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Abusi da parte della Ge.port a Rio Martino….

Nei mesi successivi i forestali furono inflessibili con alcuni pescatori, che non volendo sottostare alle tariffe esose di tal società, decisero di richiedere al comune di Latina un breve tratto del canale per ormeggiare le loro barche.. Pare che il comune dette l'autorizzazione, ma nonostante ciò i forestali intervennero varie volte, perchè loro per ancorare al fondo del canale usarono delle ancore, che si conficcavano nella melma. Secondo i forestali non andavano bene. Oggi Legambiente ci fà sapere che questi della Ge.port hanno risagomato la sponda, buttando breccia e brecciolino, hanno messo dei pali dell'illuminazioni, facendo gettate di cemento… I forestali, l'Ente Parco dove diavolo sono? Ecco l'articolo di Legambiente Latina: http://www.latina24ore.it/index.php?option=com_content&task=view&id=207&Itemid=99 ESPOSTO IN PROCURA: "CONTROLLATE LE NUOVE DARSENE DI RIO MARTINO" > redazione domenica 20 maggio 2007 Legambiente ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alle istituzioni locali per chiedere la verifica dei nuovi attracchi a Rio Martino. L'associazione "avendo preso visione diretta e documentazione fotografica dei lavori attualmente in corso presso la sponda ricadente nel territorio del Comune di Latina del canale di Rio Martino, chiede la verifica di tali interventi rispetto alle prescrizioni relative alla concessione rilasciata dallo stesso Comune di Latina, su delega degli altri enti e uffici interessati, alla società gestrice dell’ormeggio". L'esposto di Legambiente prosegue testualmente: "Si segnala il fatto che più volte in passato siamo intervenuti per chiedere che venisse fornita un’offerta adeguata alla domanda di attracco per i diportisti locali, nel pieno rispetto dei vincoli ambientali (ce ne risultano in vigore almeno sei) derivanti dal cosiddetto “Decreto Galasso”, i quali prescrivono, tra l’altro, l’inedificabilità assoluta su tutta la zona. Abbiamo preso atto del sequestro giudiziario compiuto dalla Procura della Repubblica di Latina nel 2002, a causa dello stato di assoluto abusivismo che si stava perpetrando da numerosi anni su quel corso d’acqua. Abbiamo inoltre apprezzato il superamento di tale situazione attraverso la realizzazione di un progetto di ormeggio rispettoso dei vincoli e con minimo impatto ambientale, con il benestare delle amministrazioni competenti A seguito di tale accordo, nella piena evidenza dei fatti accertati, si riscontrano i seguenti atti e situazioni: – in data 01/08/2005, attraverso la delibera di giunta n. 530, il Comune di Latina ha affidato alla società Ge.Port srl (unica partecipante alla gara), la concessione per la gestione dell’ormeggio e l’installazione di due banchine mobili adibite all’attracco di imbarcazioni da diporto alla foce del canale Rio Martino;<!–[endif]–> – tale concessione è dichiaratamente temporanea, con validità di due anni, per cui risulterebbe in fase di scadenza;<!–[endif]–> – in data 06/12/2006, sempre attraverso specifica delibera di giunta comunale, lo stesso Comune ha autorizzato la “realizzazione di un punto di ormeggio per piccole imbarcazioni” nello stesso canale;<!–[endif]–> – tutti gli attracchi stati concessi per imbarcazioni non superiori alla lunghezza di 8 metri, mentre abbiamo potuto constatare personalmente che sono attualmente ormeggiate imbarcazioni di lunghezza superiore;<!–[endif]–> – nello stesso sito internet (www.basenautica.it) della società collegata, si dichiara esplicitamente che è possibile l’attracco per imbarcazioni fino a 12 metri e che presso la darsena possono essere offerti tutti i servizi di banchina (incluso il parcheggio per automobili); <!–[endif]–> – per quanto constatabile risulta che i lavori in corso applichino una interpretazione fin troppo estensiva dei prescritti obblighi in capo alla società gestrice, rispetto alla messa in sicurezza del canale, alla bonifica e alla pulizia dell’imbocco a mare, visto che si sta eseguendo una riprofilatura della sponda, utilizzando materiale di cava riportato (breccia mista a sassi) del tutto estraneo alla natura geologica del luogo, oltre che materiale di risulta prelevato dal fondale del corso d’acqua, anche con l’evidente fine di aumentare il livello di “pescaggio” delle imbarcazioni; il tutto senza contare il fatto che le darsene sono state ancorate alla terra ferma con gettate di cemento, così come avvenuto per i numerosi pali di illuminazione dell’area e per i “gabbiotti” utilizzati dal personale di sorveglianza e assistenza della società;<!–[endif]–> – per un tratto lungo circa 1 chilometro, risulta quindi danneggiato irreparabilmente l’habitat della flora e soprattutto della fauna (sono state distrutte numerose tane di nutrie) e testimoni oculari hanno assistito all’uccisione di alcuni animali a causa dei lavori dell’escavatore.<!–[endif]–> Anche se autorizzati, appare fin troppo evidente che invece di adattare la darsena all’area protetta in cui si trova, risulta che stia avvenendo il contrario: da qui necessita la presente richiesta di verifica. Tale esigenza si rafforza anche in funzione del fatto che i lavori eseguiti ed in fase di esecuzione, appaiono sovradimensionati rispetto all’esigenza di spazio per il posizionamento delle darsene amovibili a suo tempo autorizzate; d’altro canto appare incongruo (almeno ipoteticamente) l’esecuzione di tali lavori nella fase finale della detta gestione temporanea, che scadrà tra circa due mesi e quindi in quella fase (sempre ipotetica) in cui la delegata amministrazione comunale di Latina dovrebbe procedere all’emissione di un nuovo bando di gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione definitiva della gestione". L'esposto è firmato dal Direttivo del Circolo Arcobaleno della Legambiente di Latina ed è indirizzato al Sindaco del Comune di Latina, al Presidente della Provincia di Latina, All’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio, Al Direttore Generale del Parco Nazionale del Circeo, Al Presidente del Consorzio di Bonifica di Latina, Al Presidente della Regione Lazio, All’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio e alla Procura della Repubblica di Latina. DAVIDE

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