Archivio Giornaliero: Gennaio 24, 2006

Il “VCO” tra i progetti più attesi.

[b][size=small][color=0000FF][font=Verdana]Il progetto di Alessandro Molon tra quelli più accreditati anche dalla presidente della nostra circoscrizione.[/font][/color][/size][/b]

Ancora un articolo sul tema in oggetto, che in qualche modo fa riferimento alla nostra iniziativa del VCO.

[url=http://www.i4it.it/public/LatinaOggi/Archivio/24_1_2006/pag09latina.pdf]Per vedere l’articolo di LT Oggi clicca qui.[/url]

Una sconfitta che ci sta !

[b][size=small][color=0033FF][font=Verdana]Nuova Latina Armonia – Virtus 2005 Latina 61 -82 [/font][/color][/size][/b]
( IT. 19-28 IIT 41-41 IIIT 51-67)

Nuova Latina: Diglio 10, Daviddi 9, Perotti 16, Costa 13, Di Giacomo, Gallo G. 2, Mustacchio 2, Spolon,

Meneghel 9, Brui,. All Cocco

Virtus 2005 Latina: Tosolini 26, Baccolini, Carbone 6, Gagliardi 6, Montaguti, Maurizi A., Ravieli 4, D’Alessio 8

Mascetti 28, Zanier R. 10. All. De Bernardis

Arbitri Propoggia e Guarino di Roma.

La Virtus 2005 Latina si aggiudica il primo derby stagionale ai danni della Nuova Latina Armonia che esce da questo confronto con la consapevolezza di aver dato comunque il massimo al termine dei quaranta minuti di gioco.

Troppo netto il divario tra le due formazioni che hanno dato vita ad una match a tratti spettacolare con la massima correttezza e sportività difronte ad un pubblico ( circa 300 persone) che non ha saputo resistere al fascino di una sfida che vedeva in campo solo ed esclusivamente cestisti nati e cresciuti nei vivai del capoluogo pontino.

Se mai ce ne fosse stato bisogno la corazzata messa a disposizione del tecnico De Bernardis ha confermato di avere non una ma molte marce in più in questo campionato rispetto a tutte le altre formazioni.

Per la Nuova Latina un fermata quasi obbligatoria in questa giornata di campionato che non preclude assolutamente i piani della dirigenza che punta dichiaratamente ( e non è la sola ) al secondo posto. Che ad oggi occupa in compagnia con ben altre quattro squadre, a testimonianza che mai come quest’anno la concorrenza è tanta e particolarmente agguerrita. Turno dopo turno, infatti, diverse quintetti si alternano dietro la capolista che a poco meno della metà della stagione ha già fatto il vuoto dietro di se.

Per il tecnico della Nuova Latina, Maurizio Cocco, il commento del dopo gara è stato positivo nonostante la sconfitta che mai come in questa occasione ha dato indicazioni positive all’allenatore di Latina Scalo.

I biancoverdi del quartiere ex Q5 torneranno ad allenarsi questa sera in previsione della prossima sfida che vedrà ancora Perotti e compagni impegnati in un altro derby, questa volta contro lo Sport Management domenica alle ore 18.00. Un’altra gara da non prendere assolutamente sotto gamba dopo il risultato del quintetto arancio che domenica scorsa sul proprio campo nel pallone tensostatico di via Nascosa ha battuto il Sezze.

Le Rotonde di Latina !

[b][size=small][color=990000][font=Verdana]Il difficile rapporto di Latina con le rotonde [/font][/color][/size][/b]

Vorrei esprimere la mia opinione e fare un appello al Sindaco di Latina
Salvatore Antoci.

Il rapporto tra Latina e le sue rotonde è sempre stato tormentato. Amate da alcuni avversate da molti, troviamo le rotonde disseminate lungo i nostri tragitti cittadini; a volte smussano la traiettorie delle nostre auto, a volte aggrovigliano il traffico in un vortice senza fine. Ancora oggi le regole di circolazione, quelle stabilite dal Comune tramite segnaletica orizzontale e verticale, e le regole non scritte, derivanti dal comportamento della maggioranza degli automobilisti, sono quanto di meno uniforme si possa immaginare, e sicuramente discordanti dal resto del mondo civilizzato.

