Archivio Giornaliero: Gennaio 16, 2006

Inquinamento estetico !

[b][size=small] [color=009900] Inquinamento estetico ! [/color] [/size][/b]
Non so se esiste questo termine ma a me sembra abbastanza azzeccato.
Trovo l’occasione per coniarlo (ammesso che non l’abbia già fatto qualcun altro) pubblicando la recentissima riflessione di una nostra cara utente: Baol, la quale ringraziamo e lodiamo per il Suo modo chiaro di esprimersi.
Ferdinando Cedrone

[b][size=small][color=CC00CC]da Baol[/color][/size][/b]
Giungendo dalla via Lunga, una strada secondo me molto suggestiva, bella, così immersa nel verde che sembra di procedere in un bosco, prima di entrare a Latina, nell’ex quartiere Q4 (oggi Nuova Latina), già da una certa distanza la prima cosa che noti è questa torretta, super – palo, moderno obelisco (?) insomma indefinibile “cosa” prepotentemente presente che, essendo alta 30 metri, svetta tagliando la visuale con sgarbata ineleganza, addirittura arrogante e oscenamente presente tinta di un azzurro tristemente finto e in contrasto con il cielo di questi ultimi giorni tutti generosamente soleggiati. Mi chiedo ancora come sia potuto accadere, al di là delle questioni burocratiche, delle quali poco so, e di quelle economiche, delle quali ancor meno mi interesso e le cui fin troppo banali ragioni possono essere ormai note a tutti, residenti e non, ai più come ai meno informati, io semplicemente resto ancora ogni volta con gli occhi sbarrati su questa cosa, senza riuscire a capire come si possa giungere ad una scelta così infelice per un quartiere e la sua piazza principale, peraltro l’unica dove si svolga un po’ di vita in comune.

Sarebbe persino osceno immaginare una simile bruttura in una piazza del centro storico della nostra città; certo – direte voi – perché deturperebbe l’architettura, l’armonia, la bellezza originaria del luogo… e dunque tali concetti sono conclamati, unanimemente riconosciuti e preservati, ma prima di tutto tali concetti sono stati posti come premessa necessaria alla formazione del nucleo originario della nostra città. E’ giusto, ineccepibile, ma ancor più ovvio sarebbe, come logica conseguente, porre tali valori anche alla base della costruzione dei nuovi quartiere di questa stessa città, tanto per lasciare a futura memoria qualcosa che valga, che sia tramandabile come valore aggiunto e, perché no, un domani altrettanto prezioso, degno di tutela e di esempio.

“L’obelisco” in questione invece ha la funzione primaria di ospitare un ripetitore o antenna di telefonia cellulare, e la funzione secondaria di fornire illuminazione pubblica, il che non giustifica questa discutibile orripilante collocazione a deturpare la nostra piazza, che anche se non possiede ancora un valore estetico o architettonico conclamato, ha avuto comunque già precluse tutte queste possibilità, in un quartiere già carente di molto altro.

Qualcuno dice che ci sono “speranze” perché l’antenna in questione venga spostata in un luogo più consono, non popolato, dove non intervenga con tale e tanta prepotenza nell’estetica in divenire, già assai dubbia, del nostro quartiere, qualcun altro invece afferma che alla fine resterà “l’obelisco”, smontata l’antenna, ai soli fini dell’illuminazione del largo. Io penso che sia ridicolo dover illuminare una piazza un largo o quel che sia partendo da 30 metri di altezza, con una “cosa” così brutta tanto è ingombrante, e che ironicamente, temo, in mancanza di sculture fontane rotonde architettoniche (o quant’altro caratterizzi l’arredo urbano moderno delle città di oggi) possa diventare una specie di “simbolo rappresentativo” del nostro quartiere, del tipo cartolina coi saluti, veduta panoramica del quartiere Nuova Latina, con obelisco, super fungo, magari velenoso, a illuminare il nulla, sospeso 30 metri sulle nostre teste, tra il disappunto, la rassegnazione, lo smacco e pure la rabbia di chi pensa che un quartiere debba essere prima di ogni altra cosa vivibile, nell’accezione più alta del termine, e non un affare economico, da svendere pezzo a pezzo al migliore offerente e all’occorrenza.

Saluto tutti e ringrazio questo sito che rappresenta la possibilità di avere una voce là dove difficilmente sarebbe stato possibile. Condivido pienamente ciò che ho letto sul quotidiano “il territorio” di domenica scorsa, spero che ciò sia stato espresso con sufficiente chiarezza attraverso queste mie riflessioni.

Baol