Archivio Giornaliero: Aprile 27, 2006

Discorso di Calamandrei

Da Baol:

Discorso di Piero Calamandrei agli studenti milanesi.

La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica.
È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?». Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava.
E allora questo contadino ipaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegiare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!». Questo è l’indifferentismo alla politica.

È così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai.
E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sepere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane…
E quando io leggo nell’art. 2: «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale»; o quando leggo nell’art. 11: «L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli», la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini!
O quando io leggo nell’art. 8:«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge», ma questo è Cavour!
O quando io leggo nell’art. 5: «La Repubbllica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali», ma questo è Cattaneo!
O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: «l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica», esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!
E quando leggo nell’art. 27: «Non è ammessa la pena di morte», ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…

Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa cartra.
Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamenteo di centomila morti.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.

Piero Calamandrei (1889-1956)Discorso agli studenti milanesi (1955)

Nassiriya

Desidero esprimere il mio dolore, il mio cordoglio e il mio sgomento per la morte dei nostri militari, e del militare rumeno. Tutta la mia solidarietà e il mio affetto alle famiglie devastate dall’assurdo lutto.
Ai Carabinieri feriti l’augurio di una pronta e completa guarigione.
Ho appena esposto la Bandiera Italiana alla mia finestra ed invito voi tutti a fare altrettanto.
Salvatore Antoci

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Abbiamo RISO per una cosa seria

Da: Bruno Mucci
Data: 04/26/06 15:38:44
A: – Amici
Oggetto: “Abbiamo RISO per una cosa seria…”

Cari amici,

facendo seguito ai contatti precedentamente intercorsi ed in preparazione dell’iniziativa “Abbiamo RISO per una cosa seria…”, abbiamo il piacere di invitarvi all’incontro informativo FOCSIV “Diritto al cibo: i poveri non possono aspettare!” tenuto dal Direttore Generale FOCSIV, nonchè Presidente dell’Associazione ONG Italiane, Sergio Marelli.

Durante l’incontro avremo modo di esporre ed approfondire le attività di solidarietà che la FOCSIV svolge in favore degli emarginati dei Sud del mondo, non per ultima l’iniziativa di sensibilizzazione in oggetto.

Vi aspettiamo martedì 2 maggio alle ore 21 presso l’oratorio della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Latina, per metterci insieme in movimento, perchè “una Parrocchia seduta… non è Chiesa!”
Vi chiediamo cortesemente di diffondere l’iniziativa e di esporre la locandina in allegato presso le vostre parrocchie o nei luoghi che ritenete più funzionali ad un’ampia diffusione.

Ringraziandovi anticipatamente per la disponibilità vi invio i miei migliori saluti,

Alessandro Pucci

P.S. Comunichiamo ai referenti dei banchetti che a conclusione dell’incontro distribuiremo a ognuno il materiale informativo (locandine, brochure e buste portariso) che servirà per i banchetti di solidarietà del 6 e 7 maggio in cui verrà distribuito il RISO.

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Alessandro Pucci

Volontari nel mondo – FOCSIV
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