Ma andiamo per gradi. Fino ad alcuni anni fa vigeva una strana regola: chi si immetteva nella rotonda aveva la precedenza, mentre chi vi circolava doveva fermarsi (forse in segno di devota riverenza alla regola della precedenza a destra?).
Era una regola insolita, sicuramente difforme dal resto del mondo, ma almeno era uniformemente applicata su tutte le rotonde latinensi.
Poi cinque o sei anni fa il vento cambiò: sull’onda di una moda che stava sferzando l’Europa intera, si cominciarono a costruire ovunque nuove rotonde, col palese intento di sradicare persino il ricordo dei vecchi semafori. Ci dissero che con le rotonde il flusso del traffico sarebbe migliorato, ci assicurarono che gli incidenti sarebbero diminuiti e che sarebbero stati meno gravi a causa della traiettoria meno angolata dei veicoli, affermarono che le rotonde erano la nuova frontiera del progresso.
Durante questa corsa frenetica alla rotonda-a-tutti-i-costi qualcuno forzò la mano persino alla geometria tanto che fu costruita una rotonda …ovale. Ma, giacché al loro centro cominciarono ad apparire (novità assoluta a Latina!!) dei prati ben curati, delle deliziose aiuole fiorite e degli… sbattiuova, è facile comprendere l’entusiasmo che pervase persino i più scettici. Sull’onda dell’innovazione e della globalizzazione, si mise mano persino alle vetuste regole della precedenza, così squadre di operai cancellarono la segnaletica orizzontale di dare precedenza all’interno delle vecchie rotonde e la ridisegnarono all’ingresso; anche la segnaletica verticale fu aggiornata di conseguenza.

Come in ogni periodo di transizione ci furono dei problemi: la segnaletica cancellata in certe condizioni di luce era ancora più visibile di prima, mentre quella appena disegnata già cominciava a sbiadire creando confusione e incertezza tra gli automobilisti (e, per la gioia dei carrozzieri, anche qualche incidente!). Per alcuni anni siamo stati costretti a convivere con le vecchie regole e intanto dovevamo imparare quelle nuove, sicché abbiamo sviluppato un metodo tutto nostro di circolare sulle rotonde, metodo che scompiglia i forestieri e reca qualche danno alla nostra qualità della vita.
Ma la tendenza era buona; sebbene lentamente, sembrava che Latina volesse finalmente fare pace col resto del mondo. C’erano ancora parecchie situazioni da sanare, ma era lecito sperare che un po’ alla volta le anomalie sarebbero state corrette.

Sennonché nel 2005 siamo andati in controtendenza e sono apparse le rotonde creative, cioè un fritto misto senza regole certe, in cui chi arriva da certe direttrici ha la precedenza ed entra a razzo, chi arriva da altre direttrici deve dare la precedenza, chi arriva da altre ancora, ha lo stop. E chi è sulla rotonda e vuole continuare a girare per ammirare i fiori? I suoi giri saranno a singhiozzo, regolati dalla capricciosa segnaletica.
Avete presente la nuova rotonda di Via Quarto e Via Polusca, quella completata la scorsa estate, subito vandalizzata e prontamente (miracolo?) riparata? Andate a farci un giro per capire di che sto parlando. Se volete osservare altre varianti sul tema, vi propongo un breve itinerario: visitate la finta rotonda tra Via Sant’Agostino e Viale G. Rossa e, se riuscite a capire a che serve, vi prego di farmelo sapere. Da qui raggiungete la rotonda di Viale Bachelet e Viale G. Rossa dove vi troverete a girare (a singhiozzi!) in senso antiorario, mentre alcune auto sfrecceranno alla vostra destra in senso contrario (la prima volta ho avuto un incubo: temevo di essere stato teletrasportato in Gran Bretagna). Già che siete in zona, fate un giro (a singhiozzi s’intende!) nella rotonda di Viale Bachelet e Viale Galvaligi, poi raggiungete l’incrocio tra Viale Bachelet e Via dell’Agora e provate a districarvi tra i due tentativi di rotonda che lì troverete. Il vostro itinerario potrebbe dilungarsi ma, visto che il prezzo della benzina è alle stelle, puntate senza indugio su Latina Scalo, dove potrete ammirare un vero mostro di creatività. Su Via dell’Industria esiste da qualche anno una grande rotonda con delle regole davvero singolari: chi viene da Latina Scalo deve dare la precedenza, mentre chi è già sulla rotonda ha lo stop. Ora… per noi indigeni, poco inclini al rispetto delle norme, abituati ad ignorare i segnali posti a casaccio lungo le nostre strade e avvezzi a districarci da qualsiasi situazione, il problema non si pone. Ma, immaginate se un giorno un tedesco si dovesse fermare allo stop e un francese volesse dargli la precedenza: questi signori rischierebbero di invecchiare a Latina Scalo!

