[b][size=small][color=0033FF][font=Verdana]Su richiesta di alcuni utenti pubblichiamo di seguito i dettagli dell’iniziativa “VCO”, il vicino che osserva. [/font][/color][/size][/b]
Il sistema “Vicino che osserva”
Il “neighborhood watch” altro non è che un sistema di vigilanza del quartiere in cui parte attiva è il cittadino stesso. Il contributo che il membro di questo sistema deve dare è solo ed esclusivamente quello di osservare l’evento criminoso in modo discreto (Senza Esporsi), chiamare le forze dell’ordine se necessario ed aggiornare gli altri membri sull’accaduto. Queste informazioni vanno poi convogliate verso le pubbliche autorità per metterle in grado di operare al meglio nelle attività di persecuzione e, meglio, di PREVENZIONE del crimine.
Il mezzo ideale per la raccolta delle attività di osservazione potrebbe essere proprio un sito web che garantirebbe anonimato al membro e nel contempo consentirebbe un filtraggio delle informazioni scartando quelle inutili e devianti. Ovviamente, i membri di una comunità come questa devono essere opportunamente formati sulle metodiche di osservazione discreta, sapere quali dettagli osservare e conoscere i mezzi da impiegare in questa attività (come i visori notturni), nonchè conoscere i deterrenti da applicare per far desistere i malintenzionati dal commettere un crimine.
L’impegno richiesto non è quello di stare di guardia alla finestra ma quello di rinunciare all’omertà qualora ci capitasse, casualmente, di assistere ad un evento criminoso. In effetti, a chi di noi, ad esempio, non è capitato di vedere scrivere sui muri e preferire di non fare denuncia perchè “sarebbe una inutile perdita di tempo”?
Italia o America, che differenza fa?
Introduzione
In seguito all’interesse mostrato nell’idea di costituire un modello di cooperazione civica per la sicurezza in Italia, ho preso contatti con alcune comunità di “Neighborhood Watch” americane per capire come organizzare un programma simile qui in Italia.
Le prime risposte sono state sconfortanti perchè mi invitavano a rivolgermi presso l’ufficio delle pubbliche autorità locali, il quale, a detta loro, mi avrebbe fornito prontamente tutte le informazioni ed il materiale necessari all’avvio del progetto. Spiegare che il “partire da zero” che intendevo io era veramente “partire da zero” non è stato facile perchè in america, il “Neighborhood Watch”, è una vera istituzione ed è normale, per una comunità, difendersi dai criminali adottando questo sistema … talmente normale che per loro ne è scontata l’esistenza in tutto il mondo.
Ad ogni modo, solo dopo diversi scambi di posta (elettronica naturalmente) ho identificato nel programma “Neighborhood Watch” di Edmonton (Alberta) quello meglio adattabile alle possibilità Italiane.
La signora che ne coordina il comitato ed il sito web mi ha gentilmente fornito una serie di documenti che descrivono dettagliatamente le azioni che un membro VCO (Vicino che Osserva, in italiano) deve intraprendere sia per la sicurezza attiva che per quella passiva.
Chiariamo da subito che se stiamo assistendo ad un crimine tipo rapina o aggressione dobbiamo, come sempre, chiamare il 113. Il VCO, come per il modello canadese, nasce
principalmente con lo scopo di scoraggiare i malintenzionati nel commettere atti criminali, ed ora vediamo come questo potrebbe avvenire nella realtà italiana.
Le segnalazioni
Conosciamo i nostri vicini, conosciamo le nostre strade e conosciamo, sopratutto se abitiamo in aree particolarmente isolate, i mezzi che tipicamente passano nelle nostre vicinanze. Un furgone, con due uomini a bordo, che passa davanti casa nostra al rientro da lavoro può essere alquanto sospetto. Segnalarne la targa, l’ora ed il luogo sul nostro sito potrebbe sembrare poco significativo ma ipotiziamo che, quella stessa sera, qualcuno dei vostri vicini partito per le vacanze, viene derubato.
