseguenza.
Come in ogni periodo di transizione ci furono dei problemi: la segnaletica cancellata in certe condizioni di luce era ancora più visibile di prima, mentre quella appena disegnata già cominciava a sbiadire creando confusione e incertezza tra gli automobilisti (e, per la gioia dei carrozzieri, anche qualche incidente!). Per alcuni anni siamo stati costretti a convivere con le vecchie regole e intanto dovevamo imparare quelle nuove, sicché abbiamo sviluppato un metodo tutto nostro di circolare sulle rotonde, metodo che scompiglia i forestieri e reca qualche danno alla nostra qualità della vita.
Ma la tendenza era buona; sebbene lentamente, sembrava che Latina volesse finalmente fare pace col resto del mondo. C’erano ancora parecchie situazioni da sanare, ma era lecito sperare che un po’ alla volta le anomalie sarebbero state corrette.
Sennonché nel 2005 siamo andati in controtendenza e sono apparse le rotonde creative, cioè un fritto misto senza regole certe, in cui chi arriva da certe direttrici ha la precedenza ed entra a razzo, chi arriva da altre direttrici deve dare la precedenza, chi arriva da altre ancora, ha lo stop. E chi è sulla rotonda e vuole continuare a girare per ammirare i fiori? I suoi giri saranno a singhiozzo, regolati dalla capricciosa segnaletica.
Avete presente la nuova rotonda di Via Quarto e Via Polusca, quella completata la scorsa estate, subito vandalizzata e prontamente (miracolo?) riparata? Andate a farci un giro per capire di che sto parlando. Se volete osservare altre varianti sul tema, vi propongo un breve itinerario: visitate la finta rotonda tra Via Sant’Agostino e Viale G. Rossa e, se riuscite a capire a che serve, vi prego di farmelo sapere. Da qui raggiungete la rotonda di Viale Bachelet e Viale G. Rossa dove vi troverete a girare (a singhiozzi!) in senso antiorario, mentre alcune auto sfrecceranno alla vostra destra in senso contrario (la prima volta ho avuto un incubo: temevo di essere stato teletrasportato in Gran Bretagna). Già che siete in zona, fate un giro (a singhiozzi s’intende!) nella rotonda di Viale Bachelet e Viale Galvaligi, poi raggiungete l’incrocio tra Viale Bachelet e Via dell’Agora e provate a districarvi tra i due tentativi di rotonda che lì troverete. Il vostro itinerario potrebbe dilungarsi ma, visto che il prezzo della benzina è alle stelle, puntate senza indugio su Latina Scalo, dove potrete ammirare un vero mostro di creatività. Su Via dell’Industria esiste da qualche anno una grande rotonda con delle regole davvero singolari: chi viene da Latina Scalo deve dare la precedenza, mentre chi è già sulla rotonda ha lo stop. Ora… per noi indigeni, poco inclini al rispetto delle norme, abituati ad ignorare i segnali posti a casaccio lungo le nostre strade e avvezzi a districarci da qualsiasi situazione, il problema non si pone. Ma, immaginate se un giorno un tedesco si dovesse fermare allo stop e un francese volesse dargli la precedenza: questi signori rischierebbero di invecchiare a Latina Scalo!
In controtendenza sulla nostra controtendenza (scusate il gioco di parole) devo segnalare il recente adeguamento alle nuove regole della rotonda antistante la chiesa di San Luca nel quartiere Nascosa (ex Q5). Anche la nuova rotonda su Via Isonzo sembra fortunatamente obbedire alle regole universali.
Adesso che ho appreso da Latina Oggi che saranno realizzate sei nuove rotonde, francamente sono spaventato. Che altro dobbiamo aspettarci? Quali mostruosità prenderanno forma?
Non è che io sia contrario alle rotonde o sia insensibile alla bellezza di un prato curato, di un’aiuola fiorita o di uno sbattiuova! Sono invece convinto che le rotonde, in presenza di regole certe e di un comportamento corretto degli automobilisti, siano un ottimo sistema per fluidificare il traffico. Per quanto riguarda i prati curati e le aiole fiorite, beh! la nostra città ne ha un disperato bisogno. E anche qualche opera d’arte in più non guasterebbe! Non me ne voglia il Signor Aldo Berardi se ho chiamato sbattiuova il suo “Fiore di Luci” che invece dona carattere alla rotonda ovale di Via del Lido. Persino il non so cos’ è della rotonda di San Luca mi sta bene!
Quello che non mi sta bene è questo vacillare tra le vecchie regole e le nuove, questi segnali che vengono spostati, queste strisce che vengono disegnate e poi cancellate, insomma questo salto senza rete nella rotonda creativa, pericoloso per gli automobilisti, stuzzicante per i carrozzieri.
Onorevole Zaccheo, Assessore Galetto, mi appello voi: la creatività è un’ottima merce ma, per favore, lasciamola agli artisti e ai giardinieri che si possono sbizzarrire al centro della rotonda. Ma nella parte carrabile no, non ci deve essere spazio per la creatività! Nella parte carrabile le rotonde devono essere tutte uguali e obbedire alle stesse regole universalmente riconosciute: chi vuole entrare deve dare la precedenza, chi è già dentro deve poter girare liberamente. Punto!
Infine Signor Sindaco, non sarebbe male se ogni tanto qualche pattuglia della Polizia Municipale facesse capolino, non dico per sanzionare, ma almeno per educare gli automobilisti indisciplinati. La qualità della nostra vita migliorerebbe di certo.
Salvatore Antoci