In controtendenza sulla nostra controtendenza (scusate il gioco di parole) devo segnalare il recente adeguamento alle nuove regole della rotonda antistante la chiesa di San Luca nel quartiere Nascosa (ex Q5). Anche la nuova rotonda su Via Isonzo sembra fortunatamente obbedire alle regole universali.

Adesso che ho appreso da Latina Oggi che saranno realizzate sei nuove rotonde, francamente sono spaventato. Che altro dobbiamo aspettarci? Quali mostruosità prenderanno forma?
Non è che io sia contrario alle rotonde o sia insensibile alla bellezza di un prato curato, di un’aiuola fiorita o di uno sbattiuova! Sono invece convinto che le rotonde, in presenza di regole certe e di un comportamento corretto degli automobilisti, siano un ottimo sistema per fluidificare il traffico. Per quanto riguarda i prati curati e le aiole fiorite, beh! la nostra città ne ha un disperato bisogno. E anche qualche opera d’arte in più non guasterebbe! Non me ne voglia il Signor Aldo Berardi se ho chiamato sbattiuova il suo “Fiore di Luci” che invece dona carattere alla rotonda ovale di Via del Lido. Persino il non so cos’ è della rotonda di San Luca mi sta bene!

Quello che non mi sta bene è questo vacillare tra le vecchie regole e le nuove, questi segnali che vengono spostati, queste strisce che vengono disegnate e poi cancellate, insomma questo salto senza rete nella rotonda creativa, pericoloso per gli automobilisti, stuzzicante per i carrozzieri.

Onorevole Zaccheo, Assessore Galetto, mi appello voi: la creatività è un’ottima merce ma, per favore, lasciamola agli artisti e ai giardinieri che si possono sbizzarrire al centro della rotonda. Ma nella parte carrabile no, non ci deve essere spazio per la creatività! Nella parte carrabile le rotonde devono essere tutte uguali e obbedire alle stesse regole universalmente riconosciute: chi vuole entrare deve dare la precedenza, chi è già dentro deve poter girare liberamente. Punto!

Infine Signor Sindaco, non sarebbe male se ogni tanto qualche pattuglia della Polizia Municipale facesse capolino, non dico per sanzionare, ma almeno per educare gli automobilisti indisciplinati. La qualità della nostra vita migliorerebbe di certo.

Salvatore Antoci

finalmente hanno spento il motore

questa mattina esasperata dal rumore del gruppo elettrogeno dell’antenna , che durante la notte impedisce di riposare, mi sono recata al comune decisa di chiarirmi le idee a riguardo.mi presento all’assessorato dei lavori pubblici senza x giunta conoscere nessuno, mi informo e riesco a farmi ricevere da un assessore , gli parlo gli racconto tutto il disagio che proviamo ,e con mia sorpesa lui si impegna a fare il possibile x risolvere il problema.
morale della favola oggi pomeriggio alle 15,00 il motore era spento , l’assessore mi ha chiamata al telefono x accertarsi che fosse spento sul serio, mi invitava inoltre ad avvertire se viene riacceso.
sono molto contenta di questo , ma mi chiedo come mai io ci sono riuscita cosi facilmente? senza volantini e ripeto senza conoscere nessuno, ma solo con un po di buona volontà? comunque l’importante è che sia andato tutto bene,un saluto a tutti. alby

Il VCO muove le coscenze!

Cari Vicini, quest’oggi, in seguito all’articolo di Latina Oggi che riguarda il progetto “Vicino che Osserva”, una nostra vicina mi ha telefonato per darmi il suo appoggio ed il suo sostegno in quest’ambito.