In questo contesto l’avvistamento assume toni completamente diversi e l’informazione, in mano alle forze dell’ordine, può aiutarle nello scovare gli autori del furto.
Parlando di baby gang, che al momento è argomento purtroppo in auge, le segnalazioni descrittive e dettagliate diventano chiave nell’identificazione dei membri e dei luoghi che essi frequentano. Inoltre, gli incontri regolarmente cadenzati tra comitato direttivo e rappresentanti delle forze dell’ordine costringono questi ultimi ad intraprendere azioni di recupero mirate ai luoghi di cui sopra, azioni che vengono definite in comune accordo e rese pubbliche sul sito web.
Ancora sicurezza, ma delle informazioni
E’ necessario precisare, per quelli che hanno sentito odore di violazione della privacy, che la singola segnalazione non sarà di dominio pubblico. Un sistema di guida automatico nell’immissione farà in modo che l’utente descriva in tutte le sue parti il fatto osservato. Il filtraggio delle informazioni, infatti, non sarà in alcun modo manuale e la visibilità completa di esse sarà consentita esclusivamente ai membri delegati delle pubbliche autorità. Sul sito, sempre in maniera automatica, saranno mostrati, a scopo statistico ed indicativo, solo il numero di segnalazioni totali di un certo tipo ripartiti per aree dei nostri quartieri, che so, 3 atti vandalici presso il CC Nascosa, 2 furgoni sospetti in Via Geminiani e cosi via.
Il comitato direttivo del VCO discuterà proprio di questi numeri perchè essi saranno gli indicatori della nostra sicurezza e perchè prodotti dalla gente che vive in Q4 e Q5.
Potremo poi tirare fuori altre forme di statistica atte ad identificare azioni sociali appropriate e mirate ma, in alcun modo, saranno resi pubblici dati sensibili.
Il deterrente
Ad ogni modo, come ho detto, il VCO vuole che al delinquente passi la voglia di “frequentare” I nostri quartieri. Sempre parlando per esempi, tutti i membri avranno a disposizione una serie di suggerimenti da mettere in pratica sulle cose della propria casa.
Quanto pagherebbe un ricettatore per un televisore sul cui fianco è inciso il nome e l’indirizzo del derubato? Nulla o pochissimo. Il ladro deve sapere che gli abitanti di un condominio che aderisce al “Vicino che Osserva” usano accortezze del genere.
Anche il fatto che le foto di gioielli o monili rubati finiscono su Internet deve essere reso pubblico. Un cartello con il logo del VCO con la lista di questi accorgimenti da noi intrapresi all’ingresso del condominio o al cancelletto di casa nostra sarà un ottimo deterrente per i malintenzionati.
I ladri, infatti, soventi effettuano un sopralluogo prima del “colpo”, la presenza di cartelli che indicano l’esistenza del VCO più il rischio di rubare cose che poi non potrebbe rivendere lo constringeranno a spostare il tiro verso altri territori.
La sicurezza domestica
Quando parliamo di sicurezza non possiamo trascurare quella dentro casa nostra. Oltre alle indicazioni su come proteggerci da aggressioni e furti, il VCO prevede di includere consigli su come evitare incendi ed altri tipi di incidenti attraverso un rapido elenco di cose da controllare o modificare. Infatti, tra i vari, saranno coinvolti anche i Vigili del Fuoco che ci aiuteranno nella stesura di questo elenco e, eventualmente, presenzieranno a qualche evento formativo per la comunità.
La solidarietà
Ci siamo spesso sentiti soli e indifesi dopo aver subito reati, violenze o soprusi.
Questo non deve più accadere. Riprendiamoci tutti insieme i nostri quartieri, torniamo ad essere veramente “vicini”, vicini che si osservano perchè tengono alle cose comuni, tengono alle cose degli altri e alle proprie e tengono al loro futuro.
Il vostro vicino.
Alessandro Molon