Non vi nascondo la mia soddisfazione nel sentire che per questa persona, il VCO rappresenta una soluzione nuova ed innovativa nella sicurezza di casa sua.

Ella, infatti, abita in una delle parti più esposte ai furti della Q4, dove gli allarmi squillano per nulla e dove i cani da guardia vengono deliberatamente bastonati ed a volte uccisi dai ladri.

Certo ci vorrà ancora un pò prima che il VCO veda la luce come organo di utilità sociale ma spero che tutti voi diade disponibilità a prendervi parte come la nostra vicina di casa ha già fatto.

Un vostro vicino di casa.

Alessandro Molon

Che cos’è il “VCO” ?

[b][size=small][color=0033FF][font=Verdana]Su richiesta di alcuni utenti pubblichiamo di seguito i dettagli dell’iniziativa “VCO”, il vicino che osserva. [/font][/color][/size][/b]

Il sistema “Vicino che osserva”

Il “neighborhood watch” altro non è che un sistema di vigilanza del quartiere in cui parte attiva è il cittadino stesso. Il contributo che il membro di questo sistema deve dare è solo ed esclusivamente quello di osservare l’evento criminoso in modo discreto (Senza Esporsi), chiamare le forze dell’ordine se necessario ed aggiornare gli altri membri sull’accaduto. Queste informazioni vanno poi convogliate verso le pubbliche autorità per metterle in grado di operare al meglio nelle attività di persecuzione e, meglio, di PREVENZIONE del crimine.
Il mezzo ideale per la raccolta delle attività di osservazione potrebbe essere proprio un sito web che garantirebbe anonimato al membro e nel contempo consentirebbe un filtraggio delle informazioni scartando quelle inutili e devianti. Ovviamente, i membri di una comunità come questa devono essere opportunamente formati sulle metodiche di osservazione discreta, sapere quali dettagli osservare e conoscere i mezzi da impiegare in questa attività (come i visori notturni), nonchè conoscere i deterrenti da applicare per far desistere i malintenzionati dal commettere un crimine.

L’impegno richiesto non è quello di stare di guardia alla finestra ma quello di rinunciare all’omertà qualora ci capitasse, casualmente, di assistere ad un evento criminoso. In effetti, a chi di noi, ad esempio, non è capitato di vedere scrivere sui muri e preferire di non fare denuncia perchè “sarebbe una inutile perdita di tempo”?

Italia o America, che differenza fa?

Introduzione
In seguito all’interesse mostrato nell’idea di costituire un modello di cooperazione civica per la sicurezza in Italia, ho preso contatti con alcune comunità di “Neighborhood Watch” americane per capire come organizzare un programma simile qui in Italia.
Le prime risposte sono state sconfortanti perchè mi invitavano a rivolgermi presso l’ufficio delle pubbliche autorità locali, il quale, a detta loro, mi avrebbe fornito prontamente tutte le informazioni ed il materiale necessari all’avvio del progetto. Spiegare che il “partire da zero” che intendevo io era veramente “partire da zero” non è stato facile perchè in america, il “Neighborhood Watch”, è una vera istituzione ed è normale, per una comunità, difendersi dai criminali adottando questo sistema … talmente normale che per loro ne è scontata l’esistenza in tutto il mondo.
Ad ogni modo, solo dopo diversi scambi di posta (elettronica naturalmente) ho identificato nel programma “Neighborhood Watch” di Edmonton (Alberta) quello meglio adattabile alle possibilità Italiane.
La signora che ne coordina il comitato ed il sito web mi ha gentilmente fornito una serie di documenti che descrivono dettagliatamente le azioni che un membro VCO (Vicino che Osserva, in italiano) deve intraprendere sia per la sicurezza attiva che per quella passiva.

Chiariamo da subito che se stiamo assistendo ad un crimine tipo rapina o aggressione dobbiamo, come sempre, chiamare il 113. Il VCO, come per il modello canadese, nasce
principalmente con lo scopo di scoraggiare i malintenzionati nel commettere atti criminali, ed ora vediamo come questo potrebbe avvenire nella realtà italiana.

Le segnalazioni
Conosciamo i nostri vicini, conosciamo le nostre strade e conosciamo, sopratutto se abitiamo in aree particolarmente isolate, i mezzi che tipicamente passano nelle nostre vicinanze. Un furgone, con due uomini a bordo, che passa davanti casa nostra al rientro da lavoro può essere alquanto sospetto. Segnalarne la targa, l’ora ed il luogo sul nostro sito potrebbe sembrare poco significativo ma ipotiziamo che, quella stessa sera, qualcuno dei vostri vicini partito per le vacanze, viene derubato.
In questo contesto l’avvistamento assume toni completamente diversi e l’informazione, in mano alle forze dell’ordine, può aiutarle nello scovare gli autori del furto.

Parlando di baby gang, che al momento è argomento purtroppo in auge, le segnalazioni descrittive e dettagliate diventano chiave nell’identificazione dei membri e dei luoghi che essi frequentano. Inoltre, gli incontri regolarmente cadenzati tra comitato direttivo e rappresentanti delle forze dell’ordine costringono questi ultimi ad intraprendere azioni di recupero mirate ai luoghi di cui sopra, azioni che vengono definite in comune accordo e rese pubbliche sul sito web.

Ancora sicurezza, ma delle informazioni
E’ necessario precisare, per quelli che hanno sentito odore di violazione della privacy, che la singola segnalazione non sarà di dominio pubblico. Un sistema di guida automatico nell’immissione farà in modo che l’utente descriva in tutte le sue parti il fatto osservato. Il filtraggio delle informazioni, infatti, non sarà in alcun modo manuale e la visibilità completa di esse sarà consentita esclusivamente ai membri delegati delle pubbliche autorità. Sul sito, sempre in maniera automatica, saranno mostrati, a scopo statistico ed indicativo, solo il numero di segnalazioni totali di un certo tipo ripartiti per aree dei nostri quartieri, che so, 3 atti vandalici presso il CC Nascosa, 2 furgoni sospetti in Via Geminiani e cosi via.
Il comitato direttivo del VCO discuterà proprio di questi numeri perchè essi saranno gli indicatori della nostra sicurezza e perchè prodotti dalla gente che vive in Q4 e Q5.
Potremo poi tirare fuori altre forme di statistica atte ad identificare azioni sociali appropriate e mirate ma, in alcun modo, saranno resi pubblici dati sensibili.

Il deterrente
Ad ogni modo, come ho detto, il VCO vuole che al delinquente passi la voglia di “frequentare” I nostri quartieri. Sempre parlando per esempi, tutti i membri avranno a disposizione una serie di suggerimenti da mettere in pratica sulle cose della propria casa.
Quanto pagherebbe un ricettatore per un televisore sul cui fianco è inciso il nome e l’indirizzo del derubato? Nulla o pochissimo. Il ladro deve sapere che gli abitanti di un condominio che aderisce al “Vicino che Osserva” usano accortezze del genere.
Anche il fatto che le foto di gioielli o monili rubati finiscono su Internet deve essere reso pubblico. Un cartello con il logo del VCO con la lista di questi accorgimenti da noi intrapresi all’ingresso del condominio o al cancelletto di casa nostra sarà un ottimo deterrente per i malintenzionati.
I ladri, infatti, soventi effettuano un sopralluogo prima del “colpo”, la presenza di cartelli che indicano l’esistenza del VCO più il rischio di rubare cose che poi non potrebbe rivendere lo constringeranno a spostare il tiro verso altri territori.

La sicurezza domestica
Quando parliamo di sicurezza non possiamo trascurare quella dentro casa nostra. Oltre alle indicazioni su come proteggerci da aggressioni e furti, il VCO prevede di includere consigli su come evitare incendi ed altri tipi di incidenti attraverso un rapido elenco di cose da controllare o modificare. Infatti, tra i vari, saranno coinvolti anche i Vigili del Fuoco che ci aiuteranno nella stesura di questo elenco e, eventualmente, presenzieranno a qualche evento formativo per la comunità.

La solidarietà
Ci siamo spesso sentiti soli e indifesi dopo aver subito reati, violenze o soprusi.
Questo non deve più accadere. Riprendiamoci tutti insieme i nostri quartieri, torniamo ad essere veramente “vicini”, vicini che si osservano perchè tengono alle cose comuni, tengono alle cose degli altri e alle proprie e tengono al loro futuro.

Il vostro vicino.
Alessandro Molon